- Compiacere di più gli altri, ovvero adattarsi maggiormente alle esigenze e ai desideri altrui
- Indurre gli altri a compiacerci di più, ovvero ad adattarsi maggiormente alle nostre esigenze e ai nostri desideri
- Cercare persone più adatte a sé con cui interagire
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2018/12/31
Come migliorare le interazioni con gli altri?
Cosa si può fare per migliorare le proprie interazioni con gli altri? Suppongo che vi siano tre classi di soluzioni (non mutuamente esclusive):
Il valore delle tradizioni
Le tradizioni servono a mantenere la coesione sociale. Quando non raggiungono più tale scopo, diventano solo un peso. Conviene allora abbandonarle ed eventualmente crearne altre più efficaci.
A che servono i sentimenti?
Suppongo che i sentimenti (piacere, dolore, gioia, sofferenza) abbiano un ruolo fondamentale nel funzionamento della vita, in quanto servono al corpo per indicare alla mente cosciente la valenza vitale di particolari percezioni o idee, ovvero in quale misura una certa cosa percepita o una certa idea o ipotesi di azione è associabile alla soddisfazione o alla frustrazione dei suoi bisogni in un rapporto di causa-effetto. Attraverso tali indicazioni (costituite dai sentimenti) la mente si sviluppa e forma la sua struttura, ovvero essa programma la logica delle risposte comportamentali della persona alle diverse situazioni.
2018/12/30
A che serve la mente?
Suppongo che la mente serva a stabilire in quale misura una certa cosa (oggetto, persona, azione, idea, evento, opzione, luogo, posizione ecc.) possa soddisfare o frustrare i bisogni del corpo a cui appartiene, e ad imparare ad accrescere e a migliorare tale capacità. Infatti, ritengo che la mente sia un organo del corpo sviluppatosi nel corso dell'evoluzione per favorire e facilitare la salute e la riproduzione del corpo stesso.
Conflitti di temi
Vorrei parlare con qualcuno di temi che mi interessano, ma non trovo quasi mai persone interessate a parlare con me di tali temi. Trovo invece quasi sempre persone interessate a parlare di temi che interessano a loro e non a me. Credo che anche altri abbiano lo stesso problema. Come risolverlo?
2018/12/29
Lo shopping come rito e indentificatore sociale
L'acquisto o la consumazione di certi beni e servizi caratteristici di una certa cultura possono costituire riti di appartenenza e identificatori sociali. Per questo essi possono risultare particolarmente attraenti.
Falsità affermative vs. falsità riduttive
Ci sono due tipi di falsità: quelle che affermano l'esistenza di qualcosa che non esiste, o l'inesistenza di qualcosa che esiste, e quelle che considerano una parte della realtà affermando che sia la sola rilevante, ignorando o nascondendo altre parti che contraddicono le loro affermazioni.
Risposte cognitivo-emotivo-motivazionali
Ognuno ha le sue particolari risposte cognitivo-emotivo-motivazionali agli stimoli esterni e interni. Gli umani si differenziano soprattutto per tali risposte. Se volete capire una persona, chiedetevi quali siano le sue particolari risposte a certi stimoli, ovvero a certe immagini, idee, parole, situazioni, eventi, domande, richieste, sensazioni ecc.
Noi siamo le nostre risposte cognitive, emotive e motivazionali
Noi siamo i modi in cui rispondiamo agli stimoli esterni e interni, ovvero siamo le nostre risposte cognitive, emotive e motivazionali a ciò che ci capita. Tali risposte dipendono dalla personalità del soggetto, ovvero dal suo temperamento genetico, dalle sue esperienze e dalle sue cognizioni, che insieme costituiscono una specie di programma o strategia di comportamento, modificabile con le esperienze.
Risposte cognitive, emotive e motivazionali e il triplice bias
Nota: in questo articolo i concetti di emozione e di sentimento non sono distinti, e i due termini sono usati come sinonimi. Di conseguenza il termine”emotivo” viene usato come sinonimo di ”sentimentale”.
