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ATTENZIONE: Questo blog si è trasferito in http://blog.cancellieri.org
2017/12/31
Problemi diversi
Io mi pongo problemi che la maggior parte della gente non si pone, e viceversa. Ciò significa che qualcuno di noi non ha capito cosa sia veramente importante nella vita, o che io e gli altri abbiamo problemi diversi. Quest'ultimo caso è ovvio dato che la mente si forma attraverso le esperienze e ognuno ha fatto esperienze diverse, e con un corpo diverso.
Importanza dell'assenza
L'assenza di qualcosa può essere causa di qualcosa.
In un'ecologia di informazioni, l'assenza di informazione costituisce un'informazione.
In un'ecologia di informazioni, l'assenza di informazione costituisce un'informazione.
2017/12/30
Quanto gli altri si interessano di noi
Agli altri non interessa ciò che pensiamo, diciamo, desideriamo e facciamo, purché ciò non costituisca una critica diretta o indiretta, esplicita o implicita, del loro comportamento, o una mancanza di rispetto o minaccia verso di loro.
Il senso degli auguri
Fare gli auguri ad una persona, in qualunque occasione, significa manifestarle il proprio desiderio che le accadano cose buone, desiderabili.
In altre parole, dietro ogni augurio "positivo" è implicito il sentimento "ti voglio bene", così come dietro ogni augurio negativo è implicito il "ti voglio male".
In altre parole, dietro ogni augurio "positivo" è implicito il sentimento "ti voglio bene", così come dietro ogni augurio negativo è implicito il "ti voglio male".
2017/12/29
Interazioni esterne e interne
In un sistema che interagisce con altri sistemi, come nel caso di ogni essere umano, le interazioni e non-interazioni esterne influiscono su quelle interne e vice versa. Vale a dire che le interazioni e non-interazioni esterne sono cause ed effetti di quelle interne.
2017/12/27
L'errore del populismo
L'errore dei populisti e dei loro sostenitori è credere che le cose vadano male per colpa dei cattivi politici e non del cattivo popolo.
Cause ed effetti visibili e invisibili
Le cose che vediamo sono effetto e causa anche di cose che non vediamo, e che possono essere più importanti di quelle che vediamo.
2017/12/25
Allergie mentali
Non esistono solo le allergie fisiche, ma anche quelle mentali, le quali dovrebbero essere rispettate e prese sul serio come le prime.
2017/12/24
Interazioni e soddisfazioni
Ogni essere umano è circondato da una quantità di altri esseri umani coi quali interagisce o può interagire, i quali si aspettano, desiderano o esigono da lui certi comportamenti e si comportano verso di lui in modi che dipendono dalla misura in cui egli soddisfa le loro esigenze. Il problema di ogni essere umano è dunque quello di decidere con chi interagire e chi soddisfare, e in quali modi e misure, considerando che, per sopravvivere e soddisfare i propri bisogni, necessita della cooperazione e benevolenza degli altri in generale, e in particolare di quella di certe persone per lui particolarmente importanti.
2017/12/23
Interazioni come cause e conseguenze
Ciò che faccio e penso dipende dalle mie interazioni con gli altri e ha conseguenze su di esse.
Promesse di Natale
Il Natale è una promessa di felicità, di fraternità, di comunità, di pace, di regali. A parte i regali ai bambini, normalmente la promessa non viene mantenuta e dal giorno dopo tutto torna come prima.
2017/12/22
Ragione e popolarità
Il grado di validità e ragionevolezza di una opinione non è correlato con la quantità di persone che la condividono.
L'interesse di una persona per un'altra
Una persona si interessa di un'altra persona, dei suoi pensieri, sentimenti, azioni e intenzioni nella misura in cui presume che quella possa essergli utile o nociva e soddisfare o frustrare i suoi bisogni e desideri (consci o inconsci).
2017/12/21
Presunzione dei religiosi
Diffido dei preti, e ancor più dei teologi, perché pretendono di conoscere la verità sulla natura e l'uomo, specialmente su ciò che vi è di misterioso e invisibile, e sulla base di tale verità giudicano il bene e il male, mentre tale giudizio potrebbe essere basato sulle conoscenze scientifiche di cui disponiamo.
Utilità delle citazioni
Se io dico cose inusuali o provocatorie, vengo il più delle volte contestato, criticato, attaccato. Se invece le dice un grande nome della cultura, i più non si permettono di criticarle. Per questo mi piacciono le citazioni dei grandi, e ne faccio spesso uso.
L'uomo animale riflessivo
L'uomo è probabilmente l'unico animale riflessivo, ovvero capace di pensare se stesso, auto-valutarsi, autocriticarsi, pensare i propri pensieri, conoscere se stesso, vedersi come lo vedono gli altri, capire cosa gli altri si aspettano da lui, fare autoanalisi e meta-analisi. Queste cose ci distinguono dagli altri animali, quindi, se vogliamo essere più umani (ammesso che ciò sia un bene), dovremmo esercitarle di più.
2017/12/20
Il valore dell'obbedienza
L'obbedienza è una virtù se l'altro obbedisce a me o a persone di mia fiducia; se invece obbedisce a persone che non mi piacciono, è un difetto
Etica interattiva
Ci sono domande che un agente mentale inconscio dentro di noi si fa continuamente e che determina le nostre emozioni, le nostre motivazioni involontarie e gran parte del nostro comportamento sociale. Su di esse si basa un'etica inconscia delle interazioni, per le interazioni. Ecco le domande.
Stimoli e reazioni
Analizzare gli stimoli mentali è ancora più importante che analizzare le reazioni cognitive ed emotive.
Perché le donne si fanno belle
Le donne si fanno belle per attrarre gli uomini, sia quelli che ancora devono incontrare, sia quelli che sono a loro legati, per evitare che sciolgano il loro legame attratti da altre donne più belle di loro.
Sulla razionalità
La razionalità è la capacità di scomporre le cose e le idee nelle parti e negli aspetti che le compongono e di esaminare le relazioni e interazioni tra le diverse componenti.
Psicologia facile per tutti
Certi testi di psicologia sono come quei libri che insegnano come guadagnare tanti soldi rapidamente e con poco sforzo.
Manuali di vita per diversi livelli di maturità
Così come i manuali per l'apprendimento delle lingue straniere o di materie scolastiche sono divisi per livello (principiante, medio, avanzato) così dovrebbero essere anche i libri che insegnano a pensare e a vivere, come quelli di filosofia e psicologia.
2017/12/19
The Common Language of Science - Albert Einstein
La voce di Albert Einstein. Il suo inglese soffre di un orribile accento tedesco, ma i contenuti sono eccellenti e più che mai attuali. Non era solo uno scienziato ma anche un filosofo.
"Perfection of means and confusion of goals seem in my opinion to characterize our age."
Da https:brainpickings.org
"Perfection of means and confusion of goals seem in my opinion to characterize our age."
Da https:brainpickings.org
Autocritica delle discipline umanistiche
Un vero filosofo dovrebbe avere un atteggiamento critico verso qualunque cosa, a cominciare dalla stessa filosofia. Lo stesso si può dire per il vero psicologo nei confronti della psicologia.
L'attaccamento alle sconfitte
Chi è abituato alle sconfitte, alle frustrazioni, alle rinunce, alle umiliazioni, alla schiavitù, il giorno in cui tutto gli andasse per il meglio si troverebbe in difficoltà, avendo adottato strategie compensatorie automatiche consce o inconsce difficili da disabituare e che necessitano di sventure per essere giustificate razionalmente. Infatti certe persone hanno bisogno di sventure per giustificare e dare senso alla loro personalità.
Il valore delle cose
Il valore di una cosa, di un'idea, di una persona dipende da quanto quella cosa, idea o persona ci aiuta nelle interazioni con gli altri, ovvero ad interagire con gli altri in modo soddisfacente per noi e per gli altri.
Interagire = servire e farsi servire
Siamo abituati a considerare i rapporti gerarchici come mutuamente esclusivi: o si comanda o si obbedisce, o si è padroni o si è servi, o si è superiori o inferiori. Dovremmo invece considerarli mutuamente inclusivi, ovvero come ruoli che possono invertirsi periodicamente, anche in periodi di tempo molto brevi, anche di pochi secondi, o essere simultanei. Perché rispetto ad una stessa persona si può essere servi e padroni, superiori e inferiori, maestri e allievi, guide e seguaci, in momenti diversi o nello stesso momento, a diversi fini e in diversi ambiti.
In altre parole, l'interagire tra due persone non implica la rinuncia al ruolo di fruitore da parte di uno dei contraenti. Ciascuno di essi può (e dovrebbe) servire l'altro e farsi servire dall'altro. Perché le interazioni servono a scambiare servizi (materiali o immateriali) e/o beni, e se una delle parti non riceve alcun servizio, non è motivata ad interagire, e di conseguenza l'interazione cessa, a meno che non venga mantenuta con la violenza.
In altre parole, l'interagire tra due persone non implica la rinuncia al ruolo di fruitore da parte di uno dei contraenti. Ciascuno di essi può (e dovrebbe) servire l'altro e farsi servire dall'altro. Perché le interazioni servono a scambiare servizi (materiali o immateriali) e/o beni, e se una delle parti non riceve alcun servizio, non è motivata ad interagire, e di conseguenza l'interazione cessa, a meno che non venga mantenuta con la violenza.
2017/12/18
Il sesso delle idee
Le idee sono ermafrodite, cioè possono assumere ruoli sessuali diversi. Un'idea maschio, se trova un'idea femmina interessante, può fecondarla e dalla loro unione può nascere un'idea figlio. Questa è la creatività.
2017/12/17
2017/12/16
L'attacamento alle sventure
Chi è abituato alle sconfitte, alle frustrazioni, alle rinunce, alle umiliazioni, alla schiavitù, alle paure, il giorno in cui tutto gli andasse per il meglio si troverebbe in difficoltà, avendo adottato strategie compensatorie consce o inconsce difficili da disabituare e che necessitano di sventure per essere giustificate razionalmente. Infatti certe persone hanno bisogno di star male per dare senso alla loro personalità.
Domande ai cattolici
Il Papa, l'infallibile rappresentante di Dio sulla terra, è immune da disturbi psichici? Chi ci garantisce che non sia malato di mente?
Importanza dell'obbedienza
Se mi obbedisci sarai premiato, se mi disobbedisci punito. Questa promessa/minaccia è il nocciolo di ogni religione, tradizione, costume, ideologia, etica.
Tipi di eroi
Ci sono tre diversi tipi di eroi: gli eroi dell'obbedienza, gli eroi della ribellione, gli eroi della creazione di nuove regole. Quali sono i tuoi eroi preferiti?
2017/12/15
La missione di ogni vivente
La missione di ogni vivente è la vita della propria specie e dell'ambiente di cui essa ha bisogno.
Il bene, per un vivente, coincide con la cura di ciò che favorisce tale missione, il male con la cura e/o l'accettazione di ciò che la contrasta.
Il compimento di questa missione è sempre in atto, non è mai definitivo e richiede una collaborazione tra viventi, per diminuire il rischio di estinzione delle specie coinvolte.
Il bene, per un vivente, coincide con la cura di ciò che favorisce tale missione, il male con la cura e/o l'accettazione di ciò che la contrasta.
Il compimento di questa missione è sempre in atto, non è mai definitivo e richiede una collaborazione tra viventi, per diminuire il rischio di estinzione delle specie coinvolte.
2017/12/14
Offuscatori e chiaritori della ragione
Ci sono sentimenti che offuscano la ragione, altri che la chiariscono e la sviluppano. Tra i primi ci sono la paura, l'odio, il dolore, la gelosia, il senso di colpa, il senso di inferiorità, le delusioni, le frustrazioni ecc. Tra i secondi la curiosità, l'attrazione, l'autostima, il senso di dignità, la giocosità, l'umorismo, i bisogni soddisfatti ecc.
2017/12/13
Lo spirito santo ateo
Lo spirito santo ateo è il pensiero alato che vola ed entra nella mente degli altri esseri viventi per vedere le cose coi loro occhi.
Populisti
I populisti sono i grandi semplificatori della politica e dell'economia, che spiegano in termini semplici le cause, i responsabili e le soluzioni dei problemi, in termini così semplici che anche gli stupidi e gli ignoranti sono in grado di capirli e condividerli. Che la realtà sia più complessa di come essi la descrivono è un fatto che i populisti e soprattutto i loro sostenitori considerano un imbroglio.
Natura della scelta
Una scelta non casuale è sempre conseguenza di una logica, ovvero di una legge fisica o informatica.
La supremazia del sentimento sulla ragione
La paura delle turbolenze in aereo è un esempio di conflitto tra la ragione, che stabilisce che non c'è motivo di aver paura, e il sentimento, che ignora la ragione stabilendo uno stato di disagio, ansia e agitazione che la ragione non riesce ad evitare.
L'illusione della spontaneità
La spontaneità, intesa come comportamento libero, è una illusione. Quando siamo spontanei siamo in realtà guidati da programmi inconsci e involontari, ovvero dalle nostre abitudini mentali.
Idiozia e democrazia
In democrazia, se il 50% +1 dei cittadini è idiota, il governo è idiota al 100%.
2017/12/12
Sul diventare migliori di se stessi
"Non sforzarti di essere migliore degli altri, cerca di essere migliore di te stesso." [William Faulkner]
Il problema è che diventando migliori di se stessi si finisce spesso per diventare migliori degli altri, cosa che agli altri dà un certo fastidio.
Il problema è che diventando migliori di se stessi si finisce spesso per diventare migliori degli altri, cosa che agli altri dà un certo fastidio.
Sistemi di sistemi
Ogni cosa, ogni persona, ogni idea è un sistema di sistemi e non va giudicato globalmente né assolutamente, perché il suo comportamento, il suo output, dipende dalle particolari situazioni in cui si trova e dai particolari stimoli che riceve, secondo i programmi registrati nelle sue parti. Tali programmi si sono formati a partire dalla sua costituzione genetica per effetto delle sue particolari esperienze passate, ovvero delle sue interazioni col resto del mondo.
Sulla (in)utilità della filosofia e della psicologia
Per miliardi di persone, ovvero per la maggior parte degli esseri umani, i grandi geni della filosofia e della psicologa sono stati e saranno inutili.
Intendo dire che se chiediamo alla maggioranza della gente che utilità, secondo loro, hanno avuto quei geni, ci risponderanno che nemmeno li conoscono oppure che non sono serviti a nulla. Questo, secondo me è uno dei più grandi problemi dell'umanità, di cui filosofia e psicologia dovrebbero occuparsi e di cui non si preoccupano abbastanza.
Intendo dire che se chiediamo alla maggioranza della gente che utilità, secondo loro, hanno avuto quei geni, ci risponderanno che nemmeno li conoscono oppure che non sono serviti a nulla. Questo, secondo me è uno dei più grandi problemi dell'umanità, di cui filosofia e psicologia dovrebbero occuparsi e di cui non si preoccupano abbastanza.
Perché, per chi uno dovrebbe cambiare?
Perché, per chi uno dovrebbe cambiare? Per soddisfare meglio i propri bisogni, ovvero per migliorare le proprie interazioni con gli altri in modo da renderle più favorevoli alla soddisfazione dei propri bisogni e di quelli altrui.
