Quando ero bambino per me bello e buono erano sinonimi nel senso che ciò che era bello era anche buono e ciò che era brutto era anche cattivo, e viceversa.
Oggi so che le cose non stanno così, anche se, riflettendo, forse c'era qualcosa di vero in quelle mie equazioni infantili.
Mi sono messo a riflettere sul significato e l'importanza della bellezza per un essere umano o un animale. Infatti certe specie animali sono sensibili alla bellezza, sicuramente nella scelta dei partner sessuali, ma forse anche in altri ambiti. Basta pensare alla bellezza dei fiori che attrae certi insetti che contribuiscono all'impollinazione e in tal modo alla riproduzione delle rispettive piante.
Si potrebbe dunque pensare che la bellezza sia uno strumento evoluzionistico, cioè strumentale alla riproduzione ottimale di una specie.
Ma se la bellezza potrebbe essere "buona" in senso simbiotico o eugenetico, in altri ambiti non sembra esserci alcuna relazione tra bellezza e bontà, potendosi dare situazioni in cui la bellezza è nociva. In natura basta pensare a certi funghi, tanto belli quanto velenosi, e in ambito sociale, a certe donne, tanto belle quanto pericolose e costose (le "mangiatrici di uomini").
Eugenetica a parte, la bellezza non è né buona né cattiva, tuttavia è certo che essa abbia un potere di attrazione, più o meno ipnotico e probabilmente anche generatore di piacere fisico (stimolando la produzione di endorfine nel cervello). Per tale motivo tutti la cercano, sia per goderne in quanto consumatori, sia per sfruttarla come strumento di potere politico, religioso, commerciale o sociale, o semplicemente per attrarre i partner sessuali più competitivi.
La bellezza è potente e possederla è al tempo stesso
• una fonte di piacere
• una dimostrazione di potere
• un mezzo competitivo per esercitare potere attraverso il fascino e lo stupore
Prendiamo ad esempio l'uso della bellezza nella religione. I papi non hanno mai badato a spese per costruire templi il più possibile "stupendi". La bellezza di una chiesa era ed è ancora un mezzo per facilitare la fede e la sottomissione, perché nell'inconscio della gente bello equivale a buono, e se la chiesa è bella è anche buona. Inoltre essa mostra la sua potenza attraverso la sua bellezza e in tal modo impone rispetto e sottomissione. E poi si va più volentieri in una chiesa bella che in una brutta, perché in quella più bella si prova più piacere. Per tutti questi motivi la Chiesa ha sempre avuto un rapporto stretto con l'arte e ha commissionato la maggior parte delle opere d'arte dell'antichità, oltre ad un cospicuo repertorio musicale di alta qualità.
Per concludere questa riflessione, penso che, di fronte alla bellezza, una mente accorta dovrebbe sempre essere consapevole del fatto che essa può essere usata per fini non necessariamente "buoni".
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