I rapporti umani sono segnati da due opposte tendenze naturali: l'istinto di cooperazione (senza il quale la specie umana si estinguerebbe) e quello di competizione, senza il quale non ci sarebbero progresso tecnologico, né, dittature, né guerre.
Da un punto di vista etico, la cooperazione è normalmente considerata un bene, mentre la competizione, in quanto opposta alla cooperazione, un male.
Come ci insegna la psicoanalisi, noi tendiamo a nascondere, anche a noi stessi, tutto ciò che in noi è immorale o politicamente scorretto, per cui finiamo per credere di essere più cooperativi e meno competitivi di quanto in realtà siamo.
Per esempio, l'invidia e l'arrivismo sono manifestazioni dell'istinto di competizione ed è difficile trovare uno che ammetta di essere invidioso o arrivista.
Purtroppo, l'istinto di competizione, sebbene rimosso nell'inconscio, non smette di agire per vie traverse e mistificate, col risultato che la vita sociale, e la conoscenza di se stessi, sono essenzialmente false perché ognuno cerca di sembrare più cooperativo e meno competitivo di quanto sia in realtà.
Sarebbe quindi meglio per tutti ammettere sinceramente, a se stessi e agli altri, che in ognuno di noi albergano entrambi gli istinti di cooperazione e di competizione.
Indice per categorie
| Indice cronologico
| Articolo casuale
| Articoli in evidenza
| I miei aforismi
| Contatto
ATTENZIONE: Questo blog si è trasferito in http://blog.cancellieri.org
Nessun commento:
Posta un commento