2017/04/11

Metodo per capire il senso di ogni comportamento umano

Qualsiasi cosa facciamo, pensiamo, cerchiamo, diciamo ecc. è parte di una strategia o tattica (conscia o inconscia) per soddisfare uno o più bisogni innati o acquisiti, i quali possono essere raggruppati nelle seguenti cinque classi:
  • bisogni di salute (integrità fisica, nutrizione, rapporti sessuali, protezione, assenza di dolore, sicurezza economica, riposo, guarigione...) 
  • bisogni di comunità (appartenenza e integrazione sociale, interazione, cooperazione, unione, intimità, riconoscimento del proprio ruolo sociale...)
  • bisogni di bellezza (armonia, pulizia, semplicità, purezza, chiarezza,  fascinazione, incanto...)
  • bisogni di libertà (individuazione, differenziazione, solitudine, spazio, tempo, creazione, esplorazione, fantasia...)
  • bisogni di sapienza (informazioni, conoscenze)
  • bisogni di potenza (prevalenza, posizione gerarchica più alta possibile consentita dalle proprie capacità confrontate con quelle altrui, riconoscimento e accettazione della propria posizione gerarchica da parte degli altri...)




Piaceri e gioie sono l'effetto della soddisfazione dei bisogni, mentre dolori e sofferenze sono l'effetto della loro frustrazione. I disturbi e le malattie mentali di origine interattiva (cioè non organica) sono causati da una prolungata frustrazione e/o rimozione di bisogni.

Per quanto detto sopra, se si vuole capire qualsiasi comportamento umano, qualunque suo prodotto o opera, pensiero, sentimento o espressione, occorre chiedersi quali bisogni il soggetto cercava di soddisfare attuando quel comportamento, producendo quel prodotto o quell'opera o esprimendosi in quel modo. Segue un questionario che può aiutarci in questo.

Il soggetto...
  • cercava di guadagnare denaro? [il denaro facilita la soddisfazione di diversi bisogni, di tutte le classi sopra elencate]
  • cercava di preservare la sua salute?
  • cercava di diventare immortale?
  • cercava un partner sessuale?
  • cercava di rendersi attraente verso eventuali partner sessuali o economici?
  • cercava di ottenere riconoscimenti di appartenenza sociale?
  • cercava di essere accettato dagli altri membri della sua comunità di appartenenza?
  • cercava di convincere altre persone ad obbedire alle prescrizioni della sua comunità di appartenenza?
  • cercava di stabilire un legame di interdipendenza con altre persone?
  • cercava di far parte di una comunità?
  • cercava di obbedire a prescrizioni della comunità di appartenenza?
  • cercava di difendere la sua comunità di appartenenza?
  • cercava di produrre qualcosa di bello?
  • cercava di affermare la propria libertà rispetto a vincoli o convenzioni ritenute opprimenti?
  • cercava di affermare la propria superiorità rispetto a qualcun altro?
  • cercava di affermare un certo status gerarchico?
  • cercava di aumentare il suo status?
  • cercava di evitare di dover obbedire a certe persone o alle prescrizioni della propria comunità
  • cercava il successo?
  • cercava di convincere gli altri della propria maggiore competenza?
  • provava un senso di soddisfazione rispetto a certi suoi bisogni?
  • provava un senso di frustrazione rispetto a certi suoi bisogni?
  • cercava di capire i bisogni altrui?
  • cercava di soddisfare i bisogni altrui?
  • cercava di ostacolare la soddisfazione dei bisogni altrui?
  • cercava di soddisfare in modo simbolico un bisogno rimosso?
  • cercava di nascondere qualche suo bisogno ritenuto sconveniente?
  • ....

Qualcuno ha trovato questo metodo "troppo schematico e riduttivo". La mia risposta è che il fatto di essere schematico è una virtù in quanto gli schemi aiutano a capire fenomeni complessi. Che poi sia riduttivo dipende se uno lo considera un punto di arrivo o di partenza, uno schema esclusivo o inclusivo. Infatti non conosco altri metodi più completi, comprensibili, utilizzabili ed efficaci. Comunque il questionario non è completo, ognuno può aggiungere tutte le domande che vuole facendo però sempre riferimento ai bisogni, perché non facciamo nulla se non per soddisfare uno o più bisogni nostri e/o altrui.

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Blog di Bruno Cancellieri