2016/02/29

L'insidia del riduzionismo

Non mi piacciono le persone che dicono una parte di verità con la presunzione che non ci sia altro di importante da dire. Si tratta dei riduzionisti, che riducono la complessità della natura umana a poche semplici spiegazioni. Il riduzionismo lo ammetto solo negli aforismi, dove esso è d'obbligo, in quanto gli aforismi sono piccoli frammenti di verità, ma non nei libri, nelle conferenze o nelle interviste. I riduzionisti hanno molto successo perché la gente preferisce una semplice falsità (o verità incompleta) ad una verità più complessa in quanto più completa. Per questo la cultura umanistica consiste spesso in una guerra tra riduzionisti, ognuno dei quali ha la presunzione di essere sufficiente.

2016/02/27

My Favorite Things - John Coltrane

Filosofia vs. psicologia

Il fatto che filosofia e psicologia siano discipline distinte è, secondo me, una disgrazia. Tranne rarissimi casi (rappresentati ad esempio da William James e Luigi Anepeta), gli psicologi usano poco la filosofia e ancor meno i filosofi usano la psicologia. Il buon senso vuole che filosofia e psicologia abbiano lo stesso fine, cioè quello di migliorare le condizioni degli individui e della società. Se così non fosse dovrei pensare che il loro scopo è quello di manipolare la gente a fini politici, commerciali, religiosi o di discriminazione sociale, cosa che comunque avviene in molti casi.

Perché la psicologia non è rispettata

Il motivo per cui la psicologia non è rispettata né dalle masse né dalla maggior parte delle élites intellettuali è dovuto a diversi fattori tra i quali due mi sembrano particolarmente significativi.

Il primo è il fatto che si tratta di una disciplina ancora troppo giovane, incompleta, riduzionista, disorganica, caotica, controversa, settaria e spesso velleitaria.

Il secondo è che essa è potenzialmente pericolosa a tutti i livelli della società. Infatti la psicologia, occupandosi dei meccanismi che determinano il comportamento umano individuale e sociale, ha, almeno in teoria, la capacità di demistificare, e in tal modo minare, le basi delle visioni del mondo individuali, delle culture, tradizioni, religioni, e del consenso politico. Alla luce della psicologia, le persone potrebbero infatti sottrarsi al conformismo inconsapevole e cambiare in modo incontrollato, e non c'è nulla che faccia più paura, a livello inconscio, di un cambiamento imprevedibile a livello individuale o sociale.

Schiavi del bisogno di appartenere

Siamo tutti schiavi del nostro bisogno (genetico) di appartenere ad una comunità, che ci può spingere ad azioni eroiche o meschine. Dipende dai valori, forme e norme della comunità di riferimento. Pochi hanno la capacità di dire no alle pressioni del gruppo rischiando di esserne esclusi.

Strategie per chi si sente inferiore

Chi si sente inferiore ha due possibili strategie per tentare di equilibrare i rapporti di forza.

La prima consiste nel cercare di crescere, migliorare, arricchirsi, rinforzarsi materialmente e spiritualmente, darsi coraggio, superarsi, studiare, coltivarsi, allenarsi, abbellirsi, lavorare, guadagnare, svilupparsi, liberarsi, inventare, creare, costruire, farsi valere.

La seconda consiste nel cercare di indebolire, ostacolare, inibire, legare, imprigionare, impoverire, confondere, tenere all'oscuro, ingannare, impaurire, demoralizzare, disprezzare, respingere, snobbare, sminuire, imbruttire, sporcare, criticare, accusare, condannare, calunniare i concorrenti e di infondere in loro vergogne e sensi di colpa.

La faccenda è complicata dal fatto che oggi i concetti di superiorità e inferiorità sono diventati tabù, e la maggioranza della gente pensa che siamo tutti uguali e che nessuno è inferiore o superiore a qualcun altro né intellettualmente né moralmente. Questo modo di pensare ha conseguenze nefaste perché spinge la gente ad un conformismo amorale e ad una stagnazione della miseria umana.

Credo che Nietzsche e Alfred Adler approverebbero questa riflessione.

2016/02/26

Sul divino amore

Che Dio ami gli esseri umani mi sembra la balla più colossale della storia, basata unicamente sul desiderio che ciò sia vero, nonostante le infinite prove contrarie.

