2018/03/31

Il cartello con cinque liste

Dovremmo immaginare ogni persona (noi compresi) con al petto un cartello contenente cinque liste: "cosa chiedo", "cosa offro", "cosa sento", "cosa penso", "come funziono".



2018/03/30

Perché facciamo ciò che facciamo

Ogni cosa che facciamo, ad eccezione del cercare la soddisfazione dei bisogni fisiologici, la facciamo per gli altri, ovvero per ottenere la loro approvazione, accettazione o obbedienza, o per difenderci dalla loro possibile ostilità o invadenza.

Condizionamento reciproco

Se milioni di persone fanno le stesse cose allo stesso tempo, non è per caso e nemmeno per libera scelta, ma per l'effetto di forze consce o inconsce che spingono la maggior parte delle persone a imitare il comportamento più comune praticato nella propria comunità di appartenenza e a conformarsi ad esso. Se si chiede ad una persona perché fa quello che fanno tanti altri, essa con molta probabilità risponderà che lo fa perché lo ritiene cosa buona, ovvero perché le piace farlo, come se fosse una sua libera scelta. In realtà si tratta di un condizionamento reciproco dettato dal bisogno di appartenenza, che produce al tempo stesso il piacere di appartenere e la paura di non appartenere ad una comunità caratterizzata dal comportarsi in un certo modo, più o meno rituale.

Il rischio di capire più degli altri

Capire cose sulla natura umana che altri non capiscono è un fatto drammatico e pericoloso perché la maggior parte degli umani, piuttosto che ammettere un loro limite di comprensione o di intelligenza (cosa per molti devastante e insopportabile), cercheranno di dimostrare che chi pretende di capire ciò che loro non capiscono, o di vedere ciò che essi non vedono, sia vittima di illusioni, errori o disturbi mentali.

2018/03/29

Mentire incosciamente

Se dobbiamo mentire, meglio farlo consciamente che inconsciamente. Nel secondo caso mentiamo anche a noi stessi.

Prevedere emozioni future

La previsione, o aspettativa, di piaceri e dolori futuri è causa di piaceri e dolori presenti. Questa condizione ci lega al futuro e ci impedisce di vivere solo nel presente. Infatti, se non pensiamo al futuro siamo presi dalla paura di possibili futuri dolori che non stiamo cercando di impedire.

Le orchestre del cervello

Il cervello non è come un'orchestra diretta da un maestro, ma come tante orchestre, ognuna col suo maestro, che suonano musiche diverse, più o meno in armonia le une con le altre.

2018/03/28

Teoria del triplo legame (amico, nemico, cosa)

In ogni momento, inconsciamente o consciamente. ognuno classifica ogni altro come amico, nemico o "cosa" (da sfruttare o ignorare), e interpreta le classificazioni degli altri nei suoi confronti secondo le tre categorie suddette. Tali classificazioni sono normalmente variabili e spesso indecise, imprecise, contraddittorie, censurate e mistificate, dando luogo a difficoltà di interazione, comprensione e motivazione, errori di valutazione, frustrazioni, isolamento, vittimismo, sensi di colpa, nevrosi, psicosi, ecc. Infatti, una persona può, agli occhi di un'altra, essere considerata contemporaneamente o successivamente amica, nemica o "cosa".

2018/03/27

Adattarsi all'altro

Quando un adulto parla con un bambino, è il primo che deve adattarsi al linguaggio e alla mentalità del secondo, e non viceversa. Lo stesso vale quando una persona più intelligente parla con una meno intelligente.

Il governo delle nostre menti

Ogni mente è governata da algoritmi più o meno conosciuti dalla mente stessa e da quelle altrui, e più o meno diversi da persona a persona.

2018/03/26

Sull'apprendimento

L'apprendimento è involontario e incontrollabile. Volontariamente possiamo solo agire sulle condizioni che favoriscono l'apprendimento stesso, ovvero scegliere opportunamente gli stimoli da cui farsi impressionare e le prove da fare.

Il mestiere degli artisti e dei poeti

Gli artisti e i poeti sono produttori e trafficanti di forme stupefacenti.

La mia religione

I miei sentimenti religiosi, il mio senso del sacro, consistono nel riconoscere che non siamo padroni di noi stessi ma soggetti alle leggi della fisica e della biologia (che non conosciamo a sufficienza), e che la nostra volontà è uno strumento della volontà della natura.

2018/03/25

Quando una persona si interessa di un'altra persona?

