2016/12/31

Sullo scambio di auguri

Non vedo l'ora che finiscano le feste, e non ricevere più auguri da nessuno, specialmente dalle decine di membri dei gruppi Whatsapp e Facebook a cui sono iscritto, e non sentirmi obbligato a ricambiare. Che vuol dire "buon Natale", "buon anno", "buone feste", "buon compleanno" ecc.? Che vuol dire "ti auguro"? Io mi auguro che tutti (amici ed estranei) stiano bene, che passino una buona giornata ogni giorno dell'anno, che facciano una buona vita. Perché dovrei augurarglielo solo a Natale o a Capodanno, a Pasqua ecc.? E che mancanza di fantasia in tutte queste frasi fatte!

So che scambiarsi gli auguri è un modo per confermare una relazione sociale e recare messaggi sottintesi come "io ho pensato a te, tu per me esisti, sei importante, non ti ho dimenticato". Oppure per dire semplicemente "mi sei simpatico" o "ti voglio bene", cioè "desidero il tuo bene". Ma perché non dirlo esplicitamente, se è vero? E perché dirlo solo in occasione delle feste comandate? E' come se queste occasioni costituissero dei censimenti comunemente accettati in cui le persone si scambiano dichiarazioni di relazione sociale o devozione, più o meno sincere, opportuniste o conformiste.

A volte ho anche il sospetto che si facciano gli auguri per dire "io esisto, ricordati di me, pensa a me".

C'è qualcosa che non mi convince e mi disturba in queste tradizioni.

Con questo non intendo offendere nessuna delle persone che mi hanno fatto gli auguri, e che ovviamente ricambio con affetto. Anzi, con questo scritto intendo spiegare perché io non prendo mai l'iniziativa di fare gli auguri ad alcuno, e che, se non lo faccio, non significa che non voglia loro bene.

Poesia contro la dittatura della ragione

Siamo tutti normalmente schiavi della ragione, che ci obbliga a comportarci in un certo modo, spesso a noi sfavorevole, generando in noi la paura di aver torto, sbagliare, deviare dagli insegnamenti ricevuti, dire o fare sciocchezze, cose mai dette o fatte da altri prima di noi, pazze, irragionevoli, incomprensibili, impertinenti.

Per liberarci da tale dittatura non c'è nulla di meglio che la poesia.

Infatti, il vantaggio della poesia sulla prosa è proprio la sua libertà dalla dittatura della ragione, e ciò che più attrae in un componimento poetico è una certa dose di follia, più o meno nascosta in un'armonia di stimoli verbali.

2016/12/30

Il piacere del movimento e la noia dello stare

La vita comporta continui cambiamenti di stato all'interno di un organismo vivente. Quando non avvengono più cambiamenti di stato, l'organismo muore. Il piacere e il dolore non sono proprietà di stati particolari, ma di particolari cambiamenti di stato.

La felicità non è dunque associata ad uno stato fisso, ma al movimento e al lavoro che producono un certo cambiamento di stato. In altre parole, è nel fare e nel realizzare che si prova piacere, non nel contemplare o nell'usare ciò che si è fatto o realizzato. Si dice infatti che il bello del viaggio non sia la meta, ma il percorso per raggiungerla.

Cose di cui ho bisogno

Ho bisogno di un ostacolo da superare, un nemico da combattere, una sfida a cui rispondere, un padrone a cui ribellarmi, un problema da risolvere, un bisogno da soddisfare.

Una malattia da cui guarire, una minaccia da neutralizzare, una comunità a cui appartenere, un dio a cui obbedire, un premio da vincere, un primato da conquistare, una prigione da cui evadere, un mostro da cui fuggire, un rifugio in cui nascondermi.

Un mondo da esplorare, qualcuno da servire, qualcuno da dominare.

2016/12/29

La musica come strumento di potere

La musica è come una droga leggera che incanta e dà piacere e conforto. Essa viene usata per promuovere emotivamente idee benefiche o malefiche, come l'amore, la fratellanza, ma anche l'indottrinamento religioso e militare. E' perciò anche uno strumento di potere, come la bellezza in generale.

