Suppongo che il piangere di gioia, un ossimoro non impossibile, si possa spiegare con la rievocazione del dolore (da cui il pianto) associato alla precedente repressione di un bisogno, ovvero alla rinuncia ad una speranza, rievocazione che avviene quando, insperabilmente, quel bisogno può essere soddisfatto e la speranza sembra avverarsi.
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