2015/12/31

Le feste come esami

Le feste sono anche esami. Attraverso l'impegno e il dispendio con cui una persona celebra una festa, viene misurata pubblicamente la sua appartenenza alla corrispondente comunità e la sua posizione di potere e prestigio all'interno di essa. Maggiore l'impegno, maggiore l'intregrazione; maggiore il dispendio, maggiore il prestigio. Chi non partecipa alla festa si esclude dalla rispettiva comunità, chi non lo fa con un dispendio adeguato dimostra di avere poco potere o prestigio al suo interno o di essere avaro, e quindi socialmente non attraente.

Il capodanno per Antonio Gramsci

[Antonio Gramsci, 1 gennaio 1916, "Avanti!", edizione torinese, rubrica "Sotto la Mole"]

Ogni mattino, quando mi risveglio ancora sotto la cappa del cielo, sento che per me è capodanno.

Perciò odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date.

2015/12/30

A che servono le feste

L'esistenza di una comunità e l'appartenenza ad essa si manifestano attraverso la celebrazione dei riti che la caratterizzano. Le feste sono riti sociali tra i più importanti. Si celebrano per dimostrare (inconsciamente) a se stessi e agli altri di appartenere ad una comunità che celebra quel tipo di feste. Sono riti di appartenenza che rassicurano chi vi partecipa e chi guarda i partecipanti, perché una persona che non appartiene a nessuna comunità (ed è quindi moralmente libera) fa paura a tutti, anche alla persona stessa.
Siamo tutti terrorizzati o depressi all'idea di non appartenere a nessuna comunità.
Le feste sono anche una buona occasione per stare insieme e incontrare persone conosciute e sconosciute, cosa di cui ogni umano ha bisogno. Queste cose si potrebbero fare anche al di fuori di feste ma in tal caso sarebbero meno interessanti perché non avrebbero la funzione "comunizzante", la quale, infatti, richiede la manifestazione e il rispetto di un vincolo sociale.
Le feste sono anche esami. Attraverso l'impegno e il dispendio con cui una persona celebra una festa, viene misurata pubblicamente la sua appartenenza alla corrispondente comunità e la sua posizione di potere e il suo prestigio all'interno di essa. Maggiore l'impegno, maggiore l'intregrazione; maggiore il dispendio, maggiore il potere e il prestigio. Chi non partecipa alla festa si esclude dalla rispettiva comunità, chi non lo fa con un dispendio adeguato dimostra di avere poco potere o prestigio o di essere avaro, e quindi socialmente non attraente.
Le feste sono anche gare, dove si compete per mostre le proprie abilità nel parlare, nel danzare, nel vestire, nel suonare, nel cantare ecc. e dove si possono mettere in mostra i propri corpi, i propri abiti, i propri gioielli, le proprie ricchezze, i lussi che ci si può permettere, i propri gusti, la propria cultura, la propria conoscenza delle tradizioni della comunità e la propria conformità ad esse.

Ignoranza dell'uomo sull'uomo

Homo homini ignarus.

Zygmunt Bauman: From Privacy to Publicity

Per chi vuole capire dove sta andando l'umanità. Per riflettere sul nostro comportamento inconsapevole. Per sapere come internet ci sta trasformando.

Sulla malattia mentale

Non esiste una separazione tipologica tra i malati di mente e i sani di mente, ma un continuum tra il molto malato e il molto sano, e ogni essere umano si trova in un punto variabile, non misurabile oggettivamente, di questo continuum.

2015/12/29

A che serve l'albero di Natale

L'esistenza di una comunità e l'appartenenza ad essa si manifestano attraverso la celebrazione dei riti che la caratterizzano. L'albero di Natale è uno di essi. Lo si fa per dimostrare (inconsciamente) a se stessi e agli altri di appartenere ad una comunità che a Natale fa l'albero di Natale. È un rito di appartenenza che rassicura chi lo fa e chi lo guarda, perché una persona che non appartiene a nessuna comunità (ed è quindi moralmente libera) fa paura a tutti, anche alla persona stessa.
Siamo tutti terrorizzati o depressi all'idea di non appartenere a nessuna comunità.

Conoscere per interagire

Conoscere qualcuno (compreso sé stesso) significa conoscerne bisogni, desideri, paure, gusti, storia, interessi, piaceri, dolori, temperamento, carattere, abitudini, progetti, cultura, capacità, limiti, vincoli, impegni, libertà, tasti dolenti, rimozioni ecc.

Solo se abbiamo una buona conoscenza di noi stessi e di una data persona possiamo scegliere saggiamente se interagire con essa e in che modo, cioè cosa chiederle e cosa offrirle per una reciproca soddisfazione.

In altre parole, per un'interazione soddisfacente tra due persone è utile che ciascuna di esse abbiano una buona conoscenza di sé e dell'altra, manifesti le proprie esigenze e sia disposta a soddisfare quelle dell'altra.

Viva la libera immaginazione!

2015/12/27

Come (non) ottenere carezze e riconoscimenti

E' infantile pensare che per ottenere carezze e riconoscimenti occorra essere bravi e diligenti. Quello che conta, invece, è soddisfare i bisogni e i desideri degli altri, i quali, a differenza dei nostri genitori, sono spesso infastiditi dal fatto che uno sia più bravo e diligente di loro.

Bisogno di feedback

Qualsiasi cosa facciamo, diciamo o pensiamo dà luogo, nel nostro inconscio, ad un immaginario feedback da parte di persone per noi importanti che abbiamo interiorizzato. Per questo tendiamo a fare, dire o pensare cose che possono ottenere un feedback positivo e ad evitare di fare, dire o pensare cose che possono ottenere un feedback negativo, indipendentemente dal loro valore intrinseco e oggettivo. L'aspettativa di un feedback positivo ci fa star bene, quella di un feedback negativo male. Inoltre abbiamo normalmente un bisogno di feedback così forte che preferiamo un feedback negativo a nessun feedback. Tutto questo avviene nel nostro inconscio senza che ce ne accorgiamo.

2015/12/25

Carezze e riconoscimenti

Abbiamo tutti bisogno di carezze e riconoscimenti sia fisici che metaforici, e allora non abbiamo paura di chiederli e di darli, e non solo a Natale. Vi accarezzo, vi riconosco e vi chiedo di accarezzarmi e riconoscermi quanto più spesso possibile, anche senza un'occasione particolare.

Consumismo e cultura

Il consumismo influenza anche il modo in cui la cultura viene vista e usata. Infatti oggi molti “consumano” la cultura nel senso che, il giorno dopo aver letto un libro o un articolo, lo ritengono superato, non più utile, e si apprestano a consumare altre novità. In altre parole, oggi per molti vale solo ciò che è attuale. Pochi leggono le opere letterarie e apprezzano l’arte del passato, come se non avessero più nulla di importante da dirci. Questo, secondo me, è dovuto a diversi fattori, tra i quali:
  • L’industria editoriale ha bisogno di incentivare l’acquisto di novità letterarie e giornali per assicurarsi un giro d’affari che sarebbe scarso se la gente leggesse preferibilmente opere del passato, poco costose e facilmente reperibili nel mercato dell’usato.
  • Le opere nuove hanno la presunzione di valere più di quelle che le hanno precedute. Questa presunzione si applica sia ai loro autori che ai loro lettori che, leggendo le novità, si illudono di diventare più colti, più informati, più saggi dei loro predecessori.
  • La mancanza di consenso riguardo al valore e all'importanza delle opere del passato, da parte delle autorità accademiche. In altre parole, manca una biblioteca essenziale universalmente riconosciuta, che stabilisca la relativa importanza di ciascuna opera del passato.
  • L’illusione che ciò che è nuovo sia più gradevole e divertente dell’antico
Risultato di questa tendenza è la pubblicazione di tante opere inutili, spesso minestre riscaldate di idee del passato, di valore più modesto di quelle da cui prendono ispirazione.

2015/12/24

La funzione del "like"

Non si può negare che un "like" faccia sempre piacere e tiri su il morale. E' piccolo segno di riconoscimento, anche se superficiale, effimero, di breve di durata e non impegnativo. Ci dice che, per un attimo, esistiamo per qualcuno. E' per questo che Facebook ha tanto successo.

La paura inconscia della libertà altrui

Una paura inconfessabile (e perciò inconscia) è presente più o meno in tutti gli umani: quella della libertà altrui. Essa si accompagna con la tendenza ad imporre agli altri la propria visione del mondo, la propria filosofia, la propria religione, la propria politica, le proprie gerarchie, le proprie aspetttive, il proprio stile di vita. Ciò avviene perché l'Uomo è un animale sociale competitivo ed usa le tradizioni (come le religioni), le ideologie, le leggi per limitare la competizione che, se lasciata libera, può essere spietata ed è perciò spaventosa. Da quando la libertà di pensiero e di espressione è ufficialmente diventata un diritto umano universale, il desiderio di limitare la libertà altrui non si è estinto, ma è stato rimosso nell'inconscio, da dove continua ad operare in forme mascherate, sublimate e mistificate.

2015/12/23

Esercizio psicoterapeutico

Guardare il giornale, la TV o le persone intorno a noi e fare una lista di tutte le cose che a quella persona potrebbero far piacere o alleviare le sofferenze, e che noi potremmo fare.

Le conseguenze delle tradizioni

Le tradizioni, come le religioni (che sono tradizioni per eccellenza), uniscono e dividono allo stesso tempo. Uniscono quelli che le seguono ma dividono questi da quelli che non le seguono.

Esigenze, emozioni, interazioni, responsabilità

Ogni umano è portatore di esigenze più o meno vitali (bisogni, desideri, capricci).

Le esigenze umane, per essere soddisfatte, hanno bisogno dell'interazione con altri umani.

Le emozioni (tra cui il piacere e il dolore) di un umano sono il riflesso della soddisfazione o insoddisfazione delle proprie esigenze.

Ogni umano ha la capacità, e la responsabilità, di soddisfare od ostacolare la soddisfazione delle esigenze di qualcun altro e di causare in tal modo le emozioni piacevoli o spiacevoli corrispondenti.

Ogni umano ha la capacità e la responsabilità di esprimere le proprie esigenze, chiedere agli altri aiuto per soddisfarle e offrire il proprio aiuto per soddisfare quelle altrui.

Quando un umano percepisce un altro umano, il primo cerca soprattutto di determinare in che misura il secondo può favorire od ostacolare la soddisfazione delle proprie esigenze. Più raramente cerca di determinare quali siano le esigenze del secondo e in quale misura egli potrà favorire od ostacolare la loro soddisfazione. I rapporti umani sarebbero molto più soddisfacenti per tutti se ognuno cercasse di conoscere le esigenze altrui.

2015/12/20

Il bene e il male delle feste

Le feste sono una occasione per stare insieme, per interagire, e quindi soddisfare il bisogno di appartenenza e di interazione sociale. A volte, però, una festa può essere opprimente se costringe a ripetere riti inutili e a conformarsi a certe mentalità. Ogni festa dovrebbe offrire spazi di libertà e creatività.

