Posso esercitare l'autogoverno solo quando sono solo. Infatti, in compagnia di una persona sono inconsciamente, in gran parte, diretto da essa. In compagnia seguo passivamente i miei automatismi mentali determinati dalla mia mappa cognitivo-emotiva. In essa sono registrate le reazioni emotive che devo avere a tutto ciò che il mio interlocutore può dire o fare. Ma soprattutto tendo inconsciamente a mantenere verso il mio interlocutore l'immagine che di me gli ho già dato, il modo in cui mi sono presentato ad esso e nel quale mi riconosce. Non posso, non riesco ad essere diverso da quella immagine. In quel momento mi è impossibile cambiare. In compagnia sono come mi vogliono gli altri.
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