Il fascismo è demagogico, ma padronale, retorico, xenofobo, odiatore di cultura, spregiatore della libertà e della giustizia, oppressore dei deboli, servo dei forti, sempre pronto ad indicare negli "altri" le cause della sua impotenza o sconfitta.
Il fascismo è lirico, gerontofobo, teppista se occorre, stupido sempre, ma alacre, plagiatore, manierista. Non ama la natura perché identifica la natura nella vita in campagna, cioè nella vita dei servi, ma è cafone, cioè ha le spocchie del servo arricchito.
Odia gli animali, non ha senso dell'arte, non ama la solitudine, né rispetta il vicino, il quale, d'altronde, non rispetta lui.
Non ama l'amore ma il possesso.
Non ha senso religioso, ma vede nella religione il baluardo per impedire agli altri l'ascesa al potere.
Intimamente crede in Dio, ma come ente col quale ha stabilito un concordato, do ut des.
E' superstizioso, vuol essere libero di fare quel che gli pare, specialmente se a danno o fastidio agli altri.
Il fascista è disposto a tutto purché gli si conceda che lui è il padrone, il padre.
[Ennio Flaiano]
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