Come dare gioia a qualcuno

Per dare gioia ad una persona, la prima cosa da fare è capire di cosa essa ha bisogno, cosa le manca, e poi, se possibile, cercare di darglielo. Altrimenti, occorre almeno esprimere ad essa riconoscimento per i suoi bisogni insoddisfatti, mostrare comprensione, approvazione, solidarietà.

Sistema dialettico della psiche



La psiche è un complesso sistema informatico biologico, che si differenzia da un computer elettronico soprattutto per la presenza delle sensazioni, tra cui i sentimenti, le emozioni, il piacere, il dolore, la consapevolezza di esistere come entità autonoma separata dal resto del mondo, e la percezione dello spazio e del tempo.

Un sistema è un insieme di parti o agenti che interagiscono per svolgere una funzione che non è presente in alcuno degli agenti stessi, ma è il prodotto dell'interazione. Per questo, il sistema è qualcosa di più della somma delle sue parti considerate separatamente.

Ogni sistema può essere un sottosistema di un sistema di ordine superiore. Il corpo umano è un sistema, come lo è una famiglia, un'organizzazione, un gruppo sociale, uno stato. La stessa biosfera è un sistema, la cui vita dipende dall'interazione delle parti che la compongono.

Un essere umano, o persona, è un sistema composto da varie parti o agenti, ognuno con una funzione particolare, che scambiano massa e energia e informazioni gli uni con gli altri allo scopo di mantenere in vita l'organismo e di permettere la sua riproduzione. Possiamo raggruppare gli agenti che compongono il sistema "persona" in due gruppi: la "psiche" e il "resto del corpo". Tra i due gruppi avvengono continuamente scambi di informazioni nel senso che cambiamenti nella psiche possono causare cambiamenti nel corpo, e vice-versa. Ad esempio, la fame è un bisogno generato dallo stomaco, che determina nella psiche una motivazione alla soddisfazione della fame stessa.

[da continuare]

Pubblicità come prostituzione

In molti messaggi pubblicitari, specialmente fotografici e cinematografici, vedo una forma nascosta di prostituzione illusoria, eticamente peggiore di quella convenzionale in quanto promette qualcosa che sa di non poter mantenere. Mi riferisco soprattutto alle promesse di amore, sesso, prestigio, integrazione sociale.

Sistemi sociali

Ogni essere umano è parte di uno o più sistemi sociali, il che significa che esso interagisce in modo simbiotico con le altre parti di ciascun sistema a cui appartiene (cioè con le altre persone e i loro prodotti), scambiando beni, servizi, informazioni, contatti fisici, intimità.

2016/12/28

Bisogno del bisogno

Ogni essere vivente ha bisogni specifici, cioè caratteristici della propria specie, e può sopravvivere e riprodursi soltanto se quei bisogni vengono soddisfatti. Ciò equivale a dire che un essere vivente ha bisogno di avere dei bisogni e che questi vengano periodicamente soddisfatti. Se in un essere non ci fossero bisogni, o se i suoi bisogni non fossero mai insoddisfatti (il che vuol dire che non sarebbero dei bisogni), non ci sarebbe vita in quell'essere, perché esso non dovrebbe fare nulla per soddisfarli, e non avrebbe motivazioni, né piacere (perché il piacere deriva dalla soddisfazione di un bisogno) né dolore (perché il dolore deriva dalla insoddisfazione di un bisogno).

2016/12/27

Invidia della felicità

Ci sono persone incapaci di godere, che invidiano quelli che ne sono capaci e fanno di tutto per impedirglielo.

La chiave della psicoterapia

La psicoterapia funziona se costituisce un'esperienza di segno diverso da quelle precedenti, cioè se riesce a cambiare la mappa cognitivo-emotiva del paziente in quanto esperienza formativa alternativa.

In tal senso la cosa più importante non è la teoria psicologica sottostante, ma il transfer come processo pratico, per cui il terapeuta deve impersonare l'Altro in modo diverso da come L'Altro è stato percepito e rappresentato dal paziente prima della terapia.