Ognuno dovrebbe ripetere ogni tanto a se stesso: "si interessano di me solo coloro che immaginano di avere qualche vantaggio o piacere da una eventuale interazione con me. E ciò è vero anche per me nei confronti degli altri."

Che invidia!

Il presidente della repubblica federale di Germania Frank-Walter Steinmeier, da quando è stato eletto, ogni 2-4 mesi presiede, anima e modera un incontro con giornalisti e scienziati internazionali, trasmetto in diretta TV, su temi di attualità di importanza sociale.

Che differenza, oggi, tra i nostri politici e quelli tedeschi! Che invidia!

Le regole del gioco delle interazioni

Un essere umano ha bisogno degli altri, ovvero di interagire e scambiare beni, servizi e idee con loro. Affinché una interazione con un altro sia possibile, uno deve avere una sufficiente cognizione di come l'altro funzioni, ovvero essere capace di prevedere le sue motivazioni e possibili reazioni cognitive ed emotive ai messaggi che riceve e percepisce.

Per capire come uno funziona, possiamo frequentarlo, osservarlo, studiarlo, interrogarlo, oppure semplicemente assumere che funzioni più o meno come noi stessi. Ma noi sappiamo come funzioniamo? In realtà noi siamo in larga misura il risultato dell'educazione che abbiamo ricevuto, ovvero siamo come ci hanno voluto i nostri genitori e/o educatori formali e informali, ovvero molte persone che abbiamo incontrato sin da bambini.

Come insegna René Girard, la formazione della psiche si basa sull'imitazione dell'altro. E' così che la  generale interdipendenza dà luogo ad una reciproca imitazione che conduce alla formazione delle "usanze" caratteristiche di una comunità.

Stante quanto sopra, due persone interagiscono in modo non violento se rispettano entrambe certe "regole del gioco", che sono in parte derivate dalle usanze delle comunità a cui entrambe appartengono, e in parte negoziate e convenute (esplicitamente o implicitamente) tra le persone stesse, a condizione che esse siano capaci di negoziarle.

Molte difficoltà  e problemi e di interazione tra persone sono dovuti proprio alla incapacità di negoziare e/o convenire le regole dell'interazione, per cui, ad una interazione sregolata (e quindi potenzialmente violenta o sgradevole) con una certa persona si preferisce non interagire affatto con essa.

La soluzione? Una migliore conoscenza della natura umana, e una migliore condivisione di tale conoscenza, che implica la consapevolezza dei bisogni propri e altrui e del funzionamento di ciascuno in termini di reazioni cognitive ed emotive. Grazie a tale conoscenza dovrebbe essere più facile negoziare e convenire le regole del gioco delle possibili interazioni, accettabili da entrambe le parti.

2018/03/24

Metapensiero sulla qualità dei pensieri

Dalla qualità dei nostri pensieri dipende la qualità delle nostre relazioni e interazioni con gli altri, da cui dipende il nostro benessere psichico. Ma la qualità dei nostri pensieri non dipende dalla nostra volontà, perché i pensieri sono involontari.

Perché facciamo ciò che facciamo e non facciamo ciò che non facciamo

Secondo me, facciamo ciò che facciamo e non facciamo ciò che non facciamo per evitare o diminuire un dolore, e/o per ottenere o aumentare un piacere. Qualsiasi tipo di dolore e di piacere, più o meno fisico o mentale, reale o immaginario.

Tuttavia spesso non sappiamo cosa potrebbe darci più piacere e meno dolore o facciamo errori di valutazione in tal senso. Perciò è importante studiare cosa produce piacere e cosa dolore in un essere umano.

Io credo che il piacere sia prodotto dalla soddisfazione di un bisogno o desiderio, e il dolore dalla sua frustrazione. Per questo credo sia importante studiare i bisogni e i desideri umani, e cosa li determina.

Il conforto della schiavità

La schiavitù può essere confortevole, perfino piacevole.

2018/03/23

Libertà teorica vs. pratica

Ci sono infinite cose che potrei scegliere di fare, ma di pochissime sono di volta in volta consapevole. Ciò riduce enormemente la mia libertà pratica rispetto a quella teorica.

2018/03/22

La distanza desiderata

Ogni essere umano desidera stare ad una certa distanza, più o meno piccola o grande, rispetto ad ogni altro umano, distanza che dipende dal particolare altro o dalla categoria in cui l'altro viene classificato. Ciò vale per la distanza fisica (reale o virtuale), ma anche per quella mentale, laddove una distanza più piccola corrisponde ad una comunicazione e interazione più frequente e/o più profonda.