Si può discutere all’infinito, e senza venirne a capo, se l’uomo sia una speciale categoria di computer, ovvero se il suo sistema nervoso funzioni, almeno in parte, in modo analogo a quello di un computer, ma non voglio farlo in questo articolo. Mi pare però incontrovertibile che ogni essere umano reagisca a stimoli interni ed esterni in modi che gli sono peculiari, ovvero non casuali, e che costituiscono la sua personalità e identità sociale, ovvero il suo comportamento tipico.
Si può discutere all’infinito, e senza venirne a capo, se l’uomo sia una speciale categoria di computer, ovvero se il suo sistema nervoso funzioni, almeno in parte, in modo analogo a quello di un computer, ma non voglio farlo in questo articolo. Mi pare però incontrovertibile che ogni essere umano reagisca a stimoli interni ed esterni in modi che gli sono peculiari, ovvero non casuali, e che costituiscono la sua personalità e identità sociale, ovvero il suo comportamento tipico.
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2018/12/26
Comprensione cognitiva e comprensione emotiva
Capire significa stabilire un rapporto di causa-effetto tra due o più “cose” come eventi, fenomeni, azioni, pensieri, idee, sentimenti ecc. Ci sono due modi di capire: uno cognitivo e uno emotivo. Quello cognitivo permette ad una persona di collegare causalmente dei fatti senza fare riferimento ai propri sentimenti. Quello emotivo permette ad una persona di associare una cosa ad un proprio particolare sentimento più o meno doloroso o piacevole, nel senso che l’evocazione o il verificarsi di quella cosa avrebbe come conseguenza un certo sentimento. Normalmente la nostra comprensione delle cose è allo stesso tempo in parte cognitiva e in parte emotiva, e le due parti si influenzano reciprocamente.
2018/12/25
L'Essere come somma di automatismi
Ognuno è i suoi automatismi, cioè i modi in cui reagisce agli stimoli esterni e interni, cognitivamente, emotivamente e motivazionalmente. Tali automatismi possono essere in parte cambiati per cause esterne e interne, tra cui la predisposizione degli stessi automatismi a cambiare se stessi.
Da cosa dipende il comportamento umano
La gente comune pensa che il comportamento dell'uomo dipenda principalmente dalla sua volontà, ovvero da una buona o cattiva volontà, da una volontà giusta o sbagliata, e che per migliorare i rapporti umani sia sufficiente volerlo. Non capisce che la volontà non è autonoma ma è il risultato di logiche consce e ancor più inconsce, difficilmente controllabili e modificabili.
Domande sulla conoscenza di se stessi
Che significa conoscere se stessi? Quali sono i requisiti per ottenere tale conoscenza? A quale età è possibile cominciare a conoscere se stessi? In quale modo e in quale misura la gente comune conosce se stessa? Come si descrive? Secondo quali teorie scientifiche, filosofiche o religiose? Come spiega il suo comportamento? Cosa sa di ciò che avviene nel suo cervello? Cosa sa dei suoi automatismi?
Vitalità dei giochi tra bambini
Un quartiere dove non ci sono bambini che giocano tra loro è un quartiere morto.
2018/12/24
Sugli auguri di Natale
Cari amici, se non vi faccio gli auguri di Natale o Capodanno non è per scortesia né perché non vi voglia bene. E' che non riesco a fare le cose solo perché lo richiede la tradizione. Le dimostrazioni di affetto, secondo me, per essere autentiche, dovrebbero essere fatte indipendentemente dal calendario. Il Natale e le altre feste principali sono per tanta gente i giorni in cui ognuno, attraverso gli auguri, dovrebbe dichiarare il proprio affetto e il proprio desiderio di interconnessione con le persone che gli sono care. Se non lo facesse sarebbe come se dichiarasse che non gli sono care. Io mi ribello a questa tradizione che ci costringe a ricambiare gli auguri ricevuti per non offendere chi li fa.