Sul riconoscere la superiorità altrui

La maggior parte della gente riconosce la superiorità di qualcuno solo se questa è stata ufficialmente riconosciuta da un'autorità istituzionale o dalla maggioranza della comunità di appartenenza. Per il resto, il più conosce il meno ma il meno non conosce il più. Conviene dunque nascondere le proprie superiorità a chi non sa o non vuole riconoscerle. Infatti a nessuno piace sentirsi inferiore ad altri.

Perché mi sento solo

Perché mi sento sono solo? Perché mi sento incompreso, anzi, malinteso. In questo non credo di essere solo.

Il rischio della virtù

La parola "virtù" è per molti obsoleta, specialmente per quanto riguarda l'etica e l'intelletto. Le persone che cercano di essere più virtuose sono sempre meno e viste con fastidio o sospetto dai più. Cercare di essere virtuosi viene spesso percepito come cercare morbosamente di superare gli altri, mentre il vero virtuoso cerca di superare solo sé stesso. Non è colpa sua se, cercando di superare se stesso, supera involontariamente qualcun altro, ma ciò non gli viene perdonato dalle persone superate. Pochi pensano che il perseguimento delle virtù possa essere un bisogno sano e una fonte di piacere. Perciò al virtuoso conviene nascondere le proprie virtù a coloro che non le sopportano. In questo modo ridurrà il rischio di essere considerato presuntuoso, arrogante, saccente, narcisista, represso, nevrotico, rigido, giudicante, troppo severo ed esigente con sé stesso e gli altri, ecc.

2015/12/19

A che serve la psicologia

La psicologia dovrebbe servire a capire se stessi e gli altri e a demistificare le motivazioni dei comportamenti propri e altrui. Purtroppo di psicologie ce ne sono tante e spesso si ignorano o disprezzano a vicenda. Quelle che considero più utili ci insegnano a non fidarci di nessuno, nemmeno di noi stessi quando cerchiamo di giustificare le nostre azioni e inazioni.

2015/12/18

Uso della psicologia da parte di non psicologi: rischi ed effetti collaterali

Prima di entrare nell'argomento è utile che io dica alcune cose su di me. Non sono laureato e l'unico mio titolo di studio è un diploma di scuola media superiore con specializzazione in elettronica ed energia nucleare ottenuto col minimo dei voti. Le mie conoscenze di psicologia e di altre scienze umane e sociali (filosofia, sociologia, neuroscienze ecc) sono autodidattiche, frammentarie, parziali e in molti casi ottenute attraverso fonti enciclopediche e citazioni anziché dalla lettura diretta dei vari autori. Ciò nonostante, ho scritto un saggio di psicologia ("Psicologia dei bisogni e della resistenza al cambiamento"), ho inventato un nuovo tipo di psicoterapia ("Psicoterapia sinottica") e, spesso e volentieri, esprimo le mie idee sui fatti umani in generale e su quelli dei miei interlocutori, usando concetti presi dalla letteratura psicologica e umanistica, e, più raramente, miei originali.

Farmaci e droghe costituiti da parole

Particolari combinazioni di parole possono agire sulla psiche come farmaci psicotropi e droghe, causando cambiamenti temporanei e permanenti.

2015/12/17

Demistificare le scienze umane e sociali – Elogio del "pick and mix" culturale

A differenza delle scienze naturali, caratterizzate da una sistematicità e un generale consenso da parte degli scienziati di tutto il mondo, le discipline umane e sociali (filosofia, sociologia, psicologia, antropologia ecc.) sono un caos di opinioni e posizioni settarie, arbitrarie spesso astruse, che obbligano chi vorrebbe acquisire una sufficiente conoscenza dell'Uomo a districarsi in una confusione di proposte difficili persino da reperire e classificare, oltre che da decifrare, anche a causa della mancanza di un vocabolario universalmente accettato.

2015/12/16

La società perfetta

La società perfetta è quella in cui ognuno è aiutato dagli altri a soddisfare i propri bisogni primari.

2015/12/15

Le stanze della conoscenza dell'Uomo

Ogni autore di scienze umane e sociali che ho incontrato nella mia strada vorrebbe far credere di aver trovato la chiave, la vera e unica chiave, per la comprensione della natura umana, spesso dicendo le stesse cose dette da autori che lo hanno preceduto, ma usando un diverso vocabolario, a volte più complicato e difficile. E' un peccato di presunzione molto umano e diffuso anche tra i non intellettuali. In realtà ogni chiave apre la porta di una stanza in cui sono presenti alcuni aspetti dell'umanità. Se vogliamo capirci qualcosa dobbiamo perciò usare il maggior numero possibile di chiavi e aprire il maggior numero possibile di stanze, sapendo che, in ogni caso, non avremo una conoscenza completa di ciò che siamo.

2015/12/14

Circoli virtuosi e viziosi

Ciò che penso dell'altro determina ciò che l'altro pensa di me, e ciò che l'altro pensa di me determina ciò che penso dell'altro. Sono circoli che possono essere virtuosi o viziosi.

2015/12/12

Religione per atei

Sulla religione la penso come il filosofo Alain de Botton, un ateo molto interessato alle religioni e apprezzatore di molti loro aspetti. Infatti penso che le religioni hanno molto da insegnarci, non solo nel male, ma anche nel bene. Purtroppo penso che molti atei hanno idee molto pià drastiche e riduttive sulla religione. Vi consiglio vivamente di ascoltare la sua conferenza "Relgione per atei", che ho trovato brillante, ironica, umoristica, acuta e illuminante, scardinatrice di tanti inutili luoghi comuni e pregiudizi. Questo è il nuovo umanesimo di cui abbiamo urgente bisogno prima che l'umanità si disintegri completamente.

2015/12/08

Sull'immacolata concezione

La maggioranza (anzi la quasi totalità) dei cattolici pensa erroneamente che l'immacolata concezione si riferisce alla concezione di Cristo in verginità. Invece si riferisce al fatto che la Madonna, secondo il dogma proclamato nel 1854, sarebbe l'unico essere umano ad essere nato senza peccato originale. Bell'esempio di privilegi e favoritismi tra parenti.

Non capisco che bisogno c'era di un tale dogma, ma ognuno ha i suoi limiti.

Per fortuna, essendo ateo (anche se battezzato) non sono tenuto a credere a questo né agli altri dogmi sulla logica e la giustizia divina. Così non devo nemmeno fare violenza al mio buon senso e alla mia ragione.

2015/12/06

Importanza del plurale

Quando parliamo, usiamo troppo spesso il singolare al posto del plurale. Infatti diciamo più spesso amore che amori, religione che religioni, cultura che culture, potere che poteri, bellezza che bellezze, istinto che istinti e quando si usano certe parole come libertà, o salute, si intende più il significato al singolare che al plurale.

Lo stesso vale per le discipline di studio umane, come la filosofia, la psicologia, la sociologia, la storia, l'economia, la politica, la letteratura ecc. come se esistesse una sola filosofia, una sola psicologia, una sola storia, una sola letteratura ecc.

La realtà è tuttavia plurale, e quando si parla al singolare si intende solo una piccola parte di essa, un suo aspetto tra tanti altri. Inoltre, parlando al singolare astratto si generalizza e le generalizzazioni sono spesso improprie ed erronee.

Faremmo bene quindi a parlare più spesso di filosofie, psicologie, storie, religioni, libertà (al plurale), ecc. per non dimenticare la pluralità della realtà e delle visioni del mondo, e ricordarci che nessuno possiede la verità nella sua interezza.

2015/12/04

Cos'è un essere umano?

Per renderci conto del caos e dell'ignoranza che regnano nella conoscenza delle cose più importanti per l'Uomo, proviamo a chiedere a filosofi, psicologi, antropologi, medici, religiosi e gente comune: "cos'è un essere umano?". Non troveremo due risposte uguali, ma un'enorme varietà di risposte, più o meno semplici o complesse, comprensibili o astruse e molti ammetteranno di non avere una risposta. Per me un essere umano è un essere capace di chiedersi cosa sia e incapace di rispondere a tale domanda in modo chiaro, oggettivo e condiviso dalla maggior parte dei suoi simili.

2015/12/02

I cinque assiomi della comunicazione umana (da Paul Watzlawick)

  1. Non si può non comunicare
  2. Nella comunicazione occorre distinguere i contenuti dagli scopi relazionali
  3. La punteggiatura nella comunicazione (cioè dove si pone il punto di inizio dello scambio) determina la percezione dei rapporti di causa-effetto
  4. La comunicazione può essere analogica (non-verbale) o numerica (verbale)
  5. Nella comunicazione il rapporto può essere simmetrico (le parti si considerano pari) o complementare (una delle parti considera l'altra inferiore o superiore)

2015/12/01

Gli italiani e il rispetto per i luoghi pubblici

"Osservando sul luogo le magnifiche costruzioni che quell' uomo creò [il Palladio], e vedendole lordate dai bassi e triviali bisogni degli uomini, vedendo di quanto i progetti sopravanzassero per lo più le forze degli esecutori materiali, e come questi splendidi monumenti di un elevato spirito umano mal si adattino alla vita comune, non si può non pensare che lo stesso avviene per ogni cosa; poca gratitudine si ottiene infatti dagli uomini quando si cerca di innalzare le loro intime esigenze, di dar loro una grande idea di se stessi, di farli capaci della bellezza di un'esistenza autentica e nobile. Ma se li si incanta con le frottole perché possano tirare avanti giorno per giorno, se insomma li si peggiora, allora si è ben accetti; e perciò la nuova epoca si diletta di tante scipitaggini. Dico questo non per denigrare i miei amici; dico solo che gli uomini sono così e che non c'è da mervigliarsi se tutto va come va'" . [Johann Wolfgang Goethe da "Viaggio in Italia"]

2015/11/29

Sull'odio inconscio

L'essere umano è capace di amare e di odiare. Quando l'oggetto del nostro amore ci delude, l'amore si trasforma facilmente in odio. La società ci insegna ad amare i membri della nostra famiglia e comunità e ad odiare o ad essere indifferenti verso quelli che non ne fanno parte. Così, odiare i membri della nostra famiglia o comunità è un tabù che viene normalmente rimosso (in termini psicoanalitici), ma non cessa di esistere e di operare a livello inconscio. Dovremmo avere il coraggio di ammettere che siamo capaci di odiare, e che effettivamente odiamo, anche alcuni membri della nostra famiglia o comunità, senza sentirci necessariamente in colpa per questo. Soltanto dopo possiamo e dobbiamo chiederci se questo odio è giustificato ed eventualmente superarlo. In altre parole, per superare il nostro odio verso qualcuno o qualcosa bisogna prima ammettere che esso esiste e agisce, altrimenti esso difficilmente smetterà di condizionarci inconsciamente.

Umanità e gente

"Io amo l'umanità. E' la gente che non riesco a sopportare." [Charles Schultz]

Storia del Jazz - 1 - Ingredienti di base

2015/11/27

Jorge Luis Borges - Elogio dell'ombra

Elogio dell'ombra

La vecchiaia (è questo il nome che gli altri le danno)
può essere il tempo della nostra felicità.
L'animale è morto o è quasi morto.
Rimangono l'uomo e la sua anima.
Vivo tra forme luminose e vaghe
che non sono ancora le tenebre.
Buenos Aires,

I giusti secondo Jorge Luis Borges

I giusti

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma.