Le nostre menti
Le nostre menti elaborano informazioni e determinano reazioni cognitivo-emotive secondo programmi scritti e modificati dalle nostre esperienze, ovvero dalle nostre interazioni col resto del mondo reale o immaginario. Perciò è importante la scelta delle cose, persone e idee con cui interagire nella realtà e nella immaginazione. Tale scelta può essere più o meno creativa (ovvero più o meno suggerita dal caso) e più o meno ricca di opzioni.
2017/12/09
Domandare vs. comandare
Tra domandare e comandare c'è una differenza sottile, che a volte si annulla. In entrambi i casi si tratta di una richiesta. Nel domandare si chiede un'informazione, nel comandare si chiede l'esecuzione di un'azione che può consistere nella fornitura di una informazione. Ciò che fa la differenza è il modo in cui la richiesta viene fatta, ovvero come una imposizione oppure una preghiera.
Scomporre e ricomporre relazionalmente
Per conoscere qualcosa bisogna scomporla e ricomporla interrogandosi sulle relazioni e interazioni tra le singole parti.
Schopenhauer e i neuroni specchio
Ciò che Schopenhauer non riusciva a spiegare razionalmente, oggi potrebbe essere spiegato con i neuroni specchio.
«Ma come è possibile che una sofferenza, che non è la mia e che non mi colpisce direttamente, ciò nonostante possa diventare per me un motivo così immediato da spingermi ad agire, come di solito succede solo con un motivo esclusivamente mio? È possibile solo se anch'io partecipo a quella sofferenza [...] Ma questo presuppone che io mi sia identificato in qualche modo con l’altro, che per un momento la barriera tra l’Io e il non-Io sia stata rimossa. Solo allora la situazione in cui versa l’altro, i suoi bisogni, le sue necessità e le sue sofferenze diventano immediatamente miei. Allora vedo l’altro non più come l’intuizione empirica me lo presenta, come qualcosa di estraneo, di indifferente e di completamente diverso, bensì io soffro insieme a lui, nonostante i miei nervi non stiano sotto la sua pelle. Solo così il suo dolore e i suoi bisogni possono diventare il mio motivo; altrimenti solo i miei possono diventarlo.
Questo processo è misterioso: è qualcosa che sfugge completamente alla ragione, qualcosa la cui origine non si spiega tramite l’apprendimento.
Eppure è una cosa che succede tutti i giorni. Ognuno lo ha spesso vissuto, e neppure alle persone più dure di cuore e più egoiste è rimasto estraneo. Ogni giorno si presenta davanti ai nostri occhi in casi sporadici, nelle piccole cose, ogni volta che un uomo aiuta un altro uomo e corre in suo soccorso con un impulso immediato, senza ragionarci troppo sopra. A volte, addirittura, qualcuno pone consapevolmente a rischio la propria vita per una persona che vede per la prima volta, senza pensarci sopra due volte, appena si rende conto della grande necessità e del grande pericolo dell’altro.»
~ Arthur Schopenhauer, “Il fondamento della morale”, § 18
«Ma come è possibile che una sofferenza, che non è la mia e che non mi colpisce direttamente, ciò nonostante possa diventare per me un motivo così immediato da spingermi ad agire, come di solito succede solo con un motivo esclusivamente mio? È possibile solo se anch'io partecipo a quella sofferenza [...] Ma questo presuppone che io mi sia identificato in qualche modo con l’altro, che per un momento la barriera tra l’Io e il non-Io sia stata rimossa. Solo allora la situazione in cui versa l’altro, i suoi bisogni, le sue necessità e le sue sofferenze diventano immediatamente miei. Allora vedo l’altro non più come l’intuizione empirica me lo presenta, come qualcosa di estraneo, di indifferente e di completamente diverso, bensì io soffro insieme a lui, nonostante i miei nervi non stiano sotto la sua pelle. Solo così il suo dolore e i suoi bisogni possono diventare il mio motivo; altrimenti solo i miei possono diventarlo.
Questo processo è misterioso: è qualcosa che sfugge completamente alla ragione, qualcosa la cui origine non si spiega tramite l’apprendimento.
Eppure è una cosa che succede tutti i giorni. Ognuno lo ha spesso vissuto, e neppure alle persone più dure di cuore e più egoiste è rimasto estraneo. Ogni giorno si presenta davanti ai nostri occhi in casi sporadici, nelle piccole cose, ogni volta che un uomo aiuta un altro uomo e corre in suo soccorso con un impulso immediato, senza ragionarci troppo sopra. A volte, addirittura, qualcuno pone consapevolmente a rischio la propria vita per una persona che vede per la prima volta, senza pensarci sopra due volte, appena si rende conto della grande necessità e del grande pericolo dell’altro.»
~ Arthur Schopenhauer, “Il fondamento della morale”, § 18
2017/12/08
Fare per condividere
Una delle cose per cui può essere interessante fare certe esperienze è la possibilità di condividerle, ovvero di parlarne con altri.
Bisogni innati vs. culturali
Si può ragionevolmente supporre che la maggior parte degli homo sapiens maschi abbiano, oltre ad altri, un bisogno innato conscio e/o inconscio, più o meno intenso, di penetrare e fecondare quante più sapiens femmine possibile, e che la maggior parte delle sapiens femmine abbiano, oltre ad altri, un bisogno innato conscio e/o inconscio, più o meno intenso, di essere penetrate, fecondate e protette da uno o più sapiens maschi durante il periodo della loro maternità e allevamento della prole.
Il problema della condivisione
Cosa possiamo condividere con gli altri? Tanto più i nostri interessi sono elevati, profondi e originali, tanto meno essi sono condivisibili, ovvero più rare sono le persone con cui una condivisione è possibile.
Fesso chi legge?
Da bambini scrivevamo sui muri: "fesso chi legge". Oggi scriverei invece: fesso chi non legge, e ancor più fesso chi legge solo ciò che gli viene imposto o solo ciò che conferma le proprie idee.
2017/12/07
Ordine e fascismo
Il fascismo risorge quando la democrazia non riesce a garantire l'ordine, la sicurezza e la stabilità. Perché la maggioranza della gente è conformista e vuole ordine, sicurezza e stabilità, non libertà.
Dignità del dolore
Non dobbiamo vergognarci di soffrire. È un nostro diritto, e non significa, per questo, che siamo meno dotati o meno capaci di persone che soffrono meno di noi.
Umiltà, modestia, saggezza
Nel mio vocabolario personale (ognuno ha un suo vocabolario personale) "umiltà" è non riconosce il proprio valore, "modestia" è riconoscere i propri limiti e non quelli altrui, "saggezza" è riconoscere le capacità e i limiti propri e altrui.
Animale riflessivo
L'uomo è un animale riflessivo, ovvero capace (più o meno) di studiare se stesso e la propria natura.
Comprendere ciò che ci disturba
È difficile comprendere ciò che ci disturba.
Intendo dire che il fatto che una cosa ci disturba (per qualunque motivo, sano o malato) ci impedisce di avere verso di essa un atteggiamento che favorisca la comprensione. Al contrario, ci provoca una repulsione, la quale nuoce alla comprensione.
Intendo dire che il fatto che una cosa ci disturba (per qualunque motivo, sano o malato) ci impedisce di avere verso di essa un atteggiamento che favorisca la comprensione. Al contrario, ci provoca una repulsione, la quale nuoce alla comprensione.
Incubo morale
La notte scorsa ho avuto un incubo. Dovevo assolutamente classificare ogni cosa in buono, cattivo o neutro. Non volevo, ma non riuscivo a liberarmi da una forza che mi costringeva a farlo.
Sulla cattiva qualità dei programmi TV
Il problema non è nei programmi della TV, ma nel pubblico che li vuole così. Infatti la TV dà al pubblico ciò che esso chiede e apprezza. Lo stesso vale per il potere politico.
2017/12/06
Idee come animali
Mi è venduta l'idea che le idee siano come animali che letteralmente ci abitano e ci guidano senza che ce ne accorgiamo.
La rimozione degli ostacoli etici
Per evitare ostacoli etici nel nostro comportamento verso certe persone, le consideriamo meno umane di noi.
L'ora delle nuove idee
Di solito le nuove idee mi vengono al mattino, appena sveglio, prima di aprire gli occhi, ovvero prima che la percezione della realtà prenda il controllo dei miei pensieri.
Gli occhiali delle emozioni
A volte, invece di vedere il mondo come è, lo vediamo in forme disegnate dalle nostre emozioni.
2017/12/05
Paura dell'imprevedibile
Quanto più una persona è libera e quanto meno la conosciamo, tanto più ci fa paura, come tutto ciò che è sconosciuto e perciò imprevedibile, perché è una potenziale minaccia per la nostra sicurezza.
Libertà di giudicare
Si può scegliere di non giudicare, ma giudicare male qualcuno perché giudica è assurdo.
Il piacere del fare
Spesso c'è più piacere nel fare le cose che nel contemplare le cose fatte. In realtà si tratta di piaceri diversi.
2017/12/04
Come cambiare il proprio stato mentale
Ci sono vari metodi per cambiare il proprio stato mentale in modo più o meno temporaneo o permanente: farmaci, droghe, alcolici, musica, letture, audiovisivi, incontri e interazioni con persone particolari, psicoterapie, esercizi mentali, meditare, scrivere, giochi, sport, spettacoli, produrre arte, ecc. Tutte cose da scegliere (o evitare) con cura.
Convenienza dei punti di vista
Ci sono vari modi di vedere una stessa cosa o fenomeno, ovvero infiniti punti di vista, più o meno favorevoli ai propri interessi e alla propria autostima e reputazione. Ognuno di noi sceglie quelli che più gli convengono.
I rischi delle astrazioni
Esprimersi o discutere in termini astratti senza portare esempi concreti è spesso inutile o dannoso.
Il dolore come merito o demerito
A volte l'uomo accetta il dolore perché ha consciamente o inconsciamente paura che, ribellandosi, subirebbe un dolore ancora maggiore.
Il futuro è in ciò che consumiamo
Da ciò che consumiamo (cose materiali e immateriali) dipende il futuro del pianeta, della società e di noi stessi. Scegliamo dunque con cura ciò che acquistiamo e usiamo.
2017/12/02
La dura legge del mercato
Siamo schiavi della legge del mercato. Se ciò che offriamo non è richiesto, non valiamo nulla per gli altri. Ed è difficile contentarsi di valere solo per noi stessi.
Cause di piacere
Il piacere è la fine di un dolore, risolvere un problema, superare una
resistenza, soddisfare un bisogno, trovare ciò che si cerca, la fine di
una paura, liberarsi da una costrizione, vincere una battaglia, svelare
un mistero, respingere un attacco, evitare una disgrazia, seguire un richiamo, inventare qualcosa di buono o di bello... Tutte cose che durano poco.
Dal disprezzo alla compassione
Saggezza è anche la capacità di sostituire il disprezzo e la rabbia con la compassione.
2017/12/01
Il futuro è già scritto?
Mi riesce difficile credere che il futuro sia già scritto, ovvero che il destino esista, a meno che non ammettiamo che il futuro sia già avvenuto e noi lo stiamo semplicemente rivivendo esattamente come lo abbiamo vissuto in un passato di cui non abbiamo memoria. Idea pazzesca, assurda ma affascinante e intellettualmente stimolante. Penso che piacerebbe a Nietzsche.
Aggiungo che, anche in tale ipotesi, dato che non abbiamo memoria del futuro (ovvero di ciò che è passato e che si sta ripetendo) mi sembra imprevedibile prevedere il futuro se non per quanto riguarda quello immediatamente prossimo, ovvero ciò che avverrà tra un attimo, e comunque in misura molto limitata.
Infatti tutto ciò che avviene in un dato momento dipende da ciò che c'era, ed è avvenuto un momento prima, non due o più momenti prima, perché la realtà cambia in ogni momento e non siamo in grado di conoscerla momento per momento, ma solo, e parzialmente, in alcuni momenti.
Aggiungo che, anche in tale ipotesi, dato che non abbiamo memoria del futuro (ovvero di ciò che è passato e che si sta ripetendo) mi sembra imprevedibile prevedere il futuro se non per quanto riguarda quello immediatamente prossimo, ovvero ciò che avverrà tra un attimo, e comunque in misura molto limitata.
Infatti tutto ciò che avviene in un dato momento dipende da ciò che c'era, ed è avvenuto un momento prima, non due o più momenti prima, perché la realtà cambia in ogni momento e non siamo in grado di conoscerla momento per momento, ma solo, e parzialmente, in alcuni momenti.
Sulla soluzione dei problemi
Ad essere d'accordo sulle soluzioni dei problemi sono soprattutto i fanatici e i fondamentalisti di ogni ideologia.
Il problema è un altro
Il problema è un altro. È una frase fatta che va bene in quasi tutti i ragionamenti. Infatti il problema più grande e difficile da affrontare e capire (prima che risolvere) è comprendere quali siano i veri problemi, ovvero quelli da cui dipendono i problemi che percepiamo. Perché ogni causa è conseguenza di una o più altre cause, più o meno conosciute e mistificate.
Scegliere gli stimoli
Ciò che percepiamo forma e trasforma la nostra mente in modi più o meno sani e vantaggiosi. Scegliamo dunque con cura gli stimoli sensoriali a cui sottoporci.
2017/11/28
Perché Facebook ha successo
Il successo di Facebook si spiega, secondo me, con il fatto che questo sistema soddisfa, o promette di soddisfare, in modi molto più comodi ed efficienti di quelli tradizionali, uno dei bisogni più importanti dell'Homo Sapiens: quello di interagire con altri individui della stessa specie, ovvero il bisogno di appartenenza e integrazione sociale.
Spiegare i dissidi tra esseri umani
Quando due persone comunicano, è come se i comunicanti fossero quattro anziché due. Ovvero i due "io coscienti" e i due inconsci, come illustrato nella figura qui sotto.
2017/11/27
Scegliere a quali stimoli sottoporre la propria mente
Bisognerebbe scegliere con molta cura cosa vedere, cosa ascoltare, cosa leggere, dove stare, dove andare, perché da tali scelte dipende il nostro futuro e lo sviluppo della nostra mente.
Comprensione e schemi mentali
Capire un'idea significa riuscire a spiegarla usando i propri schemi e le proprie categorie mentali. Un'idea incompatibile con i propri schemi e le proprie categorie mentali risulta incomprensibile finché questi non cambiano fino al punto di comprenderla.
Il buono e il cattivo della vita, delle persone, delle religioni e di ogni altra cosa
E' banale dire che in ogni cosa c'è il bene e il male, che ci sono vantaggi e svantaggi, ma non è così che la pensa il nostro inconscio. Per ammettere che una cosa sia buona e anche cattiva, a seconda dei punti di vista, dei momenti, delle circostanze, occorre fare uno sforzo razionale cosciente csenza il quale ogni cosa in un dato momento ci appare buona oppure cattiva oppure indifferente, o meglio: in un dato momento prevale, nella nostra percezione e sensazione, il buono o il cattivo, oppure le due valutazioni sono paritarie. Il giudizio, tuttavia, può cambiare in ogni momento.
Chi decide cosa devo fare e non fare?
Chi decide di cosa mi devo occupare e di cosa non occupare? Di cosa mi devo interessare e di cosa non interessare? Chi ha il diritto di immischiarsi nelle mie scelte?
2017/11/26
Sulla saggezza
Saggezza è conoscere i propri margini di libertà, possibilità e probabilità, e le conseguenze delle proprie azioni e inazioni.
