2018/02/28

Gli errori più comuni che facciamo

Gli errori più comuni che tutti facciamo consistono nel confondere e scambiare:
il parziale col totale,
l'involontario col volontario,
l'inconscio col conscio,
il complesso col semplice,

2018/02/27

Collezionismo contro l'alienazione

Collezionare e condividere cose buone, belle e utili è un'ottima soluzione contro l'alienazione e l'isolamento.

Sui conflitti d'interesse

Siamo tutti interessati da conflitti di interesse perché qualsiasi cosa facciamo, esprimiamo o pensiamo può essere più o meno vantaggiosa per noi. Ricordiamocelo quando sentiamo qualcuno parlare e cerchiamo di capire quali siano gli interessi, ovvero i vantaggi, in gioco.

Sull'esercizio del libero arbitrio

Esercitare il libero arbitrio significa scegliere con chi / cosa / come interagire qui ed ora e in futuro, nella consapevolezza che le nostre scelte avranno conseguenze più o meno certe o incerte, più o meno positive o negative, nelle nostre future interazioni con gli altri.

2018/02/25

Interazioni reali e immaginarie

Non possiamo fare a meno di interagire, perché la vita è basata sull'interazione. Abbiamo infatti un bisogno fondamentale di interazione e interagiamo in ogni momento, con agenti interni ed esterni, reali o immaginari, e, se il libero arbitrio esiste, questo non consiste in altro che nella scelta degli agenti interni ed esterni, reali e immaginari con cui interagire o non interagire, e nei modi in cui farlo, ovvero nelle informazioni da scambiare e nel come reagire alle informazioni ricevute.

Gli assolutori

Ci sono "operatori culturali" (autori, interpreti, giornalisti, editori ecc.) che devono il loro successo al loro ruolo di "assolutori". Essi infatti, con i loro discorsi, cono le loro particolari narrazioni, dicono al loro pubblico (un pubblico selezionato e con particolari caratteristiche) che essi appartengono ai buoni, ai giusti, ai saggi, alle vittime della stupidità e malvagità altrui. Dicono, in altre parole, proprio ciò che le persone hanno bisogno di sentirsi dire, perché ognuno ha soprattutto bisogno di essere assolto dalle colpe che l'umanità, da quando esiste, non fa che attribuire agli "altri" diversi da "noi", ai comuni "nemici". La colpa è sempre stato uno strumento di potere politico e religioso.

2018/02/24

Perché si discute?

Si discute per stabilire una gerarchia della verità, ovvero chi, tra coloro che discutono, sia più in alto o più in basso in una scala gerarchica che afferma il potere politico, e di conseguenza economico, di coloro che sono più vicini alla verità. In altre parole, ognuno cerca di giustificare il proprio potere e i propri privilegi con il possesso di una maggiore verità rispetto ai sottoposti o "inferiori".

E' infatti di fondamentale importanza dimostrare, attraverso la discussione, di essere dalla parte della verità e della ragione più di quanto lo siano quelli che vorrebbero mettere in discussione il nostro potere, ovvero la nostra autorità, autorevolezza o i nostri privilegi basati su una presunta migliore conoscenza della verità.

Perché criticare?

Per quanto mi riguarda, il bisogno di criticare nasce dall'idea che, al di fuori del pensiero scientifico, il quale si autolimita e si autocritica in continuazione, l'uomo abbia creduto e creda ancora in tante falsità, come ritenere completa una verità incompleta o confondere la mappa col territorio. Criticare per me non significa "la mia idea è più giusta della tua", ma "la tua idea è infondata, incompleta o inadeguata rispetto alla soddisfazione dei bisogni umani, miei e altrui". Criticare per me significa anche difendersi dai continui attacchi di chi vorrebbe farci credere cose contro i nostri interessi, per favorire quelli di qualche autorità politica, economica, religiosa, culturale o accademica.

La giustificazione dell'odio

L'uomo è l'unico animale capace di odiare. Ma non si contenta di odiare, cerca sempre di giustificare il suo odio attribuendo all'odiato qualche colpa o un odio precedente. "Mi hai fatto arrabbiare" è la giustificazione più comune di ogni aggressione fisica o verbale.

