«In singolare contrasto col mio senso ardente di giustizia e di dovere sociale, non ho mai sentito la necessità di avvicinarmi agli uomini e alla società in generale. Sono proprio un cavallo che vuole tirare da solo; mai mi sono dato pienamente né allo stato, né alla terra natale, né agli amici e neppure ai congiunti più prossimi; anzi ho sempre avuto di fronte a questi legami la sensazione di essere un estraneo e ho sempre sentito bisogno di solitudine; e questa sensazione non fa che aumentare con gli anni. Sento fortemente, ma senza rimpianto, di toccare il limite dell'intesa e dell'armonia con il prossimo. Certo, un uomo di questo carattere perde così una parte del suo candore e della sua serenità, ma ci guadagna una larga indipendenza rispetto alle opinioni, abitudini e giudizi dei suoi simili.»
(Albert Einstein, Come io vedo il mondo)
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ATTENZIONE: Questo blog si è trasferito in http://blog.cancellieri.org
2014/06/25
2014/06/21
La trasmissione dell'idiozia alle generazioni future
Pochissimi nascono idioti, quasi tutti ci diventano a causa di una educazione familiare e una cultura diffusa che scoraggiano il pensiero critico e il cambiamento, costringendo il bambino al conformismo e all'adattamento allo status quo. Risultato è che, nella cultura comune, disadattamento equivale a idiozia e i genitori rivolgono ai propri figli il trattamento che hanno subito da piccoli, assicurando la trasmissione dell'idiozia alle generazioni future.
2014/06/19
I castighi di Dio visti da un'autorità scientifica
De Mattei, vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) afferma a Radio Maria che i terremoti sono un castigo di Dio per punire in terra i peccatori, mentre per quanto riguarda gli innocenti (per esempio i bambini) Dio ovviamente non li ha castigati, ma non poteva fare troppi miracoli, quindi li ha lasciati morire semplicemente perché comunque è il padrone della vita di tutti e poi tanto prima o poi tutti dobbiamo morire, anche nelle sofferenze, anche gli innocenti, e ogni giorno degli innocenti subiscono disgrazie dovunque, quindi, perché stupirsi? Questo sedicente scienziato occupa il secondo posto nella maggiore istituzione scientifica italiana. Siamo messi proprio bene.
E poi ci meravigliamo che l'Italia sta andando verso la catastrofe? Seguendo il ragionamento di De Mattei, la catastrofe italiana è anch'essa un castigo di Dio verso gli uomini cattivi, mentre dei buoni Lui se ne frega. Parola di scienziato cattolico!
E poi ci meravigliamo che l'Italia sta andando verso la catastrofe? Seguendo il ragionamento di De Mattei, la catastrofe italiana è anch'essa un castigo di Dio verso gli uomini cattivi, mentre dei buoni Lui se ne frega. Parola di scienziato cattolico!
2014/06/17
Il diritto del bambino al rispetto (di J.Korczak)
La lettura di questo libro dovrebbe essere obbligatoria per potersi sposare.
2014/06/16
Comprendere l'uccisione di familiari e altre follie
Per comprendere i fenomeni di follia più tragici, come l'uccisione di familiari, bisogna ammettere l'esistenza, in ogni essere umano, nessuno escluso, di una mente (fatta di sotto-menti autonome) irrazionale, inconscia, involontaria, automatica, che convive con quella razionale, conscia e volontaria e che spesso la domina. Molti studiosi, e io con loro, credono che la mente conscia sia *normalmente* diretta e controllata da quella inconscia. La mente inconscia a volte prende decisioni assurde e nocive a se stessi e agli altri a causa di bisogni naturali (consci o inconsci) frustrati e per questo ingigantiti, e la mente conscia spesso, specialmente sotto l'effetto di forti emozioni, si disattiva lasciando campo libero a quella inconscia, senza alcun freno di tipo morale o altro. Ulteriori idee sul disagio psichico in http://www.psicologiadeibisogni.it.
La paura di restare soli e quella di perdere la libertà
Uno dei principali fattori della condizione umana è la paura di restare soli. Essa ci accompagna dalla nascita alla morte e rende possibile ogni sorta di abuso e manipolazione mentale, sia nei bambini che negli adulti.
Un altro fattore importante è la paura di perdere la libertà, ma questa è molto meno forte e diffusa rispetto alla prima.
Queste paure, determinate geneticamente, si presentano, alla nascita, con intensità diverse da persona a persona e vengono accentuate o attenuate a seguito delle esperienze individuali, specialmente quelle infantili, soprattutto nei rapporti con genitori, educatori e l'ambiente socioculturale in generale.