Il terapeuta, attraverso l'interazione col paziente, deve riuscire a fargli cambiare idee e soprattutto sentimenti per quanto riguarda l'Altro, a far nascere in lui la speranza e la fiducia che l'Altro sia diverso e migliore di come lo ha finora conosciuto, più interessante, più attraente, meno pericoloso, e gli faccia venir voglia di stabilire con lui un nuovo tipo di rapporto, più sano e soddisfacente.

Lo studio del terapeuta dovrebbe dunque costituire la palestra in cui il paziente si allena a interagire con l'Altro in modo diverso e più soddisfacente, e il terapeuta deve fare da coach in questa attività.

In molti casi, inoltre, il terapeuta deve sostituire i genitori del paziente in quanto educatori alla vita, cioè ai sani rapporti con gli altri, correggendo il loro operato.

Confondere la parte con il tutto

Tutti i filosofi, tutti gli esseri umani, hanno detto cose buone, miste ad altre inutili o cattive. Purtroppo molti fanno l'errore di considerare tutto buono ciò che è solo parzialmente buono, e viceversa, tutto cattivo ciò che è solo parzialmente cattivo, confondendo la parte con il tutto. Questo errore si chiama idealizzazione e generalizzazione.

2016/12/26

Il potere dell'informazione nella vita di una persona

Può essere sufficiente un bit d'informazione (un "sì" piuttosto che un "no", un "vero" piuttosto che un "falso", una condanna piuttosto che un'assoluzione ecc.) per uccidere una persona. Quel bit può causare un infarto, un suicidio, una decisione tragica per sé e/o altre persone. La psiche è un immenso sistema informativo che elabora continuamente informazioni provenienti dall'esterno e dall'interno e decide azioni volontarie e involontarie (compresa la propria ristruttuzazione e il proprio sviluppo) in base ai risultati delle elaborazioni stesse.

2016/12/20

Atteggiamenti affettivi e appartenenze sociali

Mentre mi guardo intorno ed esploro il mondo, mentre osservo un oggetto, qualcosa dentro di me elabora le conseguenze dei miei possibili atteggiamenti affettivi verso quell'oggetto. Quali implicazioni ci possono essere se quell'oggetto mi piace? E se non mi piace? Se io lo amo, lo adotto, lo uso, lo indosso, lo porto a casa? O se lo disprezzo, lo rompo, lo distruggo, lo butto via? Come reagiranno gli altri? Perché tra loro ci sono alcuni che amano quel tipo di oggetto, altri che lo odiano. Per alcuni quell'oggetto può essere come una bandiera patria, un simbolo della loro appartenenza sociale, per altri può essere come la bandiera o il simbolo di un nemico da combattere, un nemico che vuole la nostra distruzione.

Avere un atteggiamento affettivo verso un particolare oggetto significa quindi affermare la propria appartenenza al gruppo di persone che hanno un atteggiamento simile e la propria non appartenenza al gruppo che ha un atteggiamento diverso. Così, a seconda del gruppo al quale desideriamo appartenere, tenderemo ad avere verso l'oggetto, lo stesso atteggiamento affettivo tenuto dalla maggior parte dei membri di quel gruppo.


Cosa unisce e cosa divide

Ogni opera d'arte o d'ingegno può unire o dividere le persone nel senso che, a seconda dell'atteggiamento che si ha verso di essa, si è uniti a quelli che hanno un atteggiamento simile e divisi rispetto a coloro che hanno un atteggiamento diverso.

Infatti, unisce il comune apprezzamento o disprezzo verso qualsiasi cosa, divide un diverso apprezzamento.

L'arte unisce e divide

L'arte unisce e divide perché è uno strumento di affermazione di un'appartenenza sociale. Unisce coloro che hanno le stesse appartenenze e li divide da coloro che hanno appartenenze diverse.

Due padroni

Io ho due padroni, quasi sempre in lotta tra di loro: il mio bisogno di appartenenza sociale e il mio bisogno di libertà. Quando si affrontano io mi fermo e aspetto che si mettano d'accordo o che uno dei due venga messo a tacere.

