1) Cosa vuole il mio inconscio?
2) Come agisce e si manifesta?
3) E' meglio assecondarlo o contrastarlo?
4) Posso cambiarlo?
Risposte:
1)
Il mio inconscio vuole che io faccia parte di una o più comunità con
forme, norme e valori compatibili con la mia personalità, in posizione
dignitosa, in cui sono accolto, rispettato, protetto, desiderato, amato,
dove posso comunicare, interagire, giocare, cooperare e avere rapporti
sessuali con altre persone senza riunciare alla mia libertà, senza
subire violenze e senza rischi.
2) Per raggiungere il suo
obiettivo l'inconscio mi spinge ad attuare una serie di strategie e
azioni socialmente rilevanti, più o meno coerenti, a volte
conflittuali, più o meno efficaci e a volte controproducenti. Esse si manifestano attraverso sentimenti, emozioni,
attrazioni, repulsioni, desideri e paure.
3) Se voglio star bene è necessario che io
assecondi selettivamente le richieste dell'inconscio scegliendo con
intelligenza le strategie e le azioni più utili e produttive, evitando
di mettere in atto quelle meno efficaci o controproducenti.
4) Non
posso cambiare il mio inconscio, ma posso conoscerlo meglio attraverso lo studio della psicologia e la psicoterapia, per servirlo
meglio. Tuttavia esso può cambiare spontaneamente come conseguenza di
nuove esperienze.
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1) Io sono la mia consapevolezza dell'inconscio di cui, così come del colore degli occhio, non mi sento responsabile! 2) Lo fa in tutti i mie comportamenti 'naturali' e, insomma, è il cavallo brado che è in me e che con la volontà debbo voler adattare alle mie idee cosicché da uomo divento Uomo; è il campo brullo che debbo coltivare; è il bimbo con talento che debbo far diventare musicista... e via dicendo!
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