Di fronte ad una affermazione, chi l’ascolta reagisce sempre con un giudizio (o pregiudizio) automatico, conscio o inconscio, che può essere cognitivo e/o affettivo.
Il giudizio cognitivo qualifica una certa affermazione come più o meno vera o falsa, giusta o sbagliata, esatta o errata, completa o incompleta, sufficiente o insufficiente, utile o inutile, oppure incomprensibile, insignificante ecc.; il giudizio emotivo la qualifica come piacevole o spiacevole, attraente o repellente, buona o cattiva, bella o brutta, tollerabile o intollerabile, lusinghiera o offensiva, oppure indifferente, irrilevante, non meritevole di attenzione ecc.
Chi, durante una discussione in cui è emerso un disaccordo, afferma di non giudicare, in realtà ha giudicato inconsciamente e ha paura di esprimere il giudizio sfavorevole temendo una reazione ostile del giudicato.
Indice per categorie
| Indice cronologico
| Articolo casuale
| Articoli in evidenza
| I miei aforismi
| Contatto
ATTENZIONE: Questo blog si è trasferito in http://blog.cancellieri.org
Nessun commento:
Posta un commento