Vogliamo essere amati (di H. Soderberg)

Vogliamo essere amati
In mancanza di ciò ammirati
In mancanza di ciò temuti
In mancanza di ciò odiati e disprezzati
Vogliamo suscitare negli altri
Qualche sorta di emozione.
L'anima trema davanti al vuoto
Ed ha bisogno di un contatto
Ad ogni costo.

[H. Soderberg]

2016/12/19

Arti e letterature come strumenti psicoterapici

Arti e letterature, nella loro immensa varietà, hanno diverse funzioni, capacità, effetti, fini, usi. Possono essere usate per soggiogare o liberare, far godere o soffrire, insegnare o confondere, unire o dividere, incantare o svegliare, ingannare o demistificare, attrarre o spaventare, ammalare o guarire.

Arti e letterature hanno la capacità di evocare idee e sentimenti cioè di attivare parti della mappa cognitivo-emotiva dell'osservatore o lettore, simulando percezioni reali. Vedere una persona reale o vedere un suo ritratto, possono infatti attivare le stesse idee e sentimenti.

Qualcuno peggio di noi

Abbiamo bisogno di qualcuno peggio di noi, per non sentirci i peggiori.

2016/12/18

Santità vs. ateismo

In pubertà mi trovai a scegliere tra la santità e l'ateismo. Infatti non potevo essere cristiano senza essere un santo, sarebbe stato incoerente, e siccome la santità mi sembrava impossibile da raggiungere, oltre che non interessante, scelsi l'ateismo.

2016/12/17

Bellezza e potere

La bellezza è anche uno strumento di potere. Per questo i potenti amano circondarsi di cose belle che la gente comune non può permettersi. La bellezza vince e convince, affascina, incanta. Per questo la bellezza è un valore ed ha un costo.

La trasmissione dell'inganno

Quando ero bambino, avevo la sensazione che la gente intorno a me mi ingannasse, mi mentisse, volesse farmi credere cose assurde e impossibili, per farsi gioco di me, per divertirsi altre mie spalle. Ora che sono adulto capisco che quelle persone mi ingannavano davvero, ma non lo facevano volontariamente, né ne erano coscienti, perché esse stesse erano state ingannate, ma non se ne erano mai accorte.

2016/12/16

La lingua della burocrazia

Quando, in un varco della metropolitana, leggo "convalidare il titolo di viaggio" rimango sconcertato di fronte ad una burocrazia incapace di parlare una lingua umana.

2016/12/15

Sistema di sistemi

L'Uomo è un sistema di agenti fisici e mentali, la società è un sistema di esseri umani, dunque un sistema di sistemi. L'unica cosa che resta per me un mistero è l'esistenza del sentimento, cioè del piacere e del dolore, il suo inizio e la sua fine, il suo legame con la vita di ogni essere capace di godere e di soffrire.

Cosa c'è scritto nel DNA

Nel DNA non c'è scritto solo come devono svilupparsi i diversi organi, ma anche come essi devono interagire tra loro e con l'ambiente esterno. Così nella psiche c'è scritto non solo come dobbiamo essere, ma anche come noi dobbiamo rapportarci con le altre persone. Ciò che apprendiamo dopo la nascita sono strategie per realizzare il piano scritto nel DNA.

2016/12/14

La confusione dei sistemi sociali

Mentre in passato l'essere umano apparteneva ad un unico sistema sociale, oggi esso appartiene a più sistemi sociali, può cambiare sistema sociale ed è confuso sulle regole dei sistemi sociali a cui appartiene.

Cosa posso fare

Non posso fare qualsiasi cosa, posso fare solo ciò che gli altri mi permettono di fare, vogliono, accettano, tollerano o sopportano che io faccia.

Un evento emozionante

Una delle cose più emozionanti nella vita di un umano è il cambio della sua posizione gerarchica, o l'illusione di esso.

