L’inconscio funziona secondo una logica, ovvero non a caso e non per una libera volontà interna o esterna. Se non conosciamo o non comprendiamo la sua logica non è tanto perché è inconscia, quanto perché è molto diversa da quella del nostro io cosciente. Se ci aspettiamo di comprendere la logica dell’inconscio secondo i paradigmi della nostra logica cosciente, saremo sempre delusi, confusi e frustrati. La logica inconscia è infatti molto più rudimentale e arcaica (in termini evoluzionistici) rispetto a quella cosciente. L’inconscio, infatti, non è analitico e non ha il senso della misura, ma reagisce in modo grossolano a certe percezioni attivando emozioni e sentimenti di attrazione o repulsione univoci, anche se a volte conflittuali. Per l’inconscio una cosa è buona o cattiva, bella o brutta, vera o falsa, in assoluto, senza mezze misure, sempre o mai, dovunque o in nessun luogo. L’inconscio funziona come un software che ha come obiettivo la soddisfazione dei bisogni primari del suo portatore, tra cui quello di sopravvivere, di riprodursi e di far parte di una società, con qualunque possibile strategia.
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