2017/11/25
La storia di un uomo
La storia di ogni essere umano è il risultato delle sue strategie consce e inconsce per soffrire il meno possibile e godere il più possibile, e delle circostanze in cui gli è capitato di trovarsi.
Su Dio e le religioni
Per quanto riguarda le religioni, per me la questione non è se Dio esista o no, ma quale Dio esista. Ovvero come può Dio essere definito e caratterizzato, come funziona, come si manifesta, come interagisce con noi esseri umani, cosa sa di noi, cosa può fare, cosa vuole da noi, cosa ci promette, se ce n'è uno solo o più di uno ecc. In un certo senso tutti (anche io che sono ateo) crediamo in Dio, ma ognuno se lo immagina e racconta a modo suo, e qui sta il problema.
Sul bene e il male
Il bene e il male non sono categorie assolute, ma relative a chi li subisce, quindi soggettive. Infatti per me male è ciò che mi fa male, e che, per estensione, penso possa far male ad altri. Idem per il bene. Il piacere e il dolore (in tutte le loro svariate forme) sono la misura del bene e del male.
Latitanza dell'inconscio
L'inconscio non vuole essere scoperto, vuole continuare a fare ciò che gli pare, senza essere disturbato da psicoterapie o altro.
2017/11/24
Essere gentili
Essere gentili significa cercare di comprendere i bisogni altrui e di soddisfarli insieme ai propri, se ciò non comporta l'insoddisfazione di questi.
Scuole di psicologia insufficienti
In ogni scuola di psicologia e psicoterapia c'è qualcosa di utile e qualcosa di inutile, fuorviante, illusorio o nocivo, e ogni scuola è insufficiente. Siamo ancora lontani da una disciplina psicologica universalmente riconosciuta e organicamente rappresentata, come avviene nelle scienze propriamente dette. Ben venga dunque estrarre dalle opere del passato ciò che è ancora valido e utile, per unirlo a contributi più recenti.
2017/11/23
Mappa cognitivo-emotiva vs. realtà
La mappa cognitivo emotiva di un essere umano è un modello semplificato e parziale della realtà del tutto personale e finalizzato alla soddisfazione dei propri bisogni, i quali sono tributari di quelli della propria specie. Non c'è, a priori, alcuna esigenza di verità o di corrispondenza della mappa con la realtà. Infatti la verità viene perseguita nella misura in cui essa è utile all'interessato, e raccontata a suo favore.
2017/11/22
Siamo tutti schiavi e padroni
Non ha senso scegliere se essere schiavi o padroni come se si trattasse di condizioni mutuamente esclusive, perché siamo inevitabilmente sia schiavi che padroni di forze a noi esterne e interne.
Le conseguenze della bellezza
La bellezza non insegna nulla, si limita a sedurre. Ma può essere usata da un insegnante per rendere seducenti i propri insegnamenti e da un dittatore per rendere seducenti i propri ordini.
Apprezzamento e disprezzo reciproci
Se X manifesta apprezzamento verso Y, è molto probabile che Y apprezzi X. Se invece X manifesta disprezzo verso Y, è molto probabile che Y disprezzi X.
Questa legge, più che la conoscenza e la razionalità, governa l'apprezzamento e il disprezzo tra esseri umani.
Questa legge, più che la conoscenza e la razionalità, governa l'apprezzamento e il disprezzo tra esseri umani.
2017/11/21
Ognuno è schiavo e padrone
Il dramma di noi esseri umani è la necessità di capire in ogni momento in cosa siamo schiavi e in cosa padroni. Infatti siamo parzialmente schiavi e parzialmente padroni di forze interne ed esterne alla nostra persona.
Saggezza
Saggezza: capacità di distinguere ciò che è inevitabile, ciò che non può accadere, ciò che può accadere, ciò che dobbiamo fare, ciò che possiamo fare, ciò che possiamo ottenere, ciò che non possiamo ottenere, e avere un'idea realistica della probabilità che i nostri obiettivi e le nostre aspirazioni siano realizzabili.
In cosa credo e non credo
Io non credo in nulla, nemmeno nelle cose che dico, ma le dico perché credo sia bene crederci. Credo anche che credere sia illudersi. Insomma, credo nel non credere e non credo nel credere. E non credo di contraddirmi, anche se credo che voi lo crediate.
Geni e memi
Siamo prodotti da geni e memi. Possiamo tuttavia produrre nuovi memi e neutralizzare o cambiare quelli esistenti.
2017/11/20
Cambiare, imparare, giocare, combinare, creare (combinazione di parole)
Cambiare.
Imparare.
Giocare.
Combinare.
Comporre.
Insieme.
Variare.
Imparare.
Giocare.
Combinare.
Comporre.
Insieme.
Variare.
2017/11/19
L'influenza del passato sul presente e la paura dell'emersione dei segreti
Quando una persona X interagisce con una persona Y, ognuno di essi porta con sé il suo vissuto, dalla nascita a un attimo prima dell'attimo presente. Quel vissuto, non soltanto è suscettibile di essere ricordato e narrato all'altro, ma influenza l'atteggiamento verso quest'ultimo.
Convivenza soddisfacente
Una convivenza soddisfacente è possibile se le parti interessate (1) non sono costrette a interagire, ma possono scegliere liberamente con chi, come e quando farlo; (2) negoziano esplicitamente o implicitamente le motivazioni che devono essere soddisfatte e le regole dell'interazione; (3) rispettano gli impegni convenuti.
2017/11/18
2017/11/17
Cose vs. interazioni
Una delle cose più interessanti che la moderna fisica ci insegna è che non possiamo conoscere nulla delle cose in sé, ma solo qualcosa delle interazioni tra le cose.
Visioni del mondo diverse
Io penso che ognuno abbia ragione dal suo punto di vista e che i punti di vista siano più o meno diversi, qualitativamente e quantitativamente. Quindi penso che due persone abbiano ragione entrambe, e forse anche torto entrambe, anche se affermiamo cose opposte. Questo modo di pensare è la base del rispetto tra esseri umani.
Infatti la visione del mondo di ognuno è il risultato di una più o meno consapevole percezione, elaborazione, astrazione, semplificazione, selezione, riduzione, assimilazione, alterazione, modellazione, generalizzazione, manipolazione (con aggiunte) di una realtà che non conosceremo mai per ciò che è in sé, ma che possiamo conoscere solo per gli effetti cognitivi ed emotivi che ha in noi e che sono diversi da persona a persona. Ogni visione del mondo è dunque falsa, artificiale, soggettiva, emotiva e più o meno lontana dalla realtà.
Infatti la visione del mondo di ognuno è il risultato di una più o meno consapevole percezione, elaborazione, astrazione, semplificazione, selezione, riduzione, assimilazione, alterazione, modellazione, generalizzazione, manipolazione (con aggiunte) di una realtà che non conosceremo mai per ciò che è in sé, ma che possiamo conoscere solo per gli effetti cognitivi ed emotivi che ha in noi e che sono diversi da persona a persona. Ogni visione del mondo è dunque falsa, artificiale, soggettiva, emotiva e più o meno lontana dalla realtà.
2017/11/15
La chiesa e la schiavitù
Come ci si può fidare di una Chiesa colpevole, per tanti secoli di crimini contro l'umanità? Lo stato della Chiesa è stato uno degli ultimi ad abolire la schiavitù. Chi ci assicura che non continui a compiere crimini di portata planetaria? E infatti continua a farlo con la sua politica anti-anticoncezionale.
Leggi l'articolo: Quando la Chiesa amava tutti gli uomini esclusi gli africani.
Leggi l'articolo: Quando la Chiesa amava tutti gli uomini esclusi gli africani.
Insignificanza della felicità
La felicità, o l'illusione di essa, non è indispensabile per voler vivere. Messi di fronte alla scelta mutuamente esclusiva tra vivere una vita senza speranza di felicità e morire, quasi tutti scelgono la prima opzione. Diverso è il caso in cui si debba scegliere tra la morte e una vita piena di insopportabili dolori o impedimenti.
Evidentemente la vita ha una forza di attrazione, una volontà di se stessa, e quindi una importanza, maggiore di quella della felicità, tanto da rendere quest'ultima in molti casi superflua o perfino insignificante.
Forse la ricerca della felicità è una sciocchezza, forse ciò che conta veramente è la vita stessa, fino al momento in cui essa considera terminata la sua missione.
Evidentemente la vita ha una forza di attrazione, una volontà di se stessa, e quindi una importanza, maggiore di quella della felicità, tanto da rendere quest'ultima in molti casi superflua o perfino insignificante.
Forse la ricerca della felicità è una sciocchezza, forse ciò che conta veramente è la vita stessa, fino al momento in cui essa considera terminata la sua missione.
2017/11/14
Comandi nascosti irresistibili
Dietro i messaggi che ci bombardano ogni giorno in varie forme si nascondono imperativi come: Obbedisci! Imita! Copia! Segui! Servi! Credi! Compra!
Se ci venissero fatte queste richieste esplicitamente ci ribelleremmo. Ma siccome ciò avviene di nascosto, cediamo ad esse, soprattutto quando sono ripetute e vediamo che molti altri le accolgono.
Se ci venissero fatte queste richieste esplicitamente ci ribelleremmo. Ma siccome ciò avviene di nascosto, cediamo ad esse, soprattutto quando sono ripetute e vediamo che molti altri le accolgono.
Consciousness Is Not Mysterious
Consciousness Is Not Mysterious - It’s just the brain describing itself—to itself.
Articolo di Michael Graziano su The Atlantic
Articolo di Michael Graziano su The Atlantic
Canali sociali
Noi navighiamo in "canali sociali" ovvero corsi di pensiero artificiali tracciati da rare persone venute prima di noi, che sono riuscite a creare e diffondere memi, ovvero mode, ideologie, religioni, filosofie, logiche, mentalità ecc., canali che si ampliano e riducono in funzione della quantità di persone che li percorrono.
Tirannia del piacere e del dolore
Attraverso il piacere e il dolore la natura, ovvero la nostra specie, ci fa fare ciò che vuole.
2017/11/13
Pensare aude!
Si fa presto a dire "pensare", "penso", "pensa!" ecc. ma non sappiamo nemmeno cosa voglia dire "pensare", come funziona, chi è che pensa veramente, da dove nascono i pensieri, chi li decide ecc.
2017/11/12
E se i grandi della storia non fossero mai nati?
E se Gesù, San Paolo, Costantino, Copernico, Darwin, Marx, Hitler non fossero mai nati? Come sarebbe oggi il mondo? Non credo che le cose sarebbero molto diverse. Qualcun altro avrebbe fatto cose simili a quelle che hanno fatto loro, con qualche anno di ritardo, in luoghi diversi. La storia è modellata dal caso e dalla vitalità e creatività delle specie viventi.
Agire e meta-agire
Noi possiamo, in un dato momento, fare qualcosa, e agire, e allo stesso tempo "meta-agire", ovvero riflettere su ciò che stiamo facendo o ciò che potremmo fare di diverso.
Agire è molto più facile che meta-agire. Basta seguire un certo programma, interno e/o esterno, e fare le cose che esso richiede.
Agire è molto più facile che meta-agire. Basta seguire un certo programma, interno e/o esterno, e fare le cose che esso richiede.
Intelligenza insufficiente
L'intelligenza della maggioranza degli esseri umani è di un grado insufficiente per capire i propri errori.
Teoria vs. pratica
Per imparare un'arte o uno sport non è sufficiente leggere uno o più libri su quell'arte o quello sport. Ci vuole tanta pratica e, il più delle volte, la guida di un maestro che ci segua personalmente. E allora perché pensiamo che per imparare a vivere e migliorare il nostro comportamento basti leggere i consigli di qualche maestro? E che per cambiare basti volerlo?
Il sonno e le idee
Durante il sonno, nel mio cervello si formerà una nuova idea. Al risveglio la conoscerò.
Sul principio di non contraddizione
Secondo la logica aristotelica io sono pieno di contraddizioni. Da qualche tempo però, anche grazie all'insegnamento di Alfred Korzybski, seguo la logica non aristotelica, in cui il principio di non contraddizione non solo non esiste, ma è una iattura.
2017/11/11
Chi decide cosa devo fare?
Chi o cosa decide ciò che miei occhi devono vedere? Ciò che le mie orecchie devono ascoltare? Dove i miei piedi devono stare? E con quali criteri? Con quale logica? Quale programma? Quale scopo?
Memoria e apprendimento
La capacità di memorizzare nuove informazioni e il significato cognitivo-emotivo che ad esse viene associato dipendono dai contenuti e dalla struttura delle informazioni precedentemente memorizzate. Infatti quello che percepiamo deve essere analizzato con gli strumenti di cui già disponiamo (ovvero con i contenuti delle memoria già acquisita) e deve trovare posto nell'organizzazione preesistente. Se il posto non viene trovato, l'informazione viene dimenticata.
Sulla natura della cosiddetta anima
Non so se abbiamo un'anima, se essa sia immortale, se si possa
reincarnare ecc. Ma so che non ho bisogno di credere a queste cose per
vivere una vita serena e rapporti umani pacifici e soddisfacenti. Per questo mi basta la
mia intelligenza, le mie esperienze e le mie conoscenze scientifiche e
umanistiche. Di conseguenza non intendo spendere il mio tempo in
ricerche sull'anima e le sue vicende, anche perché dubito che esse
possano portare a qualcosa di attendibile e/o che possano cambiare
qualcosa nel mio modo di vivere e di interagire con gli altri.
Natura del sacro e sacro della natura
Sacro è lo spazio-tempo in cui non possiamo che obbedire consapevolmente e volontariamente alla natura che è dentro e fuori di noi entro i margini di libertà che essa ci consente, all'interno dei quali possiamo giocare col caso.
Cause e soluzioni dei problemi sociali
Da cosa sono causati i mali della società, ovvero i problemi economici, politici, ecologici e di convivenza? Molti dicono che sono causati dai cattivi politici che pensano solo ai propri interessi, o dalle multinazionali che pensano solo ad arricchirsi a spese della gente e dell'ambiente, e che per risolvere tali problemi la gente dovrebbe svegliarsi ("aprire gli occhi"), sensibilizzarsi e sostituire la classe politica con persone più oneste, sensibili e capaci. E così le librerie, i giornali e i social network sono pieni di analisi dei problemi in tal senso e di incitamenti al risveglio e/o alla ribellione.
2017/11/10
Pensare e immaginare
Pensare è immaginare. Immaginare è simulare interazioni, relazioni, combinazioni, eventi, come se avvenissero realmente, sapendo che non sono reali. Solo gli schizofrenici confondono l'immaginazione con la realtà. Tuttavia gli effetti di ciò che si immagina in colui che immagina sono, in misura ridotta, simili a quelli che si avrebbero se ciò che si immagina fosse reale.
Limitare l'uso del singolare
Il singolare andrebbe usato solo per indicare un oggetto particolare, unico. Ovvero solo con i nomi "propri" e non con quelli "comuni". In tutti gli altri casi sarebbe meglio usare il plurale. Per esempio, non ha senso dire "il cavallo ha quattro zampe". Ha invece senso dire "i cavalli hanno normalmente quattro zampe". Confondere il plurale con il singolare tende a viziare la nostra percezione del mondo, a generalizzare inconsapevolmente, a considerare tutti uguali i membri di certe categorie e, di conseguenza, a giudicare in modo scorretto e a non rispettare le differenze tra individui, oggetti, fenomeni, ecc.
