Siamo perduti se oggi nemmeno i filosofi hanno consigli da darci, se non prendere atto (ognuno per conto suo) del declino della civiltà e delle catastrofi sociali e ambientali imminenti, anche perché da soli non si può cambiare il mondo. E' relativamente facile ribellarsi (uniti o separati) contro qualcosa di malefico (fase distruttiva), ma non basta, bisognerebbe anche impegnarsi (uniti) a favore di qualcosa di benefico (fase costruttiva). Ma cosa sia questo qualcosa di benefico nessun intellettuale di oggi ce lo dice, forse a causa della debolezza del pensiero debole?
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