2014/12/31

L'io e il noi

Nella psiche, accanto all'io, si trova un agente che possiamo chiamare il '"noi". Alla guida della volontà e della coscienza c'è a volte l'uno, a volte l'altro. Quando è il noi a guidare, l'individuo adotta la mentalità del gruppo a cui al momento sente di appartenere, cioè i canoni etici, estetici e intellettuali del gruppo stesso.

2014/12/23

Il senso dei riti, delle feste e delle forme tradizionali

Le feste, i riti e le varie forme tradizionali (che nel seguito chiamo semplicemente “riti”) servono ad unire, a confermare delle unioni tra persone, a confermare l’appartenenza a certe unioni, raggruppamenti o categorie di esseri umani e, in ultima analisi, la stessa identità delle persone.

Attraverso la celebrazione di un rito, l’individuo conferma agli altri e/o a se stesso di appartenere al gruppo umano di cui tale rito costituisce una forma caratteristica di riconoscimento e che lo differenzia dagli altri gruppi, cioè dai gruppi che non riconoscono né richiedono tale rito.

2014/12/15

Attention Saturation Disorder

Un interessante articolo di Mark Manson sull'attenzione.


Gigi Proietti interpreta il conte Duval nella "Signora delle Camelie"

L'irresistibile comicità di Gigi Proietti


2014/12/14

La violenza nel Corano

Ecco una raccolta di versetti coranici che incitano esplicitamente alla violenza più brutale. Cose simili si trovano anche nella Bibbia, e ciò che mi colpisce è la riluttanza dei religiosi sia musulmani che cristiani, a tutti i livelli, a prendere coscienza della presenza di tali incitamenti nei loro libri fondamentali, e a rifiutarli. Insomma, l'ostinazione a difendere la sacralità delle scritture arrampicandosi sugli specchi o, più semplicemente, ignorando ogni contraddizione. Mettono così a dormire la propria capacità critica verso le proprie tradizioni. Essa resta però sempre molto attiva nei confronti delle altre religioni e ancor più degli atei.
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«In verita’, coloro che avranno rifiutato la fede ai nostri segni li faremo ardere in un fuoco e non appena la loro pelle sara’ cotta dalla fiamma la cambieremo in altra pelle, a che meglio gustino il tormento, perché Allah e’ potente e saggio» (Sura 4:56).

2014/12/13

L'importanza di essere belli o inquietanti

La bellezza attrae e cattura l'attenzione, così come la minaccia di una disgrazia o di una violenza. Assai meno attraggono la bontà e la tranquillità. Così, per avere l'attenzione che vogliamo, dobbiamo cercare di essere il più possibile belli o inquietanti, dire o fare cose belle o inquietanti, vestirci o truccarci in modo bello o inquietante...

2014/12/11

Attenzione all'attenzione!

Ogni essere vivente, consciamente o inconsciamente, cerca di guidare l’attenzione degli altri (e a volte la propria), per portarla verso (o allontanarla da) certi luoghi, temi, oggetti, persone o idee.

È una guerra di tutti contro tutti perché l'attenzione (o l’assenza di essa) è il presupposto del potere, del dominio, della scienza, della manipolazione dell'uomo da parte dell'uomo, ma anche condizione per la conoscenza, il rispetto, la collaborazione, l'unione e la solidarietà tra esseri umani.

Le ragioni del cuore

"Le cœur a ses raisons que la raison ne connaît point" (il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce affatto, citazione di Blaise Pascal). E' arrivato il momento di superare questo dualismo. Se la ragione non comprende le ragioni del cuore, è solo perché è una ragione ancora incompleta e immatura. La ragione deve evolvere in modo tale da capire, attraverso la ricerca scientifica, le ragioni e i motivi dei sentimenti e mettere questi al centro dei suoi interessi, perché da essi dipende il benessere psico-fisico.

L'attenzione al guinzaglio

Porto a spasso la mia attenzione
come un cane al guinzaglio.

La mente come popolo

Una mente è come un popolo. Un popolo è una moltitudine di persone più o meno diverse, unite in certe cose e divise in altre, ognuna delle quali cerca di vivere o sopravvivere a modo suo, alcune in silenzio, altre cercando di far sentire le loro voci. Persone più o meno intelligenti e stupide, buone e cattive, sprovvedute, mediocri, eccellenti. Così come i popoli non sono tutti uguali, anche le menti non sono tutte uguali.

2014/12/08

Il senso del Natale

I rituali del Natale sono rituali di appartenenza ad una comunità di persone accomunate dal rispetto dei rituali del Natale. Non è un gioco di parole né una tautologia. Si tratta infatti di rituali fini a se stessi che non hanno ormai alcun senso se non quello di celebrare un'appartenenza e di goderne insieme. Essa viene periodicamente confermata attraverso il rispetto delle tradizioni che la caratterizzano. A questo servono le feste. Detto con parole volgari, il Natale è una piacevole (ma non per tutti) ammucchiata nel segno di una tradizione autoreferenziale, il cui significato religioso ormai si è completamente perso. Chi sceglie di non rispettare la tradizione del Natale rischia di isolarsi dalla comunità e di apparire strano, estraneo o straniero. Non tutti godono nel celebrare le feste natalizie. Molti si annoiano, ma sopportano e rispettano questa tradizione per evitare di estraniarsi dalla comunità. Infatti il Natale è anche un modo per misurare il livello di sottomissione degli individui allo "spirito" della comunità.

2014/12/07

Come farsi voler bene

Farsi voler bene da una persona è facilissimo. Basta fare e dire solo ciò che le piace ed evitare qualsiasi argomento di conversazione che la disturba. Soprattutto, bisogna evitare di criticarla direttamente o indirettamente.

2014/12/03

Perché è difficile cambiare il mondo

Se uno cerca di cambiare il mondo deve aspettarsi dagli altri reazioni contrarie. Gli altri, infatti, si preoccupano, consciamente o inconsciamente, di sapere quale sarà la loro posizione nel nuovo mondo, se saranno più ricchi o più poveri, più o meno liberi, se dovranno lavorare di più o di meno, se avranno più o meno potere e privilegi, se saranno più o meno al sicuro da rischi, se le loro appartenenze subiranno variazioni, se avranno maggiori doveri, minori diritti ecc.

Non è possibile migliorare il mondo per tutti. Qualunque cambiamento è migliorativo per alcuni e peggiorativo per altri e un mondo nuovo fa paura a tutti quelli che hanno qualcosa da perdere.

2014/12/02

Le potenzialità umane

Di cosa sarebbe capace l'uomo se non fosse inibito.

2014/11/30

Triadi psichiche e interazioni

Le triadi psichiche

La vita psichica si sviluppa sulla base di un numero indefinito di triadi (consce e/o inconsce) i cui componenti sono l’io, l’altro e gli altri, che indico rispettivamente con le lettere I, X e A. Ciascun componente comunica gli altri due, come gli angoli di un triangolo.




2014/11/28

Introversion as a way of being - Vademecum on introversion (by Lugi Anepeta)

(translated from L'introversione come modo di essere - Vademecum sull'introversione)

This article is a first approach to the problem of introversion, as well as an introduction to reading my essay "Timido, docile, ardente...". This title is a quote from J. J. Rousseau (a great introvert) and can be translated into "Shy, quiet, ardent (passionate)".

1.

Each individual is unique and unreproducible. The analysis of experience and behavior of several individuals, however, allows us to identify some lasting and enduring characteristics (the traits) in common among them. On these grounds, it's possible to define a typology, i.e. a model of personality which can be described abstractly.

Sull'inutilità del semplice protestare

Protestare è facile quando non si ha nulla da perdere facendolo. La protesta può anche diventare un fenomeno di massa e in certi casi riuscire a far perdere voti ad un partito. Per il resto è inefficace e comunque non garantisce che il nuovo partito egemone sia migliore di quello decaduto. Tuttavia la protesta fa sentire i protestatari a posto con la coscienza civile e soddisfa il loro bisogno di appartenenza. Per questo la gente protesta spesso e volentieri se farlo costa poco e non è rischioso, specialmente se permette, come bonus, di socializzare con gli altri protestatari. Infatti anche la protesta, quando raggiunge un certo livello di popolarità, può diventare un fenomeno conformistico.

Ma, per migliorare la società, la protesta è inutile se non accompagnata da un impegno e un sacrificio individuale, da un investimento personale di tempo e/o denaro commisurato all'importanza e urgenza del problema che si vuole risolvere, dall'esposizione di idee chiare sulle soluzioni che si intende proporre e dalla dichiarazione del costo che si è disposti a pagare personalmente perché la giustizia si compia.

2014/11/27

Comunità evolutive

[Bozza in corso di completamento]

Introduzione

La comunità evolutiva (CE) è un’associazione informale costituita da un piccolo numero di persone (minimo 2, massimo 25-50) il cui scopo è quello di raccogliere, condividere, concepire e sperimentare idee efficaci per far evolvere l’umanità verso forme di convivenza, interazione e collaborazione il più possibile rispettose dei bisogni e dei diritti di ogni essere umano.

2014/11/26

Sulla facilità del litigare

Litigare è facilissimo, tutti ne siamo capaci, anche i più stupidi e ignoranti. Convivere e interagire pacificamente è difficile perché richiede doti che pochi possiedono.

La dote fondamentale necessaria per vivere pacificamente è la conoscenza della natura umana. Essa ci viene data dalle scienze umane e sociali (specialmente le psicologie), le quali sono purtroppo ancora molto indietro rispetto alle scienze della natura e alla tecnologia. Infatti sono ancora confuse, frammentarie, controverse. Si investe troppo poco nelle scienze umane e sociali, anche perché la maggior parte delle persone non è interessata ad esse e preferisce restare nell'ignoranza di ciò che determina il loro comportamento.

2014/11/25

Sull'intolleranza per i diversi

La maggior parte degli esseri umani non tollera comportamenti non conformi alla cultura dominante, e ancor più la loro ostentazione.

A seconda del loro temperamento, i "diversi" reagiscono fingendosi normali o esibendo orgogliosamente la loro diversità. La reazione del secondo tipo viene interpretata come una provocazione dai "normali", che ne sono irritati in misura più o meno grande a seconda della loro mentalità.

2014/11/24

Alienazione e incomunicabilità

Negli anni sessanta e settanta si parlava molto di "alienazione" e "incomunicabilità", non solo negli ambienti intellettuali, ma anche in quelli popolari. Non era raro, infatti, sentire quei termini perfino nelle trasmissioni televisive di maggiore ascolto. Poi, con il fallimento dell'ondata rivoluzionaria sessantottina, essi sono andati in disuso e oggi sono totalmente assenti dal linguaggio corrente. Forse perché le persone sono mediamente meno alienate e comunicano meglio rispetto a prima? Ovviamente no. Il fatto è che si è sviluppata sempre più la tendenza a "far finta di essere sani" (come dice il titolo di una famosa canzone di Giorgio Gaber, del 1973) che ha avuto come effetto principale la negazione dell'alienazione e dell'incomunicabilità. Col risultato che oggi, non solo siamo ancora più alienati e incapaci di comunicare rispetto agli anni 70, ma non ce ne rendiamo nemmeno conto o abbiamo paura di ammetterlo perfino a noi stessi. Per questo è sempre più difficile guarire da quei mali.