Ma c'è un problema di reciprocità nel senso che molto spesso la distanza desiderata da una persona A rispetto ad una persona B, è diversa da quella desiderata da B rispetto ad A. Per esempio, se A desidera stare a una distanza di 10 UDS (unità di distanza sociale, una unità di misura ipotetica) rispetto a B, mentre B desidera stare a 5 UDS rispetto ad A, quando A e B si incontrano, B cercherà di avvicinarsi ad A fino a 5 UDS, ma A, una volta che la distanza diventa inferiore a 10 UDS comincerà a ritrarsi da B o a respingerlo per riportarlo a 10 UDS.

La differenza di distanza desiderata crea stress, ovvero disagio e frustrazione, ad entrambe le persone coinvolte, finché una delle due, per evitare lo stress, rinuncia a comunicare e interagire del tutto con l'altra da cui si sente sente respinto o incalzato.

L'unica soluzione è trovare interlocutori con cui la differenza di distanza desiderata è più piccola possibile, fermo restando che tale distanza può variare di momento in momento in ognuno a seconda dell'umore, della stanchezza ecc., per cui una certa dose di pazienza, ovvero di rinuncia alla distanza desiderata, è indispensabile.

Spiegazione = semplificazione

Ogni spiegazione consiste in una semplificazione in cui si trascura qualcosa più o meno importante.

Vedere la prima volta vs. rivedere

Mi chiedo perché rivedere una cosa già vista produce un effetto cognitivo ed emotivo differente rispetto alla prima volta che la si vede. Forse perché la prima volta la cosa deve ancora essere classificata sia cognitivamente che emotivamente, mentre quando essa viene rivista, la classificazione è già pronta, ovvero programmata. Infatti nelle volte successive manca il processo di classificazione, ovvero l'emozione della scelta e della decisione, anche se inconscia, e il riconoscimento prende il posto della classificazione. Questo spiegherebbe perché vedere una cosa per la prima volta è più eccitante, coinvolgente e divertente che rivederla.

2018/03/21

Le nostre schiavitù

Ognuno è schiavo del suo corpo, della sua personalità, della sua memoria, delle sue abitudini, dei suoi pensieri.

Sul libero arbitrio

Quando si discute di libero arbitrio, si cerca normalmente di stabilire se esso esista o sia solo una illusione. Io penso, invece, che si dovrebbe ipotizzare una sua esistenza parziale, intermittente, latente, più o meno forte e competitiva rispetto alle altre forze che determinano il nostro comportamento.

Il tempo esiste?

Forse il tempo non esiste, forse esiste sono il presente in continua trasformazione, e il passato e il futuro sono solo idee.

2018/03/20

Ciarlatani e scienziati

I ciarlatani non amano gli scienziati perché disturbano il loro lavoro, e perciò cercano di screditarli in tutti i modi possibili.

Ubbidire e comandare

La vita di un essere umano implica ubbidire e comandare alla natura e agli altri umani. Saggio è colui che capisce quando è opportuno ubbidire e quando comandare, e a chi e come.

Bisogni e soddisfazioni

Il lato positivo della fame è che ti motiva a cercare cibo e ti fa contento quando lo trovi. Senza bisogni, nessuna soddisfazione.

2018/03/19

Il futuro dipende dal presente

Ciò che scelgo di fare in questo momento determinerà in parte il mio futuro e le opzioni che il futuro mi presenterà, tra cui potrò scegliere cosa fare.

Ricevere per dare

Per poter dare bisogna prima ricevere, e ognuno dà in base a ciò che ha ricevuto.

Gli utenti silenziosi dei social network

Mi pare che la maggior parte della gente abbia paura di esprimere in pubblico le sue opinioni, paura perfino di mettere un link ad un post con cui sono d'accordo. Sono tanti quelli che leggono i post altrui e non postano né commentano mai i post, nemmeno quelli dei loro amici di Facebook. Al massimo condividono, senza commenti, qualche post virale. Forse hanno paura di essere schedati e puniti per le loro idee politiche o filosofiche, forse hanno paura, parlando, di mostrare la loro ignoranza, forse vogliono tenere nascoste le proprie opinioni per poterle cambiare senza problemi, forse non hanno il coraggio di avere idee originali o forse, semplicemente, non hanno nulla da dire.