Vita e libero arbitrio

Il libro arbitrio consiste nella scelta se vivere o morire, che, come scriveva Camus, è la questione filosofica fondamentale. Se si sceglie di morire, non c'è altro da dire. Se si sceglie di vivere, allora, per coerenza, occorre obbedire alle leggi della vita. Non possiamo scegliere di vivere in modi diversi da quelli consentiti alla nostra specie. Esercitare il libero arbitrio significa dunque scegliere consapevolmente e responsabilmente se ucciderci o obbedire alla vita di cui siamo portatori.

Nessuno è innocente

Bisogna criticare tutto ciò che l'uomo fa e dice, a partire da ciò che noi stessi facciamo, diciamo e pensiamo. Perché nessuno è innocente, nessuno onnisciente e nessuno immune da errori.

2018/02/23

La colpa di esistere

Una delle principali differenze tra l'uomo e gli altri animali è l'invenzione e l'uso della colpa come strumento di regolazione dei rapporti sociali. Dare a qualcuno la colpa dei mali della società, e in particolare la colpa delle discordie, è un'idea geniale quanto assurda.

2018/02/22

"Café philo" a tema libero

Si tratta di una conversazione su un tema che viene scelto dalla maggioranza dei partecipanti all’inizio della seduta.

Un moderatore assicura che venga rispettata la seguente procedura.

2018/02/21

Discussioni inutili

Fintanto che ognuno cerca di dimostrare che le proprie idee sono giuste e quelle dell'interlocutore sbagliate, nessuno impara qualcosa dall'altro.

Sulle cause dei cambiamenti sociali

Mentre le scienze della natura trasformano la società attraverso le innovazioni tecniche, usate anche dalle masse, le scienze umane non cambiano quasi nulla nella società, in quanto le nuove idee vengono applicate solo da rare persone senza poteri e ignorate dalle masse.

2018/02/20

Promesse di felicità

Siamo sommersi da promesse di felicità legate a certi consumi e a certe pratiche di pensiero e di azione. Inizialmente espresse dai poteri religiosi, politici ed economici per mantenersi e svilupparsi, le promesse più disparate vengono accettate acriticamente e propagate da masse di ingenue persone a cui erano dirette e ciò le rende irresistibili e credibili anche agli occhi di chi aveva qualche dubbio sulla loro veridicità. Perché è difficile non credere a ciò in cui tutti, intorno a te, credono.

Cos'è la psicologia

Ciò che viene comunemente chiamato psicologia è in realtà uno o più episodi incompleti e approssimativi della storia delle psicologie. La Psicologia come disciplina universale e organica non esiste ancora e ogni autore propone la sua personale compilazione e le relative promesse di benessere individuale e sociale.

I nemici del bene comune

Ogni comunità è basata sulla condivisione di forme, norme e valori, tra cui una comune definizione dei nemici della comunità stessa. Quanto più basso è il livello di istruzione di una comunità, tanto più semplici sono i criteri con cui vengono definiti i suoi nemici. Uno dei più diffusi è il principio cristiano del "chi non è con me è contro di me", per cui è sufficiente non conformarsi agli usi della comunità per essere automaticamente classificati come suoi nemici.

Fede e violenza

Ogni fede che esclude o proibisce la critica di se stessa è falsa e violenta. È così nella maggior pare dei casi.

Filosofia dall'alto e dal basso

Una filosofia che si rispetti dovrebbe esse capace di vedere le cose sia dall'alto che dal basso, ovvero sia con gli occhi dello statista e dello stratega che con quelli dell'operaio e del soldato.

L'inizio della verità

Nessun politico dirà mai ai suoi elettori "Quanto siete stupidi!". Eppure sarebbe l'inizio della verità.

Cause dei cambiamenti sociali

I cambiamenti sociali non sono causati dalla volontà, e tanto meno da un progetto di cambiamento di qualche pensatore, ma dalla combinazione sistemica di infinite e incontrollabili pressioni egoistiche economiche, politiche e culturali per lo più inconsce e irrazionali, di cui ogni individuo è al tempo stesso soggetto e oggetto. In altre parole, l'uomo, in quanto individuo pensante, non è (ancora) artefice dei cambiamenti sociali ma li subisce passivamente per non restare escluso dalle comunità di appartenenza.

2018/02/18

A chi appartiene l'inconscio?

Il mio inconscio non mi appartiene, sono io che appartengo a lui.

Perché leggiamo?