2014/11/22

Bello vs. buono

Quando ero bambino per me bello e buono erano sinonimi nel senso che ciò che era bello era anche buono e ciò che era brutto era anche cattivo, e viceversa.

Oggi so che le cose non stanno così, anche se, riflettendo, forse c'era qualcosa di vero in quelle mie equazioni infantili.

Sull'esistenza di Dio

Discutere sull'esistenza o non esistenza di Dio è una questione di lana caprina e una perdita di tempo. Non importa stabilire se Dio esiste o no, ma cosa vuole Dio da noi e cosa possiamo o dovremmo fare nei suoi confronti (ammesso che non ci ignori completamente), Infatti ognuno può definire Dio come vuole: un bosone, il big bang, l'universo, le leggi della fisica oppure un vecchio minaccioso, possessivo, geloso e irascibile, terribilmente ingiusto e crudele, come lo descrive la Bibbia.

I dieci comandamenti emendati da George Carlin

A volte sono i comici a dire le cose più sensate.

2014/11/21

Sulla valutazione delle differenze umane

La valutazione delle differenze umane è un tema, spinoso, pericoloso, praticamente tabù. Tuttavia è una faccenda estremamente importante da molti punti di vista: psicologico, psicopatologico, psicosociologico, antropologico, politico, giuridico, etico, morale ecc.. Per questo ho deciso di indagarla.

2014/11/20

Il mondo fa schifo? Sulla comprensione critica della realtà storica (di L. Anèpeta)

Uno dei segni del nostro tempo è la diffusione tra gli adolescenti di un disincanto che si esprime spesso nel giudizio nichilistico per cui il mondo fa schifo. Tale giudizio si può ricondurre genericamente alla delusione narcisistica in cui si imbattono ragazzi vissuti in contesti familiari che tendono, bene o male, a dare ai propri figli un infinito e fittizio valore, esponendoli al rischio di scoprire traumaticamente, quando si affacciano alla vita e il loro orizzonte esistenziale si allarga, di essere "nessuno": anonimi in rapporto al mondo nella sua totalità, eccezion fatta per i parenti e qualche amico. [...]

Leggi l'articolo completo.

2014/11/18

Nascondere la propria libertà di pensiero

Io credo che per vivere serenamente in società bisogna non essere liberi di pensare liberamente o è necessario nascondere la propria libertà di pensiero.
Quasi tutti pensano di avere una sufficiente libertà di pensiero e di esercitarla normalmente; pochi si rendono conto di quanto sia raro e difficile uscire dalle proprie gabbie mentali.
In ogni caso, tanto minore è la libertà di pensiero di un individuo, tanto maggiore è la sua paura e ostilità, conscia o inconscia, nei confronti di coloro che mostrano di averne di più, soprattutto per quanto riguarda le questioni morali ed esistenziali.

Il problema fondamentale dell'umanità

Il problema fondamentale dell'umanità è il fatto che ogni individuo ha bisogno di collaborare con altri per sopravvivere in modo soddisfacente, ma, al tempo stesso, ogni individuo può costituire una minaccia per gli altri in quanto potenziale aggressore o sfruttatore.
A ciò si aggiunge il fatto che ogni essere umano, se ne ha la libertà, cerca di scegliere gli esseri umani con cui interagire e di cambiarli e usarli per soddisfare i propri bisogni, mentre nessun essere umano, se può evitarlo, è disponibile a farsi rifiutare, cambiare o usare per soddisfare i bisogni altrui.
La soluzione di queste antinomie è una continua negoziazione razionale e demistificata tra individui interessati a collaborare per un comune interesse e ad evitare guerre e sopraffazioni.

2014/11/17

Oscillazioni sentimentali

La vita di un uomo comporta continue oscillazioni fisiologiche, più o meno frequenti, tra due sentimenti opposti: il sentimento di appartenenza / integrazione / interazione sociale e il sentimento di individuazione / differenziazione / libertà, che scaturiscono dai due  bisogni primari corrispondenti. Ad ogni oscillazione ci può essere un cambiamento, più o meno  drammatico, dei termini dell'appartenenza e dell'individuazione. L'inibizione di uno dei due sentimenti, se prolungata oltre una certa misura, può causare disturbi psichici più o meno gravi.

2014/11/15

Pregiudizi morali e intellettuali

Nel profondo della nostra psiche esistono pronomi come "io", "tu", "esso/essa", "noi", "voi", "essi", "gli altri", "tutti/ognuno", "nessuno", "qualcuno" e giudizi morali come "buono", "cattivo", e giudizi intellettuali come "intelligente", "stupido". E' impossibile non associare in modo più o meno stabile tali giudizi ai detti pronomi, perché ciò avviene inconsciamente e involontariamente. Ne consegue che ognuno di noi ha i suoi pregiudizi morali e intellettuali inconsci, che possono corrispondere più o meno alle nostre opinioni consapevoli.

2014/11/12

I limiti della solidarietà

Nel mondo c'è troppo poca solidarietà perché l'umanità possa uscire dallo stato miserabile in cui si trova da sempre.

Ci si chiede se la solidarietà (o la sua mancanza) sia dovuta all'influenza di una certa educazione o cultura, oppure ad un fatto innato, cioè geneticamente determinato. Che la solidarietà e l'altruismo siano basati sull'empatia e che questa sia geneticamente determinata, è un fatto ormai ampiamente dimostrato, come pure che le inclinazioni genetiche possono essere attenuate o accentuate da una certa educazione e cultura.

2014/11/11

Libertà vs. Appartenenza

Il grado di libertà di un essere umano rispetto ad un gruppo sociale è inversamente proporziale al suo grado di appartenenza al gruppo stesso. Infatti una libertà totale comporta un'appartanenza nulla, e un'appartenenza totale comporta una libertà nulla.

Perciò ogni essere umano che non voglia rinunciare completamente alla sua libertà è costretto ad accettare compromessi con il gruppo a cui vuole o deve appartenere. Tali compromessi comportano sempre una restrizione della propria libertà secondo le regole imposte del gruppo ai suoi membri.

2014/11/10

Utilità della psicologia

Secondo me la psicologia dovrebbe insegnarci a scoprire le vere motivazioni, intenzioni e cause dei comportamenti e dei sentimenti umani, che sono normalmente diverse da quelle che gli interessati dichiarano e di cui sono consapevoli. Infatti, i bisogni fondamentali che determinano (consciamente o inconsciamente) i comportamenti e i sentimenti umani sono essenzialmente (1) i bisogni fisici e sessuali, (2) il bisogno di appartenenza e interazione sociale, (3) il bisogno di individuazione e libertà e (4) il bisogno di potenza intesa come strumento per facilitare la soddisfazione di ogni altro bisogno in un contesto sociale competitivo e di risorse scarse rispetto alle richieste. Una diretta derivazione del bisogno di potenza è il bisogno (conscio e/o inconscio) di restringere la libertà altrui o almeno fare in modo che non sia superiore alla propria, in modo da mantenere un vantaggio competitivo ed impedire che l'altro usi la sua superiorità e libertà per farci violenza o limitare la nostra stessa libertà.

Vedi anche Il bisogno nevrotico di restringere la libertà altrui.

Il bisogno nevrotico di restringere la libertà altrui

Uno dei più grandi problemi dell'umanità e la casua di tante tragedie è il bisogno e i continui tentativi (consci e/o inconsci), da parte di ogni essere umano, di limitare la libertà altrui adducendo giustificazioni più o meno mistificate e negando del tutto le reali motivazioni e intenzioni.

Per un essere umano la libertà costituisce una risorsa e un vantaggio competitivo e siccome viviamo in una società basata sulla competizione, se un individuo vuole essere più competitivo può agire in due direzioni: aumentare la propria libertà e/o diminuire quella degli altri.

2014/11/09

Cosa manca per migliorare il mondo

Per migliorare il mondo ci voglio idee e soluzioni nuove. Quelle del passato sono sbagliate o insufficienti. Quindi meglio cercare nuove idee che insistere con quelle vecchie così come sono conosciute e applicate. Possiamo, anzi dobbiamo, utilizzare le migliori idee del passato, ma sapendo che ad esse manca qualcosa perché funzionino. Dobbiamo dunque trovare ciò che ad esse manca e completarle con nuove idee finché non dimostreranno, nella pratica, di essere efficaci.

The danger of silence

2014/11/08

Comprensione e senso di superiorità

Paradossalmente, per essere comprensivi e non sprezzanti nei confronti di una persona che si comporta in modo immorale o stupido bisogna sentirsi superiori ad essa. Perché se io penso di essere più intelligente, più colto, di avere una maggiore conoscenza della natura umana, di me stesso e della società, di avere un maggior senso di responsabilità, di avere una maggiore capacità di capire le cause e le conseguenze del mio comportamento, allora posso "comprendere" che quella persona commetta errori morali e intellettuali che io non commetterei. Ma se invece penso che quella persona sia dotata quanto me o più di me in tutte quelle cose che ho detto sopra, come posso tollerare che si comporti in un modo che io ritengo immorale o stupido?

2014/11/04

Pastori, pecore ecc.

L'umanità si divide in pastori, pecore, finte pecore, cani da pastore e cani sciolti.

Il gruppo creativo

(in corso di sviluppo)

Finalità

  • passare il tempo in compagnia in modo piacevole e costruttivo
  • soddisfare in modo equilibrato il bisogno di appartenenza (integrazione e interazione sociale, riconoscimento) e il bisogno di individuazione (libertà, creatività, differenziazione) di ciascun partecipante
  • produrre idee e comportamenti nuovi superando l’immobilismo conformista

2014/11/02

Complessità e semplicità

La natura è molto complessa, la vita è il fenomeno naturale più complesso, quella dell'uomo è forse la più complessa di tutte. Ciò nonostante, l'uomo cerca ostinatamente di spiegare i fenomeni umani e sociali nel modo più semplice possibile. Spiegare in modo semplice fenomeni complessi è l'errore più comune che l'uomo continua a fare da quando esiste. La spiegazione semplice di un fenomeno complesso è normalmente falsa in quanto incompleta. Ma l'uomo preferisce semplici falsità a verità complesse.

2014/10/31

Sospetto sistematico

Facendo tesoro di ciò che Marx, Freud e Nietzsche ci hanno insegnato, conviene sospettare sistematicamente delle motivazioni "ufficiali" del comportamento umano, compreso il mio. Le vere motivazioni, censurate, possono essere altre, come la difesa e conservazione dell'assetto economico della società con le ingiustizie di cui beneficiamo, le pulsioni libidiche, il gregarismo, la volontà di potenza e il risentimento dei più deboli verso i più forti.

2014/10/30

Sulla creatività

Citazione da Isac Asimov: "La storia del pensiero umano induce a ritenere che è difficile pensare a un’idea, anche quando tutti i fatti sono lì, sul tavolo. Per fare questo collegamento serve una certa audacia. E dev’essere così, perché ogni collegamento che non richiede audacia è un collegamento che può essere fatto da tante persone contemporaneamente e che non si sviluppa come un’“idea nuova”, ma come un semplice “corollario di un’idea vecchia”. È soltanto dopo che un’idea nuova appare ragionevole. Inizialmente è il contrario: sembra il massimo dell’irrazionalità presupporre che la terra sia tonda invece che piatta, o che sia lei a muoversi invece del sole, o che un oggetto, una volta messo in movimento, necessiti di una forza per fermarsi e non di una forza per continuare a muoversi; e così via. Una persona disposta ad andare contro la ragione, l’autorità e il senso comune è necessariamente una persona molto sicura di sé. Dato che persone di questo tipo nascono di rado, sicuramente apparirà eccentrica al resto della popolazione. Una persona eccentrica sotto un certo aspetto spesso è eccentrica anche da altri punti di vista. Di conseguenza, la persona che ha maggiori probabilità di arrivare ad avere un’idea nuova è una persona che ha una buona preparazione nel settore in questione e che ha abitudini non convenzionali."

