Fin da quando ero bambino, ho sempre avuto una sensazione di precarietà sociale, ovvero l'idea che, se gli altri sapessero cosa penso di loro e che sentimenti provo nei loro confronti, mi escluderebbero dalla loro cerchia.
Questa idea mi ha mantenuto in uno stato di allerta, e mi ha indotto ad offrire agli altri un'immagine accettabile (e a tale scopo mistificata) di me, dei miei sentimenti, delle mie idee, delle mie motivazioni, della mia storia e del mio comportamento abituale.
Questa mistificazione è stata, e continua ad essere, a sua volta, un'ulteriore fonte di apprensione per il rischio che venga scoperta.
Di conseguenza, tendo prudentemente a nascondere la parte più autentica di me.
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