2015/11/25

Sull'addomesticamento dell'Uomo

L'Uomo è un animale domestico, è scritto nei suoi geni, inutile ignorare questo fatto. Senza la sua addomesticabilità (che implica l'obbedire e il comandare) la nostra specie sarebbe estinta da un bel po'. Perciò la questione non è come evitare di obbedire e comandare, ma come obbedire meglio e in modo più selettivo, e come comandare meglio.

Mantra dialettico

Comandare obbedendo e obbedire comandando.

2015/11/24

Il piacere dell'obbedienza e del comando

Ogni cosa o persona ubbidisce e comanda ad altre cose o persone. Sia il comandare che l'ubbidire sono caratteristici della natura umana e fonti di piacere e conforto.

Obbedire e comandare sono due verbi oggi politicamente molto scorretti e rimossi dalla coscienza collettiva in quasi tutte le culture occidentali e democratiche , ma vivi e vegeti nell'incoscio di ogni essere umano e si manifestano in forme dissimulate, mascherate o sublimate.

Io sento, intuitivamente, che tutti noi esseri umani, anche i più democratici, anche i più anarchici, abbiamo bisogno sia di ubbidire che di comandare a qualcosa o a qualcuno, anzi, a più cose e più persone simultaneamente o alternatamente.

Anche nei rapporti amorosi obbedienza e comando possono intrecciarsi.

Le burocrazie e le gerarchie politiche, militari, religiose, industriali, accademiche, sono i sistemi in cui, per eccellenza, ognuno obbedisce e comanda allo stesso tempo, e non senza un piacere più o meno celato.

E' la natura umana, facciamocene una ragione e smettiamo di negare ipocriticamente e rimuovere nell'inconscio questi bisogni e piaceri "naturali".

Sulla natura umana (ubbidire e comandare)

Ogni essere umano è costituito da due parti più o meno sviluppate: il suo io (cioè la sua parte conscia) e il suo me (cioè il suo corpo e il suo inconscio). Esse sono in continua interazione e comunicazione tra di loro e con il mondo esterno, costituito dagli altri esseri umani, dalle culture e dalla natura.

Ogni essere umano ha due funzioni fondamentali: ubbidire e comandare, e si trova ad ubbidire e/o a comandare al suo io, al suo me, agli altri, alle culture e alla natura in varie modalità, combinazioni e variazioni spaziali e temporali. In altre parole, in ogni momento un essere umano obbedisce e/o comanda ad una o più persone e/o a cose interne e/o esterne. Al suo interno, in particolare, è sempre in atto una interazione tra il suo io e il suo me in quanto una parte cerca continuamente di comandare l'altra, non sempre riuscendoci.

Chi volesse migliorare le sue condizioni o fare una psicoterapia dovrebbe chiedersi a chi o a cosa sta obbedendo e/o cercando di comandare, e a quali fini, per poi decidere eventualmente di ubbidire e/o comandare di più o di meno rispetto a certe persone o cose, e di cambiare i relativi fini.

2015/11/23

Chi vuole interagire con chi e perché?

Ogni umano ha bisogno di interagire con altri umani, per desiderio o costrizione. Tuttavia ognuno ha una certa libertà, più o meno grande, di scegliere le persone con cui interagire. Quando veniamo al mondo questa libertà è nulla, e l'unica interazione possibile è quella con la madre o chi ne fa le veci. Crescendo, si aprono ulteriori possibilità che dipendono molto dal tipo di cultura in cui si vive.

2015/11/22

Le domande più importanti

  1. Chi vuole interagire con me e perché?
  2. Con chi voglio interagire e perché?

2015/11/21

Le quattro cose più importanti

Le quattro cose più importanti per un essere umano sono:
  • la sua salute
  • le sue appartenenze (attive e passive)
  • le sue libertà
  • le sue interazioni con gli altri umani
Queste cose corrispondono infatti alle quattro esigenze fondamentali di ogni umano.

2015/11/20

Il bello del banale

Siamo talmente abituati a considerare la banalità una qualità disprezzabile che non ci accorgiamo che molte cose che rendono dolce o sopportabile la vita sono banali. E poi ci sono banalità che nascondono significati profondi. Dovremmo imparare a guardare le banalità senza pregiudizi e senza preemozioni.

Sulla saggezza

SULLA SAGGEZZA
Socrate diceva che saggio è colui che sa di non sapere, io aggiungo che saggio è colui che sa di non essere libero di pensare e volere.

The power of outrospection


Teoria degli emotori sociali

Il nostro comportamento, i nostri pensieri, le nostre motivazioni ed emozioni sono determinati da agenti mentali inconsci tra cui due particolarmente importanti, che io chiamo "emotori sociali" in quanto generatori di motivazioni ed emozioni (desiderate e indesideate) che riguardano direttamente o indirettamente le nostre relazioni e i nostri comportamenti sociali.

2015/11/19

Importanza delle storie

Ogni persona o cosa ha una storia. Chiediamoci allora, di ogni persona o cosa, quale sia la sua storia. Nessuna storia è bella o brutta, buona o cattiva, ma ognuna è interessante e vale la pena di conoscerla. Una storia non si può cambiare, ma conoscerla, capirla può cambiare molte cose per chi l'apprende. Questo vale anche per la propria storia. A volte due storie si incontrano per caso o per una scelta volontaria, proseguono insieme per un certo tempo e poi si separano quando non ci sono più le condizioni per una soddisfazione reciproca.

2015/11/18

Solitudine e compagnia

Solitudine e compagnia non sono mutualmente esclusive, non sono partiti tra cui scegliere. Entrambe sono stimolanti e produttive e l’arte di vivere implica la capacità di conciliarle e armonizzarle, di viverle entrambe nella combinazione più soddisfacente.

2015/11/14

Integrare le scienze umane

Per poter incidere positivamente nella società, le scienze umane e sociali (specialmente filosofia, psicologia, neurobiologia, sociologia e politologia) dovrebbero integrarsi in un'unica disciplina, che potrebbe essere definita "Panantropologia", come proposto dallo psichiatra Luigi Anepeta. Finché rimarranno terreni di specializzazione separati da muri accademici non ci aiuteranno a migliorare significativamente la condizione umana.

Religione e discriminazione sociale

Tutte le religioni dividono (e discriminano) la gente in fedeli e infedeli, la scienza unisce.

2015/11/10

Il problema più importante

Il problema più importante è come interagire con gli altri nel modo durevolmente più utile e piacevole per tutti. La soluzione, in generale, include la comprensione critica del comportamento proprio e altrui, il superamento dei conflitti di interessi mediante compromessi e la cooperazione per il perseguimento degli interessi comuni non conflittuali.

Una macchina per risolvere problemi

L'Uomo è (anche) una macchina per risolvere problemi ma spesso non capisce quali siano quelli più importanti o non sa definirli correttamente. Così finisce per risolvere problemi trascurabili e trascurare quelli importanti.

2015/11/09

Pecore e pastori

"Solo le pecore hanno bisogno di un pastore." [Anonimo]

Nichilista attivo

Mi considero un nichilista attivo in quanto cerco di dare un senso, con la mia vita e il mio pensare, a ciò che non lo ha. Infatti, nulla ha senso in sé o a priori e tanto meno un senso oggettivo. Il senso alle cose dobbiamo inventarlo e darlo noi umani vivendolo, ognuno secondo la propria natura. Camus docet.

Perché ci sono tanti politici disonesti e falsi

Il motivo per cui in parlamento e nella pubblica amministrazione ci sono tanti politici disonesti e falsi è che ci sono tanti cittadini disonesti i quali, alle elezioni, eleggono i candidati che si mostrano più tolleranti verso la disonestà, e tanti cittadini ingenui e ignoranti che credono alle bugie dei candidati più falsi. In somma, il problema ha origine nell'elettorato e non si risolve se non migliora la qualità media dei cittadini.

2015/11/08

Atto di umiltà

Dobbiamo fare atto di umiltà e rassegnarci alla nostra ignoranza riguardo alla realtà e al fatto che quello che vediamo è solo una piccola parte di essa, per di più filtrata e alterata dai nostri mezzi mentali, soprattutto quelli inconsci e irrazionali. Tuttavia, per vivere abbiamo bisogno di una rappresentazione semplificata e pratica del mondo. L'importante è che sia condivisa con altri almeno quanto basta per una convivenza pacifica e costruttiva.

2015/11/07

Spazio-tempo

Chi può escludere che la mia esistenza sia solo un cursore che si muove in uno spazio-tempo infinito già determinato che comprende tutto il passato e tutto il futuro? E' un'ipotesi come tante altre, non meno realistica di altre.

2015/11/06

What makes a person boring

https://www.quora.com/What-makes-a-person-boring

Sintesi delle risposte che trovo più interessanti:
  • incapacità di capire se l'interlocutore è interessato ad ascoltare quello che gli viene detto.
  • non avere alcun senso dell'umorismo, non saper ridere di nulla
  • non avere nulla da dire che non si sappia già
  • non avere nulla da dire di interessante per l'interlocutore
  • disinteresse per le opinioni dell'interlocutore

2015/11/03

Schiavitù e libertà

Siamo schiavi dei nostri bisogni e delle nostre paure ma abbiamo la libertà di cercare il modo migliore per soddisfare i nostri bisogni ed evitare le cose che ci fanno paura.

Occhiale filosofico (Psicodiagramma)

Occhiale filosofico: uno strumento per chi vuole diventare più saggio

Introduzione

L’occhiale filosofico o psicodiagramma, è uno schema grafico che serve ad affrontare nel modo più saggio qualsiasi problema e a vedere qualsiasi cosa o persona nella prospettiva ottimale tenendo conto delle cose più importanti per te e per gli altri. Osservando ripetutamente lo schema, fino a poterlo rivedere con l’immaginazione ogni volta che vuoi, riesci a guidare il tuo pensiero in modo produttivo rispetto alla soluzione dei problemi che intendi affrontare.

Il problema più importante che l'occhiale filosofico può aiutarti ad affrontare è quello di trovare il giusto rapporto verso le persone e le cose che ti circondano e con cui puoi interagire.

2015/11/01

Le conseguenze del successo

Raggiungere il successo implica ottenere nuovi amici e nuovi nemici.

Mente a due velocità

L'io cosciente può cambiare in un attimo: basta una scoperta. L'inconscio, invece, per cambiare ha bisogno di mesi e in certi casi di anni.

2015/10/30

Scelta continua

In ogni momento scegliamo se accettare o cercare di cambiare quello che ci sta succedendo. Ogni persona sana di mente è responsabile di questa scelta. Possiamo anche scegliere di accettare temporaneamente quello che succede, prendendo tempo per riflettere e decidere se cercare di cambiare qualcosa al momento successivo più opportuno.