I maestri del sospetto

I maestri del sospetto e la negazione dell’esperienza morale: Marx, Freud, Nietzsche
(Articolo di di Priscilla Cavalieri)

Introducono il sospetto che l’esperienza morale non sia libera ma che, agiscano meccanismi automatici, che il soggetto subisce non esercitando la sua libertà.

Karl Marx (1818- 1883): individua nel rapporto struttura-sovrastruttura il meccanismo che guida l’esperienza morale. Non è la coscienza dell’uomo a determinare il suo essere, ma il suo essere sociale a determinare la sua coscienza.
L’unica struttura reale per Marx sono i rapporti economici di potere e la morale non è che una sovrastruttura dipendente da tali rapporti. Dunque la morale non è che la difesa di un determinato assetto di potere: in questo caso si tratta della morale borghese della società capitalista- borghese.

Sigmund Freud (1859- 1939): individua nei rapporti tra Io, Es e Super-Io il meccanismo che identifica la libertà dell’esperienza morale.
L’Io è determinato nel conflitto tra l’istintività (Es) e la razionalità (Super-Io). L’Es è l’uomo allo stato naturale, il bimbo che persegue il piacere senza remore. Il Super Io si costituisce quando al bimbo viene negato il piacere che deriva dal possesso della madre a causa dell’ingresso della figura paterna. In questo momento avviene la rimozione della libido (pulsione sessuale) e l’introduzione della morale nell’identificazione del bambino con la figura paterna.
La morale è quindi la repressione della libido (pulsioni di vita) e della repressione sessuale.

Friedrich Nietzsche (1844- 1900): individua nel risentimento la conseguenza dell’esperienza morale. Ritiene che la morale tradizionale, identificata con la morale cristiana, sia una conseguenza del risentimento dei deboli.
Questi, umiliati dall’esperienza dei forti e non potendo ribaltare la realtà, si costruiscono una morale rovesciata e chiamano “male” ciò che è bene (forza, piacere) e “bene” ciò che è male (umiltà, rinuncia). In pratica, non potendo rovesciare la realtà, la rovesciano a livello di morale.

2014/10/25

Intelligenza e complessità (1)

Io credo che l'intelligenza dipenda (anche) dalla capacità di gestire la complessità. Le persone più intelligenti possono ragionare considerando un numero di aspetti interconnessi più grande rispetto a quanti ne riescono a considerare quelle meno intelligenti.

Così, se un fenomeno è causato da un insieme di molteplici cause, le persone più intelligenti saranno in grado di vederne e prenderne in considerazione un numero maggiore rispetto a quelle meno intelligenti.

In altre parole, tanto meno una persona è intelligente, tanto più semplice è la sua visione del mondo.

E siccome la verità è più complicata della falsità, le persone meno intelligenti preferiranno spiegazioni semplici anche se false, rispetto a quelle complesse anche se vere.

2014/10/24

Comunicare la sapienza

"Sarebbe davvero bello, Agatone, se la sapienza fosse in grado di scorrere dal più pieno al più vuoto di noi, solo che ci mettessimo in contatto l'uno con l'altro, come l'acqua che scorre nelle coppe attraverso un filo di lana da quella più piena a quella più vuota." (Platone - Simposio)

2014/10/23

Wave - Perpetuum Jazzile




Versione cantata da Tom Jobim: https://www.youtube.com/watch?v=w73hEZKnDeA

Esanalisi

Io credo che l'apprendimento e la valutazione critica di qualsiasi testo letterario, scientifico, tecnico, filosofico, politico, economico, commerciale o giornalistico sarebbero facilitati da una trattazione strutturata come segue:
  1. SINOSSI: riassunto delle principali tesi, affermazioni e raccomandazioni espresse dal testo.
  2. CONTESTO: quadro di riferimento, assunzioni e conoscenze preliminari indispensabili per la comprensione del testo.
  3. PREGI: indicazione degli elementi più efficaci, convincenti e verificabili espressi nel testo.
  4. DIFETTI: indicazione degli elementi meno efficaci, meno convincenti e meno verificabili espressi nel testo.
  5. BENEFICI: indicazione dei benefici (e dei relativi beneficiari) che potrebbero scaturire dall'adozione o applicazione di quanto espresso nel testo.
  6. INCONVENIENTI: indicazione degli inconvenienti (e delle relative vittime) che potrebbero scaturire dall'adozione o applicazione di quanto espresso nel testo.

2014/10/22

La mia ricetta per migliorare il mondo

Per migliorare il mondo, secondo me, bisogna educare le nuove generazioni (e rieducare le attuali per quanto possibile) ad utilizzare le scienze umane e sociali per soddisfare al meglio i bisogni naturali propri e della maggior parte degli esseri umani. Ciò comporta la necessità di conoscere e analizzare i bisogni umani (distinguendoli in sani, malati, rimossi e mistificati) e le cause della loro insoddisfazione. A tale scopo ogni persona di buona volontà dovrebbe impegnarsi per individuare e promuovere (specialmente attraverso blog e social network) i testi più utili della letteratura scientifica e umanistica, inclusi quelli giornalistici.
In ogni caso, il mondo non migliorerà se un congruo numero di persone non si impegneranno in tal senso.

2014/10/12

Il rischio di migliorare

A forza di migliorare se stessi si finisce per diventare migliori di altri anche non volendo, e questo dà fastidio a chi viene superato. Quindi per migliorare ci vuole coraggio.

2014/10/08

Sull'incompletezza dell'essere e del sapere

Siamo tutti, più o meno, incompleti. Ogni conoscenza è, più o meno, incompleta. Capire l'incompletezza è il primo passo verso una maggiore completezza. Guardiamoci da chi pretende che la sua persona o scienza sia completa o autosufficiente.

2014/10/06

Sul fondamentalismo cattolico

Il comportamento dei cattolici fondamentalisti (come ad esempio quello delle "sentinelle in piedi") si spiega con la psicologia e si combatte con l'educazione dei bambini (lezioni di etica laica e psicologia invece che di religione). Gli adulti fondamentalisti sono irrecuperabili. Il loro comportamento può essere preso in considerazione come esempio di fondamentalismo nei corsi di etica e psicologia oppure per fare della satira. Combattere il fondamentalismo con argomenti razionali è tempo perso.

2014/10/04

Organizzazione analitica vs. cronologica delle informazioni

Da quando esistono i mass-media l'umanità privilegia l'organizzazione temporale delle informazioni rispetto a quella spaziale (cioè analitica). Intendo dire che normalmente le informazioni vengo percepite, usate e memorizzate più come "notizie" che come "conoscenze". In altri termini, si tende a collocare ogni conoscenza nel tempo, e a privilegiare le più recenti rispetto alle meno recenti, proprio come si fa con le notizie, a cui si attribuisce valore e destano interesse nella misura in cui sono attuali.

2014/10/03

L'immortale umorismo di Woody Allen

La differenza tra l’amore e il sesso, è che il sesso allevia le tensioni e l’amore le provoca.

Il mondo si divide in buoni e cattivi. I buoni dormono meglio ma i cattivi, da svegli, si divertono molto di più.

2014/10/02

Sua Santità

Nemmeno Bergoglio rinuncia al titolo di "Sua Santità" come se fosse già santo conclamato. Tutti i papi sono narcisisti per statuto.

Vita e meta-vita

Ognuno vive la sua vita, in un certo modo, una vita più o meno simile a quella dei suoi simili. Qualcuno si chiede che senso abbia la sua vita, a cosa e a chi serva, quali sono le opzioni e cosa comporti ciascuna di esse. Qualcun altro si chiede se abbia senso interrogarsi sul senso della vita. E qualcun altro ancora si chiede se abbia senso interrogarsi sul senso dell'interrogarsi sul senso della vita. Aiuto! Fatemi scendere!

2014/09/30

Metaconoscenza

Più importante di una particolare conoscenza (o cognizione) è l'uso che ne facciamo e la verifica di una serie di aspetti ad essa relativi, tra cui: validità, applicabilità, utilità ed effetti per l'individuo e la società, oltre a: organizzazione, conservazione, reperibilità, accessibilità, comprensibilità, diffusione, controllo, comunicazione, condivisione, apprendimento, consapevolezza, memoria, evoluzione, manipolazione e mistificazione. Tutte cose che, messe insieme, io chiamo "metaconoscenza".

2014/09/29

Volersi bene

Non è facile trovare l''equivalente dell'espressione "voler bene" in inglese e in francese, dove non esiste una differenza tra "ti voglio bene" e "ti amo".

2014/09/28

Contro l'uso delle colonne sonore musicali

La colonna sonora musicale di un video, film o discorso registrato è un modo per incantare lo spettatore e indurlo ad associare certe emozioni alle cose che vede e/o alle parole che sente, in modo che queste vengano percepire come belle, buone, rassicuranti o brutte, cattive, inquietanti, secondo il tipo di musica scelto dal realizzatore.

La colonna sonora musicale serve, infatti, a manipolare lo spettatore.

2014/09/27

Il senso del sesso

Il sesso, per l'uomo è un fine, per la donna un mezzo. Per l'uomo è la felice conclusione di un percorso pieno di speranze, per la donna il felice inizio di un percorso pieno di speranze.

2014/09/26

Sbagliare insieme o avere ragione da soli

Al dilemma, se sia meglio sbagliare insieme o avere ragione da soli, l'emisfero cerebrale destro, sede dell'inconscio e dei sentimenti, risponde "l'importante è stare insieme, a qualunque costo", mentre quello sinistro, sede della razionalità e della coscienza, risponde "l'importante è avere ragione, a qualunque costo". Se i due emisferi non comunicano tra loro e se ognuno nega all'altro il diritto di partecipare con uguale peso alla scelta del comportamento da adottare, i risultati possono essere disastrosi, sia per quanto riguarda i rapporti sociali che la salute mentale.

2014/09/24

Tedeschi e italiani a confronto

Anche in Germania ci sono gli stronzi, i ladri, gli evasori, i razzisti ecc, ma sono in percentuale molto minore che in Italia e sono soggetti a una giustizia più severa, efficace ed efficiente. In questo momento in Germania c'è mancanza di manodopera specializzata e trovare lavoro è facilissimo in quasi tutti i settori (per esempio per i tecnici informatici, elettrotecnici, falegnami ecc).

Monaco è una città da favola, dove regna l'armonia, l'ordine, l'efficienza, il rispetto reciproco e per i beni comuni, e i prezzi dei beni di consumo sono sensibilmente più bassi che in Italia (a parte l'espresso e il cappuccino).

