2014/11/30

Triadi psichiche e interazioni

Le triadi psichiche

La vita psichica si sviluppa sulla base di un numero indefinito di triadi (consce e/o inconsce) i cui componenti sono l’io, l’altro e gli altri, che indico rispettivamente con le lettere I, X e A. Ciascun componente comunica gli altri due, come gli angoli di un triangolo.




2014/11/28

Introversion as a way of being - Vademecum on introversion (by Lugi Anepeta)

(translated from L'introversione come modo di essere - Vademecum sull'introversione)

This article is a first approach to the problem of introversion, as well as an introduction to reading my essay "Timido, docile, ardente...". This title is a quote from J. J. Rousseau (a great introvert) and can be translated into "Shy, quiet, ardent (passionate)".

1.

Each individual is unique and unreproducible. The analysis of experience and behavior of several individuals, however, allows us to identify some lasting and enduring characteristics (the traits) in common among them. On these grounds, it's possible to define a typology, i.e. a model of personality which can be described abstractly.

Sull'inutilità del semplice protestare

Protestare è facile quando non si ha nulla da perdere facendolo. La protesta può anche diventare un fenomeno di massa e in certi casi riuscire a far perdere voti ad un partito. Per il resto è inefficace e comunque non garantisce che il nuovo partito egemone sia migliore di quello decaduto. Tuttavia la protesta fa sentire i protestatari a posto con la coscienza civile e soddisfa il loro bisogno di appartenenza. Per questo la gente protesta spesso e volentieri se farlo costa poco e non è rischioso, specialmente se permette, come bonus, di socializzare con gli altri protestatari. Infatti anche la protesta, quando raggiunge un certo livello di popolarità, può diventare un fenomeno conformistico.

Ma, per migliorare la società, la protesta è inutile se non accompagnata da un impegno e un sacrificio individuale, da un investimento personale di tempo e/o denaro commisurato all'importanza e urgenza del problema che si vuole risolvere, dall'esposizione di idee chiare sulle soluzioni che si intende proporre e dalla dichiarazione del costo che si è disposti a pagare personalmente perché la giustizia si compia.

2014/11/27

Comunità evolutive

[Bozza in corso di completamento]

Introduzione

La comunità evolutiva (CE) è un’associazione informale costituita da un piccolo numero di persone (minimo 2, massimo 25-50) il cui scopo è quello di raccogliere, condividere, concepire e sperimentare idee efficaci per far evolvere l’umanità verso forme di convivenza, interazione e collaborazione il più possibile rispettose dei bisogni e dei diritti di ogni essere umano.

2014/11/26

Sulla facilità del litigare

Litigare è facilissimo, tutti ne siamo capaci, anche i più stupidi e ignoranti. Convivere e interagire pacificamente è difficile perché richiede doti che pochi possiedono.

La dote fondamentale necessaria per vivere pacificamente è la conoscenza della natura umana. Essa ci viene data dalle scienze umane e sociali (specialmente le psicologie), le quali sono purtroppo ancora molto indietro rispetto alle scienze della natura e alla tecnologia. Infatti sono ancora confuse, frammentarie, controverse. Si investe troppo poco nelle scienze umane e sociali, anche perché la maggior parte delle persone non è interessata ad esse e preferisce restare nell'ignoranza di ciò che determina il loro comportamento.

2014/11/25

Sull'intolleranza per i diversi

La maggior parte degli esseri umani non tollera comportamenti non conformi alla cultura dominante, e ancor più la loro ostentazione.

A seconda del loro temperamento, i "diversi" reagiscono fingendosi normali o esibendo orgogliosamente la loro diversità. La reazione del secondo tipo viene interpretata come una provocazione dai "normali", che ne sono irritati in misura più o meno grande a seconda della loro mentalità.

2014/11/24

Alienazione e incomunicabilità

Negli anni sessanta e settanta si parlava molto di "alienazione" e "incomunicabilità", non solo negli ambienti intellettuali, ma anche in quelli popolari. Non era raro, infatti, sentire quei termini perfino nelle trasmissioni televisive di maggiore ascolto. Poi, con il fallimento dell'ondata rivoluzionaria sessantottina, essi sono andati in disuso e oggi sono totalmente assenti dal linguaggio corrente. Forse perché le persone sono mediamente meno alienate e comunicano meglio rispetto a prima? Ovviamente no. Il fatto è che si è sviluppata sempre più la tendenza a "far finta di essere sani" (come dice il titolo di una famosa canzone di Giorgio Gaber, del 1973) che ha avuto come effetto principale la negazione dell'alienazione e dell'incomunicabilità. Col risultato che oggi, non solo siamo ancora più alienati e incapaci di comunicare rispetto agli anni 70, ma non ce ne rendiamo nemmeno conto o abbiamo paura di ammetterlo perfino a noi stessi. Per questo è sempre più difficile guarire da quei mali.

2014/11/22

Bello vs. buono

Quando ero bambino per me bello e buono erano sinonimi nel senso che ciò che era bello era anche buono e ciò che era brutto era anche cattivo, e viceversa.

