Recentemente sto riflettendo sul concetto di "interazioni umane e pseudoumane" (cioè interazioni -- ovvero scambi, comunicazioni, transazioni, cooperazioni, stimolazioni, manipolazioni fisiche o morali --- tra due esseri umani o tra un essere umano e un simulacro di essere umano o oggetto o macchina o software rappresentativo o suggestivo di umanità) come bisogno psicologico elementare primario, di basso livello nel senso lo porrei allo stesso livello del nutrirsi nella gerarchia dei bisogni di Maslow e che esige di essere soddisfatto periodicamente, in forma fisica o metaforica, a qualsiasi costo, anche a quello di rinunciare alla propria libertà, razionalità e dignità.
Da qui mi è venuta l'idea di definire il concetto di "interazioni creative" intendendo delle modalità di interazione tra esseri umani basate non su convenzioni tradizionali (o comunque mediate da usi e costumi) ma su regole flessibili, dinamiche e variabili da inventare (creativamente) e negoziare di volta in volta tra due esseri umani interessati a interagire tra loro. Intendo regole di tipo linguistico, cognitivo, economico, didattico, contrattuale, etico/morale, sessuale etc.
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