La sincerità di Jahve

Secondo comandamento: "Non ti farai immagini scolpite né alcuna figura di quanto è in alto nei cieli né di quanto è in basso sulla terra, né di quanto è sotto la terra, nelle acque. Non ti prostrerai davanti ad essi né renderai loro un culto perché io, Jahve tuo Dio, sono un Dio geloso che punisce la colpa dei padri sui figli fino alla terza e quarta generazione di coloro che mi odiano, ma che usa benevolenza fino alla millesima generazione di coloro che mi amano e osservano i miei precetti."
Viva la sincerità con la quale Jahve ammette di essere geloso, irascibile e poco preciso nel punire e nel premiare!

Il destino dei demistificatori

Freud è stato uno dei grandi demistificatori dell'umanità, insieme a Nietzsche, Darwin e Marx. Sebbene oggi tutti più o meno sappiano (almeno superficialmente) chi sia stato Freud, il suo insegnamento è sostanzialmente ignorato, se non disprezzato, al di fuori dell'ambiente psicoanalitico e di una parte degli intellettuali. Penso che il motivo della sua impopolarità di fatto (a dispetto della sua popolarità di nome) sia proprio la sua funzione di demistificatore.

Infatti le persone che temiamo e odiamo di più sono i demistificatori perché, smascherando le nostre false ragioni, minano le fondamenta della nostra visione del mondo e di noi stessi. La loro stessa esistenza è un attentato alla nostra buona reputazione. Per questo, se ci sentiamo oggetto delle loro critiche, cerchiamo in tutti i modi di squalificarli (ricorrendo anche alle calunnie se necessario), e cerchiamo di minimizzare o far passare per difetti le loro virtù. Ovviamente tutto ciò avviene inconsciamente e difficilmente viene confessato.

Questo vale anche per gli psicologi che non sono capaci di mettere in dubbio la validità della loro scuola di formazione.

Come diventai ateo

Una volta chiesi al mio prof di religione se è giusto che Dio punisca i figli per le colpe dei genitori (come è detto esplicitamente nel secondo comandamento). Lui mi rispose, pressappoco, che si tratta di un mistero della fede che non possiamo comprendere e dobbiamo solo accettare come ogni altra volontà divina, che è buona e giusta in quando divina. Fui molto contento della risposta perché trovai un valido motivo per diventare ateo.

Il cambiamento climatico del pianeta

Grande discorso, inaspettato da un attore e per questo particolarmente toccante. Riuscirà l'umanità a svegliarsi prima che sia troppo tardi? Forse è già troppo tardi.

2014/09/21

Sulle religioni monoteiste

Cristianesimo, islamismo, giudaismo, sono religioni violente, atroci e psicotiche. Se un cristiano, musulmano o ebreo è una persona sana di mente e rispettosa degli altri (e sono la maggioranza!) vuol dire che non prende sul serio interamente la sua religione, ma ne prende solo alcune parti che considera valide, ignorando le altre, senza l'autorizzazione o l'approvazione delle autorità religiose.

Come allontanare le persone dalla religione

Il modo più semplice (anche se non sempre riesce) per allontanare una persona dalla religione è fargli leggere questi passi della Bibbia. Se uno seguisse questi precetti divini finirebbe immediatamente in un carcere o in un manicomio criminale. Tuttavia il Vaticano continua a confermare che la Bibbia (tutta la Bibbia, senza eccezioni, nuovo e vecchio testamento) è parola di Dio.

Affidabilità della filosofia

Una filosofia che non è capace di mettere in dubbio anche se stessa non è affidabile.

2014/09/20

Diffidare di tutte le spiegazioni razionali

Una delle cose più importanti che ci ha insegnato la psicoanalisi (e Nietzsche, che in qualche modo ne fu il precursore) è che conviene diffidare sempre delle spiegazioni razionali che ci vengono date dei fenomeni umani. Infatti, le vere ragioni dei nostri comportamenti sono spesso inconfessabili o poco edificanti, quindi opportunamente rimosse o mistificate dall'inconscio per mantenere un'immagine accettabile di noi stessi e della nostra cultura di appartenenza. Io applico questo principio "psicoanalitico" tutti i giorni, prima di tutto con me stesso e poi con le persone con cui ho a che fare. Purtroppo, trovo che gli psicoanalisti tendono a non considerare questo insegnamento quando si tratta della propria scuola di formazione e di se stessi.

I grandi nomi della storia della psicologia e della psicoanalisi hanno, chi più, chi meno, contribuito ad una migliore comprensione dell'Uomo ma credo che nessuno di loro sia riuscito a formulare una teoria capace di spiegare tutto quello che è importante sapere o presumere della natura umana. Quello che critico dei loro insegnamenti non sono le cose che hanno detto, ma quelle che non hanno considerato e che nuovi autori a venire aggiungeranno al puzzle. Per questo diffido di ogni "ipse dixit" e sono a favore di una psicologia eclettica, integrata, flessibile, aperta, capace di autocritica e di autoriforma.

In generale, gli psicoanalisti non hanno sfruttato il potenziale umanisticamente rivoluzionario del pensiero di Freud e di alcuni suoi geniali successori. La maggior parte di essi si è organizzata in sette dove si usa un linguaggio per lo più esoterico. Anche per questo la loro incidenza sul senso comune è minima.

2014/09/19

Sulla selezione delle informazioni

Il mondo attuale è caratterizzato (anche) da una sovrabbondanza di informazioni dovuta alla diffusione dei mass-media e di Internet in particolare. Attraverso il web, infatti, ognuno ha accesso gratuitamente ad una massa sterminata di informazioni in varie forme: notizie, saggi, libri, blog, commenti, recensioni, consigli, foto, audio, video ecc.

Tuttavia, con l'aumentare della quantità di informazioni disponibili diventa sempre più difficile selezionare le informazioni di cui abbiamo bisogno, ovvero che potrebbero esserci utili o da cui potremmo ricavare piacere, in quanto costituiscono una frazione infinitamente piccola del totale e sono disperse, praticamente nascoste, come aghi in un pagliaio senza limiti.

D'altra parte, una enorme quantità di informazioni a cui abbiamo attivamente o passivamente accesso è stata prodotta e viene messa a disposizione di tutti più per soddisfare gli interessi dei loro autori, produttori e dei loro clienti, che quelli dei potenziali fruitori. Mi riferisco all'informazione pubblicitaria commerciale (palese e occulta) e a quella "ideologica" il cui scopo è convincere i lettori, della validità di certe idee politiche, filosofiche, religiose, o di certi autori, artisti, politici, opere, prodotti, attività ecc.

Non esistono strumenti che permettono di selezionare l'informazione "buona" da quella inutile o dannosa nel mare magnum del patrimonio informativo accessibile a tutti. Questo infatti è miscuglio caotico e concorrenziale, in quanto ogni pezzo di informazione compete con tutti gli altri, con maggiore o minore impiego di mezzi di diffusione, per ottenere l'attenzione dei potenziali fruitori.

Nell'ottica di concepire degli strumenti di selezione dell'informazione, la prima cosa da fare è stabilire quale tipo di informazione sia "buona" per il suo fruitore, indipendentemente da quanto lo è per il suo produttore. Ciò è difficile a causa del fatto che poche persone sono in grado di stabilire cosa sia buono per loro e lasciano che siano altri a stabilirlo, come la cultura dominante, gli educatori, le religioni, la demagogia, la pubblicità ecc.

Come risolvere il problema?

Non credo sia realizzabile un sistema di classificazione universale in cui localizzare le informazioni potenzialmente utili, anche perché la psicologia, che dovrebbe determinare i criteri di utilità per l'uomo in senso lato, non è ancora sufficientemente evoluta né sembra che stia procedendo in tale direzione.

Credo invece che il problema della selezione dell'informazione sia parzialmente risolvibile mediante un lavoro cooperativo di "meta informazione", a cura di persone motivate a contribuire al progresso civile, che, ad oggi, sembrano purtroppo essere un'esigua minoranza della popolazione mondiale.

Immaginiamo che queste persone formino un social network e che ognuna di esse possieda uno spazio web in cui condivide i riferimenti a informazioni che gli sono state utili o che gli hanno dato piacere. Ciò non è molto diverso dal pubblicare pensieri o link in Facebook, ma si tratterebbe di farlo in modo più sistematico, formale e stabile, cioè meno volatile. Per esempio ognuno potrebbe costruire un indice analitico delle informazioni e fonti di informazione preferite e raccomandabili. Questo darebbe importanza alla qualità delle informazioni più che alla loro attualità.

Riassumendo, la soluzione consiste nella condivisione (mediante appositi spazi web) di meta informazioni miranti a segnalare e raccomandare contenuti di buona qualità, da parte di persone motivate al progresso umano e collegate in uno o più social network (di tipo generalista come Facebook o legati ad interessi o aree tematiche particolari).

Il gioco delle domande

Si tratta di un gioco di società a cui possono partecipare da due a 10-15 persone. Esso prevede che, a turno, un partecipante ponga una qualsiasi domanda ad uno o più altri partecipanti a sua scelta, oppure a tutto il gruppo. Se la domanda è rivolta ad uno o più partecipanti particolari, ciascuno di essi può rispondere se lo desidera, oppure rifiutarsi di farlo. Se la domanda è rivolta a tutto il gruppo, tutti quelli che lo desiderano possono rispondere, a turno.

Le domande possono riguardare fatti, idee, opinioni e sentimenti personali, oppure argomenti di interesse generale. Per esempio, un partecipante può chiedere consigli relativamente a suoi problemi o progetti, oppure chiedere le opinioni altrui su un determinato argomento o fare domande sui fatti personali di un partecipante particolare.

2014/09/18

Avere ragione

Dire o pensare "ho ragione" è un'assurdità per il semplice fatto che "la ragione" non esiste se non come illusione. In realtà ognuno, ogni cosa, "ha le sue ragioni".

2014/09/17

Il solo sentimento durevole è l'odio

Sebastiano Vassalli citando Rodolfo Wilcock:
«Parlando una volta di sentimenti umani mi disse: l'amore e l'amicizia vanno e vengono; il solo sentimento durevole è l'odio. Poi rimase un momento a pensare e aggiunse: se qualcuno ti odia non sei mai solo. Una frase memorabile. Mi fece intravedere una positività dell'odio alla quale non avevo pensato».
Intervista di Antonio Gnoli a Sebastiano Vassalli

2014/09/16

Per coloro che disprezzano i computer, il web, Facebook...

Nel bene e nel male Il futuro, il nuovo, già arriva e continuerà ad arrivare attraverso internet. Disprezzare il cyberspace e lasciarlo nelle mani delle persone peggiori non è una buona idea. Le persone migliori devono cercare di occupare il più possibile questo spazio per contrastare la stupidità e la follia collettiva.

Spiritualità senza religione

Leggendo la recensione del libro di Harris "Waking Up: A Guide to Spirituality Without Religion" mi pare che la spiritualità di cui parla l'autore consista in uno stato mentale "alterato" ottenibile mediante una particolare droga o certe forme di meditazione basate su conoscenze neuroscientifiche e psicologiche (quindi nulla di mistico o esoterico), in cui vengono meno i confini dell'io cosciente rispetto al resto della realtà interna ed esterna, conscia e inconscia. In altre parole, si tratterebbe di trascendere, dimenticare o ignorare l'io cosciente e le sue pretese, Se è così, trovo la cosa interessante perché anche io sono convinto che l'io cosciente (manipolato inconsapevolmente dall'inconscio e dai sentimenti) sia un generatore di pregiudizi, illusioni e autoinganni che rendono la vita difficile e infelice.

