Visualizzazione post con etichetta Storia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Storia. Mostra tutti i post

2020/06/25

Cosa manca per il progresso

A mio parere, quello che manca oggi (come è mancato in passato) per un progresso civile più rapido non è la capacità di rilevare e analizzare i problemi e gli errori dei politici e degli elettori, ma quella di proporre dei cambiamenti di comportamento tali che i cittadini (in quanto singoli individui) siano motivati ad attuarli per primi, cioè senza attendere che diventino comportamenti "normali" a cui adeguarsi. Infatti le masse da sempre subiscono la storia e mai la determinano. Chi fa la storia sono le imprese di pochi individui coraggiosi e innovatori, i progressi scientifici e tecnologici, le leggi del mercato, le catastrofi naturali, gli sconvolgimenti politici e, soprattutto, il caso.

2020/04/13

Universalità delle motivazioni umane

Ciò che trovo interessante nei resoconti storici è l'umanità delle persone di allora, è scoprire in loro gli stessi bisogni e desideri delle persone attuali, sebbene in forme e modi diversi, data la differenza delle circostanze. In altre parole mi colpisce l'universalità, nel tempo e nello spazio, delle motivazioni umane.

2019/11/04

Elaborazione della vicenda nazista

A mio parere la vicenda nazista non è stata né elaborata (da un punto di vista psicologico e filosofico) né capita dalla maggior parte degli esseri umani. Perciò può ripetersi in forme più o meno diverse.

2019/03/03

Il tessuto della storia

La storia è un insieme di fatti reali arbitrariamente selezionati, di interpretazioni soggettive e di semplificazioni e distorsioni di comodo.

2019/02/01

Tolstoj filosofo della storia e della natura umana

"La totalità delle cause dei fenomeni è inaccessibile all'intelletto umano. Ma il bisogno di ricercare le cause è insito nell'animo dell'uomo. E l'intelletto umano, non potendo afferrare l'infinità e la complessità delle condizioni che accompagnano i fenomeni, ognuna delle quali presa singolarmente può apparire come una causa, si aggrappa al primo collegamento, il piú comprensibile, e dice: ecco la causa. Negli avvenimenti storici (dove oggetto di osservazione sono le azioni degli uomini) il collegamento piú primitivo che si può fare è con la volontà degli dèi, poi con la volontà degli uomini che nella storia occupano il posto piú visibile: gli eroi storici. Ma basta approfondire l'essenza di ciascun avvenimento storico, cioè l'attività di tutta la massa degli uomini che vi hanno partecipato, per convincersi che la volontà dell'eroe storico non solo non dirige le azioni delle masse, ma è essa stessa costantemente diretta. Sembrerebbe indifferente capire il significato di un avvenimento storico in un modo piuttosto che un altro. Ma fra chi dice che i popoli dell'Occidente andarono verso Oriente perché Napoleone l'aveva voluto, e chi dice che ciò si è compiuto perché doveva compiersi, c'è la stessa differenza che c'era fra quelli che affermavano che la terra sta fissa e i pianeti le si muovono intorno, e quelli che dicevano di ignorare su cosa si regga la terra, ma di sapere che esistono leggi che governano il moto sia della terra, sia degli altri pianeti. Non ci sono né possono esserci cause di un avvenimento storico, se non l'unica causa di tutte le cause. Ma ci sono leggi che governano gli avvenimenti, leggi che in parte ignoriamo, in parte cerchiamo a tentoni. La scoperta di tali leggi sarà possibile solo quando rinunceremo completamente a ricercare le cause nella volontà di un solo uomo, proprio come la scoperta delle leggi del moto dei pianeti è diventata possibile solo quando gli uomini hanno rinunciato all'idea dell'immobilità della terra."

[Lev Tolstoj - Guerra e pace]

2019/01/17

Hitler e le masse

Anche da un criminale psicopatico megalomane possiamo imparare qualcosa.