Il tabù delle gerarchie e della competizione

Il tema della gerarchia in un sistema sociale è spesso censurato e mistificato. Si cerca infatti spesso di nascondere il fatto che esiste una concorrenza più o meno violenta per ottenere e mantenere le posizioni gerarchiche più elevate, cioè per avere più potere, più possedimenti, più autorità, più prestigio, più onore, più stima, più gloria.

Coloro che occupano le posizioni più elevate, e quindi le classi e le persone dominanti in ogni campo, tendono infatti a giustificare in vari modi le loro stesse posizioni privilegiate e non vedono di buon occhio, e osteggiano coloro che le mettono in discussione, le contestano o le sfidano.

Spesso, inoltre, ci sono alleanze tra il potere politico e quello religioso per legittimare e giustificare reciprocamente i poteri stessi, al punto che la contestazione del potere politico può essere considerata un peccato religioso, e la contestazione del potere religioso un reato civile o politico.

Tutta la vita sociale, la cultura e perfino la scienza sono tanto impregnate di lotta per il predominio gerarchico quanto impegnate a nascondere e a negare la lotta stessa e i loro conflitti di interesse.

Risultato è che l'umiltà e la modestia sono considerate virtù e la presunzione e l'arroganza difetti. Tutto ciò serve solo a scoraggiare la competizione, a vantaggio di chi dalla competizione avrebbe da perdere.

Religiosità dei media

Mi trovo in un negozio di giornali e libri. Ogni giornale, rivista, libro, mi pare un oggetto religioso, nel senso che illustra uno stile di vita, forme, norme, valori, gerarchie, una comunità di pensiero e di comportamento. Leggere un certo giornale, rivista o libro, significa confermare la propria appartenenza al sistema sociale da esso rappresentato, e prepararsi ad adeguare il proprio comportamento a quanto in esso contenuto. In altre parole, significa acquisire o confermare una certa identità, un certo modo di essere, e la conoscenza del linguaggio e delle forme per esprimerlo e per interagire con altre persone di simile appartenenza. Hegel diceva che "il giornale è la preghiera del mattino dell'uomo moderno" e nonostante io non ami questo filosofo, credo che in questo caso abbia detto una grande e profonda verità.

2016/12/13

Il codice sociale in ogni individuo

Così come in ogni cellula c'è il DNA del corpo intero, nella mappa cognitivo-emotiva di ogni umano ci sono le regole dell'intero sistema sociale da esso percepito (forme, norme e valori, obblighi, divieti, libertà, gerarchie), nel rispetto delle quali esso interagisce con gli altri appartenenti allo stesso sistema.

Libri di carta vs. e-books

Un libro di carta ha qualcosa in più rispetto ad un libro elettronico. Lo si può possedere, può fungere da amuleto, da simbolo, da ricordo. Riempie lo spazio fisico, è un luogo reale, un compagno di vita. Possiamo guardarlo, toccarlo, annusarlo.Ci commuove. Possiamo stabilire una relazione con esso, che così diventa parte del nostro ambiente, della nostra vita.

2016/12/12

Le regole del gioco di un sistema sociale

Per un essere umano sano di mente è impossibile non far parte di uno o più sistemi sociali, in uno o più ruoli tipici di ciascun sistema. Possiamo solo, eventualmente, scegliere il sistema sociale di cui vogliamo far parte, i ruoli che in esso vogliamo giocare e, in minima misura, contribuire a cambiare le regole del gioco del sistema stesso.

Vedi anche Far parte di un sistema sociale.

Far parte di un sistema sociale (2)

Ogni essere umano è parte di uno o più sistemi sociali, il che significa che esso interagisce in modo simbiotico con le altre parti di ciascun sistema a cui appartiene (cioè con le altre persone e i loro prodotti), scambiando beni, servizi, informazioni, contatti fisici, intimità ecc.

Un essere umano sano di mente non può vivere senza far parte di un sistema sociale, cioè senza interagire con altre persone secondo le regole del sistema stesso. Tali regole sono sono formali e semantiche, cioè consistono in forme, norme, obietttivi, valori e disvalori su cui i contraenti sono d'accordo.