Complessità degli organismi
Un organismo complesso è costituito dall'interconnessione e interazione di organismi più semplici. Dall'interazione tra le parti "emergono" proprietà e capacità che non esistono in alcuno dei componenti, per cui si può dire che il tutto sia maggiore della somma delle parti.
Pertanto, per conoscere un organismo complesso occorre conoscere gli organismi più semplici che lo compongono e le relazioni tra di essi, da cui derivano le speciali proprietà e capacità dell'insieme. Questo vale specialmente per l'uomo e per le società, che sono gli organismi più complessi di cui conosciamo l'esistenza.
Senza seguire tale principio e metodo, la conoscenza degli organismi può essere solo emotiva, irrazionale, riduzionista, riduttiva, superficiale, tendenziosa, fallace, inconcludente.
Pertanto, per conoscere un organismo complesso occorre conoscere gli organismi più semplici che lo compongono e le relazioni tra di essi, da cui derivano le speciali proprietà e capacità dell'insieme. Questo vale specialmente per l'uomo e per le società, che sono gli organismi più complessi di cui conosciamo l'esistenza.
Senza seguire tale principio e metodo, la conoscenza degli organismi può essere solo emotiva, irrazionale, riduzionista, riduttiva, superficiale, tendenziosa, fallace, inconcludente.
2018/12/22
Disaccordo e aggressività
In caso di disaccordo tra due persone avviene spesso che esso venga visto come una colpa e che di essa venga accusato l'altro. Infatti, ognuno pensa di aver ragione, altrimenti il disaccordo non ci sarebbe, quindi ognuno pensa che se l'altro non ammette di aver torto è perché (1) non vuole pur sapendo di sbagliare, quindi è in mala fede; oppure perché (2) non è abbastanza intelligente da capire che sbaglia ma crede di saperla più lunga del suo interlocutore, quindi può essere "giustamente" qualificato come arrogante. In tale situazione, in cui ognuno ritiene l’altro arrogante o in mala fede, è facile che si scateni una certa aggressività da una o da ambo le parti.
2018/12/21
Aforismi di un outsider
Il 16-12-2018 Nilalienum Edizioni ha pubblicato in formato elettronico "Aforismi di un outsider" di Bruno Cancellieri con la seguente presentazione:
"Questo libretto presenta una raccolta di aforismi di Bruno Cancellieri di notevole densità, da cui traspare una visione disincantata e critica nei confronti dello stato di cose esistente nel mondo caratterizzato da fenomeni inquietanti di egoismo, stupidità, ignoranza, mistificazione, cedimento alle tradizioni, alle mode e ai luoghi comuni. Una visione marcatamente pessimistica ma, ciò nondimeno, non nichilistica.
"Questo libretto presenta una raccolta di aforismi di Bruno Cancellieri di notevole densità, da cui traspare una visione disincantata e critica nei confronti dello stato di cose esistente nel mondo caratterizzato da fenomeni inquietanti di egoismo, stupidità, ignoranza, mistificazione, cedimento alle tradizioni, alle mode e ai luoghi comuni. Una visione marcatamente pessimistica ma, ciò nondimeno, non nichilistica.
Arroganza della conoscenza e arroganza dell'ignoranza
Ci sono due tipi di arroganza: quella dell'erudito e quella dell'ignorante. Entrambi presumono di sapere ciò che è importante sapere per vivere bene e onestamente, entrambi pensano che un certo sapere dell'altro sia sbagliato, insufficiente o inutile.
Senso della vita e bias cognitivo
Quando parliamo del senso della vita, ovvero del suo scopo, non possiamo essere imparziali né oggettivi perché l'uomo ha bisogno di senso e non può sopportare che la propria vita non abbia un "buon" senso. In realtà tutto ciò che è reale ha un senso, anche ciò che non ha uno scopo apparente, anche ciò che ha uno scopo insopportabile, anche il caso.