Trapianti (copie) di memorie
Se è vero, come dice Carlo Rovelli, che la nostra identità coincide con la nostra memoria (in tutte le sue forme), la quale è il risultato dell'elaborazione delle nostre esperienze, ne consegue che se vogliamo cambiare mentalità, personalità, visione del mondo e atteggiamento verso la vita e verso gli altri, dobbiamo cambiare la nostra memoria, ovvero le informazioni che essa contiene.
I conti dell'amore
La disgrazia dell'umanità è che, mediamente, l'amore che uno vorrebbe ricevere è maggiore di quello che uno è disposto a dare, per cui i conti non tornano e si finisce per litigare. A ciò si aggiunge il fatto che l'amore è selettivo, per cui ci sono persone che ricevono tante offerte d'amore e altre che ne ricevono poche o per niente.
2017/11/09
Ordine e potere (pensiero machiavellico)
Per mantenere l'ordine in una società ci vuole il potere. Per avere e mantenere il potere bisogna fare cose ingiuste, disoneste e/o disporre di molto denaro, privilegi e/o genialità. Non basta l'intelligenza, la cultura e tanto meno l'onestà. Tuttavia, per ottenere e mantenere il potere si possono usare modi più o meno intelligenti, ovvero più o meno graditi ai governati.
Sulla consapevolezza e la paura della morte
Secondo me la consapevolezza dell'esistenza della morte è un fatto psichico, indipendente dalla natura della morte stessa e dalla sua eventuale esistenza o inesistenza. La paura della morte dipende da come la immaginiamo, non da come e cosa essa sia veramente, cosa che nessuno sa e forse nessuno saprà mai. Come tutti i fenomeni psichici, è una cosa soggettiva e relativa. Infatti non tutti gli esseri umani hanno lo stesso atteggiamento e gli stessi sentimenti verso la morte. Forse un'educazione alla morte, fatta in un certo modo, potrebbe familiarizzarci con essa, evitare che ne abbiamo paura, e indurci a rispettarla come requisito della vita, e addirittura amarla, quando non può essere evitata o non c'è più ragione di vivere.
2017/11/07
Importanza delle combinazioni
Una combinazione è un particolare insieme di elementi tra loro correlati e/o interagenti in modi particolari. Gli elementi possono essere di qualunque tipo: oggetti, persone, pensieri, idee, immagini, ecc.
Domande fondamentali
Con chi / cosa voglio / non voglio interagire?
In quali ruoli e forme?
Per ottenere quali vantaggi e piaceri?
Per evitare quali svantaggi e dolori?
Secondo quali informazioni registrate nella mia mappa cognitivo emotiva?
Per soddisfare quali miei bisogni genetici?
In quali ruoli e forme?
Per ottenere quali vantaggi e piaceri?
Per evitare quali svantaggi e dolori?
Secondo quali informazioni registrate nella mia mappa cognitivo emotiva?
Per soddisfare quali miei bisogni genetici?
Domande filosofiche
Su qualunque cosa, qualunque tema, si possono (e si dovrebbero) fare una serie di domande, tra cui: Perché? A quale scopo? Con chi? Con cosa? Per chi? Per cosa? Contro chi? Contro cosa? Da chi? Da cosa? Come? Dove? Quando? Quanto?
Filosofia e domande
La filosofia è anche l'arte di fare domande. Meglio fare domande intelligenti anche senza trovare risposte, che rispondere a domande inutili.
Società e motivazioni
La società è il risultato dell'interazione delle strategie di ciascun individuo per soddisfare le proprie motivazioni e, al tempo stesso, un sistema che influisce sulle motivazioni stesse, essendo capace di crearle, modificarle, proibirle e rimuoverle.
Stupidità e potere
Lo stupido desidera comandare quanto l'intelligente e spesso vi riesce, anche perché gli stupidi, che sono maggioranza, preferiscono essere comandati da stupidi come loro.
Esercizio d'immaginazione
Immagina di avere una memoria diversa dalla tua, di avere fatto esperienze diverse dalle tue e di guardare il mondo con questa diversa memoria e queste diverse esperienze.
2017/11/06
Scopo della psicologia
Lo scopo della psicologia dovrebbe essere il miglioramento dei rapporti umani nel senso di una migliore soddisfazione dei bisogni degli interessati.
Sulle fake news in rete
Andrà a finire che in rete circoleranno tante di quelle fake news e false attribuzioni che a un certo punto nessuno crederà più alle informazioni che non abbiano un bollino blu di qualche autorità scientifica. Il che forse è anche un bene.
2017/11/04
Citazioni di Carlo Rovelli
Da "L'ordine del tempo", magnifico libro del celebre fisico e umanista Carlo Rovelli. Ve lo consiglio.
http://it.dixxit.info/?author=Carlo%20Rovelli
http://it.dixxit.info/?author=Carlo%20Rovelli
2017/11/02
Emotività vs. razionalità
L'idea che emotività e razionalità siano mutuamente esclusive è una falsa notizia inventata da chi non sa affrontare razionalmente le proprie emozioni.
La natura umana in una frase
Ogni essere umano, consciamente o inconsciamente, vuole e non vuole interagire con altri esseri umani e cose in certi ruoli e forme per ottenere vantaggi e piaceri ed evitare svantaggi e dolori secondo quanto registrato nella sua mappa cognitivo-emotiva, per soddisfare i suoi bisogni genetici.
2017/11/01
Come prendere la vita
Vita: per rischi ed effetti collaterali, chiedere al vostro filosofo di fiducia.
Amore
Amore: parola passepartout a cui ognuno dà il significato che gli pare. Molto usata per nobilitare o giustificare tautologicamente comportamenti discutibili o inspiegabili.
2017/10/31
Non esistono cose né valori in sé
Non esistono cose in sé, ma eventi, ovvero interazioni tra entità misteriose che a posteriori chiamiamo cose. Non esistono valori in sé, ma differenze tra valori che a posteriori assegniamo alle cosiddette cose. Non è possibile misurare cose e valori senza interagire con essi. La realtà è il risultato di innumerevoli interazioni tra entità misteriose.
(Pensieri ispirati dalla lettura de "L'ordine del tempo" del fisico Carlo Rovelli.)
(Pensieri ispirati dalla lettura de "L'ordine del tempo" del fisico Carlo Rovelli.)
2017/10/30
Interazioni indispensabili
Un essere vivente non può non interagire con altri esseri viventi e/o non viventi.
2017/10/29
Cause e conseguenze
Ogni cosa è conseguenza di varie cose e causa di varie cose. In certi casi una certa cosa è al tempo stesso causa e conseguenza di una certa altra cosa.
Uomo e immedesimazione
Una delle cose che distinguono l'uomo dagli altri animali è la capacità di immedesimarsi nell'altro, ovvero di percepire, immaginare, presumere, "copiare" i pensieri, sentimenti, bisogni, desideri e le intenzioni altrui, ovvero di capire l'altro mettendosi nei suoi panni, nelle sue scarpe, nel suo corpo, nelle sue emozioni, nella sua logica e perciò di prevedere le sue reazioni cognitive ed emotive a ciò che potrebbe accadere. Questa capacità è presente in forma rudimentale anche in altri animali, ma nell'uomo è molto sviluppata e potrebbe svilupparsi ulteriormente mediante una educazione appropriata.
L'amore che si dà e quello che si riceve
Succede spesso che l'amore che uno dà è molto diverso da quello che il ricevente riceve. A volte quest'ultimo non lo considera nemmeno amore, ma qualcosa di cui farebbe volentieri a meno.
Le parole e gli altri
Il significato che io do alle parole che uso è lo stesso che io presumo che anche gli altri, alcuni altri, certi altri, gli diano. Infatti, tale significato non lo definisco io, ma lo apprendo dagli altri, da certi altri (a meno che io non inventi un neologismo). Senza gli altri non ci sarebbero parole, né significati.
Esperti in amore
Amore, un concetto in cui gli esperti abbondano e si può dire tutto e il contrario di tutto senza "tema" di essere smentiti.
Il mondo vivente come ecosistema di bisogni
Io vedo il mondo vivente come un ecosistema di bisogni (e loro derivati) che assumono varie forme e interagiscono in vari modi cercando di soddisfare se stessi, in molti casi attraverso la soddisfazione dei bisogni altrui.
Per "bisogni" intendo i bisogni propriamente detti (ovvero necessità la cui soddisfazione è indispensabile per la sopravvivenza dell'individuo e/o della specie) e tutte le loro forme derivate, come desideri, aspirazioni, gusti, progetti, strategie e motivazioni varie.
Tra essi ci sono i miei bisogni e quelli delle persone con cui mi capita di interagire, bisogni che sono più o meno conflittuali, sinergici, convergenti, divergenti, simmetrici, complementari ecc.
I bisogni più antichi nella storia evolutiva sono quelli dei geni, che hanno bisogno di riprodursi per non estinguersi. Da essi sono derivati tutti gli altri.
Per "bisogni" intendo i bisogni propriamente detti (ovvero necessità la cui soddisfazione è indispensabile per la sopravvivenza dell'individuo e/o della specie) e tutte le loro forme derivate, come desideri, aspirazioni, gusti, progetti, strategie e motivazioni varie.
Tra essi ci sono i miei bisogni e quelli delle persone con cui mi capita di interagire, bisogni che sono più o meno conflittuali, sinergici, convergenti, divergenti, simmetrici, complementari ecc.
I bisogni più antichi nella storia evolutiva sono quelli dei geni, che hanno bisogno di riprodursi per non estinguersi. Da essi sono derivati tutti gli altri.
2017/10/27
Metapensiero
Facebook mi chiede a cosa sto pensando. Risposta: sto pensando a me stesso nell'atto di pensare, e a ciò a cui sto pensando, ovvero sto facendo un metapensiero; mi sto chiedendo, infatti, quanto il mio pensiero sia volontario o involontario, e se, e come, e quanto, potrei usare volontariamente e consapevolmente la mia facoltà di pensare in modo più libero e soddisfacente. L'alternativa è quella di lasciare che sia il mio inconscio, o gli altri (in persona o attraverso i media), a stabilire a cosa io debba pensare e a cosa non pensare momento per momento. Insomma, si tratta di scegliere tra pensiero volontario e involontario, consapevole o inconsapevole, finalizzato o senza scopo, tra governare e farsi governare.
Pensiero e immaginazione
Pensare è anche immaginare.
A scuola, nessuno ci ha insegnato a pensare e ancor meno a immaginare.
La libertà di pensare e immaginare liberamente è una delle più importanti.
Immaginazione e pensiero possono essere più o meno volontari o involontari, consapevoli o inconsapevoli.
Immaginare e pensare sono arti che si possono imparare.
La nostra salute mentale e il nostro benessere dipendono anche da cosa e come pensiamo e immaginiamo, ovvero da come usiamo le nostre facoltà di pensiero e immaginazione.
A scuola, nessuno ci ha insegnato a pensare e ancor meno a immaginare.
La libertà di pensare e immaginare liberamente è una delle più importanti.
Immaginazione e pensiero possono essere più o meno volontari o involontari, consapevoli o inconsapevoli.
Immaginare e pensare sono arti che si possono imparare.
La nostra salute mentale e il nostro benessere dipendono anche da cosa e come pensiamo e immaginiamo, ovvero da come usiamo le nostre facoltà di pensiero e immaginazione.
Insegnamenti insufficienti
Nessun autore ha detto tutto, nessun autore è sufficiente, nessun autore è senza difetti ed errori. Chi vuole capire cos'è un essere umano e come funziona deve selezionare e mettere insieme parti delle cose insegnate da vari autori di varie discipline.
2017/10/26
Metaimmaginazione
Metaimmaginazione: immaginare di immaginare interazioni, con certe persone e cose, in certi modi.
2017/10/25
Cibernetica e psicologia
Da un punto di vista cibernetico, che per me è il più realistico, un essere umano è un oggetto "sentimentale" (ovvero capace di provare piacere, dolore e altri sentimenti) che interagisce con innumerevoli altri oggetti di varia natura, secondo meccanismi e programmi variabili, così complessi che è impossibile conoscerli se non in modo parziale e approssimativo. Tuttavia, a volte tale conoscenza può essere sufficiente per modificare i programmi comportamentali delle persone coinvolte in una interazione, nel senso di una migliore soddisfazione dei loro bisogni.
Sul potere dell'immaginazione
Se opportunamente guidata (ma non troppo), l'immaginazione può essere molto creativa e perfino terapeutica.
2017/10/24
Tutto è stato già detto?
Tutto è stato già detto, ma in modo scoordinato, disorganizzato, disperso, frammentario, settario. Questo è il problema. Non abbiamo bisogno di nuove conoscenze, ma di integrare e organizzare quelle già disponibili.
La Germania di oggi e la democrazia
Ho appena ascoltato il discorso di insediamento del neo
eletto presidente del Bundestag Wolfgang Schäuble. Che differenza di
stile, cultura e intelligenza rispetto ai nostri politici! Che invidia!
Io credo che i tedeschi siano oggi uno dei popoli più democratici del
pianeta malgrado siano stati, meno di un secolo fa, uno dei più
antidemocratici. La catastrofe del nazismo li ha vaccinati e tolto loro
ogni tentazione autoritaristica, a parte qualche minoranza di estrema
destra.
Interazioni immaginarie
L'uomo, a differenza degli altri animali, ha grandi capacità di immaginazione, ovvero è capace, col pensiero, di immaginare interazioni tra se stesso e altre persone o cose, come pure tra altre persone o cose. La capacità di immaginare riguarda sempre interazioni e relazioni, le quali vengono simulate nella mente durante l'immaginazione stessa.
2017/10/23
Politica e politica
Ci sono vari modi di fare politica. Il più comune è quello, per un partito, di rappresentare e difendere gli interessi di una certa classe o categoria di persone cercando di darle più poteri, più privilegi, meno oneri, a svantaggio di altre classi o categorie, a cui vorrebbero togliere poteri e privilegi, e aumentare gli oneri. In altre parole si tratta di agire sulla distribuzione degli oneri fiscali e dei servizi pubblici, senza sostanzialmente cambiare l'organizzazione sociale, né la cultura, né la mentalità del popolo.
2017/10/22
Io e la musica
Suono (da eterno principiante) il flauto traverso, la chitarra, il pianoforte, l’armonica a bocca e il bongo. Ho cantato per molti anni come basso in un coro, ora non più.
Mi piace ascoltare la musica ma ancor più suonarla. Mi piace suonare insieme ad altri dal vivo o su pezzi registrati. Mi diverto a improvvisare col flauto traverso.
Mi piace ascoltare la musica ma ancor più suonarla. Mi piace suonare insieme ad altri dal vivo o su pezzi registrati. Mi diverto a improvvisare col flauto traverso.
L'importante in un uomo
Non sono tanto importanti le capacità di un uomo, quanto le sue motivazioni, i suoi obiettivi e i suoi contributi per il loro raggiungimento, specialmente per quanto riguarda i rapporti sociali e il bene comune.
Pensieri come conversazioni immaginarie
Pensare è come parlare con qualcuno nella nostra testa. La qualità del pensiero dipende da chi sia questo qualcuno, ovvero una figura più o meno realistica. Per esempio, possiamo parlare con Dio (così come lo immaginiamo), con un demone, oppure, più comunemente, con l'"altro generalizzato" (nella definizione di George H. Mead), che ovviamente, è diverso da persona a persona perché dipende dalle particolari esperienze di ognuno.
