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ATTENZIONE: Questo blog si è trasferito in http://blog.cancellieri.org
2015/11/29
Sull'odio inconscio
L'essere umano è capace di amare e di odiare. Quando l'oggetto del nostro amore ci delude, l'amore si trasforma facilmente in odio. La società ci insegna ad amare i membri della nostra famiglia e comunità e ad odiare o ad essere indifferenti verso quelli che non ne fanno parte. Così, odiare i membri della nostra famiglia o comunità è un tabù che viene normalmente rimosso (in termini psicoanalitici), ma non cessa di esistere e di operare a livello inconscio. Dovremmo avere il coraggio di ammettere che siamo capaci di odiare, e che effettivamente odiamo, anche alcuni membri della nostra famiglia o comunità, senza sentirci necessariamente in colpa per questo. Soltanto dopo possiamo e dobbiamo chiederci se questo odio è giustificato ed eventualmente superarlo. In altre parole, per superare il nostro odio verso qualcuno o qualcosa bisogna prima ammettere che esso esiste e agisce, altrimenti esso difficilmente smetterà di condizionarci inconsciamente.
2015/11/27
Jorge Luis Borges - Elogio dell'ombra
Elogio dell'ombra
La vecchiaia (è questo il nome che gli altri le danno)
può essere il tempo della nostra felicità.
L'animale è morto o è quasi morto.
Rimangono l'uomo e la sua anima.
Vivo tra forme luminose e vaghe
che non sono ancora le tenebre.
Buenos Aires,
La vecchiaia (è questo il nome che gli altri le danno)
può essere il tempo della nostra felicità.
L'animale è morto o è quasi morto.
Rimangono l'uomo e la sua anima.
Vivo tra forme luminose e vaghe
che non sono ancora le tenebre.
Buenos Aires,
I giusti secondo Jorge Luis Borges
I giusti
Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma.
Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma.
2015/11/25
Sull'addomesticamento dell'Uomo
L'Uomo è un animale domestico, è scritto nei suoi geni, inutile ignorare questo fatto. Senza la sua addomesticabilità (che implica l'obbedire e il comandare) la nostra specie sarebbe estinta da un bel po'. Perciò la questione non è come evitare di obbedire e comandare, ma come obbedire meglio e in modo più selettivo, e come comandare meglio.
2015/11/24
Il piacere dell'obbedienza e del comando
Ogni cosa o persona ubbidisce e comanda ad altre cose o persone. Sia il comandare che l'ubbidire sono caratteristici della natura umana e fonti di piacere e conforto.
Obbedire e comandare sono due verbi oggi politicamente molto scorretti e rimossi dalla coscienza collettiva in quasi tutte le culture occidentali e democratiche , ma vivi e vegeti nell'incoscio di ogni essere umano e si manifestano in forme dissimulate, mascherate o sublimate.
Io sento, intuitivamente, che tutti noi esseri umani, anche i più democratici, anche i più anarchici, abbiamo bisogno sia di ubbidire che di comandare a qualcosa o a qualcuno, anzi, a più cose e più persone simultaneamente o alternatamente.
Anche nei rapporti amorosi obbedienza e comando possono intrecciarsi.
Le burocrazie e le gerarchie politiche, militari, religiose, industriali, accademiche, sono i sistemi in cui, per eccellenza, ognuno obbedisce e comanda allo stesso tempo, e non senza un piacere più o meno celato.
E' la natura umana, facciamocene una ragione e smettiamo di negare ipocriticamente e rimuovere nell'inconscio questi bisogni e piaceri "naturali".
Obbedire e comandare sono due verbi oggi politicamente molto scorretti e rimossi dalla coscienza collettiva in quasi tutte le culture occidentali e democratiche , ma vivi e vegeti nell'incoscio di ogni essere umano e si manifestano in forme dissimulate, mascherate o sublimate.
Io sento, intuitivamente, che tutti noi esseri umani, anche i più democratici, anche i più anarchici, abbiamo bisogno sia di ubbidire che di comandare a qualcosa o a qualcuno, anzi, a più cose e più persone simultaneamente o alternatamente.
Anche nei rapporti amorosi obbedienza e comando possono intrecciarsi.
Le burocrazie e le gerarchie politiche, militari, religiose, industriali, accademiche, sono i sistemi in cui, per eccellenza, ognuno obbedisce e comanda allo stesso tempo, e non senza un piacere più o meno celato.
E' la natura umana, facciamocene una ragione e smettiamo di negare ipocriticamente e rimuovere nell'inconscio questi bisogni e piaceri "naturali".
