Nella psiche, accanto all'io, si trova un agente che possiamo chiamare il '"noi". Alla guida della volontà e della coscienza c'è a volte l'uno, a volte l'altro. Quando è il noi a guidare, l'individuo adotta la mentalità del gruppo a cui al momento sente di appartenere, cioè i canoni etici, estetici e intellettuali del gruppo stesso.
Il noi è variabile nel senso che un individuo può appartenere a diversi gruppi allo stesso tempo e le sue appartenenze possono cambiare nel tempo.
Quando è l'io a guidare, l'individuo è in grado di fare scelte indipendenti dalle mentalità dei gruppi a cui appartiene, come se, al momento, non appartenesse ad alcun gruppo.
Quando due individui comunicano, sono possibili diverse combinazioni di ruoli: io-io, io-noi, noi-io, noi-noi. In tal caso, il noi può riferirsi al gruppo costituito dalla stessa coppia in comunicazione.
Dati due individui, i rispettivi noi possono essere più o meno simili, cioè possono avere più o meno cose in comune. L'interazione tra due individui è tanto più difficile quando più diversi sono i rispettivi noi e i rispettivi io.
Ogni individuo ha un io e un noi più o meno sviluppati rispetto quelli degli altri. In ognuno l'io può essere più o meno sviluppato e forte rispetto al noi.
In alcuni l'io è quasi inesistente rispetto al noi e quest'ultimo prevale quasi sempre in caso di conflitti; in altri avviene l'opposto.
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