Perché leggiamo certi libri o giornali o articoli dal web? Ci possono essere tanti diversi motivi tra i quali ipotizzo i seguenti:
  • per distrarci
  • per trovare risposte alle nostre domande
  • per conformarci ai costumi della nostra comunità
  • per poterne discutere con altri
  • per trovare conferme delle proprie idee
  • per stimolare l'immaginazione
  • per vivere una vita immaginaria
  • per imparare qualcosa
  • per crescere
  • per cambiare la nostra mentalità
  • per il piacere di osservare la vita intima, vera o finta, degli altri
  • per curiosità
  • per informarci sulla situazione sociale, ambientale, economica, culturale
  • per informarci su cosa offre il mercato
  • per sapere come la pensano gli altri
  • per sapere chi vince e chi perde
  • per migliorare la nostra conoscenza della lingua
  • per ricevere consigli e istruzioni su come vivere
  • ecc.

Criticare i propri pregiudizi

Nella mappa cognitivo emotiva di ognuno ci sono vari tipi di pregiudizi: positivi, negativi, neutri. Potrebbe essere utile esaminare criticamente tutti i propri pregiudizi, non solo quelli negativi, ma anche quelli positivi e quelli neutri.

Dialogo tra un inconscio e la sua coscienza

Inconscio: se non soddisfi i miei bisogni ti faccio soffrire.

Coscienza: dimmi quali sono i tuoi bisogni e cercherò di soddisfarli.

Inconscio: ho bisogno sempre delle stesse cose: appartenenza, interazione, libertà, salute, bellezza, conoscenza, potenza.

2018/02/17

Sulla capacità critica

Una delle principali differenze tra l'uomo e le altre specie animali è la capacità critica. Con questo termine non intendo tanto la comune capacità di provare ed esprimere disprezzo verso certi comportamenti umani, quanto quella di interrogarsi consapevolmente e senza pregiudizi sulla utilità di certi comportamenti (altrui e propri) rispetto alla soddisfazione dei bisogni degli esseri viventi interessati. Gli esseri umani possiedono tale capacità in misura diversa. Si potrebbe dunque dire che un uomo è tanto più umano e tanto meno bestiale quanto maggiore è la sua capacità critica.

Con questo non intendo dire che l'uomo sia l'animale migliore, ma che il confine tra l'uomo e la bestia da un punto di vista etico è confuso e spesso mistificato. Infatti, per quanto riguarda i danni all'ambiente e la soppressione delle libertà, l'uomo sembra essere l'animale peggiore.

2018/02/14

Il dilemma del prigioniero ecologico

Ispirato dal famoso "dilemma del prigioniero" descritto in tutti i trattati di sociologia, mi è venuta in mente la seguente riflessione.

Sembra confermato da (quasi) tutta la comunità scientifica che il pianeta è condannato ad un graduale macroscopico esaurimento delle risorse vitali se non correggiamo rapidamente i nostri consumi e il nostro stile di vita. Vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Impronta_ecologica

Comizi populisti

Certi comizi politici, come quello organizzato dalla Afd in Germania a cui oggi ho assistito in TV (e presumo che le cose non siano diverse per alcuni partiti italiani), mi sembrano riti-spettacoli in cui l'oratore sputa sugli avversari o li deride, e ad ogni sputo o insulto o qualunque altra espressione di disprezzo, il pubblico applaude in massa identificandosi con lo sputatore e si sente forte per l'applauso generale, come se questo fosse rivolto a ciascuno di essi, una conferma di approvazione della propria personalità e di appartenenza ad una società giusta minacciata da nemici della patria.

Manuale di propaganda di Joseph Goebbels

Manuale di propaganda, di Joseph Goebbels, Ministro della Propaganda della Germania nazista

Aggiungerei un principio: includere anche qualche verità tra le menzogne, e usare le poche verità per dare credito alle tante menzogne. Ogni riferimento all'attuale campagna elettorale non è casuale.

1. Principio della semplificazione e del nemico unico

E’ necessario adottare una sola idea, un unico simbolo. E, soprattutto, identificare l’avversario in un nemico, nell’unico responsabile di tutti i mali.

Interazione e vita

La vita emerge dalla interazione tra agenti e si esaurisce quando l'interazione cessa. Ciò può avvenire a vari livelli, in quanto una interazione tra agenti ad un certo livello può dar vita ad un agente di livello superiore, come, ad esempio, la coscienza. La vita è dunque interazione e ha bisogno di interazione, e la morte è la fine di una interazione. Le diverse forme di vita sono costituite da diverse combinazioni di interazioni.

Ragione e significato

Ha sempre ragione chi definisce a suo modo il significato delle parole che usa.