2016/02/25

Sulla saggezza

Mi piace definire la saggezza come la capacità di comprendere in ogni momento le esigenze e le richieste che provengono dal proprio corpo, dal proprio inconscio, dalle altre persone e dalla natura, e di adottare il comportamento più efficace, e il miglior compromesso possibile in caso di conflitti, per soddisfarle.

2016/02/23

Servire vs. sfruttare la comunità

Nessun essere umano può vivere al di fuori di una comunità da servire e/o sfruttare. Il valore etico di un essere umano è direttamente proporzionale al suo servizio e inversamente proporzionale al suo sfruttamento della comunità. In formula matematica VALORE UMANO = SERVIZIO / SFRUTTAMENTO.

Umberto Eco - Fenomenologia di Mike Bongiorno

L'uomo circuìto dai mass media è in fondo, fra tutti i suoi simili, il più rispettato: non gli si chiede mai di diventare che ciò che egli è già. In altre parole gli vengono provocati desideri studiati sulla falsariga delle sue tendenze. Tuttavia, poiché uno dei componenti narcotici a cui ha diritto è l'evasione nel sogno, gli vengono presentati di solito degli ideali tra lui e i quali si possa stabilire una tensione. Per togliergli ogni responsabilità si provvede però a far sì che questi ideali siano di fatto irraggiungibili, in modo che la tensione si risolva in una proiezione e non in una serie di operazioni effettive volte a modificare lo stato delle cose.

Bio a km zero


Sul libero arbitrio

Il libero arbitrio consiste nello scegliere a quali forze (interne ed esterne) obbedire e a quali resistere. Ogni altra libertà e volontà è velleitaria e illusoria.

2016/02/22

Bisogno di comunità vs. bisogno di verità

Nella maggior parte degli esseri umani il bisogno di appartenere e sottomettersi ad una comunità reale o immaginaria, conscia o inconscia, è più forte del bisogno di verità (intendo verità scientifica). Per loro, in caso di conflitto tra l'indicazione della comunità e la verità, prevale la prima. Esempi di comunità: l'insieme degli appartenenti, membri, seguaci o fanatici di una religione, divinità, tradizione, patria, popolo, nazione, stato, etnia, tribù, famiglia, classe sociale, squadra di calcio, tifoseria, moda, stile di vita, mentalità, impresa, organizzazione con o senza scopo di lucro, gang, organizzazione criminale, club, partito politico, filosofia, ideologia, scuola di pensiero, setta, persona carismatica ecc.


2016/02/21

Dialogo tra sordi

Il problema è un altro. È tutta un'altra storia. Tu non vuoi capire, non vuoi vedere come stanno veramente le cose. Tu non mi ascolti e questo mi fa male. Non hai capito nulla. La vera questione, la verità è un'altra. Quello che hai detto non ha nulla a che vedere con la realtà. La realtà è assolutamente diversa. Tu non sei credibile. Devi fidarti di quello che dico, io ho esperienza di queste cose. Tu invece non ne sai nulla. Tu non puoi capire.

2016/02/20

Psicoanalisi (ed elogio) dei giochi erotici

About wisdom

Un valore oggi dimenticato che occorre rivalutare come una delle cose più importanti (forse la più importante) per una vita soddisfacente.

Sulla percentuale di imbecilli

"Gli imbecilli sono e saranno sempre in maggioranza ma alla fine sarà la minoranza a mettergli l'anello al naso e trascinarli come il bue al macello. E' sempre successo dai tempi del faraone. Santità, disse una volta Berlusconi, affacciato alla famosa finestra insieme al Papa, quante persone intelligenti pensa che ci sono in questa piazza? Caro Silvio, a buttarla lì, non più del 10%. Giusto, rispose il decaduto, io lavoro con gli altri 90%. Se è per questo anch'io, ribatté il Papa." [Enzo La Barbera]

Umberto Eco

Un genio è morto ieri, ma ci ha lasciato una splendida eredità. Ne è un esempio questo articolo.

http://espresso.repubblica.it/attualita/2016/02/20/news/umberto-eco-come-prepararsi-serenamente-alla-morte-sommesse-istruzioni-a-un-eventuale-discepolo-1.251268

La chitarrra di Luca Stricagnoli

Il vero e il falso, il buono e il cattivo

Non esiste il vero e il falso, il buono e il cattivo, ma il soddisfacente e l'insoddisfacente.