Oggi so che le cose non stanno così, anche se, riflettendo, forse c'era qualcosa di vero in quelle mie equazioni infantili.

Sull'esistenza di Dio

Discutere sull'esistenza o non esistenza di Dio è una questione di lana caprina e una perdita di tempo. Non importa stabilire se Dio esiste o no, ma cosa vuole Dio da noi e cosa possiamo o dovremmo fare nei suoi confronti (ammesso che non ci ignori completamente), Infatti ognuno può definire Dio come vuole: un bosone, il big bang, l'universo, le leggi della fisica oppure un vecchio minaccioso, possessivo, geloso e irascibile, terribilmente ingiusto e crudele, come lo descrive la Bibbia.

I dieci comandamenti emendati da George Carlin

A volte sono i comici a dire le cose più sensate.

2014/11/21

Sulla valutazione delle differenze umane

La valutazione delle differenze umane è un tema, spinoso, pericoloso, praticamente tabù. Tuttavia è una faccenda estremamente importante da molti punti di vista: psicologico, psicopatologico, psicosociologico, antropologico, politico, giuridico, etico, morale ecc.. Per questo ho deciso di indagarla.

2014/11/20

Il mondo fa schifo? Sulla comprensione critica della realtà storica (di L. Anèpeta)

Uno dei segni del nostro tempo è la diffusione tra gli adolescenti di un disincanto che si esprime spesso nel giudizio nichilistico per cui il mondo fa schifo. Tale giudizio si può ricondurre genericamente alla delusione narcisistica in cui si imbattono ragazzi vissuti in contesti familiari che tendono, bene o male, a dare ai propri figli un infinito e fittizio valore, esponendoli al rischio di scoprire traumaticamente, quando si affacciano alla vita e il loro orizzonte esistenziale si allarga, di essere "nessuno": anonimi in rapporto al mondo nella sua totalità, eccezion fatta per i parenti e qualche amico. [...]

Leggi l'articolo completo.

2014/11/18

Nascondere la propria libertà di pensiero

Io credo che per vivere serenamente in società bisogna non essere liberi di pensare liberamente o è necessario nascondere la propria libertà di pensiero.
Quasi tutti pensano di avere una sufficiente libertà di pensiero e di esercitarla normalmente; pochi si rendono conto di quanto sia raro e difficile uscire dalle proprie gabbie mentali.
In ogni caso, tanto minore è la libertà di pensiero di un individuo, tanto maggiore è la sua paura e ostilità, conscia o inconscia, nei confronti di coloro che mostrano di averne di più, soprattutto per quanto riguarda le questioni morali ed esistenziali.

Il problema fondamentale dell'umanità

Il problema fondamentale dell'umanità è il fatto che ogni individuo ha bisogno di collaborare con altri per sopravvivere in modo soddisfacente, ma, al tempo stesso, ogni individuo può costituire una minaccia per gli altri in quanto potenziale aggressore o sfruttatore.
A ciò si aggiunge il fatto che ogni essere umano, se ne ha la libertà, cerca di scegliere gli esseri umani con cui interagire e di cambiarli e usarli per soddisfare i propri bisogni, mentre nessun essere umano, se può evitarlo, è disponibile a farsi rifiutare, cambiare o usare per soddisfare i bisogni altrui.
La soluzione di queste antinomie è una continua negoziazione razionale e demistificata tra individui interessati a collaborare per un comune interesse e ad evitare guerre e sopraffazioni.

2014/11/17

Oscillazioni sentimentali

La vita di un uomo comporta continue oscillazioni fisiologiche, più o meno frequenti, tra due sentimenti opposti: il sentimento di appartenenza / integrazione / interazione sociale e il sentimento di individuazione / differenziazione / libertà, che scaturiscono dai due  bisogni primari corrispondenti. Ad ogni oscillazione ci può essere un cambiamento, più o meno  drammatico, dei termini dell'appartenenza e dell'individuazione. L'inibizione di uno dei due sentimenti, se prolungata oltre una certa misura, può causare disturbi psichici più o meno gravi.

2014/11/15

Pregiudizi morali e intellettuali

Nel profondo della nostra psiche esistono pronomi come "io", "tu", "esso/essa", "noi", "voi", "essi", "gli altri", "tutti/ognuno", "nessuno", "qualcuno" e giudizi morali come "buono", "cattivo", e giudizi intellettuali come "intelligente", "stupido". E' impossibile non associare in modo più o meno stabile tali giudizi ai detti pronomi, perché ciò avviene inconsciamente e involontariamente. Ne consegue che ognuno di noi ha i suoi pregiudizi morali e intellettuali inconsci, che possono corrispondere più o meno alle nostre opinioni consapevoli.

2014/11/12

I limiti della solidarietà

Nel mondo c'è troppo poca solidarietà perché l'umanità possa uscire dallo stato miserabile in cui si trova da sempre.

