Quando si discute di etica, ognuno si aggrappa alla propria visione dell'invisibile come ad un salvagente, temendo che questo gli venga tolto. Ognuno sente il bisogno di criticare il pensiero dell'altro per difendere il proprio, come se le idee altrui fossero una minaccia per la propria integrità e reputazione. Fraintendere l'interlocutore, distorcere o estremizzare il senso delle sue parole per poterle squalificare è una forma di autodifesa molto comune. Tutto questo è involontario, inconscio, automatico. Lo fanno tutti, anche io.
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