2014/09/15

Musica e progresso

Secondo me la musica non cambia in meglio né in peggio, la gente. Incanta, affascina, distrae, piace, lenisce le ferite, unisce temporaneamente (a volte invece divide), ma non credo che cambi nessuno. Finita la musica, tutto riprende come prima, ognuno per la sua strada, la solita strada. Come il Natale. Finite le feste, tutto è come prima.

A volte le parole di una canzone, magnificamente incorniciate, amplificate, veicolate da una bella musica cambiano qualcosa nella società, ma non una musica senza parole.

Una buona musica è come un bicchiere di buon vino, fa bene al momento, ma, finito il suo effetto, tutto è come prima.

Che la musica, da sola, cioè senza parole, non abbia alcun effetto sul progresso civile, è dimostrato dal fatto che è apprezzata sia da progressisti e conservatori, da santi e criminali, e non è oggetto di censura da parte dei poteri politici e religiosi.

Il bisogno di riconoscimento e come soddisfarlo

Uno dei bisogni umani più importanti è quello di riconoscimento, inteso come apprezzamento, approvazione, gratitudine ecc. Infatti la sua mancata soddisfazione, oltre a rattristare, può provocare disturbi psichici e psicosomatici. Nel seguito cercherò di analizzare le possibili cause d’insoddisfazione di questo bisogno e di indicare possibili rimedi.

Oggetto del riconoscimento sono gli aspetti di una persona (cioè qualità, virtù, abilità, caratteristiche peculiari ecc.) non comuni e particolarmente desiderabili o attraenti. Per semplicità ci riferiremo a tali aspetti con il termine “qualità”.

2014/09/13

Di chi fidarsi?

Di chi fidarsi? Di nessuno, nemmeno di quelli che danno consigli come questo. Perché l'autoinganno è la norma, come è normale ingannare consciamente o inconsciamente gli altri. Se non ci credete vi consiglio di leggere il fondamentale libro di Daniel Goleman "Menzogna, autoinganno, illusione". A meno che non preferiate continuare ad illudervi, ad autoingannarvi e ad ingannare gli altri in buona o cattiva fede.

2014/09/12

Intervista sull'autismo

Francesco Barale: intervista sull’autismo

Un buon articolo che secondo me ogni psicoanalista dovrebbe leggere con attenzione per poi, se necessario, fare un esame di coscienza non solo sull'autismo, ma su tutte le problematiche che hanno a che fare con l'interconnessione tra il neurobiologico e lo psichico. Ho estratto due citazioni significative a tale riguardo:

"La mia impressione è che, salvo lodevoli eccezioni, in ambito psicoanalitico riesca a filtrare in genere solo quella piccola parte di informazioni [sulla neurobiologia, n.d.r.] che viene sentita come più o meno compatibile con gli assunti di fondo della tradizione psicoanalitica stessa. Quel poco che filtra viene poi troppo spesso rapidamente “assimilato” e re-interpretato (talvolta anche in modi un po’ fantasiosi) per renderlo coerente con le idee tradizionali. Il resto rimane fuori, automaticamente ignorato; con risultati talvolta sconcertanti. Ad esempio: l’ipotesi di una disfunzione dei sistemi dei neuroni specchio (tema di indubbio interesse nell’ambito dell’autismo, ma anche all’origine di molteplici controversie) e, più recentemente, di una disfunzione delle strutture soggiacenti a quelle che D. Stern aveva chiamato “vitality forms”, è stata reinterpretata tout court come conseguenza e correlato di un difettoso 'rispecchiamento materno'."

"Domanda: Ritieni che le raccomandazioni a favore di una psicoanalisi "cauta e autocritica", capace di rinunciare alle sue pretese "imperiali" possano essere valide anche al di là della questione-autismo? In altre parole, ritieni che la vicenda dell'autismo sia paradigmatica di un ritardo più generale dello sviluppo della nostra disciplina, che potrà meglio dialogare con le altre discipline che si occupano del mentale a condizione che si occupi soprattutto del come si costruiscono e si organizzano le storie delle persone piuttosto che del perché si sono organizzate in un certo modo?
Risposta: Si. Il caso dell’autismo è davvero paradigmatico per tutte le questioni a cui accenni. Diciamo che è un caso particolarmente clamoroso, ma le questioni generali che pone sono proprio quelle che indichi."

2014/09/11

Investire nel corpo o nella mente

Ci sono alcuni esseri umani che non hanno nulla di meglio da offrire che il proprio corpo, e in esso, più che nella propria mente, investono le proprie risorse, per renderlo sempre più forte, bello e sano. In quanto alla loro mente, pensano, invece, che va bene così com'è.

2014/09/10

L'impossibile soluzione della crisi politica, economica e sociale

La soluzione per uscire dalla crisi politica, economica, morale, sociale ci sarebbe ma è irrealizzabile: cambiare la mentalità della maggioranza degli italiani. Ma chi si rende conto che farebbe bene a cambiare mentalità? Nessuno. Ognuno pensa che a cambiare debba essere qualcun altro perché nessuno si sente corresponsabile dei mali della società. Quindi aspettiamo che la mega-catastrofe in arrivo apra gli occhi alla gente, come avvenne con i tedeschi del fine-guerra. Io credo che ciò che ha reso i tedeschi di oggi così diligenti sia stata la tremenda umiliazione, vergogna e distruzione di beni dovuta alla sconfitta bellica che ha messo in luce gli errori, gli orrori, la stupidità e la follia del popolo tedesco in quanto si è lasciato ipnotizzare da uno come Hitler. A causa di ciò i tedeschi di oggi non sono presuntuosi come altri popoli, la catastrofe e la vergogna li ha resi saggi ed efficaci. Invece l'Italia, ritiratasi dalla guerra prima della sua conclusione e avendo subito perdite molto minori, soprattutto per quanto riguarda gli effetti dei bombardamenti, e anche grazie alla Resistenza ha evitato la grande catastrofe, e anche per questo ci sono ancora tanti fascisti in Italia.

Esempi di linguaggio filosofico astruso

Non bisogna meravigliarsi se la filosofia non è popolare. Ecco come si esprimono due autori annoverati tra i massimi filosofi del nostro tempo.

"L'Esserci non è soltanto un ente che si presenta fra altri enti. Onticamente, esso è piuttosto caratterizzato dal fatto che, per questo ente, nel suo essere, ne va di questo essere stesso. La costituzione d'essere dell'Esserci implica allora che l'Esserci, nel suo essere, abbia una relazione d'essere col proprio essere. Il che di nuovo significa: l'Esserci, in qualche modo e più o meno esplicitamente, si comprende nel suo essere. È peculiare di questo ente che, col suo essere e mediante il suo essere, questo essere è aperto ad esso. La comprensione dell'essere è anche una determinazione d'essere dell'Esserci. La peculiarità ontica dell'Esserci sta nel suo esser-ontologico." [Heidegger - Essere e Tempo]

Sulla sterilità della filosofia contemporanea

"C'è motivo di temere che anche il nostro tempo rifiuti la filosofia e che anche in esso, ancora una volta, la filosofia non sia che nuvole. Filosofare, infatti, è cercare e ammettere che ci sono cose da vedere e da dire. Ora, al giorno d'oggi non si cerca più molto. Si «ritorna» a questa o a quella tradizione, la si «difende». Le nostre convinzioni si fondano non su dei valori o su delle verità percepite, quanto piuttosto sui vizi o sugli errori delle convinzioni che rifiutiamo. Amiamo poche cose se ne detestiamo molte. Il nostro pensiero è un pensiero in ritirata o in ripiegamento. [...] Le idee cessano di proliferare e di vivere, scadono al rango di giustificazioni e di pretesti, sono reliquie, punti d'onore, e ciò che si chiama pomposamente il movimento delle idee si riduce alla somma delle nostre nostalgie, dei nostri rancori, delle nostre timidezze, delle nostre fobie." (Maurice Merleau-Ponty)

2014/09/09

Capire prima di giudicare

Capire (prima di giudicare) è una delle cose più importanti e più difficili per una vita saggia e felice (per quanto si possa essere felici). Invece si tende a giudicare senza capire, anzi meno si capisce e più si giudica.

2014/09/08

Il peccato originale del cristianesimo

"La Chiesa ha sempre insegnato che l’immensa miseria che opprime gli uomini e la loro inclinazione al male e alla morte non si possono comprendere senza il loro legame con la colpa di Adamo e prescindendo dal fatto che egli ci ha trasmesso un peccato dal quale tutti nasciamo contaminati. […] Tuttavia, la trasmissione del peccato originale è un mistero che non possiamo comprendere appieno." [dalla versione corrente del Catechismo della Chiesa Cattolica]

In altre parole, le miserie del mondo dipendono fondamentalmente dal peccato originale, (non dall'ignoranza, dalla stupidità, dalla malvagità e dalla pazzia di individui e gruppi). Ogni nuovo nato nasce contagiato dal peccato di Adamo, come da una malattia e deve soffrire per questo, perché Dio ha stabilito che i figli devono pagare le colpe dei genitori. Questo è vero e giusto semplicemente perché così è scritto nei libri sacri, anche se non si capisce perché, e come si possa definire buono e giusto uno che stabilisce certe regole in totale contrasto con i diritti umani più elementari (potete immaginate che una simile regola venga inclusa nella Costituzione di uno stato?).

Tuttavia si tratta di un mistero a cui è obbligatorio credere. I misteri della fede vanno accettati senza cercare di svelarli. Dio non ama che qualcuno cerchi di svelare i suoi misteri. Se cerchiamo di capirci qualcosa Egli si offende e ci punisce. Non credere nel peccato originale è peccato. Siete stati avvertiti.

2014/09/07

Schemi mentali e metainterazione

In ciascun individuo esiste uno schema mentale (più o meno diverso da persona a persona) all'interno del quale si esercita il pensiero e la volontà dell'individuo stesso. Tale schema consiste in un repertorio di valutazioni e di rapporti causa-effetto di validità generale.

Le valutazioni rispondono a domande come: cosa è bello e cosa è brutto, cosa utile e cosa inutile, nocivo e innocuo, comprensibile e incomprensibile, interessante e noioso, morale e immorale, opportuno e inopportuno, facile e difficile, amabile e fastidioso, desiderabile e indesiderabile, serio e ridicolo, chiaro e oscuro, certo e incerto, giusto e ingiusto, possibile e impossibile, tollerabile e intollerabile, obbligatorio e libero, ammirevole e spregevole, esistente e inesistente, vincente e perdente ecc.

I rapporti causa-effetto rispondono a domande come: quali sono le conseguenze prevedibili se avviene un evento di un certo tipo?

Fare della metainterazione da parte di un individuo X rispetto ad un individuo Y significa, per X porre le seguenti domande a se stesso e/o a Y:

1) quale conoscenza ho dello schema mentale di Y?

In base alla conoscenza reale o presunta che ho dello schema mentale di Y:

2) con quale ruolo e requisiti io posso posizionarmi nello schema mentale di Y ed interagire con Y?

3) con quale ruolo e requisiti Y può posizionarsi nel mio schema mentale ed interagire con me?