Ci si chiede se la solidarietà (o la sua mancanza) sia dovuta all'influenza di una certa educazione o cultura, oppure ad un fatto innato, cioè geneticamente determinato. Che la solidarietà e l'altruismo siano basati sull'empatia e che questa sia geneticamente determinata, è un fatto ormai ampiamente dimostrato, come pure che le inclinazioni genetiche possono essere attenuate o accentuate da una certa educazione e cultura.

2014/11/11

Libertà vs. Appartenenza

Il grado di libertà di un essere umano rispetto ad un gruppo sociale è inversamente proporziale al suo grado di appartenenza al gruppo stesso. Infatti una libertà totale comporta un'appartanenza nulla, e un'appartenenza totale comporta una libertà nulla.

Perciò ogni essere umano che non voglia rinunciare completamente alla sua libertà è costretto ad accettare compromessi con il gruppo a cui vuole o deve appartenere. Tali compromessi comportano sempre una restrizione della propria libertà secondo le regole imposte del gruppo ai suoi membri.

2014/11/10

Utilità della psicologia

Secondo me la psicologia dovrebbe insegnarci a scoprire le vere motivazioni, intenzioni e cause dei comportamenti e dei sentimenti umani, che sono normalmente diverse da quelle che gli interessati dichiarano e di cui sono consapevoli. Infatti, i bisogni fondamentali che determinano (consciamente o inconsciamente) i comportamenti e i sentimenti umani sono essenzialmente (1) i bisogni fisici e sessuali, (2) il bisogno di appartenenza e interazione sociale, (3) il bisogno di individuazione e libertà e (4) il bisogno di potenza intesa come strumento per facilitare la soddisfazione di ogni altro bisogno in un contesto sociale competitivo e di risorse scarse rispetto alle richieste. Una diretta derivazione del bisogno di potenza è il bisogno (conscio e/o inconscio) di restringere la libertà altrui o almeno fare in modo che non sia superiore alla propria, in modo da mantenere un vantaggio competitivo ed impedire che l'altro usi la sua superiorità e libertà per farci violenza o limitare la nostra stessa libertà.

Vedi anche Il bisogno nevrotico di restringere la libertà altrui.

Il bisogno nevrotico di restringere la libertà altrui

Uno dei più grandi problemi dell'umanità e la casua di tante tragedie è il bisogno e i continui tentativi (consci e/o inconsci), da parte di ogni essere umano, di limitare la libertà altrui adducendo giustificazioni più o meno mistificate e negando del tutto le reali motivazioni e intenzioni.

Per un essere umano la libertà costituisce una risorsa e un vantaggio competitivo e siccome viviamo in una società basata sulla competizione, se un individuo vuole essere più competitivo può agire in due direzioni: aumentare la propria libertà e/o diminuire quella degli altri.

2014/11/09

Cosa manca per migliorare il mondo

Per migliorare il mondo ci voglio idee e soluzioni nuove. Quelle del passato sono sbagliate o insufficienti. Quindi meglio cercare nuove idee che insistere con quelle vecchie così come sono conosciute e applicate. Possiamo, anzi dobbiamo, utilizzare le migliori idee del passato, ma sapendo che ad esse manca qualcosa perché funzionino. Dobbiamo dunque trovare ciò che ad esse manca e completarle con nuove idee finché non dimostreranno, nella pratica, di essere efficaci.

The danger of silence

2014/11/08

Comprensione e senso di superiorità

Paradossalmente, per essere comprensivi e non sprezzanti nei confronti di una persona che si comporta in modo immorale o stupido bisogna sentirsi superiori ad essa. Perché se io penso di essere più intelligente, più colto, di avere una maggiore conoscenza della natura umana, di me stesso e della società, di avere un maggior senso di responsabilità, di avere una maggiore capacità di capire le cause e le conseguenze del mio comportamento, allora posso "comprendere" che quella persona commetta errori morali e intellettuali che io non commetterei. Ma se invece penso che quella persona sia dotata quanto me o più di me in tutte quelle cose che ho detto sopra, come posso tollerare che si comporti in un modo che io ritengo immorale o stupido?

2014/11/04

Pastori, pecore ecc.

L'umanità si divide in pastori, pecore, finte pecore, cani da pastore e cani sciolti.

Il gruppo creativo

(in corso di sviluppo)

Finalità

  • passare il tempo in compagnia in modo piacevole e costruttivo
  • soddisfare in modo equilibrato il bisogno di appartenenza (integrazione e interazione sociale, riconoscimento) e il bisogno di individuazione (libertà, creatività, differenziazione) di ciascun partecipante
  • produrre idee e comportamenti nuovi superando l’immobilismo conformista

2014/11/02

Complessità e semplicità

La natura è molto complessa, la vita è il fenomeno naturale più complesso, quella dell'uomo è forse la più complessa di tutte. Ciò nonostante, l'uomo cerca ostinatamente di spiegare i fenomeni umani e sociali nel modo più semplice possibile. Spiegare in modo semplice fenomeni complessi è l'errore più comune che l'uomo continua a fare da quando esiste. La spiegazione semplice di un fenomeno complesso è normalmente falsa in quanto incompleta. Ma l'uomo preferisce semplici falsità a verità complesse.

Blog di Bruno Cancellieri