Un giorno sarò morto. Fino ad allora obbedirò alle leggi della natura, dei miei geni e della società seguendo le indicazioni dei miei sentimenti. Quello che avverrà dopo non lo so e non credo che né io né altri lo sapremo mai, almeno da vivi. In caso di conflitto tra le leggi che ho menzionato, userò la ragione, le mie esperienze e le mie conoscenze scientifiche e umanistiche per trovare compromessi o scegliere tra le diverse opzioni, usando come criterio di giudizio la soddisfazione dei bisogni miei e altrui.
L'autocoscienza è il risultato delle scelte e la di esse meditazione. La conoscenza intelligente, che definiamo ragione, credo che chi finalmente si è immerso nella sapienza cosciente e felice la metta tranquillamente in soffitta, per così dire! un po' come quando raggiungi l'orgasmo e del pensiero sei cosciente di non averne coscienza, e tutto felicemente.
RispondiEliminaLivio, complimenti per la tua immersione nella sapienza cosciente e felice. Ti invidio.
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