Quando sono vicino ad una persona, sarebbe bello se io potessi tranquillamente pensare ai suoi bisogni e alle sue passioni e a come essi si possono conciliare con i miei.
Invece i miei pensieri vagano incontrollati, o meglio, controllati da forze inconsce e involontarie che il mio io cosciente non riesce a dominare, come la paura di sbagliare, di dire o fare qualcosa di indegno o umiliante, scatenare tragici conflitti o svelare terribili segreti.
Questi pensieri così prodotti mi inibiscono e/o mi spingono a comportarmi in modo inutile o dannoso rispetto alla soddisfazione dei bisogni e delle passioni miei e altrui.
Come fare per risolvere o alleviare questo problema? Forse sarebbe utile trovare persone con cui parlare esplicitamente dei rispettivi bisogni e passioni.
Cosa difficile, perché pochi conoscono i propri bisogni e la natura umana al di fuori degli insegnamenti di religioni e culture malate.
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