"La facilità di assimilazione della massa è assai ristretta ed il suo intendimento è piccolo: per contro, la sua smemoratezza è grande. Dunque tutta la propaganda efficace deve limitarsi a dei punti essenziali, poco numerosi, e farli valere a forza di formule stereotipate per tutto il tempo che sarà necessario a far sì che anche l'ultimo degli ascoltatori arrivi ad afferrare l'idea... La grande massa di un popolo non è composta né da professori né da diplomatici. Essa è poco accessibile alle idee astratte. Per contro, la si terrà in pugno pià facilmente nel regno dei sentimenti, ed è là che si trovano i moventi segreti delle sue reazioni, sia positive che negative... In ogni periodo, la forza, che ha messo in movimento le rivoluzioni più violente su questa terra, è stata molto meno la proclamazione di una idea scientifica che si è impadronita delle folle, che non un fanatismo animatore e un vero e proprio isterismo che le eccita alla follia." [Adolf Hitler]

2018/04/25

Festa della liberazione

Oggi, festa della liberazione, ricordiamoci che i valorosi che hanno lottato contro il nazifascismo erano una piccola minoranza del popolo italiano, e non avrebbero potuto liberare il nostro paese senza l'aiuto delle potenze alleate. Ricordiamoci anche della stupidità della maggioranza degli italiani che ha visto in Mussolini l'uomo della provvidenza e che ha accettato l'alleanza con Hitler come giusta e le leggi razziali come qualcosa che non li riguardava. E mi sembra strano che un popolo a maggioranza fascista diventi d'un tratto a maggioranza antifascista. Io temo che il fascismo arda ancora sotto la cenere della nostra storia e che riemergerà quando il disordine sociale avrà superato una certa soglia. Per fare una democrazia non basta una costituzione democratica, ci vuole un popolo con una mentalità democratica, cosa che la maggioranza degli italiani non sembrano avere.

2017/11/12

E se i grandi della storia non fossero mai nati?

E se Gesù, San Paolo, Costantino, Copernico, Darwin, Marx, Hitler non fossero mai nati? Come sarebbe oggi il mondo? Non credo che le cose sarebbero molto diverse. Qualcun altro avrebbe fatto cose simili a quelle che hanno fatto loro, con qualche anno di ritardo, in luoghi diversi. La storia è modellata dal caso e dalla vitalità e creatività delle specie viventi.

2017/09/06

Storia e storie

In un anno di storia del nostro pianeta avvengono miliardi di fatti umani. Quali scegliere? Quali analizzare? Quali ignorare? Quali approfondire? Quali correlare? La storia è una, ma le storie che di essa si possono narrare sono potenzialmente infinite e tutte diverse. Anche sulla vita di una singola persona si possono costruire infinite biografie diverse, scegliendo cosa considerare, cosa ignorare e cosa collegare. Lo storico non è uno che racconta "la" storia, ma uno che estrae una certa quantità di fatti dalla storia e dà loro una certa interpretazione e un certo significato. In tal senso ogni storia è soggettiva ed esprime la mentalità dello storico che la racconta.

2016/07/15

Il sangue nella Marsigliese

Vista la tragedia di Nizza di ieri, che mi ha molto turbato, forse è di cattivo gusto proprio oggi leggere criticamente la Marsigliese, tuttavia mi sembra interessante farlo non come critica del popolo francese, ma della mentalità patriottica diffusa più o meno in tutto il mondo, anche nei paesi islamici, almeno fino a qualche decennio fa.

Si tratta di un canto di guerra per guerrieri (come del resto anche l'inno di Mameli) un modo efficace per dare ai soldati il coraggio di farsi ammazzare in prima linea in nome dell'amour sacré de la Patrie, un po' come fanno i recrutatori di terroristi. Ho estratto alcuni versi che trovo piuttosto eloquenti in cui i nemici sono visti non come esseri umani ma come bestie feroci, sadici e impuri, che meritano risposte altrettanto feroci:

"Sentite nelle campagne muggire questi feroci soldati? Vengono fin nelle nostre (vostre) braccia a sgozzare i nostri (vostri) figli, le nostre (vostre) compagne! Alle armi, cittadini, formate i vostri battaglioni, marciamo, marciamo! (Marciate, marciate!)  Che un sangue impuro abbeveri i nostri solchi!"

In tempo di femminismo notare anche "i maschi richiami della libertà".

Testo completo in francese e italiano in https://it.wikipedia.org/wiki/La_Marsigliese

Blog di Bruno Cancellieri