Ciclo del cambiamento

I cambiamenti avvengono secondo un ciclo costituito dalle seguenti fasi:
  • subire
  • obbedire
  • voler cambiare (disobbedire)
  • concepire il cambiamento
  • realizzare il cambiamento
  • ricominciare da capo

Motivazioni del cambiamento

Rispetto al cambiamento, si possono avere diverse motivazioni:
  • non cambiare
  • cambiare per avere di più
  • cambiare per avere di meglio
  • cambiare per migliorare l'ambiente sociale e/o naturale

2015/10/29

I limiti della volontà

La volontà ha quattro generi di limiti:
  • limiti di sovranità
  • limiti di libertà
  • limiti di dominio
  • limiti ambientali
I limiti di sovranità sono dovuti al fatto che la volontà non è autonoma, ma il risultato di volontà di ordine superiore (o inferiore, a seconda delle scuole di pensiero religiose o psicologiche). In altre parole, c'è qualcosa, nell'individuo, che determina ciò che esso "deve" volere.

I limiti di libertà sono dovuti al fatto che la volontà implica una scelta tra diverse opzioni di azione o comportamento, e le opzioni "note" sono limitate in quanto determinate dalle particolari esperienze del soggetto: più numerose e varie le esperienze (dirette o indirette), maggiori le opzioni.

I limiti di dominio consistono nel fatto che la volontà può agire solo su una parte del corpo e della mente del soggetto, quella "volontaria", mentre ci sono ampie zone del corpo e della mente che non sono soggette alla volontà del soggetto, ma ad altri meccanismi e automatismi da essa indipendenti. Questo è evidente nella divisione dei muscoli in volontari e involontari, per cui è ragionevole ipotizzare che anche nel cervello ci siano parti volontarie e parti involontarie.

I limiti ambientali consistono nel fatto che, data una certa costituzione del soggetto, le risorse a sua disposizione e l'ambiente in cui opera, ci sono cose che possono e cose che non possono realizzarsi a causa delle leggi naturali e dei costumi sociali caratteristiche dell'ambiente stesso.

La persona saggia è cosciente dei limiti della propria volontà e si regola di conseguenza.

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2015/10/25

Esagono della saggezza (occhiale magico)

Introduzione

L’esagono della saggezza o occhiale magico serve a meditare su tutto ciò che è importante per te, ad affrontare nel modo più saggio qualsiasi problema e a vedere ogni cosa o persona nella prospettiva ottimale. Osservando ripetutamente lo schema, fino a poterlo rivedere con l’immaginazione ogni volta che vuoi, riesci a guidare il tuo pensiero in modo produttivo rispetto alla soluzione dei problemi che intendi affrontare, primo dei quali è trovare il giusto rapporto e atteggiamento verso le persone e le cose che ti circondano.

Evoluzione = competizione + selezione

L'evoluzione è il prodotto di una combinazione di competizione e selezione. Non è possibile un'evoluzione senza competizione e/o selezione, naturale o artificiale.

2015/10/16

Separare razionalmente l'io dal me

Con “io” intendo l’io cosciente, pensante e volente. In altre parole, la parte conscia e logica della mente. Con “me” intendo il resto della mente e della persona, con i suoi organi, meccanismi, automatismi, emozioni, sentimenti e irrazionalità. Anche l’inconscio, con le sue motivazioni e strategie autonome rispetto all’io, fa parte del me. E’ utile, nei nostri pensieri, considerare separatamente l’io dal me perché queste realtà possono avere esigenze (bisogni, motivazioni, strategie) contrastanti, che occorre conciliare e armonizzare (se necessario mediante compromessi) per evitare sofferenze, disturbi mentali e insuccessi. E’ bene che l’io cerchi di accontentare e soddisfare il più possibile il me, come un genitore il suo bambino, mentre è bene che il me rispetti l’io e gli obbedisca per quanto possibile, sostenibile e giusto, come un bambino verso il suo genitore.


2015/10/15

Psicoterapia del compromesso

Separare l'io dal me e cercare il miglior compromesso tra le rispettive esigenze.

Conciliare gli opposti

La psiche è piena di categorie opposte, contrastanti, dissonanti, antagoniste, mutualmente esclusive. Quanto più si riesce a conciliare gli opposti, tanto più si è liberi, forti, produttivi, sani e sereni.

'A livella

2015/10/14

L'inconscio non è storia passata

Sebbene affondi le sue radici nel passato, l'inconscio è sempre vivo e influenza la nostra vita attraverso manie e inibizioni. E il materiale rimosso non è inerte, perché è protetto da guardie del corpo che, per impedire che venga svegliato, ci obbligano a vivere in un certo modo e ad ignorare o evitare certe opzioni. Insomma, l'inconscio continua a condizionarci e limitarci in ogni momento. Anche quando crediamo di essere padroni di noi stessi, siamo schiavi del nostro inconscio.

2015/10/13

Il mio ateismo

Io credo in Dio come principio ed essenza della nautura, ma non credo che possiamo interagire con lui più di quanto già facciamo con la natura stessa. Noi non possiamo fare qualcosa di speciale per lui né lui può fare qualcosa di speciale per noi. Insomma, inutile cercare di comunicare con lui e credo che quello che ci accadrà dopo la morte è indipendente dal nostro comportamento durante la nostra vita. In altre parole, non credo ci siano regole da seguire per ingraziarsi Dio e avere un trattamento privilegiato né prima né dopo la morte. In questo senso sono ateo. Credo invece che ci siano regole da seguire per vivere nel modo più soddisfacente possibile, ma senza uno speciale intervento divino.

2015/10/12

Come piacere a Dio e agli esseri umani

Per piacere a Dio e agli esseri umani occorre offrire loro, in sacrificio, la propria libertà di pensare, sentire, agire.

2015/10/06

Madamina, il catalogo è questo (versione moderna in inglese)

Deliziosa versione inglese moderna della celebre aria "Madamina, il catalogo è questo" dal Don Giovanni di Mozart.

2015/10/05

L'amore non esclusivo

Molte persone preferiscono rinunciare all'amore piuttosto che accettare un amore non esclusivo.

Dedicato agli omofobi

2015/10/04

Le paure ci limitano

Le paure ci limitano, specialmente quelle inconscie, specialmente la paura della vergogna, del giudizio, della sofferenza e la paura della stessa paura.

Sulla paura del giudizio

Una delle paure più profonde e insidiose per la maggior parte degli esseri umani è la paura di essere giudicati. Essa viene inculcata nei bambini soprattutto dalla religione e dall'educazione genitoriale e scolastica. Il giudizio universale dell'Apocalisse è infatti quanto di più spaventoso e sadico sia contenuto nella Bibbia.

2015/10/03

Sul rispetto reciproco tra credenti e atei

Credenti e atei non possono rispettarsi, ma, nel migliore dei casi, tollerarsi.
Infatti, il credente considera l'ateo una pecorella smarrita, uno che non vede, uno a cui manca qualcosa (la grazia di Dio), uno che non ha ancora trovato una cosa preziosa che il credente ha invece trovato che da cui ricava un bene immenso. Insomma un minorato. Oppure una minaccia, uno che potrebbe allontanare da Dio (il sommo e indispensabile bene) i suoi familiari, amici e concittadini e renderli a loro volta pericolosi e infelici.
Viceversa l'ateo considera il credente un illuso, che sbaglia e vede cose che non esistono, che non è in grado di vedere le contraddizioni e assurdità delle scritture e degli insegnamenti religiosi.
Insomma, il rispetto reciproco tra credenti e atei è solo un'ipocrisia politcamente corretta che serve ad evitare guerre di religione.

2015/10/01

La psicologia in una frase

Le paure ci limitano, specialmente quelle inconscie.
In questa frase è sintetizzata gran parte della psicologia e psicoterapia.

2015/09/22

Sfidare le sofferenze

Per essere mentalmente sani, forti e liberi non bisogna aver paura di soffrire né di ricordare sofferenze passate. La paura di soffrire o di soffrire di nuovo ci limita, riduce la nostra vita alle opzioni meno rischiose. Senza il rischio di soffrire non c'è gioia possibile. La sicurezza e la rimozione dei ricordi delle sofferenze ci rendono aridi e inibiti. Le sofferenze non vanno evitate, ma sfidate, combattute.

2015/09/20

Contratture antalgiche della psiche

Le contratture antalgiche dei muscoli (che servono a determinare una postura di minor sofferenza) hanno un equivalente nella psiche, dove, a causa di esperienze dolorose, specialmente se avvenute in età immatura, vengono involontariamente e incosciamente adottate strategie difensive di inibizione ed evitamento con rimozione del ricordo doloroso.

Tra le esperienze dolorose che possono dar luogo a contratture antalgiche psichiche, vi sono le frustrazioni di bisogni primari come quello di affetto e di accoglienza. Tali frustrazioni inducono una rimozione, o anestesia, dei bisogni stessi. Il soggetto ottiene in tal modo di lenire la propria sofferenza, al prezzo, però, di rinunciare per sempre al piacere di soddisfare i bisogni frustrati rimossi, limitando, in tal senso, le propre potenzialità e la propria vita sia nella sfera individuale che in quella dei rapporti con gli altri.

Le contratture antalgiche psichiche e la rimozione dei ricordi dolorosi e dei bisogni frustrati possono durare (e limitare) una vita intera in assenza di una psicoterapia efficace o di esperienze che diano luogo ad una rielaborazione delle esperienze dolorose rimosse.

2015/09/19

Sul capitalismo e le differenze di ricchezza tra cittadini

La caratteristica essenziale del capitalismo come regime politico è il fatto che non ci sono limiti alle differenze di ricchezza tra cittadini. Infatti, in uno stato capitalista, è legale che uno abbia una ricchezza pari e zero e un'altro una ricchezza pari a mille volte la ricchezza media dei cittadini. Mi chiedo se questa assenza di limiti nelle differenze di ricchezza sia una cosa conveniente da un punto di vista economico, ma soprattutto se sia giusta da un punto di vista etico. Io sento che essa è ingiusta, e mi stupisco del fatto che quasi tutte le religioni accettano questa assenza di limiti, come pure la maggior parte degli esseri umani in ogni epoca storica (forse nella preistoria non era così).

2015/09/18

Frustrati e invidiosi

Ci sono individui caratterialmente frustrati, che, essendo incapaci di soddisfare i propri bisogni più o meno sani, sono invidiosi delle persone soddisfatte, non hanno a cuore il loro bene, né si compiacciono dei loro successi e delle loro fortune.

Moscerini

Uno sciame di moscerini volteggia davanti alle chiome dei lecci. Ebbri di sole, impazziti danzano, s'inseguono, disegnano una nuvola vorticosa ora stretta, ora ampia. Nessuno vuol stare da solo.

Bias cognitivo

Ci sono individui che ignorano, sminuiscono o disprezzano qualunque idea o persona che contrasti con la propria formazione.

L'illusione della democrazia

Se gli imperi esistono ancora è perché l'umanità non è mentalmente ancora abbastanza evoluta da saper praticare una reale democrazia.

