Ogni organismo vivente, o parte di esso, serve a qualcosa. Analizzando e ripercorrendo tutti i rapporti di servizio tra gli organi e tra gli individui di una specie vivente, vediamo che i beneficiari ultimi di tali servizi sono i geni della specie stessa. Infatti, i corpi (e le menti di cui sono parte integrante), sono veicoli, mezzi attraverso i quali i geni soddisfano il loro bisogno primordiale, quello di riprodursi attraverso una specie, strutturata in un modo particolare sia a livello individuale che di gruppo o sistema. L'evoluzione, mediante mutazioni genetiche, inventa strategie di riproduzione sempre più adeguate alle condizioni ambientali, alterando, nel corso delle generazioni che si succedono, le caratteristiche delle specie.
All'interno dell'individuo, la mente è al servizio del corpo, che la comanda attraverso i sentimenti. Infatti la mente non può far altro che obbedire ai sentimenti, cioè di servirli, di contribuire alla loro realizzazione e soddisfazione. Il problema nasce quando vi sono sentimenti conflittuali. Allora la mente deve decidere a quali sentimenti dare ragione e a quali torto, a quali dire sì e a quali no (per il momento). Il libero arbitrio consiste dunque nel decidere quale richiedente (o padrone), interno o esterno, servire.
Anche la società umana è basata su uno scambio di servizi. Nessuno può vivere senza godere dei servizi offerti da qualcun altro. La dignità sociale e il valore di un individuo consistono dunque nel rapporto tra i servizi che esso offre agli altri e i servizi altrui di cui usufruisce.
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