2017/10/21
Oscillazioni dell'io
Per tutta la vita l'io oscilla continuamente tra lo stato di soggetto e quello di oggetto, tra agire e subire, tra attore e spettatore, tra libero e schiavo, tra dare e ricevere, tra attrazione e repulsione, tra noia ed eccitazione, tra attacco e fuga, tra egoismo e altruismo, tra padrone e servo, tra bisogno e soddisfazione, tra piacere e dolore.
Musica come fiction
Quando ad un documentario si aggiunge una musica di fondo, esso diventa fiction. Perché la musica altera e manipola la percezione suggerendo sentimenti che possono essere estranei alle informazioni presentate. Praticamente, attraverso la scelta della musica di fondo, l'autore del documentario decide quali sentimenti i suoi spettatori debbono provare vedendolo.
2017/10/20
Le metamorfosi della psiche
In ogni psiche ci sono parti che non possono cambiare, altre che possono cambiare, e altre ancora che cambiano inevitabilmente. I cambiamenti dipendono da diversi fattori interni ed esterni; sono sempre involontari e generalmente lenti come quelli biofisici. Tuttavia possiamo volontariamente decidere di fare qualcosa di diverso dal solito, o di cambiare ambiente, e tale cambiamento può causare, in tempi più o meno lunghi, trasformazioni nella nostra psiche, più o meno benefiche o malefiche per la nostra vita e quelle altrui.
2017/10/19
L'arroganza dell'autodidatta
Un autodidatta (come lo sono io) passa spesso per arrogante non solo perché il suo sapere non è certificato da un'autorità accademica pubblicamente riconosciuta, ma soprattutto perché, essendo libero di leggere e studiare quello che vuole, non essendo costretto ad imparare ciò che la scuola gli impone di imparare, può essere più critico nei confronti dello status quo culturale, e più creativo nel combinare liberamente saperi provenienti da diverse scuole e discipline. Cosa che disturba gli scolari ortodossi, abituati a restare confinati nel recinto ideologico della loro scuola di specializzazione.
Il ruolo di mediatore sociale
Io penso che sarebbe utile istituire il ruolo professionale di "mediatore sociale", inteso come figura che corrisponde, più o meno, a diversi ruoli oggi diffusi, tra i quali quelli di:
Domande su Cristo
Quanti cristiani sanno perché Cristo si è fatto massacrare? Che bisogno c'era? Chi lo ha voluto? Per far contento chi? E a cosa è servito? Cosa ha dimostrato?
Macabri simulacri
Se Cristo fosse stato impiccato invece che crocifisso, cosa ci sarebbe oggi al posto dei crocifissi nelle chiese, nelle case, nelle scuole, negli uffici pubblici, per le strade? Il modello di una forca con la figura di un morto appeso ad una corda?
2017/10/18
Perché si vive e si muore
Viviamo perché abbiamo bisogno di vivere; moriamo perché abbiamo bisogno di morire. Non siamo noi a decidere di cosa abbiamo bisogno, ma qualcosa dentro di noi.
L'ingenuità di credere a se stessi
Prendersi sul serio e credere a ciò che si pensa è indice di ingenuità e di scarso senso dell'umorismo.
2017/10/17
Il pudore del piacere e del dolore
Mi pare che gli esseri umani, nella nostra civiltà, tendano a nascondere o a mistificare (agli altri e perfino a se stessi) i loro sentimenti, specialmente quelli fondamentali, ovvero il piacere e il dolore, esprimendoli e riconoscendoli solo nella misura e nel modo in cui sono "socialmente corretti", ovvero accettabili secondo la morale comune.
2017/10/16
Meditazione e metainterazione
Il tipo di meditazione che preferisco è la metainterazione. Essa consiste nell'immaginare di separare il mio io (ovvero la mia coscienza) dal resto della mia persona, nel portarlo fuori dal mio corpo, e nel dirigere la sua attenzione alle interazioni tra la mia persona e quelle altrui, interrogandomi sui rispettivi bisogni e le strategie per soddisfarli, le quali danno luogo alle interazioni stesse e ne determinano le forme. È difficile fare questa meditazione durante le interazioni, ma si può fare benissimo prima e dopo di esse.
Le narrazioni degli stupidi
Più uno è stupido, meno è disposto ad ammetterlo, e più inventa o adotta narrazioni che servono solo a svalutare quelli più intelligenti.
La non banalità del banale
Un libro che per me è banale, ovvio, ingenuo, inutile, semplicista, per un altro potrebbe essere rivelatore di un nuovo modo di essere e di pensare, potrebbe risolvere alcuni suoi problemi o addirittura cambiare la sua vita. Per questo anche i libri banali vanno rispettati. D'altra parte molti non sono in grado leggere libri che non siano banali.
Saggezza di bugiardi, ciarlatani e stupidi
Anche i bugiardi, i ciarlatani e gli stupidi, in mezzo ad affermazioni false, infondate o insignificanti, dicono cose vere, sensate e utili, altrimenti nessuno li ascolterebbe.
2017/10/15
Differenze umane e incomprensione
L'interazione sociale civile tra due persone è possibile solo se almeno uno dei due è capace di assumere l'attitudine dell'altro, ovvero di capire il punto di vista, le motivazioni e le preferenze dell'altro.
Infatti, l'uomo è l'unico animale capace di farlo, anche se vi riesce solo in parte e spesso in modo insufficiente per interagire in modo costruttivo.
Ovviamente, capire non significa approvare o condividere. Tuttavia, per poter approvare o disapprovare è neccessario prima capire, altrimenti l'approvazione o disapprovazione sarà infondata e irrazionale.
La cosa più importante per un essere umano, dopo aver soddisfatto i suoi bisogni fisici, è avere dei buoni rapporti con gli altri. Per avere buoni rapporti con gli altri è necessario comprendere gli altri, ovvero capire i punti di vista, le motivazioni e le preferenze delle persone con cui si interagisce, ma questo è tanto più difficile quanto più uno è diverso dall'altro.
Ne consegue che la pace sociale e la cooperazione sono tanto più difficili quanto maggiori sono le differenze tra i membri di una comunità.
Tuttavia una società può progredire solo grazie alle persone che sono molto diverse dagli altri e perciò capaci di innovare.
Infatti, l'uomo è l'unico animale capace di farlo, anche se vi riesce solo in parte e spesso in modo insufficiente per interagire in modo costruttivo.
Ovviamente, capire non significa approvare o condividere. Tuttavia, per poter approvare o disapprovare è neccessario prima capire, altrimenti l'approvazione o disapprovazione sarà infondata e irrazionale.
La cosa più importante per un essere umano, dopo aver soddisfatto i suoi bisogni fisici, è avere dei buoni rapporti con gli altri. Per avere buoni rapporti con gli altri è necessario comprendere gli altri, ovvero capire i punti di vista, le motivazioni e le preferenze delle persone con cui si interagisce, ma questo è tanto più difficile quanto più uno è diverso dall'altro.
Ne consegue che la pace sociale e la cooperazione sono tanto più difficili quanto maggiori sono le differenze tra i membri di una comunità.
Tuttavia una società può progredire solo grazie alle persone che sono molto diverse dagli altri e perciò capaci di innovare.
Ecologia di bisogni, comandi e obbedienze
Il mondo è un'ecologia di bisogni, comandi (richieste, esigenze) e obbedienze (servizi, soddisfazioni).
Le parti di un sistema comunicano trasmettendo comandi (in termini di stimoli) o risposte ai comandi. Ogni stimolo è un comando che esige (ottiene, dà luogo a) una risposta.
Un comando è conseguenza dell'obbedienza ad un altro comando. Infatti, per obbedire ad un comando proveniente da qualcuno o qualcosa, può essere necessario emettere un comando verso qualcun altro o qualcos'altro. D'altra parte, uno emette un comando se è comandato a farlo da un bisogno che chiede di essere soddisfatto.
I nostri bisogni comandano e noi obbediamo. Tutto ciò che facciamo, anche il pensare a certe cose invece che ad altre, lo facciamo per soddisfare dei bisogni, che sono per lo più inconsci.
Il compito dell'io è scegliere a quali comandi (interni ed esterni, consci o inconsci) obbedire.
Le parti di un sistema comunicano trasmettendo comandi (in termini di stimoli) o risposte ai comandi. Ogni stimolo è un comando che esige (ottiene, dà luogo a) una risposta.
Un comando è conseguenza dell'obbedienza ad un altro comando. Infatti, per obbedire ad un comando proveniente da qualcuno o qualcosa, può essere necessario emettere un comando verso qualcun altro o qualcos'altro. D'altra parte, uno emette un comando se è comandato a farlo da un bisogno che chiede di essere soddisfatto.
I nostri bisogni comandano e noi obbediamo. Tutto ciò che facciamo, anche il pensare a certe cose invece che ad altre, lo facciamo per soddisfare dei bisogni, che sono per lo più inconsci.
Il compito dell'io è scegliere a quali comandi (interni ed esterni, consci o inconsci) obbedire.
2017/10/14
Filosofia e pensionati
La filosofia, al di fuori degli ambienti scolastici, è roba per pensionati. Infatti, chi è costretto a lavorare non ha tempo per interessarsi di filosofia, né la libertà di applicarla, a meno che non faccia parte della sua professione.
La misura della colpa
Tutti sbagliamo ogni tanto, tutti abbiamo delle colpe. Il problema sta nella valutazione della loro gravità e delle pene richieste per la loro indulgenza. Infatti quello che per uno è un peccato mortale, per un altro è un peccato veniale.
Inoltre, siccome la valutazione di una colpa è un fatto normalmente emotivo, è difficile misurarne il peso in termini razionali
Inoltre, siccome la valutazione di una colpa è un fatto normalmente emotivo, è difficile misurarne il peso in termini razionali
Lezioni di umanità
Qualunque espressione umana, anche quelle apparentemente più stupide o cattive, dovrebbero essere considerate lezioni di umanità, ovvero descrizioni e dimostrazioni di aspetti generali e particolari della natura umana.
Sulla via dell'evoluzione
Nell'evoluzione dalla bestia all'Uomo c'è chi vorrebbe andare avanti, chi vorrebbe fermarsi e chi vorrebbe tornare indietro.
Nascondere le proprie doti
L'idea di essere meno dotati di altri (intellettualmente e/o moralmente) è insopportabile per qualunque essere umano. Per questo, se a volte ti sembra di essere più intelligente o saggio di qualcuno, cerca di non farglielo capire. Altrimenti lo metterai a disagio, gli diventerai antipatico, e quello, per rimediare, cercherà di trovare ogni possibile difetto nel tuo carattere, comportamento o visione del mondo. E sicuramente ne troverà almeno uno piuttosto grave. Alcuni tra i più probabili: arroganza, presunzione, narcisismo, rigidità mentale, chiusura alle idee diverse dalle tue, incapacità di autocritica, incapacità di ascoltare gli altri, sicurezza eccessiva, intransigenza, durezza, tendenza a trattare gli altri come stupidi o immorali, insensibilità, freddezza, scarsità di sentimenti e di empatia, bisogno di dimostrare di essere superiore, bisogno di aver sempre ragione, superbia, eccessivo razionalismo, mania di pensare troppo, eccessivo autocontrollo e mancanza di spontaneità, eccessiva serietà, incapacità di leggerezza, mania di giudicare te stesso e gli altri, incapacità di lasciarti andare, di prendere la vita come viene e di viverla pienamente ecc.
Appartenenza e obbedienza
L'appartenenza ad un gruppo o comunità richiede il riconoscimento delle relative autorità (politiche, culturali, etiche, estetiche, accademiche ecc.) e l'obbedienza ad esse.
Credenza e appartenenza
Credere in una certa credenza comporta l'appartenenza alla comunità dei credenti in quella credenza e l'indulgenza per ogni comportamento precedente al momento in cui la credenza si è formata.
2017/10/13
Reazioni cognitive ed emotive
La reazione emotiva ad uno stimolo è più veloce di quella cognitiva e condiziona quest'ultima.
2017/10/12
Stimoli, percezioni, categorie, sapienza
Noi non registriamo, né ricordiamo, né riconosciamo ciò che abbiamo visto o sentito (ovvero gli stimoli ricevuti dai nostri organi sensoriali), ma i risultati delle elaborazioni (ovvero selezioni e traduzioni) di tali stimoli, ovvero istanze di categorie formali, cognitive ed emotive, e le relazioni associative, comparative e gerarchiche tra di esse.
La formazione di tali categorie in un individuo avviene attraverso le sue esperienze, e dipende dalla loro qualità, quantità e varietà, e dalla costituzione genetica degli organi coinvolti nella loro elaborazione.
Quanto più numerose e varie sono le esperienze di una persona, e quanto più sofisticati sono i suoi organi percettivi (ovvero quanto maggiore è la sua sensibilità), tanto più ricco e complesso è il corredo di categorie formali, cognitive ed emotive (e di relazioni tra loro) che tale persona può acquisire e sviluppare, ovvero il grado di intelligenza e sapienza che essa può raggiungere.
La formazione di tali categorie in un individuo avviene attraverso le sue esperienze, e dipende dalla loro qualità, quantità e varietà, e dalla costituzione genetica degli organi coinvolti nella loro elaborazione.
Quanto più numerose e varie sono le esperienze di una persona, e quanto più sofisticati sono i suoi organi percettivi (ovvero quanto maggiore è la sua sensibilità), tanto più ricco e complesso è il corredo di categorie formali, cognitive ed emotive (e di relazioni tra loro) che tale persona può acquisire e sviluppare, ovvero il grado di intelligenza e sapienza che essa può raggiungere.
Il senso e il significato delle cose
Le cose, le parole, le idee non hanno un senso o un significato in sé; è la psiche che dà loro un senso e un significato, più o meno diverso da persona a persona.
Stimoli e reazioni
Quando leggiamo un libro, vediamo un film, visitiamo una mostra, o facciamo una passeggiata o un'escursione, sottoponiamo il nostro cervello ad una serie di stimoli suscettibili di causare reazioni cognitive ed emotive, e di modificare la nostra mappa cognitivo emotiva, ovvero il programma che determina il nostro comportamento.
Libertà relativa
La libertà è sempre relativa: libertà da qualcosa che ci costringe o libertà di fare qualcosa che desideriamo fare. La libertà assoluta non esiste. Infatti ci sono infinite cose che non possiamo fare e infinite situazioni alle quali non possiamo sfuggire.
2017/10/11
Il modo giusto di pensare e discutere
X (ovvero una qualsiasi persona, cosa, idea, fatto ecc.) ha molte definizioni, e per discuterne bisogna prima scegliere una di esse. Dopodiché si può eventualmente pensare o affermare che X, secondo una certa definizione, abbia aspetti positivi e aspetti negativi, ovvero in certi contesti, situazioni, casi, momenti, sia più o meno piacevole o utile a certe persone e più o meno spiacevole, inutile o nociva a certe alle persone.
Post subliminali
Amici (si fa per dire), vorrei scrivere qualsiasi cosa per ricordarvi (implicitamente, indirettamente, subliminalmente) che esisto, che sono intelligente, colto, ben informato, dotato di senso dell'umorismo, empatia, buoni sentimenti, a posto con la coscienza, ben integrato nella società, desiderabile e meritevole di considerazione, ma in questo momento non mi viene in mente nulla di adatto a tale scopo. Ma non preoccupatevi, entro qualche ora qualcosa troverò. Comunque grazie dell'attenzione.