2015/09/17

La ragione e il torto

Nessuno ha ragione o torto in tutto. L'importante è distinguere in cosa un autore, un politico, un genitore, un coniuge, un amico, un nemico ha ragione e in cosa ha torto, secondo noi e secondo altri. Occorre diffidare di coloro che in una persona vedono solo il giusto o l'errato, il bene o il male.

2015/09/16

Dialogo tra un uomo e una donna

Dialogo tra un uomo e una donna che si sono conosciuti da poco.
Lui: "Se ti piaccio possiamo fare l'amore".
Lei: "Ma io ti piaccio?"
Lui: "Certo! Come mille altre donne".
Il resto lo potete immaginare.

2015/09/15

Come manipolare le masse

Un compendio eccellente per imparare a manipolare le masse.

16 basic principles of mass indoctrination


2015/09/14

Le quattro fasi dello sviluppo della personalità


1) Paura della paura
2) Paura del coraggio
3) Coraggio della paura
4) Coraggio del coraggio

La paura dell'omosessualità

La paura di essere omosessuali può rendere omofobi. Questa paura è dovuta al fatto che in tutti gli esseri umani c'è una componente omosessuale più o meno grande. In alcune culture ed epoche storiche, questa paura non c'era o era debole, anche perché il paganesimo, per esempio, non era omofobo come il cristianesimo o l'islamismo.

Leggi l'articolo New Science Confirms Homophobic Men Have Intense Homosexual Impulses.

La paura della mostruosità

Nell'incoscio di ogni umano si nasconde una paura insidiosa: quella di essere anormali, sbagliati, cattivi, brutti, inadeguati, schifosi, indegni della società, mostruosi, disumani e di essere per questo respinti, esclusi, rifiutati, disprezzati, emarginati, isolati, puniti, distrutti. Per l'inconscio, chi giudica queste qualità non possiamo essere noi stessi, ma sono sempre gli altri, cioè l'Altro generalizzato che abita in ognuno di noi. La paura inconscia, l'ansia di questo giudizio assoluto (per l'inconscio tutto è assoluto) ci limita sia intellettualmente che emotivamente e ci stressa per tutta la vita. Per alleviare lo stress ricorriamo sin da bambini ad una serie di espedienti e strategie, come il conformismo, l'illusione di essere giusti, il nascondere anche a noi stessi la nostra vera natura e il rinunciare alla libertà di esprimere tutto il nostro potenziale.

Terrorismo divino

Dietro la maschera della somma bontà di Dio si nasconde un feroce dittatore. I credenti hanno una tale paura di lui che non osano considerarlo tale. Anche Fantozzi diceva in buona fede al suo crudele capo "com'è buono lei!". I dittatori non si contentano di avere l'obbedienza dei sudditi, vogliono anche il loro rispetto e lo impongono con la violenza e il terrore.

Paura di ricordare

Ci sono cose che abbiamo paura di ricordare e che per questo dimentichiamo. Questa paura limita la nostra intelligenza e la nostra affettività.

2015/09/13

Je te veux



Musica di Erik Satie, versi di Henry Pacory. Canta Marie Devellereau.


J'ai compris ta détresse
Cher amoureux
Et je cède à tes vœux
Fais de moi ta maîtresse
Loin de nous la sagesse
Plus de tristesse
J'aspire à l'instant précieux
Où nous serons heureux
Je te veux

Je n'ai pas de regrets
Et je n'ai qu'une envie
Près de toi là tout près
Vivre toute ma vie
Que mon corps soit le tien
e ta lèvre la mienne
Que ton coeur soit le mien
Et que toute ma chair soit tienne

J'ai compris ta détresse
Cher amoureux
Et je cède à tes vœux
Fais de moi ta maîtresse
Loin de nous la sagesse
Plus de tristesse
J'aspire à l'instant précieux
Où nous serons heureux
Je te veux

Oui je vois dans tes yeux
La divine promesse
Que ton coeur amoureux
Vient chercher ma caresse
Enlacés pour toujours
Brûlant des mêmes flammes
Dans un rêve d'amour
Nous échangerons nos deux âmes

J'ai compris ta détresse
Cher amoureux
Et je cède à tes vœux
Fais de moi ta maîtresse
Loin de nous la sagesse
Plus de tristesse
J'aspire à l'instant précieux
Où nous serons heureux
Je te veux

2015/09/10

La verità sul caotico mondo della psicoterapia


Un raro e mirabile esempio di onestà intellettuale, saggezza, coraggio, anticonformismo.

gianfrancoravaglia.blogspot.it/2014/10/analisi-o-psicoterapia.html

2015/09/08

Sugli aforismi

Non credo gli aforismi servano a favorire dibattiti, ma semmai le riflessioni. Sono a metà tra la prosa e la poesia. Una forma d'arte. Più si aggiungono precisazioni ad un aforisma (del tipo "anche", "in generale"; "in parte" ecc.) e più esso perde di effetto. Accetterei una critica sulla qualità dell'aforisma in quanto aforisma, non per la sua riduttività. Quasi tutti gli aforismi sono riduttivi, assoluti, estremi, provocanti, arroganti per natura, un po' come le poesie. L'importante per me è che quello che dice un aforisma sia vero in certi casi e in una certa misura.

Sul successo

Avere successo, da un punto di vista umanistico, è riuscire a migliorare la vita di qualcuno senza peggiorare quella di nessuno. Più precisamente, è avere un bilancio positivo ponderando da una parte a quante persone, e in quale misura, abbiamo migliorato la vita e, dall'altra, a quante, e in quale misura, l'abbiamo peggiorata.

2015/09/05

Perché soffriamo?

Perché abbiamo dei bisogni che non riusciamo a soddisfare.

E perché non riusciamo a soddisfare alcuni nostri bisogni?

Ci sono bisogni la cui soddisfazione richiederebbe la collaborazione di altre persone, che però non sono sempre disposte a collaborare con noi a tale scopo, così come noi non siamo sempre disposti a collaborare con gli altri per soddisfare i loro bisogni.

Ci sono bisogni la cui soddisfazione richiederebbe un certo grado di intelligenza, ma questa a volte è insufficiente.

Ci sono bisogni la cui soddisfazione richiederebbe un certo grado di conoscenza di sé stessi, degli altri e del mondo, ma questa a volte è insufficiente, a volte distorta.

Ci sono bisogni la cui soddisfazione richiederebbe un certo grado di salute mentale, ma questa a volte è insufficiente, a volte compromessa in modo irreversibile.

Ci sono bisogni la cui soddisfazione richiederebbe un certo grado di autocontrollo, ma questo a volte è insufficiente.

Ci sono bisogni la cui soddisfazone richiederebbe un ambiente sociale e naturale diverso da quello attuale, ma non sempre si può cambiare l'ambiente sociale o naturale, o spostarsi in un ambiente migliore.

Ci sono bisogni che non conosciamo o che consideriamo illeciti e per questo non cerchiamo di soddisfarli. D'altra parte ci sono bisogni artificiali, indotti dalla pubblicità e dal consumismo, i quali, anche se soddisfatti, non ci fanno stare bene.

Ci sono bisogni la cui soddisfazione richiederebbe fortuna, ma questa non sempre è a noi favorevole.

2015/09/03

I confini dell'empatia - Come affrontare il problema dei migranti

Le notizie che i giornali ci danno ogni giorno sul flusso e le sofferenze dei rifugiati che arrivano in Europa da paesi in guerra o in condizioni di difficile sopravvivenza, e le reazioni del pubblico espresse nei social network, mi fanno riflettere sulle motivazioni del comportamento della gente comune e delle autorità su questo tema. e su come il problema dovrebbe essere affrontato, cioè in modo pragmatico piuttosto che emotivo.

Tha dangers of the internet

2015/09/02

Principi per una convivenza sana e cordiale


Alain de Botton on the Media

We invest 'the news' with an importance and authority that used to be the preserve of religion -- but what does it do for us? Alain de Botton is on a passionate crusade to not only illuminate the workings of news production and its effect on us as individuals but vitally also to make the news wiser, so we can better understand our fragile, complex world.


2015/08/31

The power of Outrospection (Empathy)

Iniziativa eccellente, incoraggiante per il futuro dell'umanità.



Vedi anche il museo dell'empatia.

Perché tante persone sono sole pur non volendolo?

Credo che ciò sia dovuto ad una combinazione di diversi possibili fattori individuali e sociali, come i seguenti:
  • siamo tutti diversi (per predisposizioni ed esperienze) ma non vediamo né capiamo abbastanza le diversità umane
  • viviamo in una società che scoraggia l'analisi delle differenze umane, come se fosse un'attività pericolosa, e cerca di farci credere che siamo più uguali di quanto non siamo veramente

Felicità ed endorfine

"Data la complessità dell’apparato mentale umano, sembra piuttosto che la felicità, intesa come espressione soggettiva di uno stato di attivazione del sistema endorfinico, dipenda dall’insieme dei rapporti che il soggetto intrattiene con il mondo e dall’uso attivo delle sue potenzialità." (Luigi Anepeta)

2015/08/30

Sintesi dei problemi sociali



La condivisione pacifica delle esperienze e delle risorse con altri è il massimo bene per un essere umano. Alla condivisione desiderata si oppongono dinamiche sociali come le seguenti:
  • la competizione per le risorse e le posizioni gerarchiche migliori, per la proprietà privata, per la modifica delle norme e dell'ordine a proprio favore, per le persone più interessanti con cui condividere cose; a ciò si aggiunge la concorrenza tra coloro che offrono risorse, per cui non tutti trovano un sufficiente numero di persone interessate alla loro offerta;
  • la selezione delle persone con cui condividere cose, e delle esperienze e risorse da condividere con persone, per cui non tutti possono condividere le cose che vorrebbero con le persone con cui vorrebbero farlo, e molti soffrono per scarsità di condivisione.

    2015/08/29

    A cosa serve una religione

    Una religione può avere diverse funzioni tra cui le seguenti:
    • confortante: con le sue credenze (che gli atei considerano illusioni) allevia l'angoscia di affrontare una vita e un mondo sensa senso, il dolore e la morte
    • morale: fornisce un'etica con cui tenta di regolare e limitare i rapporti umani per evitare una competizione sfrenata di tutti contro tutti.
    • comunitaria: soddisfa il bisogno di appartenenza e condivisione
    • politica: facilita la sottomissione della gente al potere, educandola all'obbedienza e al rispetto dell'autorità non democratica.
    • economica: permette ad alcuni di avere un lavoro (il clero e i suoi collaboratori) e in certi casi di arricchirsi e salire nella scala sociale
    Tali funzioni possono essere presenti in combinazioni e pesi diversi da persona a persona e da religione a religione.

    2015/08/27

    Crimini a sfondo religioso

    Giustamente ci fanno orrore i soldati dell'ISIS che decapitano i loro prigionieri per la gloria di Allah. Ma allora perché non ci fa orrore Abramo che per la gloria di Javeh avrebbe sgozzato suo figlio se un angelo non l'avesse fermato? In quanto a responsabilità morale, è come se Abramo avesse effettivamente sgozzato suo figlio. Il fatto che glielo abbia chiesto Dio non lo giustifica. Chiunque può avere una visione o ricevere un insegnamento in cui il suo dio gli comanda di uccidere qualcuno. Perché, per i cristiani e gli ebrei, Abramo è un eroe da imitare, mentre i soldati dell'ISIS sono bestie sanguinarie?