Sulle spiegazioni totali

Molte spiegazioni dei fenomeni sociali sono semplificazioni riduttive e riduzioniste di una realtà molto più complessa di quanto l'uomo possa concepire. Diffido delle spiegazioni "totali" e non do credito a chi spaccia per totale una spiegazione parziale.

Perché le buone idee non vengono realizzate

Io credo che non sia sufficiente concepire una buona idea perché essa venga realizzata a livello sociale. Perciò mi occupo molto del problema delle cause della chiusura delle persone alle nuove idee, ovvero della conflittualità (più che della competizione) e della resistenza al cambiamento da parte di ogni essere umano, a partire da me stesso. Voglio dire che anche se un'idea fosse perfetta, lascerebbe il tempo che trova se non si risolvesse prima il problema della resistenza al cambiamento e della incomprensione delle idee altrui, problema di tipo non logico-cognitivo, ma psicodinamico e/o neurologico.

2018/02/13

Denunciatori semplicisti

Ci sono tante persone che pensano di conoscere le cause dei mali della società, a livello nazionale e/o globale e hanno l'abitudine di denunciale e di criticare coloro che "non le vogliono capire" o non le denunciano nonostante esse siano, secondo loro, chiare e semplici. In tal modo essi deresponsabilizzano se stessi e danno ai non denuncianti la corresponsabilità del permanere dei mali sociali. Questi denunciatori semplicisti non capiscono che i mali della società sono causati dalla stessa natura umana a tutti i livelli e dal fatto che quasi nessuno cerca di capire la propria natura, assumendo di conoscerla abbastanza per il solo fatto di esistere, e considerano superflui filosofi e psicologi. Su quest'ultimo punto essi hanno però parzialmente ragione dal momento che nemmeno i filosofi e gli psicologi hanno le idee chiare sulla natura umana anche se alcuni pretendono di averla capita tutta.

Il primo passo

Se aspettiamo che gli altri vengano da noi a conoscerci ed amarci saremo delusi. Dobbiamo essere noi a fare il primo passo, infinite volte.

Buon x a tutti

Buon x a tutti. Sostituite x con ciò che più desiderate.

2018/02/12

Distributori di piaceri e dolori

Ogni umano è un distributore di gioie e sofferenze, piaceri e dolori, soddisfazioni e frustrazioni, vita e morte verso gli altri umani e tutti gli esseri viventi con cui interagisce.

La macchina della novità

Voglio inventare una macchina della novità, ovvero un sistema informatico che in qualsiasi momento di noia, angoscia, immobilismo o bisogno di cambiamento mi dia nuovi e imprevedibili stimoli, immagini, suoni, idee, simboli, forme, regole, suggerimenti di nuovi comportamenti, interazioni, strade, luoghi conosciuti o sconosciuti da esplorare o in cui stare, persone conosciute o sconosciute da incontrare, nuovi collegamenti tra cose conosciute, nuove sfide, nuove domande, nuove ipotesi.

Questa macchina non sarà un computer elettronico, ma biologico, un organo del mio cervello.

Bisogni antitetici

L'Uomo ha una serie di bisogni antitetici, che gli causano tanti problemi e conflitti. Tra le principali coppie di bisogni antitetici abbiamo il bisogno di appartenenza e quello di libertà, il bisogno di novità o cambiamento quello di conservazione o resistenza al cambiamento. A questi bisogni corrispondono omonime paure: dell'appartenenza, della libertà, del cambiamento e del non cambiamento.

Tutti buoni finché...

Siamo tutti buoni, gentili e amorevoli finché non veniamo criticati, contrastati, fermati, rifiutati, abbandonati, o a noi si disobbedisce o ci si ribella. Allora possiamo diventare violenti e spietati. Per valutare il carattere di una persona bisogna chiedersi come reagirebbe ad una critica, una disobbedienza, una ribellione, un rifiuto, un abbandono.

Iniziatori vs. attendisti

Gli umani si possono dividere in due categorie: gli iniziatori e gli attendisti. Nell'interazione tra due persone qualcuno deve prendere l'iniziativa e fare la prima mossa. Ci sono persone che tendono a prendere l'iniziativa, altre che preferiscono aspettare che sia l'altro a farlo. Ma se il numero di iniziatori continua a diminuire, l'uomo sarà sempre più solo e improduttivo. E in politica questo conduce alla dittatura.