2017/10/10
Amicizie mute
Facebook è un luogo strano, dove due persone possono diventare amiche senza scambiare una parola. Ma ciò avviene anche tra l'autore di un libro e i suoi lettori, tra un cantante e i suoi fan.
Pensare
Pensare: attività dell'io cosciente, consistente nell'immaginare e valutare relazioni e interazioni tra varie entità (persone, cose, idee, fatti ecc.).
Tra le entità pensate più ricorrenti vi sono la propria persona, quelle altrui, risorse economiche, religioni, divinità, spiriti, tabù, imperativi morali, costumi sociali, memi, leggi dello stato, leggi fisiche, strumenti, fatti storici o mitologici, la vita, la morte, i propri ricordi.
Le relazioni e interazioni pensate possono essere più o meno complesse e varie, e più o meno corrispondenti alla realtà, in funzione dell'intelligenza, della cultura, delle esperienze e della sensibilità del soggetto.
Tra le entità pensate più ricorrenti vi sono la propria persona, quelle altrui, risorse economiche, religioni, divinità, spiriti, tabù, imperativi morali, costumi sociali, memi, leggi dello stato, leggi fisiche, strumenti, fatti storici o mitologici, la vita, la morte, i propri ricordi.
Le relazioni e interazioni pensate possono essere più o meno complesse e varie, e più o meno corrispondenti alla realtà, in funzione dell'intelligenza, della cultura, delle esperienze e della sensibilità del soggetto.
Avvocati di se stessi
Molto spesso, quando due persone discutono, è come se a discutere fossero i loro avvocati, il cui mestiere e scopo è solo quello di dimostrare il torto della parte avversa.
2017/10/09
Come scegliere con chi interagire
Per essere felici bisogna avere buoni rapporti con gli altri. Per avere buoni rapporti con gli altri è necessario che gli altri siano adatti a noi.
Chi sono gli altri? Potenzialmente circa otto miliardi di persone. Considerando che possiamo avere rapporti solo con un numero di persone limitato si pone il problema della selezione delle persone con cui interagire, ovvero di chi o cosa sceglie le persone con cui una persona interagisce.
Chi sono gli altri? Potenzialmente circa otto miliardi di persone. Considerando che possiamo avere rapporti solo con un numero di persone limitato si pone il problema della selezione delle persone con cui interagire, ovvero di chi o cosa sceglie le persone con cui una persona interagisce.
Problemi sociali e natura umana
È difficile affrontare utilmente (e ancor più risolvere) i problemi sociali se tra gli interessati non c'è un minimo accordo sulla natura umana, ovvero sulla struttura e il funzionamento dell'essere umano in generale.
2017/10/07
Associazione per lo studio cooperativo della natura umana
Vorrei fondare un'associazione culturale dedicata allo studio cooperativo della natura umana con l'obiettivo di raccogliere, selezionare, discutere e strutturare in un sito web, letteratura e documenti multimediali riguardanti la natura umana, quali libri, articoli, video, riferimenti ecc.
Spirito religioso e bisogno di familiarità
Penso che che tutte le religioni e le filosofie spiritualiste abbiano in comune una visione del mondo (visibile e invisibile) che soddisfa il bisogno di familiarità, ovvero di far parte di una famiglia in senso esteso e astratto, nella quale è possibile assumere, in senso metaforico, uno o più dei ruoli archetipici di figlio, fratello, padre o madre.
2017/10/06
Spirito e amore
Ci sono parole, come "spirito" e "amore" a cui ognuno dà il significato che vuole, ovviamente a proprio vantaggio, soprattutto per giustificare e sostenere il proprio comportamento e le proprie opinioni o illusioni. Trattandosi di concetti non scientifici, essi non possono essere messi in discussione scientificamente o razionalmente, e ciò permette loro di prospettare e diffondersi, data la loro utilità e flessibilità di uso. Infatti, in nome dell'amore o dello spirito tutto può essere giustificato senza rischio di smentita, sia l'azione che l'inazione, l'impegno e il disimpegno, il comandare e l'ubbidire. Così ognuno interpreta l'amore e lo spirito come gli conviene, dal momento che non esiste una definizione chiara, verificabile, misurabile, confutabile e universalmente condivisa di tali concetti.
Psicologia dell'appartenenza
Il bisogno di appartenenza non ha solo motivi di sopravvivenza, dato che soli si muore, ma anche motivi che hanno a che vedere con la sicurezza e la tranquillità di interagire con persone non libere, ma limitate dalle regole della comunità.
La morbosa paura inconscia di aver torto
Una delle paure inconsce più diffuse nelle culture dove esiste una certa libertà di opinione è quella di aver torto. Perché sin da piccoli siamo stati programmati a credere che chi ha ragione vale e ha il diritto di comandare, mentre chi ha torto non vale e ha il dovere di obbedire.
In altre parole, per l'inconscio, una persona vale nella misura in cui ha ragione, e siccome la prospettiva di una svalutazione della propria persona è terrificante, ognuno si batte per dimostrare di aver ragione, ovvero che chi non è d'accordo con le proprie opinioni ha torto.
Per l'inconscio, aver torto significa la "morte civile", ovvero essere condannati all'emarginazione sociale o ad occupare i ranghi più bassi della gerarchia sociale, a non avere nemmeno diritto di parola, essendo questa implicitamente "sbagliata" per il fatto di aver avuto torto.
L'equazione "torto = svalutazione" è diffusissima e causa di sofferenze e disturbi mentali, dal bias cognitivo fino alla schizofrenia, dato che l'uomo è disposto (inconsciamente) perfino ad alterare la realtà pur di credere e dimostrare di non aver torto.
In altre parole, per l'inconscio, una persona vale nella misura in cui ha ragione, e siccome la prospettiva di una svalutazione della propria persona è terrificante, ognuno si batte per dimostrare di aver ragione, ovvero che chi non è d'accordo con le proprie opinioni ha torto.
Per l'inconscio, aver torto significa la "morte civile", ovvero essere condannati all'emarginazione sociale o ad occupare i ranghi più bassi della gerarchia sociale, a non avere nemmeno diritto di parola, essendo questa implicitamente "sbagliata" per il fatto di aver avuto torto.
L'equazione "torto = svalutazione" è diffusissima e causa di sofferenze e disturbi mentali, dal bias cognitivo fino alla schizofrenia, dato che l'uomo è disposto (inconsciamente) perfino ad alterare la realtà pur di credere e dimostrare di non aver torto.
Sangue e numeri
Il sangue ci tiene in vita trasportando i nostri nutrimenti, le nostre emozioni e i nostri scarti. In esso navigano i nostri piaceri e dolori.
Il sangue è fatto di numeri di particelle colorate. Tali numeri non devono essere troppo grandi o troppo piccoli rispetto al "giusto", altrimenti il sangue non funziona e non riesce a tenerci in vita.
Il mondo è fatto di numeri e la vita dipende dai "giusti" rapporti tra numeri nel sangue, nella carne e soprattutto nei nervi.
Il sangue è fatto di numeri di particelle colorate. Tali numeri non devono essere troppo grandi o troppo piccoli rispetto al "giusto", altrimenti il sangue non funziona e non riesce a tenerci in vita.
Il mondo è fatto di numeri e la vita dipende dai "giusti" rapporti tra numeri nel sangue, nella carne e soprattutto nei nervi.
2017/10/05
L'inesorabile doppio vincolo
Tutto ciò che dico può essere usato contro di me. Anche ciò che sto dicendo. Se dico qualcosa di banale qualcuno mi accuserà di dire delle banalità, se dico qualcosa a cui nessuno ha mai pensato qualcuno mi accuserà di presunzione, se dico qualcosa su cui qualcuno è in disaccordo, qualcuno mi dirà che dico cose false, se dico qualcosa su cui tutti sono d'accordo, qualcuno mi accuserà di dire cose ovvie o di non aver coraggio di uscire dai soliti schemi. Se non dico nulla, qualcuno mi accuserà di essere chiuso o taciturno, o di non avere idee. Il doppio vincolo (double bind) di G. Bateson è dappertutto e tende a fare di noi degli schizofrenici.
Perché Dio ascolta le preghiere solo di alcuni?
Come rispondere in modo (volutamente) oscuro ad una domanda chiara e semplice. Una non-risposta spacciata per risposta erudita. Ecco a cosa serve una laurea in teologia, a confondere e intimidire la gente, a non fargli capire che viene presa in giro. Obiettivo della Chiesa è fare di persone libere delle pecore che seguono un pastore misterioso e astruso.
Da Famiglia cristiana del 3-10-2017
GIAN FRANCO: Perché Dio ascolta le preghiere di alcuni risolvendo i loro problemi, mentre è sordo alle richieste di altri a volte più meritevoli?
RISPOSTA DEL TEOLOGO PINO LORIZIO: Non sempre, quando un nostro problema (di salute o lavoro) trova soluzione dobbiamo attribuire tale esito positivo a un intervento diretto di Dio, al quale pure ci siamo rivolti invocando il suo aiuto. E non sempre le disgrazie che ci accadono hanno come origine Dio, il quale non viene a esaudire i nostri desideri, ma a compiere le sue promesse (secondo un profondo pensiero di D. Bonhoeffer). E queste promesse sono sempre mantenute sia quando ci accade qualcosa di bene, sia quando siamo visitati dal dolore e dalla sofferenza. Ogni nostra invocazione, come quella del Signore Gesù prima della sua passione e morte, dovrà infatti approdare all’abbandono: «Non la mia, ma la tua volontà si compia». La preghiera, più che una lista di richieste, deve agire in noi perché diveniamo docili e disponibili a vivere secondo la volontà e il pensiero di Dio, come il suo Figlio nella sua passione e morte, ma anche nei momenti sereni della sua vita terrena.
http://www.famigliacristiana.it/articolo/perche-dio-ascolta-le-preghiere-soltanto-di-alcuni.aspx
Da Famiglia cristiana del 3-10-2017
GIAN FRANCO: Perché Dio ascolta le preghiere di alcuni risolvendo i loro problemi, mentre è sordo alle richieste di altri a volte più meritevoli?
RISPOSTA DEL TEOLOGO PINO LORIZIO: Non sempre, quando un nostro problema (di salute o lavoro) trova soluzione dobbiamo attribuire tale esito positivo a un intervento diretto di Dio, al quale pure ci siamo rivolti invocando il suo aiuto. E non sempre le disgrazie che ci accadono hanno come origine Dio, il quale non viene a esaudire i nostri desideri, ma a compiere le sue promesse (secondo un profondo pensiero di D. Bonhoeffer). E queste promesse sono sempre mantenute sia quando ci accade qualcosa di bene, sia quando siamo visitati dal dolore e dalla sofferenza. Ogni nostra invocazione, come quella del Signore Gesù prima della sua passione e morte, dovrà infatti approdare all’abbandono: «Non la mia, ma la tua volontà si compia». La preghiera, più che una lista di richieste, deve agire in noi perché diveniamo docili e disponibili a vivere secondo la volontà e il pensiero di Dio, come il suo Figlio nella sua passione e morte, ma anche nei momenti sereni della sua vita terrena.
http://www.famigliacristiana.it/articolo/perche-dio-ascolta-le-preghiere-soltanto-di-alcuni.aspx
2017/10/04
Il particolare senza il generale
Quando si afferma qualcosa, si tratta di qualcosa di particolare o di generale.
Se si tratta di una cosa particolare, allora bisognerebbe fare riferimento al contesto generale di cui quella cosa è parte, altrimenti la trattazione non avrebbe senso. Infatti non esistono cose isolate, ma ogni cosa è parte di qualcosa (ovvero un sistema) di ordine superiore, ed è in qualche relazione con le altre parti di quella cosa e/o col sistema stesso.
Se invece si tratta di qualcosa di generale, allora bisognerebbe indicare le parti che compongono quella cosa, ovvero i sottosistemi del sistema. Altrimenti quella cosa sarebbe un'incomprensibile e inutile astrazione, dato che sarebbe impossibile comprendere cosa essa comprende.
Quando si parla di cose che riguardano l'uomo, mi pare che il più delle volte si tratta di aspetti particolari senza alcun riferimento al contesto generale, ovvero a cosa sia l'uomo in generale, forse perché la natura umana in generale viene data per scontata, come qualcosa di oggettivo, mentre non lo è affatto. Non esiste, infatti, una definizione o descrizione della natura umana universalmente condivisa.
Il risultato è quello della metafora dei ciechi e dell'elefante, dove ogni cieco descrive la parte dell'animale che ha toccato ma nessuno di loro riesce a vedere l'insieme.
Se si tratta di una cosa particolare, allora bisognerebbe fare riferimento al contesto generale di cui quella cosa è parte, altrimenti la trattazione non avrebbe senso. Infatti non esistono cose isolate, ma ogni cosa è parte di qualcosa (ovvero un sistema) di ordine superiore, ed è in qualche relazione con le altre parti di quella cosa e/o col sistema stesso.
Se invece si tratta di qualcosa di generale, allora bisognerebbe indicare le parti che compongono quella cosa, ovvero i sottosistemi del sistema. Altrimenti quella cosa sarebbe un'incomprensibile e inutile astrazione, dato che sarebbe impossibile comprendere cosa essa comprende.
Quando si parla di cose che riguardano l'uomo, mi pare che il più delle volte si tratta di aspetti particolari senza alcun riferimento al contesto generale, ovvero a cosa sia l'uomo in generale, forse perché la natura umana in generale viene data per scontata, come qualcosa di oggettivo, mentre non lo è affatto. Non esiste, infatti, una definizione o descrizione della natura umana universalmente condivisa.
Il risultato è quello della metafora dei ciechi e dell'elefante, dove ogni cieco descrive la parte dell'animale che ha toccato ma nessuno di loro riesce a vedere l'insieme.
Questionario relazionale
Ho cercato di immaginare le domande da farsi o da fare per capire una situazione sociale (o una persona X) in chiave relazionale, che secondo me è l'unica chiave di comprensione sensata.
- chi [non] interagisce con chi, come* e perché?
- chi [non] vuole/vorrebbe interagire con chi, come* e perché?
- chi [non] vuole/vorrebbe cambiare le sue relazioni con chi , come* e perché?
- con chi x si relaziona?
- chi frequenta?
- chi evita di frequentare?
- come seleziona le persone con cui relazionarsi?
- che relazione ci può essere tra x e me?
- a quali gruppi e categorie sociali appartiene?
- cosa offre e cosa chiede agli altri?
- in cosa si differenzia dagli altri?
- di cosa ha bisogno?
- da chi dipende?
- a chi ha fatto del bene?
- a chi ha fatto del male?
- di chi è amico?
- di chi è nemico?
- di chi è amante?
- a quale famiglia appartiene?
- quali sono i suoi maestri di vita?
- quali cose l'appassionano?
- quali cose gli fanno paura?
- quali cose lo disgustano?
- con chi va d'accordo?
- con chi non va d'accordo?
- come cerca di presentarsi agli altri?
* Per "come" intendo il tipo di relazione, cioè: con quali "pattern", vincoli reciproci, informazioni, forme, linguaggi, norme, regole, libertà, vincoli, limiti, scambi, algoritmi, motivazioni, soddisfazioni, cooperazioni, competizioni ecc.