2016/02/19

Come vivere prima di morire

Un giorno sarò morto. Fino ad allora obbedirò alle leggi della natura, dei miei geni e della società seguendo le indicazioni dei miei sentimenti. Quello che avverrà dopo non lo so e non credo che né io né altri lo sapremo mai, almeno da vivi. In caso di conflitto tra le leggi che ho menzionato, userò la ragione, le mie esperienze e le mie conoscenze scientifiche e umanistiche per trovare compromessi o scegliere tra le diverse opzioni, usando come criterio di giudizio la soddisfazione dei bisogni miei e altrui.

2016/02/18

Il giudizio sui sentimenti

Succede che se ad una persona non dimostri i sentimenti che quella si aspetta o desidera, essa tende a pensare che tu sia incapace di quei sentimenti, come se fossi emotivamente handicappato.

Quantità e qualità della conoscenza

La saggezza di una persona non dipende dalla quantità delle conoscenze da essa acquisite, ma dalla loro qualità, e più precisamente dalla loro verità e utilità rispetto alla soddisfazione dei bisogni umani.

L'inconscio, Dio, il diavolo e gli altri

Il nostro inconscio (che per i credenti contiene Dio e il diavolo) e gli altri competono nello spingerci a fare o a non fare qualcosa, e noi dobbiamo scegliere a chi dar retta.

2016/02/17

La teoria dell'equilibrio cognitivo di Heider in due frasi.

Non mi piacciono le persone a cui piacciono cose o persone che non mi piacciono, e a cui non piacciono cose o persone che mi piacciono.

Mi piacciono le persone a cui piacciono cose o persone che mi piacciono e a cui non piacciono cose o persone che non mi piacciono.

Domande e risposte sull'inconscio

1) Cosa vuole il mio inconscio?
2) Come agisce e si manifesta?
3) E' meglio assecondarlo o contrastarlo?
4) Posso cambiarlo?

Risposte:

1) Il mio inconscio vuole che io faccia parte di una o più comunità con forme, norme e valori compatibili con la mia personalità, in posizione dignitosa, in cui sono accolto, rispettato, protetto, desiderato, amato, dove posso comunicare, interagire, giocare, cooperare e avere rapporti sessuali con altre persone senza riunciare alla mia libertà, senza subire violenze e senza rischi.
2) Per raggiungere il suo obiettivo l'inconscio mi spinge ad attuare una serie di strategie e azioni socialmente rilevanti, più o meno coerenti, a volte conflittuali, più o meno efficaci e a volte controproducenti. Esse si manifestano attraverso sentimenti, emozioni, attrazioni, repulsioni, desideri e paure.
3) Se voglio star bene è necessario che io assecondi selettivamente le richieste dell'inconscio scegliendo con intelligenza le strategie e le azioni più utili e produttive, evitando di mettere in atto quelle meno efficaci o controproducenti.
4) Non posso cambiare il mio inconscio, ma posso conoscerlo meglio attraverso lo studio della psicologia e la psicoterapia, per servirlo meglio. Tuttavia esso può cambiare spontaneamente come conseguenza di nuove esperienze.

2016/02/16

Il desiderio fondamentale

Il desiderio fondamentale di ogni essere umano è quello di essere desiderato dai suoi simili.

Gerarchie delle importanze

Ogni filosofo, come ogni essere umano qualsiasi, ha il vizio di stabiliire una gerarchia delle importanze, minimizzando o ignorando tutto ciò che non rientra nel suo campo di studio preferito.

2016/02/13

Sul diritto e il dovere di giudicare

Ci sono persone che giudicano (male) chi giudica, io invece giudico (male) chi non giudica. Credo che la critica sia il motore del progresso umano (non quello tecnologico ma quello umanistico), anche se non esiste una verità oggettiva. In ogni caso, anche chi crede e afferma di non giudicare, inconsciamente giudica, e come! Il non giudizio è una pia illusione della coscienza presuntuosa che crede di comandare ignorando che a comandare è qualcun altro, perché non siamo padroni in casa. Che poi la superiorità morale non esista è un'altra pia illusione (a mio modesto avviso). Comunque, viva la libertà di giudicare e di giudicare i giudici.

