Per esercitare la libertà di volere qualcosa, quella cosa bisogna poterla fare. Possiamo anche volere cose impossibili, ma in tal caso stiamo solo esercitando la libertà di volere, senza che questa conduca al risultato voluto. Infatti la volontà può anche essere fine a sé stessa, indipendentemente dal risultato voluto. Ci sono infatti persone che sono accomunate da una comune volontà, anche se ciò che vogliono è impossibile. In tal caso, però, la loro volontà permette loro di ottenere qualcosa, che non è l'oggetto della loro volontà, ma un sottoprodotto, cioè l'interazione con altre persone che condividono la stessa volontà, risutlato che può essere ancora più interessante e utile dell'oggetto della volontà stessa. Insomma si tratta in tal caso di una volontà illusoria che però può soddisfare bisogni collaterali.
Ma mettiamo da parte le volontà illusorie e torniamo all'assunto originale. Volere, in senso reale, anzi realistico, significa scegliere tra diverse opzioni, e per "opzioni" intendo possibilità reali, cioè cose la cui realizzazione dipende dalla volontà del volente. Per esempio, se mi metto in viaggio con la mia automobile, posso "voler" andare in un certo luogo raggiungibile attraverso la rete stradale. Non posso voler andare sul pianeta Giove. O meglio se voglio realmente andare su Giove e credo che ciò mi sia possibile dimostro di essere uno psicopatico.
Se invece, ad esempio, voglio inventare qualcosa che migliori lo stato dell'umanità, non si tratta di volontà, ma di speranza, auspicio, augurio, desiderio, motivazione, preferenza, perché il miglioramento dell'umanità non dipende dalla nostra volontà se non in misura molto piccola, quasi nulla. Infatti, anche se tutti "volessero" il miglioramento dello stato dell'umanità, non è detto questo si avvererebbe, per ovvi motivi, cioè perché ognuno vorrebbe una società a modo proprio, per soddisfare le proprie esigenze, senza necessariamente soddisfare quelle altrui.
Per concludere, il detto "volere è potere" credo vada invertito per diventare "potere è volere", perché possiamo volere solo ciò che possiamo realmente fare, avere o prendere. Cerchiamo allora di capire come possiamo ampliare le nostre opzioni, cioò le nostre possibilità, i nostri poteri, le nostre reali opzioni. In tal modo riusciremo forse a evitare di volere cose per noi impossibili e a dedicarci a quelle possibili.
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