Valori relazionali
Le cose, le persone, le idee, non hanno qualità o valore in sé. Nulla è in sé giusto o sbagliato, buono o cattivo, bello o brutto, utile o inutile. Ciò che ha qualità o valore (positivo o negativo) sono le particolari relazioni, interazioni, transazioni, tra le cose, le persone, le idee.
Infatti, per esempio, una stessa persona A può interagire bene (ovvero in modo soddisfacente) con una persona B e male con una persona C. E una stessa cosa può essere utile ad una persona e nociva ad un'altra.
Quindi non bisogna mai valutare le cose, persone e idee isolatamente, separatamente, ma le possibili relazioni tra di esse.
Infatti, per esempio, una stessa persona A può interagire bene (ovvero in modo soddisfacente) con una persona B e male con una persona C. E una stessa cosa può essere utile ad una persona e nociva ad un'altra.
Quindi non bisogna mai valutare le cose, persone e idee isolatamente, separatamente, ma le possibili relazioni tra di esse.
Giocare col caso
Il caso è importantissimo. La vita è cominciata per caso e le specie viventi si sono evolute per caso. Anche la storia dell'umanità è il risultato di eventi casuali.
Le mutazioni genetiche (casuali) hanno prodotto nuove forme di vita. Quelle adattative sono sopravvissute, quelle disadattative no.
Lo stesso processo vale per i cambiamenti sociali.
Anche la creatività (intellettuale, artistica, etica, scientifica, tecnologica ecc.) è basata sul caso. Il cervello produce idee a caso, sia quando siamo svegli, sia durante il sonno. Quelle che "funzionano", ovvero hanno effetti interessanti o utili, vengono memorizzate, riutilizzate e trasmesse ad altre persone; quelle che non funzionano o producono danni, vengono abbandonate o si estinguono con la morte del proprietario.
Per avere idee nuove bisogna giocare col caso.
Agitare il cervello prima dell'uso.
Le mutazioni genetiche (casuali) hanno prodotto nuove forme di vita. Quelle adattative sono sopravvissute, quelle disadattative no.
Lo stesso processo vale per i cambiamenti sociali.
Anche la creatività (intellettuale, artistica, etica, scientifica, tecnologica ecc.) è basata sul caso. Il cervello produce idee a caso, sia quando siamo svegli, sia durante il sonno. Quelle che "funzionano", ovvero hanno effetti interessanti o utili, vengono memorizzate, riutilizzate e trasmesse ad altre persone; quelle che non funzionano o producono danni, vengono abbandonate o si estinguono con la morte del proprietario.
Per avere idee nuove bisogna giocare col caso.
Agitare il cervello prima dell'uso.
Sull'ecologia della mente
Non abbiamo bisogno di certe cose, persone o idee, ma di interagire in certi modi con certi tipi di cose, persone e idee.
La vita non è fatta di cose, ma di interazioni tra idee scritte nelle cose.
Queste sono alcune idee che ho appreso dall'Ecologia della mente di Gregory Bateson.
La vita non è fatta di cose, ma di interazioni tra idee scritte nelle cose.
Queste sono alcune idee che ho appreso dall'Ecologia della mente di Gregory Bateson.
2017/10/03
La mente secondo Gregory Bateson
Tratto dalla " Introduzione a Gregory Bateson" (a cura di Marco Deriu) edizioni Bruno Mondadori, Milano, febbraio 2000, pp. 1-104. Gregory Bateson: il pensiero del vivente e la vita di un pensiero
I. Una mente è un aggregato di parti o componenti interagenti. In altri termini le particelle subatomiche non sono menti, perché non sono complesse. Il processo mentale presuppone una differenziazione interna e un’interazione e organizzazione di parti multiple.
I. Una mente è un aggregato di parti o componenti interagenti. In altri termini le particelle subatomiche non sono menti, perché non sono complesse. Il processo mentale presuppone una differenziazione interna e un’interazione e organizzazione di parti multiple.
Comprensione critica
Criticare è un diritto e un dovere, se si vuole migliorare la società. Tuttavia prima di criticare bisogna comprendere, perché non ha senso criticare ciò che non si comprende. La "comprensione critica" è l'atteggiamento ideale.
2017/10/02
La vita come sistema
Penso alla vita come sistema di parti interne ed esterne all'individuo, che interagiscono, tutte necessarie, e quando qualcuna delle interazioni non funziona, tutto il sistema non funziona e si ammala. È la filosofia di Gregory Bateson, l'ecologia della mente.
Sulla capacità di ragionare
Tutti ragionano, ma in modi diversi, e ognuno ha ragione dal suo punto di vista, anche una scimmia. Il problema è che quasi tutti pensano che il proprio punto di vista sia quello giusto, e che sia sufficientemente ampio, più ampio di quello altrui. La verità è che ogni punto di vista è insufficiente, anche quello dei grandi filosofi e studiosi e, a maggior "ragione", anche il mio.
Sulla forza di volontà
Cercare di impiegare la forza di volontà è come cercare di sollevarsi tirandosi su con i lacci delle scarpe. [Da un volantino di Anonimous Alcoholics]
2017/10/01
Il problema sono gli altri
Il problema fondamentale sono sempre gli altri, ovvero come interagire con gli altri senza perderci nel bilancio tra il dare e l'avere, ovvero tra ciò che ci si guadagna e il "prezzo" da pagare.
2017/09/30
Etica dell'obbedienza vs. etica della libertà
Mi pare che in fatto di etica esistano due tendenze opposte che io chiamo etica dell'obbedienza ed etica della libertà.
L'etica dell'obbedienza consiste nel comportarsi in modo da obbedire a dei principi stabiliti da altri (come un capo, una religione o i propri sentimenti o passioni). L'etica della libertà consiste invece nel determinare il proprio comportamento in base ad un ragionamento libero da condizionamenti sociali o emotivi.
L'etica dell'obbedienza è deresponsabilizzante nel senso che assegna all'oggetto dell'obbedienza (l'autorità politica, religiosa, culturale o ai propri sentimenti) la responsabilità del comportamento, e considera immorale solo la disobbedienza, la ribellione o il tradimento.
L'etica della libertà è invece responsabilizzante in quanto il soggetto non può attribuire ad altri che alla propria libera coscienza e volontà la responsabilità delle proprie scelte.
Sulle religioni e le filosofie spiritualiste
Io credo che tutte le religioni (organizzate e fai-da-te) e le filosofie spiritualiste di ogni epoca hanno in comune alcune delle seguenti caratteristiche.
- una narrazione della creazione del mondo in cui da un tutto indifferenziato o caos si creano delle separazioni e un certo ordine, con certe entità e certi ruoli e scopi fondamentali, da cui si origina tutta la realtà
- testi "sacri" in cui vengono definiti i principi della "fede" e le regole di comportamento
- un'etica semplificata per distinguere il bene dal male
- un'etica fondata sull'obbedienza anziché sulla libera scelta
- una "scienza" dei collegamenti tra cause ed effetti
- la negazione del caso e della mancanza di senso
2017/09/29
La programmazione di un essere umano
L'uomo è un animale programmabile da altri uomini dopo la nascita. Esso riesce a cambiare volontariamente i suoi programmi in una misura che dipende dal tipo di programmazione subita, ovvero se tale possibilità è inclusa nel programma stesso.
L'Uomo in sintesi
L'uomo è un animale programmabile. E' programmabile da altri uomini dopo la nascita. Riesce a cambiare volontariamente i suoi programmi in una misura che dipende dal tipo di programmazione subita, ovvero se tale possibilità è inclusa nel programma stesso.
2017/09/28
Cosa dicono i libri
La maggior parte degli autori non dice nulla di nuovo, ma raccoglie, riassume o ripete con parole nuove cose dette da altri, dando arbitrariamente più importanza a certi aspetti e meno ad altri. Gli autori rivoluzionari sono pochissimi, poco conosciuti, poco capiti e poco amati dalle masse.
Risposte senza domande
Ogni affermazione dovrebbe essere considerata la risposta ad una domanda, e invece troviamo tante risposte senza domande. Sarebbe interessante in un articolo o un libro sostituire tutte le affermazioni con le domande corrispondenti.
Sugli insuccessi delle buone teorie
Il problema è che non basta una buona teoria per cambiare il mondo perché, tra i bisogni umani, quello di conoscere la verità è uno dei meno diffusi e dei più deboli. Quindi non dobbiamo limitarci alla ricerca della verità, ma dobbiamo ancor più cercare di capire i meccanismi della mente umana che ostacolano la comprensione e la diffusione della verità, per combatterli con le strategie appropriate. L'obiezione che la verità non esiste e che ognuno ha la sua verità e ogni verità vale come ogni altra è uno di questi meccanismi.
La grande opera (The Great Work) - Lettera a Gregory Bateson da suo padre
Da un recente articolo di Nora Bateson (figlia di Gregory Bateson)
In una lettera scritta da mio nonno William Bateson, a mio padre Gregory ho trovato questo passaggio. E’ stato scritto nel 1922, nel tentativo di consolare Gregory, diciottenne, dopo la morte di suo fratello Martin, che si era suicidato. In queste poche righe di consiglio paterno vedo la mappa dello straordinario impegno che diverse generazioni di Batesons hanno avuto verso lo studio del mondo vivente.
In una lettera scritta da mio nonno William Bateson, a mio padre Gregory ho trovato questo passaggio. E’ stato scritto nel 1922, nel tentativo di consolare Gregory, diciottenne, dopo la morte di suo fratello Martin, che si era suicidato. In queste poche righe di consiglio paterno vedo la mappa dello straordinario impegno che diverse generazioni di Batesons hanno avuto verso lo studio del mondo vivente.
2017/09/26
Da cosa dipende la nostra felicità
La nostra felicità o infelicità dipende dalla qualità dei nostri rapporti con gli altri e più precisamente dai fattori seguenti:
- con quali persone interagiamo
- con quali persone non interagiamo
- come interagiamo
Domande sulla partecipazione
A quali interazioni (giochi, cerimonie, eventi, attività sociali) vorrei partecipare? Con quali altri partecipanti? In quali ruoli? Con quali risorse? Come e cosa posso contribuire alla cooperazione?
Il piacere di partecipare
Io suppongo che esista un fondamentale bisogno umano di partecipare alla vita sociale, ovvero di interagire con altre persone, bisogno la cui soddisfazione è causa di piacere, come avviene per qualsiasi altro bisogno.
Quando vediamo una persona sorridere, o esprimere in qualsiasi modo gioia o contentezza, molto probabilmente la causa del suo stato d'animo è proprio il fatto che quella persona sta facendo o ha appena fatto o sta per fare qualcosa che gli ha permesso, gli permette o gli permetterà di partecipare alla vita sociale, come, per esempio, aver acquisito risorse o informazioni favorevoli alla partecipazione sociale, o aver allontanato il rischio dell'esclusione sociale.
Una cosa è buona o bella nella misura in cui aiuta a partecipare ad attività sociali.
Quando vediamo una persona sorridere, o esprimere in qualsiasi modo gioia o contentezza, molto probabilmente la causa del suo stato d'animo è proprio il fatto che quella persona sta facendo o ha appena fatto o sta per fare qualcosa che gli ha permesso, gli permette o gli permetterà di partecipare alla vita sociale, come, per esempio, aver acquisito risorse o informazioni favorevoli alla partecipazione sociale, o aver allontanato il rischio dell'esclusione sociale.
Una cosa è buona o bella nella misura in cui aiuta a partecipare ad attività sociali.
2017/09/25
Perché scegliamo ciò che scegliamo e facciamo ciò che facciamo? Il bisogno di partecipazione
Perché scegliamo ciò che scegliamo e facciamo ciò che facciamo? Credo che questa sia la domanda fondamentale a cui la psicologia cerca di rispondere. O, meglio, credo che il compito principale della psicologia sia di rispondere a tale domanda.
Interazioni simboliche
Come ci insegna George H. Mead in "Mente, sé e società", la nostra mente si forma attraverso interazioni simboliche con altri umani, e il nostro comportamento sociale consiste a sua volta in interazioni, anch'esse simboliche, guidate dalla mente stessa. Queste interazioni sono qualificate come simboliche perché, a differenza di quanto avviene per gli altri animali, consistono soprattutto nella trasmissione bidirezionale di gesti o simboli, il cui significato è determinato dai contenuti della mente degli interattori, appresi attraverso precedenti esperienze interattive e codificati nel sistema nervoso centrale.
Chi vuole cambiare?
Nessuno vuole cambiare se stesso. I cambiamenti che tutti vorrebbero riguardano le cose da possedere o dominare, o la mentalità altrui.
L'animale più pericoloso
L'uomo è l'animale più pericoloso. Per l'ambiente, per gli altri e per se stesso.
2017/09/24
Le carte da giocare
L'importante è giocare la migliore partita possibile con le carte che la natura e il caso ci hanno dato e ci danno tutti i giorni.
2017/09/23
La colpa di Aristotele
Logica aristotelica: "Se questo è vero, il contrario è falso; non ci sono altre possibilità".
Logica non-aristotelica: "Questo è vero in certi casi, in altri casi è vero il contrario; nulla è vero o falso in assoluto".
(Il corsivo è una mia sintesi, basata sul pensiero di Alfred Korzybski).
Qual'è la vostra logica preferita? Qual'è la logica che usate normalmente, inconsapevolmente?
Per quanto mi riguarda, preferisco la prima ma seguo spesso la seconda. Quanti danni ha fatto Aristotele con la sua logica!
Logica non-aristotelica: "Questo è vero in certi casi, in altri casi è vero il contrario; nulla è vero o falso in assoluto".
(Il corsivo è una mia sintesi, basata sul pensiero di Alfred Korzybski).
Qual'è la vostra logica preferita? Qual'è la logica che usate normalmente, inconsapevolmente?
Per quanto mi riguarda, preferisco la prima ma seguo spesso la seconda. Quanti danni ha fatto Aristotele con la sua logica!
Impotenza dello Stato e complicità dei cittadini
Un paese dove la giustizia non funziona e la corruzione dilaga, non può difendersi dall'immigrazione criminale. Inutile indignarsi e lamentarsi se prima non imponiamo ai partiti che eleggiamo di riformare il sistema della giustizia e di lottare con maggiore impegno e severità contro l'illegalità di tutti i tipi, tra cui quella civile e fiscale. Non ho mai visto una manifestazione pubblica contro l'evasione fiscale e l'abusivismo edilizio, forse perché la maggior parte della gente è colpevole o complice di reati fiscali e/o edilizi.
Cambiamento e competizione
Normalmente, chi sta bene non vuole cambiare, mentre chi sta male non è capace di cambiare o non ha i mezzi per farlo.
Ciò nonostante, la società cambia, seppur lentamente, ma ciò avviene soprattutto per effetto della competizione, che causa sconvolgimenti politici e progresso tecnologico e scientifico.
Ciò nonostante, la società cambia, seppur lentamente, ma ciò avviene soprattutto per effetto della competizione, che causa sconvolgimenti politici e progresso tecnologico e scientifico.
2017/09/22
Bisogni e libertà
Se per bisogno intendiamo una forza in una certa direzione, applicata ad un certo soggetto, ovvero insita in esso, allora per libertà di un soggetto possiamo intendere la possibilità che esso ha di assecondare o seguire le forze che lo spingono, ovvero motivano; in altre parole la possibilità di realizzare i suoi scopi ovvero di soddisfare i suoi bisogni.