2016/02/12

Sulle colonne sonore

Le colonne sonore sono come lo zucchero che aiuta a inghiottire qualsiasi cosa, coprendo i sapori repellenti e l'insipidità. Un artificio che i pubblicitari conoscono bene. La musica piace, incanta, diverte, attrae. Funziona benissimo, quasi con tutti.

2016/02/11

La paura di star male

Ci sono persone che starebbero bene se non avessero paura di star male.

2016/02/10

Il libero arbitrio come obbedienza o disobbedienza agli ordini delle emozioni

Un computer biologico nel nostro inconscio decide le nostre emozioni e motivazioni di attrazione e repulsione rispetto ad ogni cosa, persona, idea o ricordo. Il nostro libero arbitrio decide se assecondare o resistere a tali emozioni. Un altro computer biologico nel nostro inconscio decide a cosa dobbiamo pensare in ogni particolare situazione. Il nostro libero arbitrio decide se assecondare quel flusso involontario di pensieri o resistere ad esso. Insomma, il nostro libero arbitrio non può prendere iniziative, ma solo reagire alle iniziative dell'inconscio scegliendo di obbedire o resistere (cioè disobbedire) ad esse.

2016/02/09

Il pericolo del libero studio della natura umana

Per ogni ipotesi di azione un meccanismo inconscio ne calcola la valenza sociale, cioè il vantaggio o lo svantaggio che deriverebbe dall'azione considerata, in termini di posizione nell'ambito della comunità di appartenenza. Se il risultato del calcolo è positivo, si produce un'emozione positiva (attrazione, piacere, euforia, amore ecc.) che motiverà la persona ad eseguire l'azione, altrimenti un'emozione negativa (repulsione, ansia, paura, depressione, odio ecc.) che la motiverà ad astenersene.

Anche lo studiare la natura umana e il discuterne ha una valenza sociale rispetto ai valori della comunità di appartenenza. Infatti le norme comunitarie possono stabilire (in modo formale o informale) chi è autorizzato a studiare la natura umana, e quali direzioni di tale studio sono lecite o illecite. Ignorare o sfidare tali prescrizioni può mettere a rischio l'appartenenza alla comunità.

Il crimine di eresia, punibile con la morte o la scomunica (cioè l'allontanamento dalla comunità) non esiste solo nelle religioni ma, informalmente, in qualunque comunità, e riguarda la concezione della natura umana, dell'etica, della giustizia, dell'estetica e della comunità stessa.

Capire una comunità

Una persona mentalmente condizionata da una comunità a cui consciamente o inconsciamente appartiene non pensa liberamente né è consapevole dei condizionamenti che da essa riceve. Per capire una comunità senza subirne i condizionamenti, è necessario non farne parte mentalmente pur partecipando ad essa, e osservarla con distacco come farebbe uno straniero o una spia.

2016/02/05

Conflitti di interesse e interesse dell'umanità

La vita sociale è un immenso groviglio di conflitti di interesse a tutti i livelli: individuale, familiare, professionale, corporativo, politico, economico, religioso, accademico, culturale, nazionale, internazionale, che è causa di enormi squilibri nella distribuzione dei beni, dei poteri e delle conoscenze. A causa del progresso teconologico, della globalizzazione e della finanziarizzazione dell'economia, tali squilibri tendono ad accentuarsi, soprattutto a causa della sudditanza del potere politico rispetto a quello finanziario e del fatto che computer e robot possono sostituire enormi quantità di lavoratori dando luogo a disoccupazione e riduzione di salari con conseguente diminuzione dei consumi e fallimento di industrie e attività economiche. Siamo ormai in un circolo vizioso che potrà essere arrestato solo superando i conflitti di interesse particolari in nome di un comune interesse a livello planetario: l'interesse dell'umanità. Perché questo possa avvenire è necessario che il senso di appartenenza a particolari comunità sia sostituito dal senso di appartenenza all'umanità universale, le cui caratteristiche sono da ridefinire superando le mistificazioni culturali causate nel corso della storia dai vari conflitti di interesse.

2016/02/02

Mappa Mundi - Conversazione con Domenico De Masi

Apriamo gli occhi e vediamo dove stiamo andando.

Blog di Bruno Cancellieri