2018/03/18

Per una tipologia umana basata su una auto-interrogazione

Un modo per differenziare gli esseri umani è la frequenza con cui essi si chiedono "perché faccio ciò che faccio?"

Quando una verità è insopportabile

Quando scrivo certe cose sulla natura umana, certe persone non possono tollerare che ciò che dico sia vero, perché in tal caso il loro comportamento e/o la loro salute mentale sarebbero implicitamente messi in discussione e questo per loro è intollerabile. Per questo quelle persone cercano in tutti i modi di dimostrare che ciò che dico sia falso.

Una invenzione collettiva

Credo che nessuno possa contestare razionalmente il fatto che il cristianesimo sia basato su una invenzione collettiva.

Parlare di Dio

È inutile e insensato parlare di Dio se prima non lo si definisce, e definirlo è molto difficile, se non impossibile. Trovare poi una definizione condivisa di Dio è ancora più difficile. L'unica cosa certa, credo, è che la Bibbia non l'ha scritta né ispirata alcun dio, comunque lo si voglia definire.

Come se fosse vero

Io non so quanto ciò che scrivo sia vero. Mi basterebbe la conferma che, agendo come se fosse vero, un essere umano sarebbe mediamente più soddisfatto che altrimenti.

2018/03/17

L'uomo e la biosfera

Per la biosfera sarebbe stato meglio se l'homo sapiens non fosse mai venuto al mondo.

Libero arbitrio e opzioni

Se il libero arbitrio è solo una illusione, allora ogni scelta è determinata da un programma, compresa l'eventuale scelta di cambiare il programma stesso in un certo modo. Se invece il libero arbitrio esiste (almeno in parte), allora esso può essere esercitato solo sulla base delle opzioni di cui si è consapevoli. Chiediamoci allora, se vogliamo esercitare il libro arbitrio, quali siano le opzioni tra cui scegliere, momento per momento.

Attenzione volontaria e involontaria

L'attenzione, ovvero la scelta della direzione e dell'oggetto della consapevolezza (o coscienza), può essere al tempo stesso volontaria e involontaria in misura relativa variabile. L'attenzione volontaria non può durare a lungo perché è stancante e ha presto bisogno di riposo. L'attenzione che crediamo volontaria è spesso in realtà involontaria. Un modo per evitare che l'attenzione sia comandata solo da agenti mentali interni inconsci e involontari è affidare la scelta dell'oggetto dell'attenzione ad uno o più agenti esterni, naturali o artificiali, come persone, computer, internet, social network, libri, ambienti inconsueti, TV, film ecc. scelti casualmente.

2018/03/16

Autogoverno e libero arbitrio

Esercitare l'autogoverno, ovvero il libero arbitrio, significa scegliere tra le opzioni che ci si presentano e di cui siamo consapevoli (con chi / cosa / come / quando interagire, a cosa pensare, cosa guardare, cosa ascoltare, dove andare, cosa fare ecc.), considerando il loro probabile effetto rispetto ad almeno le seguenti entità:

Sul mestiere del politico

Occuparsi di politica in un paese democratico significa affidarsi ai capricci di un datore di lavoro (il popolo) che ha il diritto di licenziarti ad ogni elezione, senza giustificati motivi, senza cognizione di causa e con qualsiasi pretesto,

2018/03/15

Aforismi sul pensare

Il pensiero è un dialogo immaginario.

Pensare è un processo che può essere più o meno volontario e cosciente.

Pensare è come vedere un film in cui avvengono dialoghi, conversazioni, interazioni, con vari attori, conosciuti e sconosciuti, tra cui noi stessi.

Se pensare è come immaginare di vedere un film, le persone più creative tendono a immaginare film sempre diversi.

2018/03/13

Per un'autocritica del pensiero

Quando pensiamo dovremmo pensare che il nostro pensiero è estremamente limitato rispetto alla complessità della realtà sia esterna che interna, delle quali il pensiero può afferrare solo pochissimi aspetti. Quindi non solo dobbiamo esercitarci all'autocritica come persone, ma dobbiamo ricordarci di criticare il nostro stesso pensiero in quanto insufficiente per natura.

Conoscenze e pensiero

Le conoscenze di una persona sono come una rete ferroviaria con un numero di stazioni, scambi e cantieri più o meno grande, e il pensiero di quella persona è come un treno pilotato dal suo inconscio, che percorre quella rete ad una velocità più o meno alta, fermandosi un tempo più o meno lungo nelle varie stazioni.