Come criticare gli altri

È facile criticare qualcuno dopo avergli avergli attribuito idee e intenzioni criticabili. Chi critica non ha quasi mai dubbi sulle idee e le intenzioni del criticato e non è consapevole del fatto che si tratta solo di sue interpretazioni.

Domanda sulle interazioni

Di ogni umano chiedersi: con chi interagisce e in quali ruoli?

Noia e creatività

Un'intelligenza vivace ha sempre bisogno di nuovi stimoli, nuove forme, ed è annoiato dalle ripetizioni e da ciò che è amorfo. Questa noia è il motore della creatività.

Bisogno di scambio

Abbiamo continuamente bisogno di interagire con altri umani, ovvero di dare e/o ricevere qualcosa dal prossimo. Senza questo scambio ci assale l'angoscia della solitudine e un senso di colpa verso la nostra natura e la natura in generale.

2018/02/11

Religione "fai-da-te"

La religione "fai-da-te" è la più diffusa al mondo. Ognuno legge le sacre scritture come gli conviene, scegliendo le pagine più favorevoli e ignorando quelle terrificanti o imbarazzanti.

Futuro e saggezza

Una differenza essenziale tra l'uomo e gli altri animali è che questi vivono solo nel presente, mentre l'uomo è quasi sempre condizionato dalla sua idea del futuro ed è capace di provare dolore e piacere anticipando dolori e piaceri che potrebbero capitargli in momenti indeterminati. Perciò la saggezza, che gli altri animali non conoscono, consiste nel trovare il modo migliore di vivere che consenta di ottenere il minor dolore e il maggior piacere in un presente e un futuro indissolubilmente legati.

2018/02/10

Bisogno di interagire

Nessuna azione, nessuna soddisfazione, nessuna vittoria, nessun piacere sono definitivi, abbiamo continuamente bisogno di interagire per soddisfare i nostri bisogni.

Mettere in relazione

Quando guardiamo qualcosa dovremmo sempre essere accompagnati da qualcuno che ci aiuti a metterla in relazione con tutto il resto.

Tutta la felicità possibile

Non voglio essere felice in assoluto, ma voglio che la mia vita sia la più felice possibile, per quanto mi sarà consentito dai bisogni, le risorse e i limiti che la natura e il caso mi hanno dato e mi daranno.

Impossibile non interagire

È impossibile non interagire continuamente con qualcuno, reale o immaginario. Si tratta dunque di scegliere con chi farlo, di volta in volta, momento per momento.

Sull'interpretazione delle intenzioni altrui

Ognuno interpreta, consciamente o inconsciamente, le intenzioni di ogni altro, sia nel senso delle credenze che delle motivazioni altrui. Queste interpretazioni sono spesso false e ancor più spesso riduttive anche perché per capire l'intelligenza di qualcuno (in senso lato) bisogna essere almeno altrettanto intelligenti.

I danni della libertà e del benessere gratuito

Un tempo l'uomo era più attivo, laborioso, morale, combattivo, progressista perché i regimi di un tempo erano autoritari, repressivi, dittatoriali, liberticidi, e la vita difficile per i più. Oggi la democrazia e la libertà, unite alle migliorate condizioni economiche, hanno reso l'uomo medio più pigro, irresponsabile, smarrito, depresso, demotivato.

2018/02/09

Il timore inconscio della rappresaglia

Più che la coscienza sporca, abbiamo tutti, più o meno, l'inconscio sporco e siamo abitati da sensi di colpa soffocati e rimossi che ci disturbano continuamente. Abbiamo infatti sicuramente trattato male o disprezzato qualcuno che abbiamo dimenticato, di cui temiamo inconsciamente la rappresaglia.

Le colpe degli altri

Parlare male di qualcuno è un modo per distogliere l'attenzione dalle proprie responsabilità.

Il conforto delle catene

Più ci liberiamo, più aumenta il peso delle nostre responsabilità.

2018/02/08

La colpa del fallimento

E' umano, molto umano cercare di dare all'altro la colpa del fallimento della cooperazione o della comunicazione. Lo fanno tutti, anche io. Credo che sia un meccanismo scritto nel DNA dell'Homo Sapiens.

Conosco infatti diverse persone che, non riuscendo ad ottenere un consenso alle proprie idee, accusano l'interlocutore di non cercare di dialogare costruttivamente, di non ascoltare, di non mettersi in discussione, di non essere aperto a nuove idee, di non essere capace di autocritica o addirittura di fuggire dal confronto ecc.