2014/09/06

Immaginare i pensieri altrui

Non potendo leggere i pensieri altrui, possiamo cercare di immaginarli. Ma non è facile, perché richiede, oltre ad una buona dose di empatia, la sospensione del giudizio morale e intellettuale, e il superamento della presunzione che i pensieri altrui non siano mai più importanti e validi dei nostri. Immaginare abitualmente i pensieri altrui senza pregiudizi (pur esercitando una capacità critica), sarebbe utilissimo per la qualità dei rapporti umani e lo sviluppo mentale di ogni persona. Tuttavia tale attività è poco praticata soprattutto a causa dell'inibizione inconscia, presente in ogni essere umano, ad osservare il mondo da punti di vista diversi dai propri, per non rischiare di mettere in discussione la validità della propria visione del mondo, di sé stessi e delle comunità a cui si appartiene.

Realtà e semirealtà

La realtà è unica e oggettiva, ma la sua percezione è sempre parziale, soggettiva e perciò falsa se pretende di essere esauriente e assoluta. Quello che ognuno di noi considera realtà è una semirealtà di comodo. Quando due individui dibattono tesi avverse, ciascuno cerca di imporre la propria semirealtà come realtà tout court. Insomma, ognuno ha le sue ragioni e nessuno ha completamente ragione. Ciò premesso, le semirealtà di molte persone sono scientificamente false o non dimostrabili.

2014/08/31

Come funziona la religione

La religione funziona così: io sono un sacerdote nel senso che ho un contatto diretto con Dio che le persone comuni non possono avere. Dio mi ha incaricato di insegnare agli uomini come, obbedendo alle sue leggi, raggiungere la massima felicità nella vita ultraterrena e salvarsi dalle pene dell'inferno riservate ai miscredenti. Chiunque mi ostacoli in questa opera misericordiosa deve essere messo a morte o comunque non deve essere lasciato libero di agire ed esprimere le sue idee in quanto impedire la salvezza di un essere umano è il crimine peggiore che ci sia.
Con questa logica sono state e continuano ad essere uccise, mutilate, torturate, terrorizzate, deportate miliardi di persone in guerre di religione, inquisizioni, genocidi ecc.

Cos'è la felicità

Felicità: fiducia (razionale o irrazionale) che i nostri bisogni (consci e inconsci) saranno soddisfatti in questa vita o, per chi ci crede, in una vita ultraterrena.

2014/08/29

Sul soggettivismo morale

Il nostro tempo è caratterizzato da una generale repulsione nei confronti di valori e regole condivise, all'insegna di un soggettivismo e relativismo etici esasperati, in una strenua quanto inutile lotta contro idee di dittature morali e intellettuali che sono ormai, almeno nel nostro paese e al di fuori dell'ambito religioso, solo fantasmi. Infatti il pendolo, da un eccesso di etica condivisa, si sta velocemente spostando verso la sua totale mancanza.

2014/08/28

Alla ricerca dei saggi più saggi

Da quando ero bambino cerco la saggezza e spero di incontrare persone più sagge di me. Ne ho incontrate virtualmente molte come autori di libri, articoli giornalistici, post in Internet ecc. ma pochissime di persona.

2014/08/26

The Greatest Dance Number Ever Filmed

Nicholas Brothers in Stormy Weather

Il pericolo del silenzio

Una delle più belle e commoventi conferenze TED spiega come il male più insidioso non è nelle azioni ma nelle omissioni, nel silenzio, nell'indifferenza di fronte al male.
"In the end, we will remember not the words of out enemies, but the silence of out friends." (Martin Luther King Jr.)

2014/08/25

Dittatura della mediocrità

Se A è e superiore a B, allora B è inferiore ad A. Ma questa idea non piace a B, specialmente se si tratta di una inferiorità intellettuale e/o morale, e (a meno che A non sia così bravo da nascondere le sue doti) B farà di tutto per trovare dei difetti in A per negare o ridimensionare la sua superiorità, e, non trovandoli, dirà che A è arrogante e presuntuoso, e che la sua superiorità è relativa e soggettiva, che nessuno ha il diritto di valutare il livello di qualità morale e intellettuale di nessuno, e che in realtà siamo tutti uguali.

Sulla preghiera

Non sottovalutiamo la preghiera. Oltre ad avere un effetto placebo essa è utile a chi ha il potere per tenere i sudditi preganti lontani da idee rivoluzionarie. E' terribile pensare ai miliardi e miliardi di ore passate da esseri umani a pregare. Uno spreco colossale. Però grazie alle preghiere si sono (con)formate le menti di miliardi di persone a credere nelle stesse illusioni e ad adottare comportamenti comuni restrittivi. La preghiera è una specie di training autogeno consolatorio, socializzante e disciplinante.

2014/08/08

Come migliorare il mondo

Chi vuole migliorare il mondo dovrebbe diventare editore web (oggi chiunque lo può fare a costo nullo) e fare pubblicità agli autori e alle opere che ritiene più utili al miglioramento del mondo e farli conoscere pubblicandone estratti significativi. Così come la pubblicità sta distruggendo il mondo, la pubblicità potrà salvarlo. Se milioni di persone facessero pubblicità a cose buone, questa pubblicità sarebbe più forte della pubblicità a cose cattive o inutili. È l'unico modo per diffondere i valori umani veri (non quelli che fanno gli interessi di qualche venditore o politico).

2014/08/02

Sulle atrocità umane

Il mondo è ancora oggi, come in passato, pieno di atrocità e violenze a tutti i livelli, da quello individuale a quello di stato. I mezzi d'informazione attirano l'attenzione solo su alcune di esse ignorandone altre, facendo una selezione di convenienza sia per attrarre più pubblico, sia per favorire interessi politici particolari. Così in questi giorni si parla molto delle atrocità commesse nel quadro del conflitto tra israeliani e palestinesi, dimenticandone altre. Alcuni prendono posizione a favore di una parte, altri cercano di essere imparziali, altri ancora (la maggioranza) si disinteressano di queste atrocità, finché non ne sono coinvolti materialmente. Alcuni invocano genericamente la pace, alcuni inveiscono contro la parte che considerano colpevole. Ma le atrocità continuano indisturbate secondo la legge del più forte. Quasi nessuno capisce che la colpa delle atrocità è soprattutto della natura umana, che è ancora poco conosciuta e molto mistificata, e che è sostanzialmente la stessa negli israeliani e nei palestinesi, nei fascisti e nei comunisti. Per ottenere la pace e ridurre le atrocità umane è indispensabile comprendere la natura umana, e per questo occorre investire molto di più nelle scienze umane e sociali e in particolare nella psicologia e nelle neuroscienze, e insegnarle su vasta scala a cominciare dalle scuole elementari. Bisogna dare ai giovani gli strumenti per migliorare il mondo, e non limitarsi a insegnare loro come adattarsi e conformarsi ad esso.

2014/07/31

Sulla responsabilità dei mali sociali

Non credo che la colpa sia sempre di qualcun altro. La società siamo noi, la facciamo noi, quindi il problema è in noi, nella nostra psiche. Tra la mia psiche, la tua e quella degli "altri" ci sono moltissime cose in comune a cominciare dai meccanismi determinati geneticamente che poi danno luogo a personalità diverse a seconda delle esperienze personali. Anche la tua analisi, come la mia, e quella di coloro che difendono, tollerano o combattono lo stato della società hanno origine dalle nostre rispettive mentalità. Il comportamento umano è determinato dalla sua psiche che agisce soprattutto a livello inconscio. Quindi ogni problema relativo al comportamento umano (compresa l'economia e la politica) è di tipo psicologico. I pensieri sono guidati dalle emozioni, le emozioni sono involontarie, quindi i pensieri sono involontari. La nostra visione del mondo e di noi stessi è piena di menzogne, autoinganni e illusioni determinati e mantenuti inconsciamente dalle nostre emozioni. Senza una chiave di comprensione psicologica continuiamo ad ingannarci.

Sul capitalismo

Che il capitalismo sia perverso e malefico credo che ormai lo hanno capito quasi tutti. Il guaio è che nessuno ha capito come superarlo, al di là di un generico, ingenuo e irrealistico hopeful thinking. Secondo me il problema e la sua soluzione sono di tipo psicologico, ma la psicologia è politicamente scorretta e fa paura a tutti, sia al popolo che ai governanti (con poche eccezioni), oltre al fatto che è ancora rudimentale, lacunosa, confusa e deludente. L'errore di Marx è stato soprattutto la sua ignoranza psicologica, per cui si è illuso che la società potesse migliorare insegnando e applicando alla politica e all'economia principi razionali. Per quanto acuta e veritiera fosse la sua analisi, Marx sottovalutava la potenza e l'irrazionalità dell'inconscio che hanno fatto finora fallire tutti gli esperimenti di socialismo reale e continueranno a farli fallire. Il mondo migliorerà (forse) quando la psicologia sarà sufficientemente evoluta (quella attuale non va bene) e insegnata nelle scuole a tutti i livelli. Per questo mi interesso di psicologia.

2014/07/22

Sul rapporto tra pensiero ed emozioni

"Per ora, l’influenza dell’amigdala sulla corteccia è superiore a quella della corteccia sull’amigdala e l’eccitazione emotiva riesce a dominare e a controllare il pensiero. In tutti i mammiferi, i circuiti che vanno dall’amigdala alla corteccia prevalgono su quelli in senso opposto. Mentre i pensieri attivano facilmente le emozioni (attraverso l’amigdala), non siamo molto bravi a placarle (a spegnere l’amigdala), e serve a ben poco ripetersi di smettere di essere ansiosi o depressi.
Intanto, però, è evidente che le connessioni tra la corteccia e l’amigdala sono molto più consistenti nei primati che negli altri animali. Potrebbe quindi darsi che mentre tali connessioni continuano a espandersi, la corteccia prenda a poco a poco il controllo dell’amigdala e che gli esseri umani di domani diventino capaci di controllare meglio le proprie emozioni."

(Joseph E. Le Doux)

2014/07/14

La vita di Sigmund Freud

Nonostante i suoi errori Freud ha dato un importante contributo alla conoscenza dell'uomo.

2014/07/02

Homo empathicus

Homo empathicus. Attenzione! L'empatia è una realtà genetica, ma può essere manipolata e anestetizzata da una educazione e una cultura che preferiscono vedere solo il peggio dell'uomo, per giustificare il peggio dell'uomo.

2014/06/25

L'introversione di Albert Einstein

«In singolare contrasto col mio senso ardente di giustizia e di dovere sociale, non ho mai sentito la necessità di avvicinarmi agli uomini e alla società in generale. Sono proprio un cavallo che vuole tirare da solo; mai mi sono dato pienamente né allo stato, né alla terra natale, né agli amici e neppure ai congiunti più prossimi; anzi ho sempre avuto di fronte a questi legami la sensazione di essere un estraneo e ho sempre sentito bisogno di solitudine; e questa sensazione non fa che aumentare con gli anni. Sento fortemente, ma senza rimpianto, di toccare il limite dell'intesa e dell'armonia con il prossimo. Certo, un uomo di questo carattere perde così una parte del suo candore e della sua serenità, ma ci guadagna una larga indipendenza rispetto alle opinioni, abitudini e giudizi dei suoi simili.»
(Albert Einstein, Come io vedo il mondo)

2014/06/21

La trasmissione dell'idiozia alle generazioni future

Pochissimi nascono idioti, quasi tutti ci diventano a causa di una educazione familiare e una cultura diffusa che scoraggiano il pensiero critico e il cambiamento, costringendo il bambino al conformismo e all'adattamento allo status quo. Risultato è che, nella cultura comune, disadattamento equivale a idiozia e i genitori rivolgono ai propri figli il trattamento che hanno subito da piccoli, assicurando la trasmissione dell'idiozia alle generazioni future.