    2015/08/25

    Sia fatta la volontà di chi/cosa?

    Io, cioè il mio io cosciente, il mio libero arbitrio (bisognerebbe coniare un nuovo pronome per indicare questa entità, per esempio "ioc") sono di fronte a infinite mutevoli volontà, sia interne che esterne al mio corpo, alcune convergenti, altre divergenti, altre antagoniste, altre ancora scorrelate, e posso decidere (se la libertà non è un'illusione) quali di esse assecondare o servire, e quali ignorare o reprimere.

    2015/08/23

    Condivisione, competizione, individuazione, evoluzione

    La condivisione di tutto ciò che è possibile condividere è la situazione ideale, ottimale per il benessere sociale e individuale. E' il bene supremo. I nemici della condivisione sono la competizione e l'individuazione.

    Nella competizione uno cerca di avere più potere o beni, o cose migliori, di un altro e per questo ha bisogno di riservare a sé stesso (ed eventualmente a familiari, amici e alleati) cose che non è disposto a condividere con tutti gli altri.

    Transcending Human Madness and the Over-Developed Ego

    La società è malata di mente, per me non ci sono dubbi. Questo articolo attribuisce la malattia ad un ego troppo sviluppato che si è formato quando l'uomo ha abbandonato lo stato primitivo per vivere nella civiltà. Consiglia la meditazione come rimedio. Secondo me la questione è molto più complessa, ma l'articolo dice cose condivisibili che meritano di essere prese in considerazione.

    Leggi l'articolo

    2015/08/22

    Avere la coscienza a posto

    Tutti hanno la coscienza a posto anche i peggiori criminali. La psiche ha dei meccanismi di difesa (basati sull'autoinganno e la percezione selettiva) che fanno in modo, tranne rare eccezioni, che abbiamo sempre la coscienza a posto. Un posto privilegiato e inattaccabile nella nostra visione del mondo.

    I processi alle intenzioni

    Ci sono persone che ti criticano non perché ritengono che quello che fai o dici sia sbagliato, ma perché sono disturbati dalla tua esistenza o dalla tua diversità. Non potendo allontanarti o distruggerti, ti attribuiscono difetti che non hai dopo aver fatto un processo soggettivo alle tue intenzioni.

    La condivisione del gusto per le arti

    Se la felicità dipende dalla condivisione di cose gradevoli, le arti (in senso esteso) possono in essa giocare un ruolo importante. Condividere con altri il piacere che le arti possono dare non solo è fonte di ulteriore piacere, ma può anche essere un mezzo per selezionare le persone per affinità, in modo che la condivisione avvenga soprattutto con le persone di simili gusti e sensibilità.

    2015/08/21

    Pubblicità da persona a persona come servizio sociale

    Io penso che ognuno dovrebbe pubblicizzare, con i mezzi a sua disposizione, le cose migliori che ha conosciuto e usato, affinché anche altri possano conoscerle ed eventualmente usarle, per il loro bene.

    Questo avviene già nei social network, quando, ad esempio, qualcuno condivide il link ad un sito web che ha trovato particolarmente interessante. Purtroppo però, spesso nei social network vengono condivise cose di scarsa o dubbia importanza, solo per il piacere di condividere qualcosa con altri e far sentire la nostra presenza. Bisognerebbe allora, quando si condivide qualcosa, indicare quanto essa è per noi importante, valida, utile, e perché.

    2015/08/20

    La paura del confronto

    Una delle cose che più disturbano un essere umano è il confronto, in termini etici o intellettuali, rispetto a un altro, o alla media degli altri membri della comunità di appartenenza.

    2015/08/17

    Amore, condivisione, felicità

    Amare una persona è desiderare di condividere cose con essa. Amare una cosa è desiderare di condividerla con altre persone. Felicità è condivisione di cose importanti e innocue, con persone gradevoli.
    Si possono condividere tante cose: i propri corpi, speranze, illusioni, idee, pensieri, beni mobili e immobili, obiettivi, progetti, paure, sentimenti, gusti, luoghi, conoscenze, princìpi, fedi, oggetti, spazi, tempi, ricordi, piaceri, dolori, ma anche odii, disgusti, disprezzi, invidie, ostilità, distruttività.

    2015/08/16

    Importanza della condivisione

    Per il benessere psichico e il buon umore, è importante condividere qualcosa di sostanziale con altre persone. La condivisione, che non può essere una tantum, ma va rinnovata continuamente e deve essere bilaterale, serve a farci sentire parte della società, accettati, accolti, rispettati, desiderati. Senza tale percezione siamo facilmente vittime di ansia, depressione, panico, misantropia, angoscia, disperazione, senso di solitudine, tristezza e disturbi psicosomatici.

    2015/08/15

    Amazon: il costo umano della produttività e dell'efficienza illimitata

    Articolo impressionante sulle condizioni di lavoro presso Amazon, una delle aziende più efficienti e di successo nel mondo, che disumanizza i suoi impiegati e crea disoccupazione a livello globale.

    http://www.nytimes.com/2015/08/16/technology/inside-amazon-wrestling-big-ideas-in-a-bruising-workplace.html?_r=0

    Introversione-estroversione: polarità o tratti sommabili?

    Comincio a pensare che introversione ed estroversione non siano i due poli, mutulmente esclusivi, di un unico tratto, ma due tratti sommabili. Intendo dire che ogni essere umano potrebbe avere una certa quantità di introversione e una di estroversione, diverse da persona a persona, quantità che, anziché escludersi mutualmente, si sommerebbero.
    Così, per esempio, ci potrebbero essere persone molto introverse e molto estroverse allo stesso tempo, altre molto introverse e poco estroverse o viceversa, altre (il caso peggiore) poco introverse e poco estroverse: cioè quasi completamente apatiche, indifferenti, inerti.
    Che ne pensate della mia ipotesi?
    Se fosse vera, non avrebbe senso contrapporre introversi ed estroversi, ma, semmai i molto introversi con i poco introversi, e l'estroversione non sarebbe mai un difetto, ma sempre una qualità, una risorsa utile e desiderabile.

    Psicologia teorica e pratica

    La psicologia "tout court" dovrebbe chiamarsi psicologia teorica. Infatti esiste anche una psicologia pratica, costituita da soprattutto da biografie e romanzi, in cui si possono osservare gli effetti dell'attività psichica nella vita reale o immaginaria delle persone. Psicologia teorica e pratica dovrebbero convivere e procedere unite nella mente dello studioso e dell'osservatore per una reciproca verifica a vantaggio di entrambe, ma questo avviene molto raramente.

    2015/08/14

    Libertà naturali e sociali

    Ogni essere umano è per natura libero di essere stupido e ignorante nella misura in cui non danneggia altri umani, ma anche di difendersi dai danni che possono derivargli dal libero comportamento degli altri, e cercare perciò di porre dei limiti alla libertà altrui con la forza o altri mezzi.

    2015/08/13

    Il bisogno di parlare con qualcuno

    Ogni tanto sento il bisogno di parlare (a voce) con qualcuno/a di temi umanistici (filosofici, psicologici ecc.) e intimi. Chi sente lo stesso bisogno può contattarmi.

    La formula della felicità

    Felicità = condivisione di cose che migliorano la vita.

    2015/08/12

    Ritagli di realtà

    Con un ritaglio di realtà si può dimostrare qualsiasi tesi.

    2015/08/11

    Dio gioca a nascondino

    Se vi capita, divertitevi a chiedere ad un prete perché, se Dio è onnipotente, ha bisogno dei preti per insegnare la religione e non l'insegna direttamente Lui a tutti gli esseri umani in ogni parte del mondo, quando raggiungono l'età della ragione, eventualmente attraverso lo Spirito Santo. Tra l'altro si eviterebbe quell'imbarazzante fenomeno delle religioni che sono diverse per zone geografiche, proprio a causa dei diversi intermediari presenti sul posto. Perché Dio parla direttamente solo ad un piccolissimo numero di persone privilegiate? Perché gioca a nascondino e premia chi lo trova e castiga chi non ci riesce?

    Il diritto di essere tristi

    Viviamo in una società così profondamente malata che non possiamo mostrarci tristi senza essere considerati malati, stupidi o miserabili, e trattati di conseguenza. In realtà un essere umano sano che non abbia rapporti umani soddisfacenti non può non essere triste, specialmente quando è consapevole della propria solitudine e della incomprensione da parte degli altri.

    Malgoverno e inerzia sociale

    La volontà di noi cittadini contro il malgoverno non conta nulla, perché siamo incapaci di mobilitarci in modo organizzato per il bene comune. Ci limitiamo a lamentarci, tra amici. L'inerzia, l'indifferenza, l'ignoranza, l'autoindulgenza e l'individualismo della gente sono i migliori alleati dei cattivi politici.

    2015/08/10

    Normalità della solitudine

    “In the deepest and most important things, we are unutterably alone, and for one person to be able to advise or even help another, a lot must happen, a lot must go well, a whole constellation of things must come right in order once to succeed.” — Rainer Maria Rilke

    Gloria e miseria dei libri

    Un libro può essere utile e piacevole, ma anche inutile, dannoso o sgradevole.

    Un libro ci può far conoscere cose che altrimenti non conosceremmo, esperienze di altre persone che non avremmo altrimenti occasione di fare, ci può far capire cose che altrimenti non riusciremmo a capire, ma ci può anche ingannare, farci scambiare falsità per verità, verità per falsità, complessità per semplicità o semplicità per complessità.

    Come si diventa oltreuomo



    Leggi l'articolo in www.heighexistence.com

    2015/08/09

    Conoscere vs. capire le persone

    Conoscere e capire sono due cose diverse. Infatti si può conoscere senza capire e capire senza conoscere. Ci sono persone che, nonostante si frequentino da anni, ancora non si capiscono e altre che si capiscono dopo essersi frequentate solo per pochi giorni.

    Conoscere una persona significa aver acquisito le informazioni utili per riconoscerla, mentre capire una persona significa avere gli elementi per spiegare e prevedere il suo comportamento.