Aspettative sentimentali
L'aspettativa del piacere è piacevole, quella del dolore dolorosa. A volte è difficile distinguere il piacere dovuto ad una soddisfazione fisica da quello legato alla sua aspettativa, ovvero alla sua immaginaria anticipazione.
Per esempio, il piacere che le religioni conferiscono ai credenti è dovuto essenzialmente, oltre al sentimento di comunità e condivisione, all'aspettativa di una futura ricompensa divina.
Occorre inoltre osservare che la durata dell'aspettativa di una certa soddisfazione può essere molto più lunga della durata della soddisfazione stessa; ciò può rendere l'aspettativa di qualcosa di piacevole molto più piacevole della sua realizzazione. Lo stesso vale, viceversa, per l'aspettativa di un evento doloroso.
Per esempio, il piacere che le religioni conferiscono ai credenti è dovuto essenzialmente, oltre al sentimento di comunità e condivisione, all'aspettativa di una futura ricompensa divina.
Occorre inoltre osservare che la durata dell'aspettativa di una certa soddisfazione può essere molto più lunga della durata della soddisfazione stessa; ciò può rendere l'aspettativa di qualcosa di piacevole molto più piacevole della sua realizzazione. Lo stesso vale, viceversa, per l'aspettativa di un evento doloroso.
2018/12/20
Il circolo vizioso della tristezza
Si è malinconici perché si hanno pensieri tristi o si hanno pensieri tristi perché si è malinconici? Forse sono vere entrambi i casi, in un perfetto circolo vizioso.
2018/12/19
Paure paradossali
Tra le varie paure ci sono anche la paura di aver paura e la paura di aver coraggio.
Qualità umane
L'uomo è un animale competitivo, geloso, invidioso, vanitoso, presuntuoso, arrogante, litigioso, egoista, conformista, gregario, credulo, ingenuo, pavido, bugiardo, nevrotico, miope, semplicista, ostinato ecc. È l'animale più pericoloso per il pianeta e per se stesso.
2018/12/18
Chi non piscia in compagnia...
Un detto popolare afferma che "chi non piscia in compagnia, o fa il ladro o fa la spia". Per l'uomo comune l'affermazione è valida sostituendo a "pisciare" qualunque altro verbo.
2018/12/17
Condivisione e vita sociale
Suppongo che la mente umana e la società (entità perfettamente interdipendenti) siano basate sulla condivisione di forme, norme, valori, beni, servizi, linguaggi, narrazioni, corpi, giochi, tradizioni, gusti, spettacoli, riti ecc. Per condivisione intendo l’avere qualcosa di materiale o immateriale in comune, o fare cose insieme, in modo più o meno duraturo. Si tratta dunque di una relazione bilaterale, simmetrica o asimmetrica, ma sempre reciproca, almeno nelle intenzioni di una delle parti in gioco.
Influenza dell'ambiente
Ogni ambiente influenza chi ci vive. Per cambiare le influenze conviene cambiare ambiente.
2018/12/13
Per interagire cooperativamente
Per interagire cooperativamente con gli altri bisogna tenere in considerazione le loro mappe cognitivo-emotive.
Domande sulla condivisione
Cosa condividere? Con chi? Come? Quando? Quanto? Cosa non condividere? Perché condividere? Perché non condividere? Condividere o non condividere, questo è il dilemma.
2018/12/12
Società e condivisione
La società è fatta di condivisioni. È il risultato di innumerevoli condivisioni di beni, servizi, risorse, parole, narrazioni (più o meno vere e false), riti, superstizioni, credenze, valori, tabù, logiche, mentalità, gusti, sentimenti, emozioni, intimità, mode, spettacoli, testi, immagini, suoni, film, teorie, forme, libri, conoscenze, idee, notizie, simulacri, simboli, giochi, abilità, luoghi, istituzioni, organizzazioni, associazioni ecc.
L'uomo ha bisogno di condividere. Se non lo fa muore. Tanto più condivide, tanto più è vivo e felice.