2014/06/19

I castighi di Dio visti da un'autorità scientifica

De Mattei, vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) afferma a Radio Maria che i terremoti sono un castigo di Dio per punire in terra i peccatori, mentre per quanto riguarda gli innocenti (per esempio i bambini) Dio ovviamente non li ha castigati, ma non poteva fare troppi miracoli, quindi li ha lasciati morire semplicemente perché comunque è il padrone della vita di tutti e poi tanto prima o poi tutti dobbiamo morire, anche nelle sofferenze, anche gli innocenti, e ogni giorno degli innocenti subiscono disgrazie dovunque, quindi, perché stupirsi? Questo sedicente scienziato occupa il secondo posto nella maggiore istituzione scientifica italiana. Siamo messi proprio bene.
E poi ci meravigliamo che l'Italia sta andando verso la catastrofe? Seguendo il ragionamento di De Mattei, la catastrofe italiana è anch'essa un castigo di Dio verso gli uomini cattivi, mentre dei buoni Lui se ne frega. Parola di scienziato cattolico!



Meno male che Dio ci ama

Meno male che Dio ci ama, immaginate cosa potrebbe succederci se non ci amasse!


2014/06/17

Il diritto del bambino al rispetto (di J.Korczak)

La lettura di questo libro dovrebbe essere obbligatoria per potersi sposare.

2014/06/16

Comprendere l'uccisione di familiari e altre follie

Per comprendere i fenomeni di follia più tragici, come l'uccisione di familiari, bisogna ammettere l'esistenza, in ogni essere umano, nessuno escluso, di una mente (fatta di sotto-menti autonome) irrazionale, inconscia, involontaria, automatica, che convive con quella razionale, conscia e volontaria e che spesso la domina. Molti studiosi, e io con loro, credono che la mente conscia sia *normalmente* diretta e controllata da quella inconscia. La mente inconscia a volte prende decisioni assurde e nocive a se stessi e agli altri a causa di bisogni naturali (consci o inconsci) frustrati e per questo ingigantiti, e la mente conscia spesso, specialmente sotto l'effetto di forti emozioni, si disattiva lasciando campo libero a quella inconscia, senza alcun freno di tipo morale o altro. Ulteriori idee sul disagio psichico in http://www.psicologiadeibisogni.it.

La politica del pallone

La paura di restare soli e quella di perdere la libertà

Uno dei principali fattori della condizione umana è la paura di restare soli. Essa ci accompagna dalla nascita alla morte e rende possibile ogni sorta di abuso e manipolazione mentale, sia nei bambini che negli adulti.

Un altro fattore importante è la paura di perdere la libertà, ma questa è molto meno forte e diffusa rispetto alla prima.

Queste paure, determinate geneticamente, si presentano, alla nascita, con intensità diverse da persona a persona e vengono accentuate o attenuate a seguito delle esperienze individuali, specialmente quelle infantili, soprattutto nei rapporti con genitori, educatori e l'ambiente socioculturale in generale.

Gli effetti principali della paura di restare soli sono la sottomissione materiale ed intellettuale nei confronti di genitori ed educatori, e il conformismo.

Gli effetti principali della paura di perdere la libertà sono la resistenza ad un'educazione coercitiva, lo spirito critico e la creatività intellettuale e artistica.

2014/06/15

La resistenza al cambiamento

Come convincere la gente a cambiare? La gente ha paura di cambiare, di prendere iniziative per superare lo status quo e di assumersi responsabilità sociali. Bisogna studiare meglio il fenomeno psicologico della resistenza al cambiamento. Se non riusciamo a rimuovere questo ostacolo, tutte le teorie di miglioramento, anche le più sane e valide, rimarranno sulla carta, e sarà il solito parlarsi addosso che lascia il tempo che trova.

Quando si teorizza e si auspica un miglioramento sociale, a chi lo si chiede? Chi dovrebbe agire e cominciare a cambiare? E in che modo praticamente?

La critica sociale è l'attività intellettuale più ingrata e difficile da far accettare, sebbene essa sia ciò di cui la società ha più bisogno per migliorare. Perché a nessuno piace essere criticato, e alle critiche quasi tutti reagiamo con cieca aggressività.

Se la società va male, qualcuno dovrà pure considerarsi responsabile, e invece no, ognuno pensa che sia colpa di altri e che a cambiare debba essere qualcun altro. Le teorie per cui la società va male per colpa di pochi cattivi che sfruttano tanti buoni sono ingenue, ridicole e patetiche. La società va male per colpa di tanti irresponsabili e ignoranti, cioè della maggioranza degli esseri umani.

Bach: The Goldberg variations


2014/06/14

Critica sociale

La critica sociale è l'attività intellettuale più ingrata e difficile da far accettare, sebbene essa sia ciò di cui la società ha più bisogno per migliorare. Perché a nessuno piace essere criticato, e alle critiche quasi tutti reagiamo con cieca aggressività.

2014/06/13

Disprezzo vs comprensione critica - La stupidità

Non si dovrebbe mai disprezzare alcun essere umano, nemmeno quelli più dannosi. Il disprezzo è la manifestazione dell'incapacità di comprendere. Quando si disprezza un essere umano, implicitamente e inconsciamente si auspica la sua inesistenza, in quanto si considera che il mondo sarebbe migliore se quella persona non esistesse.

Il disprezzo è quindi una specie di condanna a morte auspicata. La persona che si sente disprezzata lo capisce e reagisce di conseguenza, cioè disprezzando a sua volta invece che facendo autocritica.

L'atteggiamento ideale verso coloro che si comportano in modo dannoso per sé e/o gli altri è la comprensione critica, che è il contrario dell'incomprensione sprezzante.

D'altra parte è stupido disprezzare gli stupidi, poiché nessuno sceglie di essere stupido. Stupidi si nasce o si diventa a causa di una disposizione genetica e/o di un'educazione stupida. La stupidità è un handicap normalmente inguaribile.

2014/06/06

L'uomo è il pericolo più grande

Non condivido, in generale, la psicologia di Jung, ma sono totalmente d'accordo con queste sue parole pronunciate durante l'intervista sotto riportata:

"Abbiamo bisogno di più psicologia, abbiamo bisogno di capire meglio l'uomo, perché lui è l'unico vero pericolo esistente. E' lui il grande pericolo. Siamo miseramente ignoranti su di lui. Sappiamo davvero troppo poco dell'uomo. La sua psiche dovrebbe essere studiata perché noi siamo l'origine di tutti i mali a venire."

Queste parole sono quasi completamente ignorate non solo dalla gente comune, ma anche dal mondo accademico e dalle élites intellettuali.

Sono io che ho le allucinazioni o sono gli altri che sono ciechi?

La soluzione della crisi economica in Italia

D'accordo, l'austerità non fa che aggravare il problema. Ma ci vogliono idee nuove e un po' di mea culpa da parte del popolo italiano sarebbe d'obbligo. Comunque una politica di espansione all'inizio fa aumentare il debito pubblico e l'Italia è già in mano agli strozzini. Difficile ottenere altri prestiti se non a condizioni capestro. L'alternativa è la bancarotta ma non sono sicuro che sia una buona idea per l'Italia per ovvi motivi. D'altra parte nessun paese europeo è disposto a regalarci soldi, così come i veneti non sono disposti a regalare i soldi ai siciliani. La verità è che nessuno ha la soluzione. C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso, ed è sempre sbagliata.

I costi delle grandi opere in Italia

Quando in Italia il costo finale di una grande opera pubblica è quasi due volte maggiore del costo preventivato (vedi ad esempio il MOSE), cosa si fa? Nulla di speciale, lo si considera un fatto normale, inevitabile, prevedibile, tanto che forse sarebbe più serio moltiplicare direttamente per due tutti i preventivi, sin dall'inizio. Inutile protestare, scendere in piazza, indagare, cercare i responsabili e farli pagare per l'inganno e il furto alla collettività. Per la maggioranza degli italiani rubare allo Stato non è un crimine, ma qualcosa che sarebbe da fessi non fare quando se ne ha la possibilità. Il furto alla collettività è una festa a cui tutti (senza distinzione di partito o religione) vorrebbero essere invitati per avere una fetta della torta. Così siamo noi italiani. Poi non ci sorprendiamo se l'Italia sta andando in bancarotta e non diamo la colpa all'Europa o ad altri "cattivi".

http://www.corriere.it/cronache/14_giugno_05/trentuno-anni-costi-quadriplicati-quando-diremo-basta-mazzette-ca7293c2-ec6d-11e3-9d13-7cdece27bf31.shtml

2014/05/22

Relazionarsi con chi è peggio di noi e la paura del giudizio

Io credo che in molti di noi ci sia la tendenza inconscia a relazionarsi con persone che percepiamo come peggiori di noi dal punto di vista morale e ad evitare quelle che percepiamo come migliori. Questo spiegherebbe anche il grande successo della TV spazzatura che esibisce intenzionalmente personaggi moralmente deprecabili.

Credo che il motivo di tale tendenza sia la paura di mettere in discussione il proprio valore morale. Infatti, al cospetto di chi è migliore di noi, è inevitabile il confronto e tutto ciò che ne consegue in termini di lesione dell'amor proprio e dell'autostima. Ognuno vorrebbe far credere di essere come meglio non potrebbe e teme qualsiasi cosa o persona che possa smentirlo.

Un altro effetto di tale paura è l'opinione ormai diffusa che nessuno abbia il diritto di giudicare nessuno, che non è altro che un espediente per evitare di essere giudicati sapendo inconsciamente di avere dei difetti morali che non si vuole ammettere di avere.

2014/05/21

Questionario per conoscere e capire qualsiasi persona

Questionario per conoscere e capire qualsiasi persona (compresi noi stessi):

Bisogni, paure, frustrazioni, piaceri, dolori, richieste, offerte, averi, appartenenze, relazioni, storia, esperienze, segreti, successi, insuccessi, realizzazioni, disgrazie, sfortune, conoscenze, idee, opinioni, giudizi, pregiudizi, empatia, sentimenti, risentimenti, corpo, geni, bellezza esteriore, bellezza interiore, carattere, temperamento, intelligenza, creatività, abilità, handicap, potenza, disagi, problemi, tensioni, malattie, nevrosi, colpe, responsabilità, errori, inganni, illusioni, ambizioni, desideri, progetti, interessi, valori, strategie, abitudini, ossessioni, gabbie mentali, dipendenze, libertà ecc.

2014/05/20

Ciò che chiediamo e offriamo agli altri

I mass media e la pubblicità ci dicono continuamente cosa dobbiamo avere o come dobbiamo essere per star bene, mentre la cosa più importante è avere rapporti umani soddisfacenti, che dipendono soprattutto da ciò che chiediamo e offriamo agli altri, più che da ciò che possediamo o siamo.

