Uno dei sensi di colpa più diffusi, sebbene spesso inconscio, è quello di esistere.
Infatti esistere comporta una responsabilità, anzi tante responsabilità quante sono le altre persone che esistono allo stesso tempo.
Infatti verso ogni altra persona abbiamo la responsabilità di scegliere se ignorarla o interagire con essa, e ignorare una persona è già offenderla.
Se decidiamo di non ignorare una persona, dobbiamo scegliere come interagire con essa e siamo responsabili di tale scelta. E' difficile, se non impossibile, interagire con una persona sempre a suo favore, ovvero cercando di soddisfare i suoi bisogni ignorando i nostri. Prima o poi chiederemo al nostro interlocutore di fare qualcosa per soddisfare (anche) i nostri bisogni, o lo costringeremo a farlo con la forza o con altri strumenti di dissuasione.
Insomma, siccome siamo tutti più o meno egoisti, siamo tutti anche colpevoli di esistere. In altre parole, solo chi non esiste è innocente. Il che si sposa bene col concetto giudeocristiano di peccato originale.
A corollario di quanto detto, si può inoltre affermare che chi non fa nulla per migliorare la società (nel suo insieme) è corresponsabile dello stato in cui essa si trova.
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