Tuttavia, la condivisione di disprezzo, paura e odio verso altri umani può causare liti, guerre, distruzioni e isolamenti dolorosi o letali. Perciò conviene non disprezzare, temere e odiare più dello stretto necessario.
L'uomo ha bisogno di condividere. Se non lo fa muore. Tanto più condivide, tanto più è vivo e felice.
Tuttavia, la condivisione di disprezzo, paura e odio verso altri umani può causare liti, guerre, distruzioni e isolamenti dolorosi o letali. Perciò conviene non disprezzare, temere e odiare più dello stretto necessario.
2018/12/11
Facebook e la condivisione
Suppongo che il grande successo di Facebook sia dovuto al fatto che è uno strumento di condivisione, che promette condivisione, della quale l'Uomo ha un forte e insopprimibile bisogno.
2018/12/10
Ragione e torto
Può succedere che due persone con idee diverse abbiano entrambe ragione e/o entrambe torto. Infatti, ragione e torto dipendono dal contesto o paradigma di riferimento. Due persone che comunicano sulla base di contesti o paradigmi diversi, o più semplicemente con punti di vista diversi, possono avere entrambe ragione (rispetto ai propri punti di vista, contesti e paradigmi) anche se dicono cose opposte. E' il contesto che dà significato al testo. Senza un contesto di riferimento qualsiasi affermazione non significa alcunché.
Può l'intelligenza essere eccessiva?
E' meglio non essere più intelligenti del necessario. L'intelligenza non deve essere fine a se stessa, ma aiutarci a soddisfare i nostri bisogni.
Sul processo di individuazione
Il processo di individuazione non dovrebbe essere finalizzato a differenziarsi dagli altri (anche se ciò accade inevitabilmente in una certa misura) ma a trovare condivisioni alternative rispetto a quelle native, cioè condivisioni più favorevoli alla soddisfazione dei propri bisogni. In altre parole individuarsi dovrebbe consistere nel trovare nuove e più favorevoli affinità.
Verità e condivisione
L'uomo non ha bisogno di verità, ma di condivisione di narrazioni, vere o false che siano.
2018/12/08
Il prezzo della felicità
Per raggiungere la felicità bisogna rinunciare a qualcosa e a volte il prezzo è troppo alto.
La solitudine del saggio
I saggi sono condannati alla solitudine perché sono rari, e gli stolti, che costituiscono la stragrande maggioranza della gente, li vedono come strani, noiosi, provocatori, utopisti, esigenti, giudicanti, pignoli, rigorosi, austeri, presuntuosi, arroganti ecc.
Gli stolti amano gli umili, ma non i saggi. I saggi, infatti non sono umili, anche se sanno che conviene sembrarlo per essere accettati e amati.
Gli stolti si guardano bene dal diventare saggi perché per loro è meglio sbagliare insieme che avere ragione da soli. Perciò se appartenete a quel piccolo numero di persone che cercano di capire la natura umana, non fatevi illusioni: più la capirete e più sarete soli.
Gli stolti amano la falsa saggezza, quella dei ciarlatani (accademici e non), inutile, illusoria e spesso dannosa, ma facile da condividere. Perché per l'uomo ciò che conta non è la verità, ma la condivisione, fosse anche la condivisione di falsità. La verità è molto più complessa e imbarazzante delle falsità; per questo la falsità è più popolare.
Gli stolti amano gli umili, ma non i saggi. I saggi, infatti non sono umili, anche se sanno che conviene sembrarlo per essere accettati e amati.
Gli stolti si guardano bene dal diventare saggi perché per loro è meglio sbagliare insieme che avere ragione da soli. Perciò se appartenete a quel piccolo numero di persone che cercano di capire la natura umana, non fatevi illusioni: più la capirete e più sarete soli.
Gli stolti amano la falsa saggezza, quella dei ciarlatani (accademici e non), inutile, illusoria e spesso dannosa, ma facile da condividere. Perché per l'uomo ciò che conta non è la verità, ma la condivisione, fosse anche la condivisione di falsità. La verità è molto più complessa e imbarazzante delle falsità; per questo la falsità è più popolare.