Sulla natura umana (ubbidire e comandare)
Ogni essere umano è costituito da due parti più o meno sviluppate: il suo io (cioè la sua parte conscia) e il suo me (cioè il suo corpo e il suo inconscio). Esse sono in continua interazione e comunicazione tra di loro e con il mondo esterno, costituito dagli altri esseri umani, dalle culture e dalla natura.
Ogni essere umano ha due funzioni fondamentali: ubbidire e comandare, e si trova ad ubbidire e/o a comandare al suo io, al suo me, agli altri, alle culture e alla natura in varie modalità, combinazioni e variazioni spaziali e temporali. In altre parole, in ogni momento un essere umano obbedisce e/o comanda ad una o più persone e/o a cose interne e/o esterne. Al suo interno, in particolare, è sempre in atto una interazione tra il suo io e il suo me in quanto una parte cerca continuamente di comandare l'altra, non sempre riuscendoci.
Chi volesse migliorare le sue condizioni o fare una psicoterapia dovrebbe chiedersi a chi o a cosa sta obbedendo e/o cercando di comandare, e a quali fini, per poi decidere eventualmente di ubbidire e/o comandare di più o di meno rispetto a certe persone o cose, e di cambiare i relativi fini.
Ogni essere umano ha due funzioni fondamentali: ubbidire e comandare, e si trova ad ubbidire e/o a comandare al suo io, al suo me, agli altri, alle culture e alla natura in varie modalità, combinazioni e variazioni spaziali e temporali. In altre parole, in ogni momento un essere umano obbedisce e/o comanda ad una o più persone e/o a cose interne e/o esterne. Al suo interno, in particolare, è sempre in atto una interazione tra il suo io e il suo me in quanto una parte cerca continuamente di comandare l'altra, non sempre riuscendoci.
Chi volesse migliorare le sue condizioni o fare una psicoterapia dovrebbe chiedersi a chi o a cosa sta obbedendo e/o cercando di comandare, e a quali fini, per poi decidere eventualmente di ubbidire e/o comandare di più o di meno rispetto a certe persone o cose, e di cambiare i relativi fini.
2015/11/23
Chi vuole interagire con chi e perché?
Ogni umano ha bisogno di interagire con altri umani, per desiderio o costrizione. Tuttavia ognuno ha una certa libertà, più o meno grande, di scegliere le persone con cui interagire. Quando veniamo al mondo questa libertà è nulla, e l'unica interazione possibile è quella con la madre o chi ne fa le veci. Crescendo, si aprono ulteriori possibilità che dipendono molto dal tipo di cultura in cui si vive.
2015/11/22
2015/11/21
Le quattro cose più importanti
Le quattro cose più importanti per un essere umano sono:
- la sua salute
- le sue appartenenze (attive e passive)
- le sue libertà
- le sue interazioni con gli altri umani
2015/11/20
Il bello del banale
Siamo talmente abituati a considerare la banalità una qualità disprezzabile che non ci accorgiamo che molte cose che rendono dolce o sopportabile la vita sono banali. E poi ci sono banalità che nascondono significati profondi. Dovremmo imparare a guardare le banalità senza pregiudizi e senza preemozioni.
Sulla saggezza
SULLA SAGGEZZA
Socrate diceva che saggio è colui che sa di non sapere, io aggiungo che saggio è colui che sa di non essere libero di pensare e volere.
Socrate diceva che saggio è colui che sa di non sapere, io aggiungo che saggio è colui che sa di non essere libero di pensare e volere.
Teoria degli emotori sociali
Il nostro comportamento, i nostri pensieri, le nostre motivazioni ed emozioni sono determinati da agenti mentali inconsci tra cui due particolarmente importanti, che io chiamo "emotori sociali" in quanto generatori di motivazioni ed emozioni (desiderate e indesideate) che riguardano direttamente o indirettamente le nostre relazioni e i nostri comportamenti sociali.
2015/11/19
Importanza delle storie
Ogni persona o cosa ha una storia. Chiediamoci allora, di ogni persona o cosa, quale sia la sua storia. Nessuna storia è bella o brutta, buona o cattiva, ma ognuna è interessante e vale la pena di conoscerla. Una storia non si può cambiare, ma conoscerla, capirla può cambiare molte cose per chi l'apprende. Questo vale anche per la propria storia. A volte due storie si incontrano per caso o per una scelta volontaria, proseguono insieme per un certo tempo e poi si separano quando non ci sono più le condizioni per una soddisfazione reciproca.
2015/11/18
Solitudine e compagnia
Solitudine e compagnia non sono mutualmente esclusive, non sono partiti tra cui scegliere. Entrambe sono stimolanti e produttive e l’arte di vivere implica la capacità di conciliarle e armonizzarle, di viverle entrambe nella combinazione più soddisfacente.
