2016/12/09

Cause e rimedi (improbabili) della crisi economica

Se la disoccupazione aumenta la colpa non è dei governi o dei cosiddetti "poteri forti", ma soprattutto del continuo progresso tecnologico che sempre di più sostituisce i lavoratori con computer e robot (aumentando la produttività), e della concorrenza dei paesi più poveri dove si lavora in condizioni di semischiavitù, senza garanzie e con rischi per la salute.

Non c'è e non potrà esserci lavoro per tutti, a meno che non si riduca mediamente di almeno il 30% l'orario di lavoro, cosa che però renderebbe ancora meno competitive le aziende che lo facessero, rispetto a quelle in cui l'orario di lavoro è più lungo. Ovviamente bisognerebbe anche proibire alle persone di lavorare più di 5 ore al giorno.

Solo le persone più competitive e fortunate riescono e a trovare un lavoro (con salari mediamente in diminuzione), le altre sono condannate alla miseria, a meno che non si stabilisca un salario di cittadinanza per tutti, tassando massicciamente le grandi ricchezze per coprire l'esborso, ma questo indurrebbe i più ricchi ad emigrare e a spostare le loro attività economiche in paesi in cui la tassazione è più favorevole. Occorre anche dire che, in una economia globalizzata, il miglioramento dell'economia di un paese corrisponde spesso al peggioramento di quella di qualcun altro per effetto della concorrenza.

I governi sono impotenti rispetto a questo immenso problema, che può essere risolto solo a livello globale se i singoli paesi rinunceranno alla loro sovranità a favore di uno stato federale mondiale o almeno continentale.

Altrimenti ci dobbiamo aspettare un ulteriore livellamento delle condizioni di vita tra i paesi più ricchi e quelli più poveri (con l'impoverimento di quelli più ricchi), un ulteriore aumento della disoccupazione e del divario tra i ricchi (sempre più ricchi e meno numerosi) e i poveri (sempre più poveri è più numerosi) e la scomparsa del ceto medio.

Sperare in altre soluzioni è ingenuo e illusorio; prometterle è demagogico.

2 commenti:

  1. Lo scenario che hai delineato è futuribile, nell'immediato le cause della disoccupazione dipendono profanamente da errori imprenditoriali di gestioni "irrazionali" , (vedi Kahneman).inoltre la gestione della finanza pubblica è vergognosa, in India ľapplicazione del microcredito (Sen) è un ottimo modello di funzionamento corretto. Di fatto il grave problema del capitalismo è ľeccessiva concentrazione di ricchezza nel mercato (vedi Zingales).
    Io spero che il futuro che hai raccontato arrivi presto perché a quel punto non si potrà fare altro che riconsiderare il concetto di lavoro non più come banale produttività ma piuttosto come attività interattiva di formazione e sviluppo della conoscenza del genere umano

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    1. Sebbene trovo alcune cose che hai detto condivisibili, credo che la causa principale della disoccupazione non sia quella che hai detto ma quella che ho descritto io.

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Blog di Bruno Cancellieri