Da quando ero bambino cerco la saggezza e spero di incontrare persone più sagge di me. Ne ho incontrate virtualmente molte come autori di libri, articoli giornalistici, post in Internet ecc. ma pochissime di persona.
So che chiunque, leggendo queste righe, potrà pensare che sono presuntuoso, arrogante e quindi tutt'altro che saggio, e forse è anche vero. Ci tengo però a precisare che per "saggio" io intendo uno che cerca di diffondere esplicitamente la saggezza, non di nasconderla o usarla solo per sé. Infatti le persone che parlano di saggezza, se si escludono i preti e i ciarlatani, sono rarissime. In altre parole, io non credo di essere più saggio della maggior parte della gente, credo piuttosto che la maggior parte della gente non ama parlare di saggezza, come se si trattasse di un argomento pericoloso, socialmente e politicamente scorretto.
Malgrado i problemi di accettazione sociale e antipatia che la mia ricerca comporta (in quanto fa facilmente apparire arrogante chi la pratica), sento il dovere (e il piacere) di continuare a cercare la saggezza nella forma di "saggi" intesi come scritti di carattere umanistico (filosofico, psicologico, sociologico, storico, letterario, artistico ecc.) e scientifico, e di contribuire a diffonderne la conoscenza con tutti i mezzi a mia disposizione, sia a voce (soprattutto nei dialoghi con i miei familiari e amici), sia pubblicando, in siti web miei o altrui, consigli di lettura e recensioni di scritti che ritengo particolarmente saggi, cioè veritieri, utili, efficaci e profondi.
Se molti facessero qualcosa di simile a quanto ho detto, la società diventerebbe più saggia sia perché stimolerebbe la ricerca della saggezza, sia perché sarebbe più facile, per chiunque, trovarla.
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