2018/03/12

Sui riti sociali

I riti sociali (formali e informali, espliciti e impliciti, consci e inconsci) servono a confermare l'appartenenza dei suoi partecipanti all'umanità e ad una certa comunità, caratterizzata da certe forme, norme, valori e credenze.

Pensiero e realtà

Il pensiero, nel senso della consapevolezza di qualcosa, è miserabilmente inefficace e limitato; è digitale, seriale, monocanale, unidirezionale, procedurale, lineare, semplice, finito a fronte di una realtà analogica, multicanale, multifunzionale, sinergica, complessa, multifattoriale, automatica, inconscia, infinita. Ciò nonostante, il pensiero tende a sopravvalutarsi e a credere di poter risolvere i problemi con la sua sola capacità.

Tra scienza e filosofia

L'ideale sarebbe che ogni essere umano fosse al tempo stesso scienziato e filosofo, ma siamo ancora lontani da questo modello. Intanto mi sembra illusorio chiedere agli scienziati di occuparsi di filosofia (quale tra le tante?), e più realistico e chiedere ai filosofi di occuparsi di scienza e di cercare di mettersi d'accordo tra di loro (come avviene tra gli scienziati) su cosa sia la natura umana.

Un patto di non belligeranza tra gli intellettuali

Sembra esserci un tacito accordo, un patto di reciproco rispetto, ovvero di non intrusione e non belligeranza tra gli intellettuali, ognuno dei quali può esprimere liberamente le proprie idee purché non metta in discussione quelle altrui. Questo patto conviene agli interessati ma rallenta il progresso delle scienze umane e sociali. Il patrimonio letterario e filosofico mondiale contiene tante cose inutili e fuorvianti che andrebbero criticate.

2018/03/11

Edgar Morin e l'ignoranza sull'uomo

"...da cinquant'anni si è accumulato un immenso sapere sull'umano, sulle sue origini, sulla sua natura, sulle sue complessità. Ma questo sapere è disperso, parcellizzato e compartimentato fra tutte le scienze, e l'impotenza o l'incapacità di riunire questo sapere mantiene un'immensa ignoranza sulla nostra stessa identità." [Edgar Morin]

L'uomo e la società

Alla nascita, ogni essere umano viene assegnato ad un certo gruppo sociale che formerà la sua mente e da cui cercherà di essere accettato e stimato il più possibile, conformandosi alle sue regole. Eccezionalmente egli tradirà quel gruppo associandosi con un altro per lui più conveniente o adatto, da cui si farà riformare la mente, e a cui cercherà di adattarsi. Ancora più raramente si renderà mentalmente ed emotivamente indipendente da qualsiasi gruppo e riuscirà a vederli tutti criticamente.

2018/03/10

Ciò che più conta nei rapporti umani

Una delle cose più importanti per un essere umano, ovvero un suo bisogno fondamentale, è quello di evitare di essere oggetto di giudizi negativi da parte degli altri, sia sul piano morale che su quello intellettuale.

Sul giudizio morale

Siamo profondamente condizionati dall'idea del giudizio morale: per evitarlo o meritarne uno buono.

Sulla paura di essere giudicati

La paura di essere giudicati può condurre ad un comportamento rigidamente moralista o, al contrario, ad un totale relativismo morale, ovvero ad una morale fai-da-te.

Perché preoccuparsi del giudizio altrui?

Una morale completamente soggettiva non è una morale, è solo una personale strategia di vita. La morale (e il conseguente giudizio morale) riguarda per definizione regole di comportamento condivise tra almeno due persone.

Pertanto ci dobbiamo preoccupare del giudizio altrui, e dobbiamo giudicare gli altri, se vogliamo vivere moralmente.

Fai-da-te morale

Condividere dei valori e delle verità comporta il sottoporsi ad un corrispondente giudizio morale e intellettuale. Per questo molti sono per un pluralismo e relativismo filosofico, etico e culturale, ovvero per un fai-da-te morale in cui ciascuno si giudica come gli conviene sottraendosi al giudizio altrui.

2018/03/09

Cambiare mentalità

Cambiare la mentalità di un essere umano è normalmente impossibile. Se essa cambia non è per volontà dell'interessato o di qualcun altro, ma per una serie di forze incontrollabili e di eventi casuali.