    Cosmopolitan

    Oggi mi è capitato tra le mani il numero di agosto 2015 di Cosmopolitan, "il mensile femminile più letto nel mondo". L'ho sfogliato e letto qualche articolo. 188 pagine, di cui una su tre contenenti solo pubblicità di cosmetici e abbigliamento. Gli articoli parlano quasi esclusivamente di sesso, moda e personaggi dello spettacolo. Il sesso è presentato come obiettivo da raggiungere, come misura del successo, ma anche come occasione di tradimento. La bellezza femminile e maschile (cioè una certa idea di bellezza o stile), e l'amore (dai primi incontri all'indispensabile accoppiamento sessuale) sono i motivi conduttori della rivista. Mi sono chiesto: a cosa serve una rivista come questa? Che funzione e che impatto ha nel comportamento sociale e individuale e nella mentalità dei lettori? Perché viene letta? Io credo che essa nasconda un messaggio più o meno esplicito che dice pressappoco così: "La sola cosa che conta per una donna è attrarre e farsi penetrare e possibilmente mantenere e proteggere da un uomo bello e di successo. Noi vi aiutiamo, con i nostri consigli, a raggiungere tale obiettivo, cioè a diventare più bella e interessante possibile, a individuare gli uomini più belli e interessanti, e a comportarvi in modo da attrarli a voi e non perderli dopo che li avrete conquistati. Tutto il resto è noia".

    Essere amato e rispettato come bambino

    Ogni tanto vorrei essere amato e rispettato come bambino. Vorrei non dover essere adulto, marito, padre, educatore, amministratore, lavoratore, datore di lavoro, cittadino, forte, virile, saggio, affidabile, responsabile, competitivo, normale. Vorrei essere amato e rispettato incondizionatamente, per il solo fatto di esistere. Vorrei essere amato e rispettato senza dover amare e rispettare. Vorrei essere amato e rispettato per quello che sono e che sono stato, non per quello che dovrei essere e che gli altri si aspettano da me. Per le mie differenze e specialità, non per le mie conformità.
    Forse da bambino non sono stato abbastanza amato e rispettato come bambino, e ne ho ancora bisogno. Forse questo è vero anche per molti altri.

    2015/08/06

    Come liberarsi di qualcosa

    "Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola." (Cesare Pavese)

    Reciprocità dei sentimenti

    Simpatia, antipatia, amore, odio, stima, disprezzo, ostilità, ospitalità, fiducia, diffidenza, sono normalmente reciproci.

    2015/08/05

    Comprensione critica

    "[Occorre passare] dall’intolleranza interiore nei confronti degli altri e di sé alla pietas, ad uno sguardo cioè che ci restituisce, dentro e fuori di noi, l’umanità come una specie maldestra che, ossessionata dalla paura e dal dolore, adotta quasi costantemente rimedi che sono peggiori del male." [Luigi Anepeta]

    Razionalizzazione

    "Razionalizzazione. Con questo termine, E. Jones ha indicato le procedure con cui un soggetto cerca di dare una spiegazione che risulti coerente sul piano logico e accettabile sul piano morale di un sentimento, di un’azione, di una condotta di cui non vuole scorgere le motivazioni profonde. La razionalizzazione è dipendente dalle ideologie di riferimento, e realizza, con esse, una miscela tossica di mistificazione."
    [Luigi Anepeta]

    Inconscio

    L'inconscio è uno stupido dittatore che ha un potere immenso sui nostri pensieri, sentimenti e motivazioni. La sua logica è automatica, prevedibile, irrazionale, impulsiva, rigida, inesorabile, ostinata, resistente, gelosa, vanitosa, soggettiva, settaria, pavida, ignorante, ingannevole, semplicistica, fondamentalista, assoluta, egocentrica, intollerante, irresponsabile, autodifensiva, conservatrice.

    2015/08/04

    Catechismo della Chiesa cattolica

    Più che la Bibbia, il "Catechismo della Chiesa cattolica" [1] è la migliore guida per decristianizzarsi senza fatica e senza dubbi. Approvato nel 2005 da Benedetto XVI, strutturato in forma di 598 domande e risposte ordinate per temi, brevi e precise, generalmente tautologiche, autoreferenziali, astruse, fondamentaliste, politicamente tendenziose, evasive, questo volumetto è tutto un fiorire di imbarazzanti e sfacciati insulti al buon senso e all'intelligenza dei lettori. Per il suo bene, la Chiesa dovrebbe metterlo all'indice, ritirare tutte le copie in circolazione e farlo cadere nell'oblio.

    Donne senza desideri sessuali

    Nei 10 comandamenti biblici ce n'è uno che dice "non desiderare la donna d'altri". Ma non ce n'è uno che dica "non desiderare l'uomo d'altre". Perché? Evidentemente per il Signore è inconcepibile che le donne possano avere desideri sessuali.

    2015/08/03

    Critica individuale e sociale

    Gli umani hanno paura di essere criticati perché inconsciamente una critica è vista come una minaccia di esclusione dalla comunità. Perciò fanno di tutto per evitare critiche e disprezzano e osteggiano coloro che li criticano direttamente, indirettamente o anche solo potenzialmente. La critica, specialmente quella sociale, è politicamente scorretta per definizione, e causa di ostracismo. Per questo è così rara. È praticamente un tabù che pochi osano sfidare, pagandone le conseguenze.

    2015/08/02

    Sull'homo sapiens

    L'homo sapiens è un animale capace di riflettere su se stesso come specie e come individuo. Tuttavia riflettere non significa necessariamente capire, né essere in grado di controllare il proprio comportamento, che resta comunque quasi completamente automatico.

    Progresso tecnologico e disoccupazione

    Molti non hano ancora capito che maggiore automazione, maggiore razionalizzazione della produzione, maggiore produttività = maggiore disoccupazione. Ve lo dice un informatico. Per un nuovo posto di lavoro di informatico o di esperto di robotica o di ricerca e sviluppo se ne perdono più di uno per l'esecuzione del lavoro. Per far fronte a questo problema le vecchie ricette (e quelle attuali) sono ridicole. Per ridurre la discoccupazione ci vuole un cambio di filosofia a livello globale, un nuovo umanesimo. Una rivoluzione culturale profonda. Ma quasi nessuno lo ha ancora capito.

    2015/08/01

    Un'etica basata sul piacere e il dolore

    Il piacere è un'emozione associata alla soddisfazione di un bisogno, tranne nei casi di piaceri artificiali, cioè indotti da sostanze chimiche.

    Il piacere viene sentito nel momento in cui un bisogno viene soddisfatto. Una volta saziato il bisogno, il piacere scompare per tornare quando il bisogno si risveglia e viene nuovamente soddisfatto.

    Per quanto riuarda il dolore, ve ne sono di due categorie. Quello fisico (prodotto da lesioni o disfunzioni fisiche) e quello psichico. Quest'ultimo è sintomo di frustrazione di bisogni.

    Se consideriamo i bisogni umani "sani" la misura di ogni valore, allora la ricerca del piacere e l'evitamento del dolore, propri e altrui, dovrebbero essere il dovere morale fondamentale.

    Il bisogno di felicità

    "La Natura non ci ha solamente dato il desiderio della felicità ma il bisogno; vero bisogno, come quel di cibarsi. Perché chi non possiede la felicità, è infelice, come chi non ha di che cibarsi, patisce di fame. Or questo bisogno ella ci ha dato senza la possibilità di soddisfarlo, senza nemmeno aver posto la felicità nel mondo." [Giacomo Leopardi]

    2015/07/29

    Sulla fede nell'omeopatia

    Le discussioni infinite sull'efficacia o meno dei farmaci omeopatici sono interessanti non tanto per capire se l'omeopatia funzioni o no, ma per dimostrare l'ostinazione dell'intelligenza umana nel sostenere tesi illogiche contro ogni evidenza reale.

    La verità è che non ci sono prove scientifiche (cioè ripetibili) che un farmaco omeopatico sia più efficace di un placebo. D'altra parte è vero (cioè sceintificamente dimostrato) che i placebo hanno un effetto terapeutico. Ergo, se uno sostituisce la sostanza omeopatica con acqua senza farlo sapere al paziente e a quelli che lo curano, il risultato terapeutico non cambia.

    2015/07/20

    La comunità elettiva

    Ogni essere umano ha nel suo inconscio una comunità ideale (che chiameremo "comunità elettiva") a cui ha bisogno di appartenere (in una posizione onorevole) e da cui teme di essere escluso. E’ una comunità in cui valgono particolari valori etici ed estetici, gerarchie, diritti, doveri, obblighi, divieti, riconosciuti, ricercati e condivisi dai suoi membri. Infatti i valori professati da un individuo corrispondono a quelli della propria comunità elettiva, nel senso che sono riconosciuti, “spendibili” o scambiabili in essa.

    2015/07/19

    Sulla filosofia professionale

    La maggior parte dell’attività del filosofo di professione consiste nel commentare e criticare quello che hanno detto altri filosofi del passato o contemporanei. E’ quasi impossibile trovare un filosofo professionale che dica qualcosa senza citare altri filosofi per lodarli o invalidarli in tutto o in parte. Per questo la filosofia professionale è difficile da capire, complessa, caotica e fine a se stessa, per questo è ignorata (se non disprezzata) al di fuori degli ambienti intellettuali.

    2015/07/12

    Sulla verità

    La verità non è scritta da nessuna parte è non è nella testa di nessuno. Ogni teoria, ogni opinione, è il tentativo, più o meno riuscito, di descrivere una delle infinite facce della realtà.

    La paura dell'indipendenza del pensiero

    Il pensiero, inteso come attività del pensare, pur avendo infiniti gradi di libertà, è confinato entro schemi precostituiti diversi da persona a persona.

    Ciò che impedisce al pensiero di valicare tali limiti è la paura inconscia dell'indipendenza del pensiero stesso.

    Noi abbiamo paura di pensare in modo indipendente perché abbiamo inconsciamente paura di impazzire, di diventare disumani, di non essere riconosciuti degni di appartenere alla società, di non essere "normali" secondo i criteri dell'Altro generalizzato (come definito da George H. Mead). Si tratta quindi di paure direttamente legate al bisogno, geneticamente determinato, di appartenenza e integrazione sociale.

    Inoltre, non solo abbiamo paura dell'indipendenza del nostro pensiero, ma anche di quella del pensiero altrui, perché essa potrebbe dar luogo a comportamenti per noi incomprensibili, imprevedibili, incontrollabili, asociali, pericolosi e competitivi fuori dalle regole comunemente accettate.

    Per questi motivi passiamo gran parte della vita a limitare il nostro pensiero e a criticare e perseguitare il pensiero altrui quando sconfina dai nostri schemi precostituiti.

    2015/07/10

    Sull'intolleranza per le visioni del mondo diverse dalle proprie

    Molte persone non tollerano il fatto che qualcuno possa avere visionI del mondo, valori e bisogni molto diversi dai propri. In tal caso cercheranno di trovare difetti nella visione del mondo dell'altro, interpretandola, se occorre, in modo incompleto, distorto o esagerato, perché l'ipotesi che quella sia migliore o più vera della propria, a livello incoscio, minerebbe le fondamenta della loro personalità, mentalità e dignità sociale.

    2015/07/09

    Il mito del buon pastore

    Le pecore si lamentano perché il pastore le sfrutta, ma anziché organizzarsi per scegliere meglio il pastore e controllare il suo operato, si limitano a scegliere il pastore che sembra più generoso tra i candidati che si presentano alle elezioni.

    Essere normali

    Vorrei essere normale, ma non trovo norme che abbiano senso.