2015/11/14
Integrare le scienze umane
Per poter incidere positivamente nella società, le scienze umane e sociali (specialmente filosofia, psicologia, neurobiologia, sociologia e politologia) dovrebbero integrarsi in un'unica disciplina, che potrebbe essere definita "Panantropologia", come proposto dallo psichiatra Luigi Anepeta. Finché rimarranno terreni di specializzazione separati da muri accademici non ci aiuteranno a migliorare significativamente la condizione umana.
Religione e discriminazione sociale
Tutte le religioni dividono (e discriminano) la gente in fedeli e infedeli, la scienza unisce.
2015/11/10
Il problema più importante
Il problema più importante è come interagire con gli altri nel modo durevolmente più utile e piacevole per tutti. La soluzione, in generale, include la comprensione critica del comportamento proprio e altrui, il superamento dei conflitti di interessi mediante compromessi e la cooperazione per il perseguimento degli interessi comuni non conflittuali.
Una macchina per risolvere problemi
L'Uomo è (anche) una macchina per risolvere problemi ma spesso non capisce quali siano quelli più importanti o non sa definirli correttamente. Così finisce per risolvere problemi trascurabili e trascurare quelli importanti.
2015/11/09
Nichilista attivo
Mi considero un nichilista attivo in quanto cerco di dare un senso, con la mia vita e il mio pensare, a ciò che non lo ha. Infatti, nulla ha senso in sé o a priori e tanto meno un senso oggettivo. Il senso alle cose dobbiamo inventarlo e darlo noi umani vivendolo, ognuno secondo la propria natura. Camus docet.
Perché ci sono tanti politici disonesti e falsi
Il motivo per cui in parlamento e nella pubblica amministrazione ci sono tanti politici disonesti e falsi è che ci sono tanti cittadini disonesti i quali, alle elezioni, eleggono i candidati che si mostrano più tolleranti verso la disonestà, e tanti cittadini ingenui e ignoranti che credono alle bugie dei candidati più falsi. In somma, il problema ha origine nell'elettorato e non si risolve se non migliora la qualità media dei cittadini.
2015/11/08
Atto di umiltà
Dobbiamo fare atto di umiltà e rassegnarci alla nostra ignoranza riguardo alla realtà e al fatto che quello che vediamo è solo una piccola parte di essa, per di più filtrata e alterata dai nostri mezzi mentali, soprattutto quelli inconsci e irrazionali. Tuttavia, per vivere abbiamo bisogno di una rappresentazione semplificata e pratica del mondo. L'importante è che sia condivisa con altri almeno quanto basta per una convivenza pacifica e costruttiva.
2015/11/07
Spazio-tempo
Chi può escludere che la mia esistenza sia solo un cursore che si muove in uno spazio-tempo infinito già determinato che comprende tutto il passato e tutto il futuro? E' un'ipotesi come tante altre, non meno realistica di altre.
2015/11/06
What makes a person boring
https://www.quora.com/What-makes-a-person-boring
Sintesi delle risposte che trovo più interessanti:
Sintesi delle risposte che trovo più interessanti:
- incapacità di capire se l'interlocutore è interessato ad ascoltare quello che gli viene detto.
- non avere alcun senso dell'umorismo, non saper ridere di nulla
- non avere nulla da dire che non si sappia già
- non avere nulla da dire di interessante per l'interlocutore
- disinteresse per le opinioni dell'interlocutore
2015/11/03
Schiavitù e libertà
Siamo schiavi dei nostri bisogni e delle nostre paure ma abbiamo la libertà di cercare il modo migliore per soddisfare i nostri bisogni ed evitare le cose che ci fanno paura.
Occhiale filosofico (Psicodiagramma)
Introduzione
L’occhiale filosofico o psicodiagramma, è uno schema grafico che serve ad affrontare nel modo più saggio qualsiasi problema e a vedere qualsiasi cosa o persona nella prospettiva ottimale tenendo conto delle cose più importanti per te e per gli altri. Osservando ripetutamente lo schema, fino a poterlo rivedere con l’immaginazione ogni volta che vuoi, riesci a guidare il tuo pensiero in modo produttivo rispetto alla soluzione dei problemi che intendi affrontare.
Il problema più importante che l'occhiale filosofico può aiutarti ad affrontare è quello di trovare il giusto rapporto verso le persone e le cose che ti circondano e con cui puoi interagire.
Il problema più importante che l'occhiale filosofico può aiutarti ad affrontare è quello di trovare il giusto rapporto verso le persone e le cose che ti circondano e con cui puoi interagire.
2015/11/01
Mente a due velocità
L'io cosciente può cambiare in un attimo: basta una scoperta. L'inconscio, invece, per cambiare ha bisogno di mesi e in certi casi di anni.
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