2017/09/03

Il piacere (e il dolore) della (non) partecipazione

Partecipare significa essere parte di un sistema di parti che interagiscono secondo programmi e margini di libertà che dipendono dalla particolare natura del sistema.

I gruppi sociali sono sistemi a cui gli esseri umani hanno bisogno di appartenere, ovvero di cui essi hanno bisogno di essere parte. Ogni gruppo è caratterizzato da certe forme, norme, valori e ruoli attraverso i quali, e solo attraverso i quali, è possibile interagire.

La non partecipazione ovvero l'isolamento sociale è considerato prova di disumanità. Chi più partecipa è considerato più umano e desiderato, chi meno partecipa è considerato meno umano ed emarginato.

Quando soddisfano il bisogno di partecipare, gli esseri umani provano piacere, quando non vi riescono, dolore e disturbi mentali.

Perciò l'uomo cerca continuamente di partecipare a eventi, movimenti e forme sociali e di raccogliere e condividere prove e riconoscimenti di tale partecipazione, come foto, video, souvenirs, amuleti, simboli, medaglie, trofei, diplomi, regali, opere d'arte, musica, giornali, libri, post in social networks ecc.

2 commenti:

  1. Come la vedi la partecipazione al delitto? E' una forma di partecipazione molto richiesta e apprezzata. Ci sono prove di ìngresso. Entri solo sei sei inequivocabilmente imbrattato di sangue. Senza arrivare a questo, è richiesta partecipazione all'illecito, statuito a volte al solo fine di essere violato. Siamo strani noi, costruiamo i vincoli per renderci credibili infrangendoli.

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  2. Il tuo commento non mi sembra pertinente con il mio articolo perché il delitto non è un sistema, ma un evento nel sistema e partecipare ad un delitto come autore o complice, determina una rottura (seppure parziale) del sistema, non una partecipazione ad esso. Altra cosa è divenire membro di una banda di criminali, cosa che per qualcuno può essere gratificante in quanto la banda è comunque un gruppo sociale, con le sue forme, norme, valori e ruoli. Infine non condivido la tua opinione che noi costruiamo vincoli per renderci credibili infrangendoli. Puoi darmi un esempio concreto di tale idea? Noi creiamo vincoli per limitare la libertà altrui, che vediamo, consciamente o inconsciamente, come una minaccia per la nostra vita e la nostra libertà.

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Blog di Bruno Cancellieri