Come cambiare una mente
Prima di cominciare a cambiare una mente, bisogna sapere come è fatta e come funziona.
Che succede quando leggiamo
Quando leggiamo un articolo di un giornale, acquisiamo un pezzo di software che va ad aggiungersi a quello che già possediamo. In realtà non si tratta di una semplice aggiunta, perché il software preesistente esamina e valuta il nuovo frammento e "decide" se accoglierlo tutto, in parte o per niente e in quale zona, ovvero contesto, della sua struttura inserirlo, dopo averlo adattato, semplificato, tradotto, interpretato, completato, modificato, distorto in modo "conveniente", ovvero "congeniale", secondo i propri bias cognitivi e le proprie risposte emotive.
2018/12/07
Inviti a copiare
Ogni libro, ogni giornale, ogni cartello o video pubblicitario è un pezzo di software che ci invita a copiarlo nella nostra mente.
L'uomo e il suo software
Io suppongo che la mente umana sia come il software di un computer con l'aggiunta di sentimenti, coscienza e volontà, che interagiscono col software stesso.
Il software (sia quello dei computer, sia quello umano) è fatto di informazioni, ovvero di dati, alcuni dei quali hanno la speciale funzione di dirigere, ovvero comandare, il comportamento della macchina o della persona secondo certi algoritmi, ovvero "logiche": essi vengono comunemente chiamati programmi e sono più o meno modificabili.
Il software (sia quello dei computer, sia quello umano) è fatto di informazioni, ovvero di dati, alcuni dei quali hanno la speciale funzione di dirigere, ovvero comandare, il comportamento della macchina o della persona secondo certi algoritmi, ovvero "logiche": essi vengono comunemente chiamati programmi e sono più o meno modificabili.
2018/12/05
Una mente superiore
Una mente superiore è una mente capace di studiare se stessa, ovvero la propria struttura e il proprio funzionamento, e di modificarsi volontariamente e consapevolmente, nei limiti del possibile, per migliorare le proprie interazioni con il mondo esterno e interno, in modo da soddisfare meglio i bisogni della propria persona.
Filosofia plurale
La storia della filosofia si dovrebbe chiamare storia delle filosofie, così come non esiste una storia della religione, ma la storia delle religioni.
Ritagli di libri
Se dalla Bibbia prendiamo solo ciò che ci conviene ne viene fuori un ottimo libro. Lo stesso vale per quasi tutti i libri del mondo.
Perché non sono cristiano
Ci hanno insegnato che Dio si è fatto uomo per amore dell'uomo, per salvarlo, e per questo ha fatto torturare e uccidere suo figlio come un criminale. Il risultato è stato la nascita di una nuova religione che ha causato per molti secoli guerre feroci e la repressione della libertà di pensiero.
In quanto alla salvezza cristiana, questa è possibile solo dopo la morte e solo per i pentiti dei loro peccati, il più grave dei quali è non credere in tale Dio e in Cristo.
Non affiderei il governo del mio paese né della mia persona a una guida con queste referenze.
Se il Dio della Bibbia esistesse davvero, non avrebbe bisogno né di emissari né di rappresentanti o interpreti. Parlerebbe direttamente alle persone, e la Bibbia sarebbe tutta un'altra storia.
In quanto alla salvezza cristiana, questa è possibile solo dopo la morte e solo per i pentiti dei loro peccati, il più grave dei quali è non credere in tale Dio e in Cristo.
Non affiderei il governo del mio paese né della mia persona a una guida con queste referenze.
Se il Dio della Bibbia esistesse davvero, non avrebbe bisogno né di emissari né di rappresentanti o interpreti. Parlerebbe direttamente alle persone, e la Bibbia sarebbe tutta un'altra storia.
2018/12/04
Cosa significa inventare
Inventare non significa creare cose inesistenti, ma mettere insieme e collegare in modo nuovo e funzionale cose già conosciute.