    2015/07/08

    L'economia non è una scienza

    MI fa paura constatare che tra gli economisti accademici vi siano opinioni così discordanti. L'analisi e le ricette (quando ci sono) per uscire dalla crisi globale e risolvere il caso greco lo dimostrano. L'economia mi sembra più una filosofia che una scienza, dove ogni studioso vede solo una parte del problema semplificandolo pericolosamente.

    2015/07/07

    I sette peccati capitali del web

    I sette peccati capitali del web. Per tutti coloro che usano il web senza riflettere sui danni che ne possono derivare.

    digital-deadly-sins.theguardian.com

    2015/07/06

    Bibbia e politica

    Il Vecchio Testamento è fascista. Il Nuovo comunista. Per non far torto a nessuno dei due, i cristiani, a cominciare da San Paolo, si sono fatti democristiani.

    Domande sui bisogni

    Considerare una persona X.

    Quali sono i miei bisogni? Li conosco? X li conosce? Li ho espressi ad X?
    Quali sono i bisogni di X? Li conosco? X li conosce? X me li ha espressi?


    Quanto sono sani/morbosi i miei bisogni?
    Quanto sono sani/morbosi i bisogni di X?
    X è in grado di soddisfare i miei bisogni? Ha voglia di farlo?
    Sono in grado di soddisfare i bisogni di X? Ho voglia di farlo?

    I miei bisogni e quelli di X sono compatibili? Possono essere reciprocamente soddisfatti?

    Se la risposta è no, provare con un'altra persona.

    Sull'odio verso i creditori

    Se non vuoi farti odiare da qualcuno, non prestargli denaro che non sei disposto a regalargli nel caso in cui non potesse o volesse restituirtelo. La restituzione di un prestito dovrebbe essere volontaria, per definizione. Così ci insegnano i nuovi greci.

    Politica dal basso

    Quando in democrazia i cittadini si tengono lontani dalla politica attiva e si limitano a scegliere tra i partiti politici, questi finiscono per corrompersi. Per evitare la corruzione, i cittadini dovrebbero organizzarsi e far politica anche, e soprattutto, dal basso.

    Cosa manca perché la società migliori

    In democrazia non basta che qualcuno abbia buone idee. Di libri e blog pieni di buone proposte ce ne sono tanti. L'idea che manca (a me, a voi, al mondo accademico) è come migliorare la mentalità degli elettori. Il problema, in sintesi, è quello della qualità dell'elettorato. E' un problema per ora insolubile.

    2015/07/05

    Di chi fidarsi

    Non fidarsi di nessuno, nemmeno di se stessi. E' il grande insegnamento della psicologia.

    Sulla pornografia

    Uno medium pornografico (foto, film, spettacolo ecc.) è come un'opera d'arte: stimola la fantasia e provoca sentimenti. Un certo tipo di fantasia e un certo tipo di sentimenti che qualcuno considera antisociali e per questo vorrebbe proibire.

    Bisogni umani e selezione/competizione sociale

    Ogni essere umano, per soddisfare i suoi bisogni, ha bisogno della collaborazione di altre persone. Ma quali?

    Ogni essere umano libero ha la possibilità di scegliere le persone con cui interagire per una reciproca soddisfazione. Di conseguenza, ogni essere umano può essere scelto, o no, da altri.

    L'interazione felice, cioè quella che soddisfa ambedue le parti, è possibile solo quando due persone si scelgono reciprocamente e interagiscono a tale scopo. Infatti io posso scegliere una certa persona, ma se questa non mi sceglie, cioè preferisce interagire con un altro, il rapporto è impossibile.

    2015/07/04

    Un mondo di bisogni

    Il mondo è pieno di portatori di bisogni, per soddisfare i quali ogni portatore ha bisogno della collaborazione di altri portatori.


    Miles Davis, John Coltrane - Konserthuset Stockholm (1960)

    Intervista a Silvano Agosti

    2015/07/03

    Il destino della Grecia

    Il destino della Grecia è non stato deciso dall'oligarchia finanziaria europea, ma dai greci, e mi sembra che ancora non lo abbiano capito. Lo stesso vale, mutatis mutandis, anche per noi italiani. Solidarietà al popolo greco significherebbe pagare di tasca nostra i loro debiti e investire i nostri soldi nel loro paese. A queste condizioni la solidarietà non è scontata, vista la situazione economica e finanziaria italiana. Vogliamo che siano i tedeschi (gli unici non indebitati rimasti) a regalare i loro soldi ai greci (e a noi) e li accusiamo di essere criminali e/o egoisti se non lo fanno? La cosa mi perplime. Questo è fare politica col sedere degli altri. Va bene occuparsi della Grecia, ma chi si occupa dell'Italia? E cosa facciamo per l'ìtalia oltre a lamentarci dei poteri forti e a chiedere ulteriori prestiti a mamma Europa per pagare i nostri debiti? Speriamo anche noi che un bel giorno qualcuno li paghi solo in nome della solidarietà? Dovrebbe pagarli la Merkel? E perché? Detto questo, forse (ma non ne sono sicuro) non conviene far fallire la Grecia o farla uscire dall'euro, ma non per soliderietà o giustizia (cose che non possiamo esportare non avendole nemmeno in Italia), bensì per un sano pragmatismo.

    Sul complottismo

    Il complottismo è la spiegazione con cui i popoli ignavi si deresponsabilizzano. I cosiddetti "poteri forti" fanno il comodo loro perché il popolo li lascia fare per poi lamentarsi senza cambiare nulla. E' la democrazia, bellezza!

    Fare politica col sedere degli altri

    Noi italiani siamo un popolo meraviglioso (nel senso che il nostro comportamento desta meraviglia). Incapaci di risolvere i nostri problemi nazionali diamo consigli ai greci su come risolvere i loro, che sono molto più gravi e complicati. E così noi italiani consigliamo in massa ai greci di rispondere "no" al referendum, mentre pare che la maggioranza greca sia orientata verso il "si".

    2015/07/02

    Miles Davis - Time after time

    Pragmatica dei bisogni

    Ogni comportamento umano è il risultato di una strategia, più o meno consapevole, per la soddisfazione di un complesso di bisogni consci e inconsci, repressi ed espressi, più o meno frustrati, sani, morbosi, autoprodotti o indotti dall'esterno.


    2015/06/30

    Teoria della relatività affettiva

    Un piccolo spazio/tempo pieno di cose interessanti ci appare più grande di un grande spazio/tempo vuoto.

    Effetti delle nuove esperienze

    Ogni esperienza veramente nuova cambia la mente nel senso che vi introduce nuove vie per soddisfare bisogni, ne libera o risveglia alcuni repressi o dormienti, ne reprime o neutralizza altri, o ne induce o produce di nuovi.

    2015/06/29

    La più probabile causa della dipendenza è stata scoperta - e non è ciò che credete

    Riporto integralmente l'articolo di Johann Hari pubblicato il 24.1.2015 nello Huffington Post:
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    Sono ormai passati cent'anni da quando le droghe sono state proibite per la prima volta - e nel corso di questo lungo secolo di guerra alla droga, i nostri insegnanti e i governi ci hanno raccontato una storia sulla dipendenza. Una storia tanto radicata nelle nostre menti che la diamo per assodata. Pare ovvia. Sembra palesemente vera. Lo credevo anch'io, fino a quando tre anni e mezzo fa non mi sono imbarcato in un viaggio di 30mila miglia per lavorare al mio nuovo libro, Chasing The Scream: The First And Last Days of the War on Drugs, alla scoperta di ciò che c'è veramente dietro alla guerra alla droga. Ciò che ho imparato lungo la mia strada è che quasi tutto ciò che c'è stato raccontato sulla dipendenza è sbagliato - e che di storia ne esiste un'altra, molto diversa, che aspetta ancora d'esser raccontata, se solo saremo disposti ad ascoltarla.

    2015/06/27

    Filosofia dei bisogni

    Ogni comportamento umano è il risultato di una strategia più o meno consapevole, per la soddisfazione di un complesso di bisogni ricorrenti più o meno consci o inconsci, repressi o espressi, più o meno frustrati, sani, morbosi, autoprodotti o indotti dall'esterno.

    Senza il concetto di bisogno (in senso esteso) i comportamenti umani sono incomprensibili e inspiegabili e, in quanto tali, difficilmente modificabili.

    2015/06/26

    L'elogio dell'introversione interpretato come potenziale razzismo

    Un interessante, se pur discutibile, punto di vista sulle rivendicazioni degli introversi basate sul pensiero di Luigi Anepeta.

    "... le argomentazioni del dottor Anapeta, attingendo a piene mani dalle conoscenze sviluppate dalle scienze sociali, “schivano” le critiche che si potrebbero muovere ad un movimento potenzialmente settario, che manipola artificialmente le identità. Le tesi sostenute hanno una forza effettiva notevole, sono convincenti e non sono macchiate di quell’ingenuo estremismo che provocherebbe la critica di “razzismo”. Così presentata, l’identità di introverso è perfettamente accettabile e credibile, e in ciò sta la sua capacità di attirare “adepti”. Tuttavia c’è da notare che questa notevole autoconsapevolezza, a cui le stesse scienze sociali contribuiscono, dà forma ad un’esigenza di rivendicazione che in sostanza non è diversa da quella che si manifesta più brutalmente in ideologie razziste o discriminatorie."

    Leggi l'articolo completo in: http://www.uniroma2.it/didattica/aca/deposito/Tamburrini_Fabio_ModA_Introversi.doc

    2015/06/25

    Per un "laboratorio sociale"

    (bozza di manifesto per la costituzione di un'associazione culturale informale)

    Col termine laboratorio sociale s'intende un gruppo informale di persone accomunate dall'intenzione di concepire, sperimentare e realizzare nuovi modelli di comunità, associazione, aggregazione e interazione sociale più soddisfacenti di quelli tipici della cultura e dei costumi correnti.

    Il termine soddisfacente si riferisce ai bisogni umani sani, partendo dall'idea che molti non hanno una chiara consapevolezza di quali siano i propri reali bisogni, hanno bisogni repressi e altri alienati.

    2015/06/24

    Una società può essere ammalata (Erich Fromm)

    Erich Fromm (1900-1980) considera qui il rapporto fra società e natura umana, sottolineando come le condizioni imposte dalla società e dalla cultura allo sviluppo psichico, in quanto contrastano con i bisogni dell’individuo, possono creare la “malattia” dell’intera società. Fu questa la convinzione espressa da S. Freud nel Disagio della civiltà; e da queste premesse procede anche la riflessione che svolge E. Fromm in queste pagine.

    Chi ha paura dell'etica?

    Nonostante la sua importanza per la vita sociale, l'etica è molto trascurata sia a livello accademico che popolare, ad eccezione dei contesti religiosi, che ne detengono praticamente il monopolio e lo esercitano secondo principi tradizionali vecchi di secoli.

    Di etica si parla poco e male, cioè in modo approssimativo e superficiale a livello popolare, mentre, a livello accademico, se ne parla in modo talmente astratto, e a volte astruso, che i trattati di etica sono inutilizzabili nella vita pratica, oltre che incomprensibili ai più.

    Blog di Bruno Cancellieri