In quanto esseri umani, abbiamo un assoluto bisogno di partecipare
cooperativamente a contesti sociali. A tale fine, abbiamo bisogno di
mezzi e libertà, e soprattutto di essere accettati dagli altri
partecipanti. Per partecipazione intendo l'essere riconosciuti come
parti di una comunità con un certo ruolo, e per cooperazione l'agire nel
senso di una reciproca soddisfazione dei bisogni individuali, tra cui
quello di mutuo aiuto, solidarietà e intimità, anche sessuale. Dato che
facciamo normalmente parte di più comunità (coppia, familiari, amici,
lavoro, chiesa, città, partito, patria, umanità ecc.), è necessario che
vi sia compatibilità tra le diverse partecipazioni.
La
partecipazione cooperativa, o cooperazione partecipativa, richiede sempre un prezzo da pagare. Infatti,
in quanto cooperativa, essa impone a ciascuno di soddisfare in un certa
misura i bisogni altrui, e di essere, almeno in parte, come vogliono
gli altri. Il prezzo risulta troppo alto se richiede di rinunciare ad
aspetti fondamentali della propria unica personalità, alle proprie
inclinazioni profonde o alla partecipazione ad altri contesti ritenuti
incompatibili. Ciò può indurre a preferire la non partecipazione al
contesto troppo costrittivo e a cercarne altri, più congeniali o
liberali, a cui partecipare.
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