Come uscire dalla crisi intellettuale e morale
I paradigmi filosofici del passato non sono in grado di affrontare l'attuale complessità scientifica, tecnologica, sociale, storica, politica (che include, ad esempio, il fallimento del fascismo e del comunismo e la crescente diffusione del populismo). Il fallimento dei paradigmi accademici favorisce uno sterile relativismo e un nichilismo distruttivo che sta causando il declino della nostra civiltà. Io credo che si possa uscire dalla attuale crisi intellettuale e morale attraverso una filosofia della complessità (E. Morin), una visione cibernetica e sistemica della vita (G. Bateson), una logica non aristotelica (A. Korzybski), una pragmatica neurologica dei sentimenti (A. Damasio) e una dialettica dei bisogni umani (L. Anepeta).
2018/12/03
Forme culturali e interazioni
Ogni forma o espressione culturale è un invito all'imitazione, alla conformazione, alla condivisione, all'interazione secondo certe logiche.
Software contro software
Le interazioni tra esseri viventi sono regolate dai rispettivi software, i quali determinano il comportamento, cioè cosa cercare (ovvero le motivazioni e gli interessi) e come reagire ai vari stimoli o input. Le motivazioni di due esseri viventi possono essere tra di loro più o meno sinergiche ("win-win") o conflittuali. In caso di conflitti ciascuna parte può cercare di indurre o costringere il software dell'altra ad adattarsi ai propri desideri, oppure indurre o costringere il proprio software ad adattarsi a quelli dell'altra. La condizione umana è caratterizzata infatti da una continua dialettica tra i software delle persone che interagiscono, che può essere più o meno violenta.
Il livello dell'io
L'io deve salire di livello rispetto al resto della mente, ovvero al resto del software che ci governa. Non deve perciò dire "io voglio x e non voglio y", ma "il mio software vuole x e non vuole y". Non deve dire "io e te non siamo d'accordo, ma i nostri software non sono d'accordo. Non "io amo x", ma "il mio software ama x". Non "io odio y", ma "il mio software odia y". Non "io penso x", ma "il mio software pensa x".
Confini dei pronomi personali
Con i pronomi personali (io, tu, lui...) non dobbiamo intendere persone intere, ma solo la parte cosciente di esse, ovvero una piccolissima parte delle loro menti. Perciò è appropriato dire "io e il resto della mia mente", "io e il mio corpo" ecc.
Cervelli inadeguati a gestire la complessità
Per centinaia di migliaia di anni l’homo sapiens ha conosciuto un‘unica lingua, un’unica religione, un’unica filosofia, un unico modo di procurarsi il cibo, un’unica forma di governo e ha pensato in modo semplice. Il progresso tecnico degli ultimi quattromila anni, specialmente negli ultimi quattro secoli, ha reso la società e la vita così complesse che non possiamo più permetterci di pensare in modo semplice. Tuttavia il nostro cervello è rimasto fisicamente quello di migliaia di anni fa, poco adatto a gestire la complessità e vari livelli di astrazione e di metapensiero. Lo stesso vale per le culture e la conoscenza della natura umana che sono ancora molto arretrate rispetto alle attuali possibilità tecniche e alle conoscenze scientifiche di cui disponiamo.
2018/12/02
La colpa di non fare del bene
Troppo comodo limitarsi a non fare del male. E comunque si può fare del male anche non facendo alcunché. Diceva bene Voltaire: "ognuno è colpevole del bene che non ha fatto".
Testo e contesto
Ogni espressione umana, ogni frase, ogni parola, va intesa non come informazione a sé stante, ma come parte di un contesto cognitivo ed emotivo, ovvero di una certa visione del mondo. È tale contesto che dà all'espressione il suo vero e profondo significato.
2018/12/01
Teologia vs. filosofia
Io credo che teologia e filosofia siano incompatibili. Per la prima Dio è il punto di partenza, per la seconda Dio o la sua negazione il punto di arrivo.
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