Un incubo

La scorsa notte ho sognato che mi ero iscritto, in locale pubblico, per fare una presentazione, di circa quattro ore, sulla natura umana. Più si avvicinava l'ora d'inizio, più ero pentito di aver preso quell'impegno. Avevo paura di non farcela, ma soprattutto dell'ostilità del pubblico che non avrebbe gradito sentirsi dire come è fatto, come funziona, i suoi difetti, i suoi errori, le sue illusioni, le sue menzogne, i suoi inganni e autoinganni, le sue mistificazioni, le sue nevrosi, le sue paure, i suoi bisogni, la sua stupidità, la sua viltà, i suoi limiti, le sue miserie, le sue colpe, i suoi doveri. Mi sono svegliato sollevato e contento che fosse solo un sogno, ma preoccupato per la mia latente tentazione di raccontare agli altri la mia visione della natura umana.

2016/12/11

Perché parliamo e scriviamo

Il motivo principale per cui tanta gente parla e scrive (anche su Facebook) non è per dire qualcosa di costruttivo e utile, ma per affermare o confermare la propria appartenenza ad una comunità di pensiero e di comportamento. Non importa se il pensiero è bacato o idiota, ognuno pensa come può, e non tutti sono capaci di pensieri intelligenti, complessi e realistici. Ma non importa, perché il bisogno di appartenenza che ci spinge ad esprimerci è fortissimo, è un bisogno primario scritto nel DNA e supera di gran lunga il bisogno di verità e di progresso.

Opinioni vs. realtà

Ognuno vede solo gli elementi della realtà che confermano le proprie opinioni, le quali sono sempre più semplici della realtà stessa. L'errore sta nel credere completa una visione incompleta.

2016/12/09

Libri demagogici

Così come esistono politici demagogici, che dicono al popolo solo ciò che il popolo ama sentirsi dire, esistono libri demagogici, che funzionano allo stesso modo. Sia i primi che i secondi vanno per la maggiore, mente i politici e i libri che cercano di disilludere la gente vengono per lo più ignorati o osteggiati.

"Uniti contro" vs. "uniti per"

Nel referendum costituzionale hanno prevalso le persone unite contro un certo cambiamento, le quali hanno impedito a quelle unite a favore di esso di realizzare il loro obiettivo. Non intendo qui discutere sul fatto che il cambiamento proposto dalla riforma fosse un male o un bene (l'ho fatto ampiamente altrove). Qui osservo invece che il popolo italiano si è quasi sempre dimostrato incapace di unirsi, di organizzarsi, per cambiare o realizzare qualcosa, e quelle poche volte che si è unito, lo ha invece fatto contro qualcosa (ad esempio, cobtro il comunismo, il fascismo, l'ordine, la disciplina, la legalità, la libertà, l'ateismo ecc). Questo, secondo me, è uno dei peggiori vizi del popolo italiano.

Paradossi

Se smetto di cercare comincio a trovare, se smetto di comandare comincio a dominare, se smetto di lottare comincio a vincere, se smetto di pensare comincio a vedere, se smetto di parlare comincio ad ascoltare, se smetto di possedere comincio a liberarmi, se smetto di chiedere comincio a dare, se rinuncio a capire comincio a capire, se rinuncio a cambiare comincio a cambiare.

Cause e rimedi (improbabili) della crisi economica

Se la disoccupazione aumenta la colpa non è dei governi o dei cosiddetti "poteri forti", ma soprattutto del continuo progresso tecnologico che sempre di più sostituisce i lavoratori con computer e robot (aumentando la produttività), e della concorrenza dei paesi più poveri dove si lavora in condizioni di semischiavitù, senza garanzie e con rischi per la salute.

2016/12/08

Vita e informazioni - Per una bioinformatica

Si ha la vita quando le trasformazioni tra massa ed energia in un corpo di qualsiasi tipo sono regolate da informazioni capaci di riprodursi. La principale sede e fonte di informazioni è il DNA; un'altra importante è il sistema nervoso e la psiche in esso contenuta, che è capace di autosvilupparsi.