Scambiare gesti

Ciò che gli esseri umani più spesso si scambiano sono gesti, ovvero parole e cortesie, come auguri di buon qualcosa, sorrisi, inchini, precedenze, offerte di piccole cose da bere o mangiare, complimenti, cenni di assenso, strette di mano, pacche sulle spalle, abbracci ecc.

2018/03/08

Per la festa della donna

Ma davvero la donna è moralmente superiore all'uomo e l'uomo così sprovveduto rispetto alle donne? Questi stereotipi non ci aiutano a realizzare la pari dignità e il rispetto tra i due sessi. Non dobbiamo rispettare la donna in quanto donna, ma ogni essere umano in quanto essere umano. Detto questo, auguri a tutte le donne e a tutti gli uomini.

2018/03/07

Bisogno di riti

L'uomo ha bisogno di partecipare frequentemente a riti sociali (espliciti o impliciti, formali o informali, consci o inconsci) per confermare la propria appartenenza all'umanità e a certe comunità.

2018/03/06

L'uomo è vittima dell'uomo

L'uomo è vittima dell'uomo e siamo tutti coinvolti in questa relazione. Bisogna avere il coraggio di pensarlo, ricordarcelo e dirlo se vogliamo fare qualcosa per alleviare questo problema.

2018/03/05

Le chiacchiere stanno a zero

A Roma si dice "le chiacchiere stanno a zero". Se non siamo capaci di creare un piccolo gruppo di studio, di lavoro, di solidarietà, di progetto politico-sociale nemmeno al livello di vicinato o quartiere, e di dedicargli il nostro tempo e il nostro impegno costruttivo e fattivo, parlare di politica è aria fritta, flatus vocis. E' solo un tentativo di deresponsabilizzarci dando la colpa ai partiti avversi e ai loro sostenitori. Se una società democratica funziona male la colpa è prima di tutto dei suoi cittadini. E ora non venite a dirmi che la Repubbilca italiana non è una democrazia.

Metainformazione

Metainformazione = informazione su una informazione. L'uomo è l'unico animale capace di metainformazione.

2018/03/04

Domanda e offerta nei rapporti umani

I rapporti umani sono basati sulla domanda e l'offerta di beni e servizi, o prestazioni. Quando la domanda incontra l'offerta, ovvero lo scambio tra quanto richiesto e quanto offerto soddisfa entrambi i contraenti, allora l'interazione o scambio avviene pacificamente e con vantaggio reciproco, altrimenti non avviene, o avviene in modo violento.

Uniti contro vs. uniti a favore

Cosa unisce le persone? Ma, prima di tutto, che significa essere uniti? Quando due persone possono essere considerate unite? Quali sono i requisiti di una unione? Perché le persone si uniscono (quando si uniscono) e si dividono (quando si dividono)?

Errori evangelici (di Paolo Dune)

Dedicato a chi crede che la Bibbia contenga delle verità.
http://www.paolodune.it/errori-evangelici/

2018/03/03

Bisogno di attenzione

Mentre gli animali non umani hanno bisogno di attenzione solo da piccoli e nella stagione dell'accoppiamento, noi umani abbiamo sempre bisogno di attenzione, tranne alcune eccezioni, come, ad esempio, l'attenzione da parte della Guardia di Finanza o della burocrazia quando non siamo in regola, della polizia in uno stato repressivo, della criminalità e di chi vorrebbe sfruttarci, e l'attenzione che i timidi non vorrebbero ricevere in pubblico.

Intelligenze

Siamo tutti diversamente intelligenti.

La società del risentimento

https://books.google.it/books?id=Pj0CAwAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false

2018/03/02

Libertà, conflitti e separazioni

Più due persone sono libere, maggiore è la probabilità che abbiano desideri diversi in quanto non imposti né censurati da una autorità esterna o dal conformismo. Ne consegue che la libertà favorisce le differenze di gusti, e quindi i conflitti e le separazioni.

Pragmatica dei conflitti umani

Conflitto: A desidera la cosa X, B desidera la cosa Y. Ad A dispiace Y, a B dispiace X. Qualcuno deve rinunciare ai suoi desideri altrimenti un'interazione cooperativa è impossibile e il risultato è un'interazione violenta o la separazione.

Sia fatta la volontà di Dio

Sia fatta la volontà di Dio. Ottimo principio, ma come si fa a conoscere tale volontà? In nome di essa sono stati compiuti i peggiori crimini contro l'umanità.

Blog di Bruno Cancellieri