Ogni essere vivente, consciamente o inconsciamente, cerca di guidare l’attenzione degli altri (e a volte la propria), per portarla verso (o allontanarla da) certi luoghi, temi, oggetti, persone o idee.
È una guerra di tutti contro tutti perché l'attenzione (o l’assenza di essa) è il presupposto del potere, del dominio, della scienza, della manipolazione dell'uomo da parte dell'uomo, ma anche condizione per la conoscenza, il rispetto, la collaborazione, l'unione e la solidarietà tra esseri umani.
La bellezza, la grandiosità, la sorpresa, la violenza, la distruttività, lo spavento, la minaccia, possono servire a pilotare l'attenzione delle persone a cui tali espressioni sono rivolte. I giornali, le televisioni, il cinema, l'editoria, la pubblicità, fanno a gara per catturare l'attenzione del pubblico e influenzarlo a fare certe cose, a desiderare e comprare certe cose, a disprezzare certe altre cose, a pensare in un certo modo, a pensare a certe cose e non ad altre. In un giornale, ogni articolo, ogni foto è un tentativo di catturare l'attenzione del lettore e di influenzarlo inconsapevolmente in un certo modo e in una certa direzione, anche contro la sua volontà.
Un essere vivente normalmente può rivolgere la sua attenzione verso un solo oggetto alla volta. Perciò portare l’attenzione in una certa direzione significa distoglierla da altre. In altre parole, la guida dell’attenzione è un processo competitivo, esclusivo.
In un individuo la competizione per il governo dell’attenzione avviene tra i diversi agenti mentali che ne fanno uso, in particolare tra l’io cosciente e gli agenti mentali inconsci che presiedono ai diversi bisogni primari e secondari. Essi, infatti, competono per dirigere l’attenzione della persona dove ritengono più utile ai loro fini. A ciò si aggiunge il fenomeno dell’attenzione selettiva, cioè la tendenza a non prestare attenzione a tutto ciò che provoca sofferenza o imbarazzo. Assistiamo infatti a fenomeni in cui la psiche cerca specificamente di non rivolgere l’attenzione a un insieme di particolari cose o idee, col risultato di ignorarle, non percepirle, non ricordarle.
La realtà è fatta di un numero enorme di cose (forme, informazioni, oggetti, fatti, persone, fenomeni, meccanismi, ragioni, sentimenti, ricordi ecc.) che popolano il mondo fisico, sociale e individuale in cui ogni essere umano è immerso. La mente cosciente può essere attenta ad una sola cosa alla volta, quindi è importante rivolgere la propria attenzione, momento per momento, a ciò che è più importante, cioè più utile alla soddisfazione dei bisogni propri e altrui nel medio-lungo termine. Ciò richiede la capacità di capire cosa sia più importante in ogni momento e di dedicarvi la propria attenzione in modo cosciente e volontario, sottraendola, se necessario, alle influenze esterne e interne inconsce che cercano continuamente di catturarla. È una capacità rara, che può essere sviluppata con lo studio della natura umana e l'esercizio della volontà.
Così come l’esercizio fisico, l’esercizio volontario dell’attenzione richiede energia, e può essere fatto per una durata limitata, finché non sopraggiunge la stanchezza. Ma ne vale la pena.
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