In filosofia si parla ancora troppo poco dell'importanza delle informazioni per la vita, specialmente per la buona vita, ovvero per la felicità, il piacere e il dolore. In psicologia se ne parla di più. Filosofia e psicologia dovrebbero fondersi in una "bioinformatica", anche in considerazione del fatto che certe informazioni, prodotte da una persona o dal suo ambiente possono ammalare o guarire la persona stessa, o renderla più o meno felice.

A che serve lo scambio di auguri

"Buon tutto a tutti", a molti basta poco, un semplice scambio di auguri, per sentirsi parte dell'umanità.

Politici e poltrone

I politici sono attaccati alla poltrona per definizione. È il loro luogo di lavoro. Cincinnato è un'eccezione. È ingenuo e sciocco accusare un politico di attaccamento alla poltrona.

2016/12/06

Strategie del desiderio

Ognuno desidera essere desiderato ma diverse sono le strategie del desiderio, cioè, per cosa e da chi essere desiderati.

In generale ognuno desidera essere desiderato per ciò che è: la donna vuole essere desiderata in quanto donna, l'uomo in quanto uomo, il bambino in quanto bambino, il commerciante in quanto commerciante, l'operaio in quanto operaio, il maestro in quanto maestro ecc.

Ogni persona ne desidera altre da cui essere desiderata. Perciò, per essere desiderabile da una certa persona, io dovrei desiderarla o farle sperare che io la possa desiderare. Se quella persona non crede che io possa desiderarla, non mi desidererà.

Se una persona mi desidera per ciò che non sono, o che non sono disposto a fare, io non posso desiderarla. Se mi desidera per ciò che sono, posso desiderarla, purché soddisfi certi requisiti, e in particolare che non mi chieda ciò che non sono disposto a darle.

Preghiera

Dio, fammi capire di cosa ho bisogno e di cosa non ho bisogno.

2016/12/05

I comandamenti di Maria Montessori per i genitori

Questi sono i comandamenti che Maria Montessori ha destinato a genitori, educatori ed insegnanti.

I bambini imparano da ciò che li circonda.
Se critichi troppo un bambino, imparerà a giudicare gli altri.
Se elogi regolarmente un bambino, imparerà a valorizzare ciò che lo circonda.
Se dimostri ostilità ad un bambino, imparerà a litigare con gli altri.
Se sei corretto con il bambino, imparerà ad essere corretto con gli altri.
Se umili e ridicolizzi un bambino, diventerà una persona timida ed insicura.
Se un bambino cresce sentendosi al sicuro, imparerà a fidarsi degli altri.
Se denigri spesso un bambino, crescerà con un malsano senso di colpa.
Se accetti regolarmente le idee di un bambino, imparerà a sentirsi valorizzato. Se lo incoraggi nelle sue scelte e nelle piccole imprese di ogni giorno, acquisirà sicurezza in se stesso.
Se il bambino vive in un’atmosfera piacevole in cui può sentirsi utile, imparerà a trovare amore e serenità nel mondo.
Non parlare male di tuo figlio, né quando è vicino a te né quando è assente.
Ascolta sempre tuo figlio e rispondi alle sue domande.
Devi essere disponibile ad aiutare tuo figlio se cerca qualcosa ed essere in grado di passare inosservato se riesce a trovarla autonomamente.
Rispetta tuo figlio anche quando ha commesso un errore. Imparerà a correggersi da solo col passare del tempo.
Parla sempre in maniera gentile e costruttiva con tuo figlio, offrigli sempre il tuo lato migliore.

Fonte: www.scuola.store/comandamenti-maria-montessori-per-genitori/

Il valore dell'utilità

Essere utile e non dannoso a me stesso e agli altri. Questo è il mio ideale, il mio obiettivo, la mia motivazione, il mio bisogno e desiderio, il valore più importante in cui credo. Ma non mi è facile raggiungerlo né praticarlo.