Bisogno, rischi e strategie di partecipazione
L'uomo ha un fondamentale e profondo bisogno di partecipare alla vita sociale di una o più comunità, ma ogni partecipazione comporta dei rischi a causa della competizione e della distruttività umana; perciò l'uomo ha bisogno di elaborare strategie di partecipazione che gli consentano di partecipare ottenendo i massimi vantaggi e i minimi svantaggi. La psicologia dovrebbe servire ad analizzare come le strategie di partecipazione si formano e come e in quale misura si possono migliorare, ovvero renderle più adatte alla soddisfazione dei bisogni innati propri e altrui.
Libertà e partecipazione
Libertà = partecipazione volontaria (nel suo inizio, nella sua continuazione, nella sua cessazione).
Teorie generali e particolari
Una teoria particolare dovrebbe essere parte di una teoria generale, ma oggi gli intellettuali ci propongono tante teorie particolari che vorrebbero spiegare una serie di fenomeni umani e sociali particolari, senza preoccuparsi di definire una teoria che spieghi l'Uomo in generale. Questo resta così per molti un mistero della cui rivelazione e sintesi le religioni si occupano ben volentieri.
Un popolo di pecore
Siamo un popolo di pecore in attesa del pastore della Provvidenza, senza il quale non sappiamo far funzionare nemmeno un condominio, ma siamo bravi a indignarci contro "gli altri", e quando parliamo di politica e di crisi morale abbiamo in tasca semplici soluzioni per ogni problema.
2017/09/21
Strategie di partecipazione
Perché la gente fa quello che fa? Che senso ha ciò che fa? Perché sorride quando sorride ed è triste quando è triste?
La mia risposta è che, nella maggior parte dei casi, la gente cerca di fare cose che affermino o confermino la propria rispettabile appartenenza ad una certa comunità, gruppo o categoria sociale, perché ciò risponde ad un bisogno fondamentale radicato nella psiche di ogni essere umano, che si può chiamare "bisogno di appartenenza e integrazione sociale", o "bisogno di partecipazione".
La mia risposta è che, nella maggior parte dei casi, la gente cerca di fare cose che affermino o confermino la propria rispettabile appartenenza ad una certa comunità, gruppo o categoria sociale, perché ciò risponde ad un bisogno fondamentale radicato nella psiche di ogni essere umano, che si può chiamare "bisogno di appartenenza e integrazione sociale", o "bisogno di partecipazione".
Conversazione / concerto
Una conversazione è come un concerto, in cui ad ogni frase di uno risponde la frase di un altro in modo armonioso, ovvero pertinente rispetto al tema della conversazione stessa.
In altre parole, i partecipanti alla conversazione consumano un rito sociale in cui ognuno contribuisce allo sviluppo del tema. In altre parole, il rispetto del tema è la regola del gioco. Questo presuppone una preparazione sul tema stesso, senza la quale la partecipazione è impossibile.
Un concerto musicale è come una conversazione, ovvero un rito sociale in cui ogni musicista partecipante contribuisce col suo strumento allo sviluppo di un tema musicale.
In somma, sia la conversazione che il concerto sono riti di partecipazione sociale.
In altre parole, i partecipanti alla conversazione consumano un rito sociale in cui ognuno contribuisce allo sviluppo del tema. In altre parole, il rispetto del tema è la regola del gioco. Questo presuppone una preparazione sul tema stesso, senza la quale la partecipazione è impossibile.
Un concerto musicale è come una conversazione, ovvero un rito sociale in cui ogni musicista partecipante contribuisce col suo strumento allo sviluppo di un tema musicale.
In somma, sia la conversazione che il concerto sono riti di partecipazione sociale.
2017/09/20
Conoscersi
Siamo tutti pazzi, ma in modi diversi. Conoscere una persona significa capire il suo particolare tipo di pazzia. Questo vale anche per la conoscenza di se stessi.
Il senso della socialità
Essere un animale sociale non significa essere necessariamente altruista o cooperativo verso tutti gli altri, perché i paradigmi di interazione sociale di una comunità possono includere comportamenti molto competitivi, egoistici, crudeli e spietati verso le classi e gli individui più deboli e disprezzati.
Infatti, il bisogno di appartenenza, che è il bisogno umano più potente, non basta, da solo, a garantire che una società o comunità sia giusta e mentalmente sana.
La giustizia e la salute mentale di una comunità richiede una diffusa, comune e realistica conoscenza della natura umana e la capacità di metainterazione, ovvero di negoziare esplicitamente le regole delle interazioni umane.
Infatti, il bisogno di appartenenza, che è il bisogno umano più potente, non basta, da solo, a garantire che una società o comunità sia giusta e mentalmente sana.
La giustizia e la salute mentale di una comunità richiede una diffusa, comune e realistica conoscenza della natura umana e la capacità di metainterazione, ovvero di negoziare esplicitamente le regole delle interazioni umane.
Sulla sospensione (temporanea) del giudizio
Per capire un fenomeno sociale ovvero il comportamento di un individuo o di un gruppo, è indispensabile sospendere qualunque giudizio etico o estetico, perché esso potrebbe nuocere all'oggettività e imparzialità dell'osservazione. Tuttavia, dopo la comprensione, grazie alla comprensione e in funzione di essa, è giusto e opportuno esercitare il giudizio etico ed estetico appropriato nei confronti di quanto compreso, perché lo scopo dell'osservazione e della comprensione è proprio il giudizio positivo o negativo. Perché il giudizio serve ad orientare il nostro comportamento.
Inter-reazioni
Non esistono azioni ma solo reazioni. Di conseguenza, ciò che chiamiamo interazioni dovrebbero essere chiamate inter-reazioni.
Conformismo estetico
Esiste un conformismo estetico che spinge inconsciamente la gente a celebrare e apprezzare forme d'arte e artisti ritenuti eccellenti dalle autorità estetiche e/o dalla maggioranza della gente stessa. Anche questo è un modo per diminuire il rischio di isolamento ed emarginazione sociale.
Il piacere reale che si prova ascoltando la musica di un artista apprezzato dalla propria comunità potrebbe essere causato dalla sensazione di essere socialmente integrati più che dalla bellezza di quanto si ascolta. Impossibile stabilire con certezza il peso relativo delle due componenti.
Il piacere reale che si prova ascoltando la musica di un artista apprezzato dalla propria comunità potrebbe essere causato dalla sensazione di essere socialmente integrati più che dalla bellezza di quanto si ascolta. Impossibile stabilire con certezza il peso relativo delle due componenti.
2017/09/19
Il bilancio di una vita
Alla fine della vita il bilancio consisterà in cosa cosa ho dato agli altri, cosa ho avuto da loro e cosa abbiamo fatto insieme.
Ragione e sentimento
Ragione e sentimento dovrebbero avere entrambi diritto di parola e rispettarsi a vicenda, e invece succede spesso che la ragione cerchi di soffocare il sentimento per evitare che disturbi le sue teorie, e che il sentimento cerchi di bendare e manipolare la ragione per giustificare le sue pulsioni.
2017/09/18
Versatilità mentale
Come l'attore versatile che è in grado di interpretare efficacemente qualsiasi personaggio, come le persone multilingue che sono in grado di esprimersi perfettamente in diverse lingue, sarebbe molto utile saper interagire con persone di diverse provenienze sociali che usano paradigmi di comunicazione e interazione diversi.
La nuova società e la metainterazione
Io credo che sia possibile costruire una società più sana (mentalmente) e giusta di quella attuale, a condizione che i suoi membri siano capaci di fare metainterazione, ovvero di conoscere i meccanismi psicologici che regolano le loro interazioni e di negoziare esplicitamente i modi e le regole con cui interagire al fine da ottenere la migliore soddisfazione dei bisogni di tutti.
Paradigmi di interazione
Il paradigma di interazione è un costrutto mentale molto complesso nel quale sono definiti, mediante simboli di vario tipo, tutti i possibili modi in cui un individuo può o deve interagire con gli altri, in termini di forme, norme, valori (etici ed estetici), cognizioni, miti, credenze, pregiudizi, istituzioni, leggi, ambiti e regole di competizione e cooperazione, giochi, diritti, doveri, obblighi, divieti, linguaggi, gesti, simboli, tipi, classi e categorie di persone, discriminazioni sociali, occasioni, rituali, celebrazioni, ruoli ecc.
2017/09/17
Chi interagisce?
Quando due persone interagiscono, a interagire non sono le loro coscienze, ma i loro inconsci.
Sulla timidezza
La timidezza consiste in una imbarazzante indecisione circa il ruolo da assumere in certe situazioni con certe persone più o meno conosciute, accompagnata dalla paura di non essere all'altezza del possibile ruolo o che gli altri non siano disposti ad accettarlo, decretando l'incapacità sociale del soggetto.
Confusione sull'amore
Ognuno definisce l'amore come gli pare per cui è inutile discuterne. Amore è una parola che andrebbe vietata per la confusione che genera, ma io stesso mi dimentico spesso di non usarla.
Il valore comparato dei libri
In una biblioteca tutti i libri hanno la stessa dignità in quanto libri, ma i loro contenuti, in quanto strumenti per capire la realtà e la natura umana, hanno un valore alquanto diverso tra loro.
In tal senso, su ogni mille di libri ce n'è forse uno che da solo vale più di tutti gli altri messi insieme, senza contare che molti libri, anche di grande successo, come la Bibbia e altri di contenuto religioso, sono pieni di falsità più o meno pericolose.
Il problema è che non vi sono classifiche universalmente riconosciute sul valore relativo dei libri a nostra disposizione per cui ognuno di noi deve faticosamente orientarsi tra l'immensa offerta disponibile cercando di individuare i libri di maggior valore.
In tal senso, su ogni mille di libri ce n'è forse uno che da solo vale più di tutti gli altri messi insieme, senza contare che molti libri, anche di grande successo, come la Bibbia e altri di contenuto religioso, sono pieni di falsità più o meno pericolose.
Il problema è che non vi sono classifiche universalmente riconosciute sul valore relativo dei libri a nostra disposizione per cui ognuno di noi deve faticosamente orientarsi tra l'immensa offerta disponibile cercando di individuare i libri di maggior valore.
Occasioni sociali
L'uomo ha bisogno di interagire con altri, ma non può farlo liberamente, essendo psicologicamente condizionato dall'Altro generalizzato (termine usato da George Herbert Mead per indicare l'insieme dei possibili ruoli sociali conosciuti da un individuo attraverso le sue passate interazioni con gli altri)
Paura della verità
La verità spaventa chi è stato ingannato sin dalla nascita e da allora propaga gli inganni su cui si è formato.
Interazionismo simbolico
Secondo la teoria psicologica, sociologica e filosofica di George Herbert Mead nota come "Interazionismo simbolico", la mente si struttura e riempie di contenuti attraverso le interazioni sociali simboliche (rese possibili dal linguaggio) che permettono lo sviluppo e l'evoluzione di tre agenti mentali che insieme formano ciò che Mead chiama il sé (self):
2017/09/16
Il piacere della festa
Il piacere di partecipare ad una festa è causato soprattutto dalla conferma della propria appartenenza ad un gruppo o comunità, ovvero del fatto che si è accettati come suoi membri. Senza periodiche conferme di questo tipo si vivrebbe nell'angoscia del rischio di isolamento sociale. La festa permette inoltre di interagire con altre persone in modi che sarebbero sconvenienti o sospetti al di fuori della festa stessa. Per esempio, alla festa si può ballare insieme con un'altra persona, fuori della festa, "non si fa".
Le ragioni del conformismo
Per far parte di una comunità è obbligatorio rispettarne gli usi e costumi, ovvero le forme, norme, valori e ruoli che caratterizzano il suo paradigma comportamentale.
Ci sono vari tipi di comunità con paradigmi più o meno poveri e rigidi, grossolani e sofisticati, gentili e violenti. In ogni caso vale la regola sopra esposta.
Siccome l'Uomo non può fare a meno di appartenere ad una o più comunità, la questione non è se essere più o meno conformisti (essendo la conformità indispensabile), ma la scelta delle comunità a cui appartenere e dei ruoli da giocare in esse.
Ci sono vari tipi di comunità con paradigmi più o meno poveri e rigidi, grossolani e sofisticati, gentili e violenti. In ogni caso vale la regola sopra esposta.
Siccome l'Uomo non può fare a meno di appartenere ad una o più comunità, la questione non è se essere più o meno conformisti (essendo la conformità indispensabile), ma la scelta delle comunità a cui appartenere e dei ruoli da giocare in esse.
Schiavi di paradigmi culturali
Siamo tutti schiavi di paradigmi culturali che definiscono le possibili forme (logiche, etiche ed estetiche) dei nostri pensieri e comportamenti, nel senso che nel pensare e nel fare non siamo capaci di usare forme che non siano previste nei paradigmi applicabili, o abbiamo consciamente o inconsciamente paura di farlo.
I paradigmi culturali non sono immutabili ma cambiano molto lentamente, quasi impercettibilmente e solo in circostanze favorevoli, come le rivoluzioni religiose, politiche, economiche e tecnologiche.
Le tradizioni popolari sono un esempio di paradigmi culturali in quanto definiscono le forme che i membri di una comunità debbono celebrare, ovvero ripetere, rappresentare, presenziare, non solo per poter confermare la loro appartenenza alla comunità, ma anche per interagire con gli altri membri di essa, nel senso che che non sono permesse interazioni libere e immediate, ma solo mediate, ovvero regolate, dalle forme, norme, valori e ruoli caratteristici della comunità in quanto costitutivi del suo paradigma culturale. Tali forme includono costumi, feste, cibi, performance, giochi, gare, arredi, addobbi, cerimonie, maniere, etichette, gusti, dialetti, titoli onorifici ecc.
I paradigmi culturali non sono immutabili ma cambiano molto lentamente, quasi impercettibilmente e solo in circostanze favorevoli, come le rivoluzioni religiose, politiche, economiche e tecnologiche.
Le tradizioni popolari sono un esempio di paradigmi culturali in quanto definiscono le forme che i membri di una comunità debbono celebrare, ovvero ripetere, rappresentare, presenziare, non solo per poter confermare la loro appartenenza alla comunità, ma anche per interagire con gli altri membri di essa, nel senso che che non sono permesse interazioni libere e immediate, ma solo mediate, ovvero regolate, dalle forme, norme, valori e ruoli caratteristici della comunità in quanto costitutivi del suo paradigma culturale. Tali forme includono costumi, feste, cibi, performance, giochi, gare, arredi, addobbi, cerimonie, maniere, etichette, gusti, dialetti, titoli onorifici ecc.
Lo spirito della folla
Lo spirito di una folla è costituito da ciò che è comune a tutte le persone che la compongono, ovvero gli strati più semplici e stupidi, i meno evoluti, delle loro menti. In una folla non c'è spazio per idee originali, riflessioni, differenze di opinione o direzioni diverse dalla quella in cui la maggioranza è orientata. La folla è bestiale, e reagisce con ferocia verso chi cerca di frenarla. Sa ciò che vuole è non è disponibile a discutere i suoi obiettivi. Con la forza della sua numerosità la folla esalta e irretisce i suoi membri, che si sentono forti grazie ad essa. La folla è folle.
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