Il bisogno di alleanza

Ognuno è in cerca di alleati.

Come considerare il patrimonio letterario dell'umanità

2018/02/07

Il controllo delle reazioni cognitivo-emotive

È possibile controllare le proprie reazioni cognitivo-emotive? Ovvero trovare il lato positivo in ciò che ci disturba e il lato negativo in ciò che ci attrae? Penso di sì, e credo che sia un esercizio utile per diventare più saggi.

Scuole di pensiero incompatibili

È inutile che due persone discutano su un aspetto particolare del comportamento umano se sono in totale disaccordo sulla struttura e il funzionamento della mente in generale. Vi sono infatti scuole di pensiero incompatibili come quella cognitivista, quella psicodinamica, quella spiritualista e quella del non pensiero. La prima afferma il primato della coscienza sull'inconscio, la seconda il primato dell'inconscio sulla coscienza, la terza il primato del divino sull'umano, la quarta considera l'attività pensante pericolosa o inutile e preferisce andare "dove ti porta il cuore". Esistono poi scuole di pensiero ibride che combinano in vario modo quelle indicate.

2018/02/06

Può una mente conoscere se stessa?

Come ogni altro organo di qualsiasi essere vivente, la mente umana, e in particolare la parte cosciente di essa (l'io cosciente) è emersa per caso durante l'evoluzione della nostra specie, ed è rimasta nel nostro corredo genetico perché ha costituito un vantaggio adattivo rispetto agli individui sprovvisti di essa, ovvero ha facilitato la sopravvivenza dei suoi portatori. La sua funzione è stata quella di imparare a conoscere l'ambiente e il proprio corpo nel senso di prevederne le reazioni rispetto a certi stimoli e situazioni, e di utilizzare il linguaggio simbolico per cooperare con altri individui e per pensare, ovvero comunicare con l'Altro interiorizzato.

2018/02/05

Samba E Amor (Brad Mehldau Trio)

L'emergenza di un io di livello superiore

Oggi mi è venuta un'idea. Così come l'io è emerso durante l'evoluzione della nostra specie, non si può escludere che possano in futuro (o che sia già avvenuto in qualche mutante), emergere altri "io" di livello superiore, come quello rappresentato in questo schema:



Vedi anche Struttura dinamica della psiche (versione 4)

Tra passato e futuro

E' difficile per noi esseri umani vivere nel presente senza essere condizionati dal passato e dall'idea del futuro, perché il nostro passato è ciò che siamo, il software del nostro comportamento che si è sviluppato nel corso della nostra esistenza, e il futuro è l'aspettativa del piacere e del dolore, che ci rende diversi dagli altri animali e rende possibile la civiltà, la cultura e l'etica. Si potrebbe dire che trascurare il futuro non sia umano.

Il pericolo di esprimere le proprie idee

Esprimere le proprie idee è spesso pericoloso, perché chi la pensa diversamente si sentirà minacciato dalla nostra visione del mondo e ci vedrà come un nemico.

La normalità del fraintendimento

L'unico modo per non essere fraintesi è quello di non esprimersi, ma anche il silenzio può essere frainteso.

2018/02/04

Preghiera atea

O natura, tu che con l'evoluzione della mia specie hai determinato i miei bisogni innati da cui derivano tutti i miei bisogni e desideri acquisiti, aiutami a sapere di chi e cosa ho bisogno e di chi e cosa non ho bisogno in generale e adesso in particolare, e aiutami a sapere con chi, con cosa e come è utile che io interagisca o non interagisca per soddisfare i miei bisogni, in generale e adesso in particolare.

Incompetenti vs. disonesti

In politica un incompetente può fare più danni che un disonesto.

Il fascino delle parole difficili

Perché tanta gente dice "tipologia" intendendo "tipo", "problematica" intendendo "problema", "estrapolare" intendendo "estrarre", come se fossero sinonimi? Queste parole hanno significati diversi. "Tipologia" è un insieme di tipi, "problematica" un insieme di problemi, "estrapolare" significa ricavare un dato ipotetico da dati reali ecc.

Quando uno sceglie una parola difficile piuttosto che una più facile, forse vuole dare l'impressione di avere una cultura superiore a quella che ha. E' anche vero che chi ha una scarsa cultura tende a copiare l'uso improprio di certi vocaboli da chi si presume abbia una cultura superiore, come certi personaggi che parlano in televisione.

