L'essenza del cristianesimo è il sacrificio umano di Gesù necessario per placare l'ira di Dio (originata dal peccato di Adamo ed Eva) e riaprire le porte del paradiso. Per questo Edgar Morin parla di Dio come "boia".
"Opera del dio della castità, nato da una vergine, generato dallo Spirito di Dio, il vergine Gesù prende su di sé tutta la sessualità del mondo e la riscatta con il suo sacrificio. Riapre le porte dell'immortalità che si erano richiuse sulla colpa del vecchio Adamo. Capro espiatorio volontario dell'umanità, permette con il suo sacrificio la riconciliazione tra Dio e i suoi figli: gli uomini. E in effetti, calmando il furore del padre attraverso il sacrificio del figlio, il cristianesimo paca per sempre la gelosia di Yaweh. Come il velo del tempio, la colpa si strappa nel momento in cui il sacrificio è compiuto. Nell'iconografia cristiana, Dio il Padre diviene allora una specie di Dio-Grande-Padre, paterno e remoto, che trabocca d'amore per il suo figlio martire Gesù di cui è stato il boia. Il figlio Gesù ha espiato per tutti i figli della terra e il Padre Dio può ormai perdonare. Cristo-re è la risposta a Edipo-re. È il vangelo, la buona novella..." [Edgar Morin – L'uomo e la morte]
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tutto logico, no?
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