2018/06/06

Cosa fare in ogni situazione

Un computer "sa" cosa fare un ogni situazione, e così anche un essere umano, che, in molti aspetti, funziona in modo simile ad un computer, anzi, ad un insieme di computer collegati tra loro.

Un programma di automazione consiste concettualmente in una tabella in cui ad ogni situazione (o stato, o stimolo) predefinita e riconosciuta, è associato un comportamento (o risposta) predefinito. Il comportamento, specialmente nell'uomo, può essere anche un non comportamento, ovvero consistere nell'immobilizzarsi o oziare in attesa di una situazione più chiara o più favorevole.

Il comportamento associato ad una certa situazione può essere più o meno volontario o involontario, conscio o inconscio, semplice o complesso. Nel comportamento involontario rientrano anche i sentimenti, in quanto reazioni programmate.

La determinazione ovvero percezione e riconoscimento delle situazioni è di fondamentale importanza proprio perché da tale riconoscimento dipendono comportamenti e sentimenti.

Per un essere umano, sia la determinazione della situazione, sia il comportamento sono sempre complessi perché un umano è un sistema complesso, ovvero costituito da una gran quantità di sottosistemi (ovvero computer o agenti mentali), ognuno dei quali determina autonomamente la situazione secondo criteri propri e si comporta secondo un suo  programma. Il comportamento di un individuo, "nel complesso", è la sommatoria dei comportamenti unitari decisi e controllati autonomamente allo stesso tempo dai vari computer interni che costituiscono l'individuo stesso.

L'io cosciente è un particolare computer (o sottosistema o agente mentale) che ha il compito di coordinare il comportamento, ovvero di mediare tra le richieste di comportamento provenienti dai vari sottosistemi. Dal punto di vista dell'io cosciente, la situazione generale comprende una situazione esterna e una interna, quella esterna determinata dai sensi ed elaborata dal sistema cognitivo, quella interna costituita dalle pulsioni e dai sentimenti provenienti dagli altri sottosistemi.

L'io cosciente opera dunque ad un livello logico superiore rispetto agli altri agenti mentali, potendo teoricamente "osservare" una situazione dai punti di vista di tutti gli altri agenti mentali (e di se stesso) e i rispettivi comportamenti o richieste di comportamento, e decidere a quali richieste dare seguito e quali inibire. In pratica, però, l'attività di molti agenti mentali sfugge all'osservazione e al controllo dell'io cosciente.

Un io cosciente evoluto cerca di comprendere i programmi dei vari agenti mentali e di valutarne la "salute" al fine di favorire quelli più sani e inibire e/o curare, mediante psicoterapia o auto-terapia, quelli meno sani.

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Blog di Bruno Cancellieri