I rischi della democrazia

Chi ha inventato la democrazia dava per scontato che i votanti avrebbero votato per favorire i propri interessi. In realtà succede spesso che i cittadini votino per politiche i cui risultati sono per loro controproducenti. Non è facile capire gli effetti di certe scelte politiche e anche gli accademici sono spesso tra loro discordi nelle loro valutazioni, figuriamoci la gente poco istruita. Con questo non intendo dire che la dittatura sia meno rischiosa.

Il grande simulatore

Il cervello è un grande simulatore.

Col senno di poi

Con le carte che il caso mi ha dato, avrei forse potuto giocare meglio? Certamente sì col senno di poi, ma col senno di allora?

2018/02/03

Saggezza parziale

Di tutte le cose che ogni autore ha scritto, che ogni persona ha detto, alcune sono vere, altre false, alcune utili, altre inutili, altre nocive, alcune importanti, altre non importanti. Nessuno è completamente saggio o completamente stolto.

Super partes

La saggezza è super partes.

2018/02/02

Requisiti di una comunicazione costruttiva e pacifica

Affinché due persone possano comunicare costruttivamente e pacificamente, esse devono essere d'accordo sui temi e i contesti di cui parlare e non parlare, e sui valori e i pregiudizi da rispettare e non mettere in discussione.

Il dramma dell'incomprensione

Se uno che non parla la nostra lingua non ci capisce, non ce la prendiamo. Ma se uno che la parla la mia lingua e ha un livello di istruzione pari al mio non mi capisce o non è d'accordo con me, la cosa è drammatica. Può infatti significare che uno dei due sia in errore o non sia capace di spiegarsi. E l'ipotesi che quello che è in errore o che è incapace di spiegarsi sia io, è angosciante, a volte insostenibile. Per evitare tale angoscia tendiamo a pensare che il problema sia nel nostro interlocutore.

Dal disaccordo al disprezzo

L'uomo tende a pensare che se uno non è d'accordo con le sue idee, significa che non le ha capite o non le vuole capire o non è abbastanza intelligente o istruito per capirle o è mentalmente disturbato o è in malafede. Esclude che due persone in disaccordo possano avere entrambe ragione, ognuna dal suo punto di vista, e che ogni punto di vista sia rispettabile. Questo tradurre un disaccordo nel disprezzo per l'interlocutore è una tragedia della natura umana. Potrebbe essere la causa prima di tutti i mali della società.

2018/02/01

La sveglia e il libero arbitrio

Una cosa che solo l'uomo e nessun altro animale è capace di fare è impostare una sveglia. Dietro tale banale gesto si cela la capacità che un uomo ha di programmare la futura ricezione di uno stimolo esterno che influenzerà il suo futuro comportamento. La decisione di impostare o no una sveglia e di decidere a che ora essa deve suonare è una manifestazione di libero arbitrio giacché uno può liberamente scegliere di rinunciare alla libertà di svegliarsi quando il suo corpo preferisce, e di costringerlo a svegliarsi ad una certa ora. In altre parole, l'uomo è libero di limitare la libertà di sé stesso e degli altri per un tempo e uno spazio più o meno estesi.

Parole vs. fatti

Non sempre alle parole seguono i fatti, anzi, quasi mai. Molto spesso esse servono solo a socializzare, ovvero sono esse stesse un fatto sociale e non hanno bisogno di tradursi in fatti. Anzi, spesso le parole sono così insensate e pericolose che è un bene che non si traducano in fatti.

"Super-io" vs. "Altro generalizzato"

Il concetto freudiano di "Super-io" e quello di "Altro generalizzato" di George Herbert Mead hanno molto in comune. Tuttavia credo che il secondo sia più comprensivo ed efficace del primo, e meno misterioso. Mi piace infatti pensare che un essere umano faccia di tutto, consciamente e ancor più inconsciamente, per interagire in modo soddisfacente con gli altri esseri umani, percepiti (più o meno) come istanze dell'Altro generalizzato formatosi nella sua mente e sul quale la sua mente si è formata. Naturalmente, affinché l'interazione sia possibile, occorre prima ottenere il riconoscimento, l'approvazione, l'accettazione della propria persona da parte del proprio Altro generalizzato, e ciò costituisce una delle motivazioni principali di ogni essere umano, ovvero un suo bisogno primario e fondamentale.

Blog di Bruno Cancellieri