Democrazia e mediocrità

La diffusione di una opinione non è correlata con il suo livello di intelligenza o verità. Una sciocchezza resta una sciocchezza anche se è sostenuta dal 90% di una popolazione. La democrazia, che, nonostante la sua pericolosità, ritengo il sistema di governo meno pericoloso finora sperimentato, affida il potere alla maggioranza della popolazione, cioè alla sua parte più comune, ovvero la più mediocre, non a quella più saggia o eccellente. È sciocco, infatti, pensare, all'indomani di una elezione popolare, che abbia vinto l'opinione migliore solo perché maggioritaria. La voce del popolo non è la voce della saggezza o del buon senso, è solo la voce media del popolo, cioè quella più comune. Detto questo, può anche succedere che, in un referendum, prevalga l'opinione più saggia, ma ciò è aleatorio e indimostrabile.

2016/12/04

Quando gli stolti cominciano a parlare

Diceva Molière: "uno stolto che non dice verbo non si distingue da un savio che tace". Quando lo stolto comincia a parlare mette in mostra il suo livello di intelligenza, le sue lacune mentali e i suoi bias cognitivi.

Verità e falsità

Spesso quello che chiamiamo falsità non è altro che una verità incompleta, insufficiente, inefficace, insoddisfacente.

Il referendum e l'irrazionalità della ragione

La vicenda del referendum sulla riforma costituzionale ha messo in evidenza problemi che vanno ben oltre il quesito referendario e il panorama politico italiano. Si tratta di problemi che riguardano la natura umana, e in particolare il funzionamento della mente. Tre cose mi hanno soprattutto colpito, addolorato e al tempo stesso incuriosito da un punto di vista scientifico:

2016/12/03

Medeo e il Medeismo, una religione razionale

Medeo è il dio Me, il dio che è dentro di me, la natura incarnata in me. È il mio me, cioè la mia persona considerata senza il mio io cosciente. È la parte inconscia della mia persona. Il mio io cosciente è il suo servo e tutore, che ascolta ed esegue la sua volontà, soddisfa i suoi bisogni, lo protegge dai pericoli e lo aiuta a risolvere problemi.

Ogni essere umano ha il suo Medeo.

Giudicare l'incomprensibile

Ci sono persone che credono che tutto ciò che non riescono a capire sia irrilevante, stupido o mostruoso.

2016/12/02

Il bisogno di conservazione di ogni essere vivente

Ogni essere vivente ha bisogno di continuare ad essere ciò che è, cioè di rimanere sé stesso, di non cambiare identità. Ogni volontà è la manifestazione di un bisogno e la volontà principale di ogni essere vivente, e il suo bisogno principale, sono quelli di conservare ed esercitare la propria identità. Perché cambiare identità, cioè personalità, natura, significa morire come un certo essere, e rinascere come un altro e di questo l'inconscio ha paura.

2016/12/01

Il male dell'eccessiva semplificazione

Le cose, specialmente in politica, sono molto più complicate di come vorremmo e di come la maggior parte della gente è in grado di capire. Semplificare eccessivamente una realtà complicata significa renderla falsa. La visione della realtà della maggior parte delle persone è troppo semplice. Per queste persone le cause dei mali della società sono ben localizzate e delimitate. Per me no, e credo che una delle cause dei mali sia proprio l'eccessiva semplificazione della percezione della realtà.

Menu della volontà (verbi fondamentali)

La volontà si esercita scegliendo di agire ad uno o più dei fini espressi dai seguenti verbi: cambiare, conservare, ripristinare, generare, realizzare, produrre, riprodurre, fecondare, sviluppare, comporre, immaginare, ripetere, disseminare, distruggere, obbedire, dominare, istruire, insegnare, guidare, formare, conformare, riformare, correggere, aumentare, diminuire, allontanare, avvicinare, unire, dividere, raccogliere, disperdere, incontrare, trovare, perdere. Tuttavia ognuno di queste azioni viene esercitata per soddisfare qualche bisogno. Non esiste volontà senza bisogno.

Ordine e giustizia

Un ordine ingiusto è meglio che il disordine. Perché non c'è nulla più ingiusto che il disordine.

Blog di Bruno Cancellieri