Non si può dimostrare l'inesistenza di qualcosa che non esiste. Noi atei, infatti, non vogliamo dimostrare l'inesistenza di Dio, perché l'onere della prova spetta a chi l'afferma. Vogliamo invece dimostrare l'esistenza di inganni e ingannatori (in buona o cattiva fede) che danneggiano l'umanità in quanto ostacolano il progresso della conoscenza della natura umana, oltre a creare disagi mentali.
Caro Andrea sono Guido Martinoli e ci siamo appena cosciuti ai recenti caffè filò con Federico e Maria. Sto curiosando sul tuo sito che decisamente avvincente, completo, sincero e attraente.
RispondiEliminaRiprendo una tua affermazione che, peraltro, è assai diffusa e cioè che l'onere della prova spetta a chi afferma. Orbene se tu (voi) ateo "affermi" l'inesistenza di Dio, devi dimostrarla, non c'è scampo, ergo devi dimostrare l'inesistenza di qualcosa, che infatti, non esiste. Per me non fa una grinza; non è un cavillo logico o linguistico. Io penso di capirti ma io preferisco (se non devo) dichiararmi agnostico, l'unica posizione non credente disponibile io penso. Se vorrai rispondermi la mia mail è: guido.martinoli@libero.it
Grazie e alle prossime dispute sui caffè filosofici.
Buon anno, Guido