2014/05/14

Poveri Cristi

Divertente (ma tragicamente realistica) critica del Cristianesimo. Credenti, meglio non vederlo. Potrebbe causarvi una crisi di intolleranza o farvi perdere la fede.

Sull'esistenza di Dio

Per me quello dell'esistenza di Dio è un falso problema. Io posso anche ammettere che Dio esista e che abbia creato il mondo o che sia il mondo stesso, La vera questione è: cosa Dio si aspetta da noi, come si rapporta con noi, se ci premia o castiga per il nostro comportamento, se interferisce arbitrariamente nel nostro comportamento e cose di questo genere. Potrebbe anche darsi (chi può dimostrare il contrario?) che Dio esista ma sia completamente indifferente al destino degli esseri umani.

2014/04/28

La paura di cambiare

In ognuno di noi esiste, in misura più o meno grande, una generica paura inconscia di cambiare, che boicotta ogni tentativo di cambiare abitudini, soprattutto quelle mentali, anche se migliorative. E' la mente che, per un istinto di autoconservazione, si difende da qualsiasi cosa che possa cambiarla, limitando la nostra creatività e immaginazione, ricorrendo a volte a disturbi psicosomatici per dissuaderci dall'intraprendere azioni che possano provocare dei cambiamenti.

2014/04/18

I segreti della società consumistica

Dal saggio sull'umorismo, di Luigi Pirandello


«L’uomo è un animale vestito, - dice il Carlyle nel suo Sartor Resartus, - la Società ha per base il vestiario.” E il vestiario compone anch’esso, compone e nasconde due cose che l’umorismo non può soffrire.

La vita nuda, la natura senz’ordine almeno apparente, irta di contradizioni, pare all’umorista lontanissima dal congegno ideale delle comuni concezioni artistiche, in cui tutti gli elementi, visibilmente, si tengono a vicenda e a vicenda cooperano.

2014/04/17

Umberto Galimberti presenta "L'ospite inquietante"


"Investire su di sé, appassionarsi e innamorarsi di sé e delle proprie capacità, provando il gusto di vederle fiorire" come soluzione al nichilismo giovanile. Messaggio per chi continua a considerare il narcisismo il padre di tutti i mali e Nietzsche un nazista.
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Il presente non esiste, esistono solo il passato e il futuro.

Il presente non esiste, esistono solo il passato e il futuro. Il presente non esiste perché dura zero secondi.

La psiche è una macchina che programma il futuro (anche quello immediato) sulla base del passato, cioè dei ricordi consci e inconsci, anche quelli di pochi attimi prima (che fanno comunque ormai parte del passato). Sia il passato che il futuro possono essere più o meno vicini, ma sono comunque passato e futuro. Dove comincia e dove finisce il nunc (l'adesso)? Se non siamo in grado di rispondere a questa domanda, allora Il nunc (adesso) non esiste, è solo un'illusione.

Vita sperimentale

La mia vita è un esperimento di cui sono la cavia. L'esperimento finirà nel momento della mia morte. Spero di poter lasciare un resoconto che qualcuno possa utilizzare per continuare l'esperimento con la sua vita.

2014/04/15

500 Years of Female Portraits in Western Art

Il conflitto di interessi in ogni insegnamento

In ogni insegnamento c'è un conflitto di interessi. Il prete, il filosofo, lo psicologo, il maestro, il politico, il genitore e chiunque cerchi di insegnare ad altri la propria visione del mondo, ne trae sempre un vantaggio perché in quella visione la sua persona ha normalmente un ruolo buono, giusto, utile e soprattutto degno e meritevole di avere un certo potere e privilegio sugli altri. Difficilmente qualcuno insegna ad altri una visione in cui la propria persona risulti inutile, colpevole, indegna, spregevole, miserabile, falsa o insignificante.

Di conseguenza, quando ascoltiamo o leggiamo qualcuno, non dimentichiamo mai che chi parla è in conflitto di interessi e quello che dice non può essere obiettivo né imparziale. Ognuno cerca implicitamente e indirettamente di convincere gli altri (e se stesso) di essere buono e giusto, e la verità che cerca di affermare è sempre coerente con tale presunzione fondamentale.

Sur le changement de la societé (de Henri Laborit)

"Tant qu’on n’aura pas diffusé très largement à travers les hommes de cette planète la façon dont fonctionne leur cerveau, la façon dont ils l’utilisent, tant qu’on ne leur aura pas dit que, jusqu’ici, ça a toujours été pour dominer l’autre, il y a peu de chances qu’il y ait quelque chose qui change." (Henri Laborit)

2014/04/13

Parliamo!

Anche ieri ho avuto nuove idee. Se vi interessa conoscerle, chiamatemi e sarò felice di parlarne con voi. Se ancora non ci conosciamo sarà un occasione per conoscerci. Potremo parlare anche delle vostre idee. Se non avete il mio numero di telefono o nome skype, chiedetemeli mandandomi un messaggio. Buona giornata a tutti!

The best swimmers

"Those who travel with the current will always feel they are good swimmers; those who swim against the current may never realize they are better swimmers than they imagine." (Shankar Vedantam)

Basic human needs revisited


2014/04/11

Texting while driving



“Nobody likes to be stopped by the police,” said an officer at the crash scene. “But if I'd seen her texting while driving, it just might have saved her life.”

2014/04/09

I bisogni dell'uomo moderno (di Henri Laborit)

"Les besoins de l’homme moderne lui sont essentiellement suggérés par son environnement social. En apparence, chaque individu semble désirer posséder les signes, les objets et les comportements de la classe qui le domine et à laquelle il souhaite appartenir. C’est apparemment la tendance fréquente du matérialisme bourgeois. En réalité, nous verrons en traitant de la diffusion des informations que la société bourgeoise et nous entendons par là toute société dans laquelle la motivation fondamentale est le profit pour la domination, ne diffuse que les informations lui permettant de se maintenir. Or, Pour se maintenir, elle doit vendre, d’où le mythe de l’expansion continue. Pour vendre, elle doit produire exclusivement des objets qui s’achètent d’une part, et faire participer la masse des producteur à ces achats.

Cosa rende una psicoterapia efficace

Vari esperimenti scientifici hanno dimostrato che terapie dei più diversi indirizzi danno risultati molto simili almeno per disturbi come la depressione o l'ansia sociale. Quindi sembrerebbe che quello che funziona in una psicoterapia non sia la particolare tecnica, ma soprattutto l'empatia del terapeuta, il suo incoraggiamento ad analizzarsi, mettersi in discussione e cambiare, il fatto di poter parlare con qualcuno dei propri problemi intimi e l'effetto placebo di chi confida che quel terapeuta e quella tecnica lo aiuteranno.

2014/04/07

Sulla scientificità della psicologia

Nessuno ha mai verificato con metodo scientifico l'esistenza del super-io, tuttavia io suppongo che esso esista in qualche modo, e faccio uso di questo concetto nella mia vita di tutti i giorni perché è una chiave che mi permette di spiegare tante cose del funzionamento della mente mia e degli altri. Lo stesso vale per tanti altri concetti psicologici.
Come recita il vocabolario Treccani, il termine "scienza" ha due significati, essendo l' "insieme delle discipline (1) fondate essenzialmente sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo o (2) che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi, e che si avvalgono di linguaggi formalizzati".
Quindi parliamo di una scienza in senso fisico/matematico, che applica il metodo scientifico per verificare ciò che afferma, e una scienza in senso lato che è un insieme di teorie e opinioni non necessariamente verificabili scientificamente.
In altre parole, dobbiamo distinguere le scienze in verificabili e non verificabili.
La psicologia (ad eccezione delle neuroscienze) è ovviamente una scienza non verificabile, e insistere nell'affermare che sia verificabile non le fa bene, le toglie credibilità.
Cosa dovremmo pensare di un filosofo che affermi che la sua filosofia è una scienza verificabile? La psicologia è molto simile alla filosofia, anzi, io le metterei insieme in un'unica disciplina, perché l'una non può fare a meno dell'altra se non vuole essere orba e monca.

Per chi soffre di vertigini

Essere tutti psicologi

Dire "sono un po' psicologo anch'io" è patetico e ridicolo in quanto siamo tutti psicologi in una certa misura o dovremmo esserlo il più possibile, dato che, a differenza di altre discipline, la psicologia ci riguarda personalmente, nel senso che l'oggetto di studio siamo noi stessi, per cui non interessarsi di psicologia è come non voler avere specchi in casa.
Il guaio è che di psicologia non ce n'è una sola, ma, a causa del fatto che, non trattandosi di una scienza, in questo campo ognuno può dire qualunque cosa senza poter essere smentito, ci sono una miriade di teorie psicologiche (ne ho contate più di 20 solo tra quelle riconosciute accademicamente) con le idee più disparate, ognuna che si prende molto sul serio, pretendendo di essere la più vera e la più completa, e quasi tutte si ignorano (quando non si disprezzano) a vicenda. Come le religioni. Anche per questo molti non si interessano di psicologia o la disprezzano. Io credo che ci sia un forte bisogno di una psicologia eclettica e integrata, che raccolga organicamente il meglio di ogni teoria psicologica conosciuta.

2014/04/05

Empatia

L'ultimo matriarcato

Da Il fatto quotidiano del 2 ottobre 2013:

Nella provincia di Yunnan le donne hanno il monopolio dell’autorità e amministrano l’economia, il matrimonio non esiste, l’amore è praticato liberamente e senza vincoli di convivenza. Poco dopo la pubertà le donne ricevono una stanza, dove potranno decidere di far entrare l'uomo che desiderano, per una sola volta o per mesi e anni.

2014/03/31

L'invidia

Per me l'invidia è una manifestazione di un bisogno di potenza (presente con intensità più o meno grande in tutti gli esseri umani) accompagnato da scarsa intelligenza e scarsa empatia e quindi stupido e sfrenato. Le persone invidiose vorrebbero (se solo potessero) avere più degli altri, più di tutti gli altri, e "rosicano" quando non ci riescono. Ogni volta che un loro amico ha successo più di loro, invece di esserne contenti, ne soffrono e inconsciamente dicono: argh! ecco un altro che ha ottenuto qualcosa più di me! Siccome l'invidia è un peccato capitale, nessuno ammetterà di essere invidioso, e ognuno inventerà qualcosa per nascondere o dissimulare la propria invidia e la rimuoverà nel suo inconscio ingannando anche se stesso. L'invidia è uno dei grandi mali dell'umanità. Credo che l'invidia per il successo economico degli ebrei sia stata una delle cause dell'ascesa del nazismo e dell'antisemitismo in generale.

Vedi anche Invidia (di Umberto Galimberti).

2014/03/25

Un altro modo di rappresentare i popoli


Gli italiani visti da Alessandro Manzoni

Trovo attuale questa visione degli italiani (da "Adelchi" - 1822):

"Dagli atrii muscosi, dai fòri cadenti,
dai boschi, dall’arse fucine stridenti,
dai solchi bagnati di servo sudor;
un volgo disperso, repente si desta,
intende l’orecchio, solleva la testa,
percosso da novo crescente romor.

Dai guardi dubbiosi, dai pavidi volti,
quel raggio di sole da nuvoli folti,
traluce de’ padri la fiera virtù:
ne’ guardi, ne’ volti confuso ed incerto
si mesce e discorda lo spregio sofferto
col misero orgoglio di un tempo che fù.
..."

Blog di Bruno Cancellieri