Gli effetti principali della paura di restare soli sono la sottomissione materiale ed intellettuale nei confronti di genitori ed educatori, e il conformismo.
Gli effetti principali della paura di perdere la libertà sono la resistenza ad un'educazione coercitiva, lo spirito critico e la creatività intellettuale e artistica.
Un altro fattore importante è la paura di perdere la libertà, ma questa è molto meno forte e diffusa rispetto alla prima.
Queste paure, determinate geneticamente, si presentano, alla nascita, con intensità diverse da persona a persona e vengono accentuate o attenuate a seguito delle esperienze individuali, specialmente quelle infantili, soprattutto nei rapporti con genitori, educatori e l'ambiente socioculturale in generale.
Gli effetti principali della paura di restare soli sono la sottomissione materiale ed intellettuale nei confronti di genitori ed educatori, e il conformismo.
Gli effetti principali della paura di perdere la libertà sono la resistenza ad un'educazione coercitiva, lo spirito critico e la creatività intellettuale e artistica.
2014/06/15
La resistenza al cambiamento
Come convincere la gente a cambiare? La gente ha paura di cambiare, di prendere iniziative per superare lo status quo e di assumersi responsabilità sociali. Bisogna studiare meglio il fenomeno psicologico della resistenza al cambiamento. Se non riusciamo a rimuovere questo ostacolo, tutte le teorie di miglioramento, anche le più sane e valide, rimarranno sulla carta, e sarà il solito parlarsi addosso che lascia il tempo che trova.
Quando si teorizza e si auspica un miglioramento sociale, a chi lo si chiede? Chi dovrebbe agire e cominciare a cambiare? E in che modo praticamente?
La critica sociale è l'attività intellettuale più ingrata e difficile da far accettare, sebbene essa sia ciò di cui la società ha più bisogno per migliorare. Perché a nessuno piace essere criticato, e alle critiche quasi tutti reagiamo con cieca aggressività.
Se la società va male, qualcuno dovrà pure considerarsi responsabile, e invece no, ognuno pensa che sia colpa di altri e che a cambiare debba essere qualcun altro. Le teorie per cui la società va male per colpa di pochi cattivi che sfruttano tanti buoni sono ingenue, ridicole e patetiche. La società va male per colpa di tanti irresponsabili e ignoranti, cioè della maggioranza degli esseri umani.
Quando si teorizza e si auspica un miglioramento sociale, a chi lo si chiede? Chi dovrebbe agire e cominciare a cambiare? E in che modo praticamente?
La critica sociale è l'attività intellettuale più ingrata e difficile da far accettare, sebbene essa sia ciò di cui la società ha più bisogno per migliorare. Perché a nessuno piace essere criticato, e alle critiche quasi tutti reagiamo con cieca aggressività.
Se la società va male, qualcuno dovrà pure considerarsi responsabile, e invece no, ognuno pensa che sia colpa di altri e che a cambiare debba essere qualcun altro. Le teorie per cui la società va male per colpa di pochi cattivi che sfruttano tanti buoni sono ingenue, ridicole e patetiche. La società va male per colpa di tanti irresponsabili e ignoranti, cioè della maggioranza degli esseri umani.
2014/06/14
Critica sociale
La critica sociale è l'attività intellettuale più ingrata e difficile da far accettare, sebbene essa sia ciò di cui la società ha più bisogno per migliorare. Perché a nessuno piace essere criticato, e alle critiche quasi tutti reagiamo con cieca aggressività.
2014/06/13
Disprezzo vs comprensione critica - La stupidità
Non si dovrebbe mai disprezzare alcun essere umano, nemmeno quelli più dannosi. Il disprezzo è la manifestazione dell'incapacità di comprendere. Quando si disprezza un essere umano, implicitamente e inconsciamente si auspica la sua inesistenza, in quanto si considera che il mondo sarebbe migliore se quella persona non esistesse.
Il disprezzo è quindi una specie di condanna a morte auspicata. La persona che si sente disprezzata lo capisce e reagisce di conseguenza, cioè disprezzando a sua volta invece che facendo autocritica.
L'atteggiamento ideale verso coloro che si comportano in modo dannoso per sé e/o gli altri è la comprensione critica, che è il contrario dell'incomprensione sprezzante.
D'altra parte è stupido disprezzare gli stupidi, poiché nessuno sceglie di essere stupido. Stupidi si nasce o si diventa a causa di una disposizione genetica e/o di un'educazione stupida. La stupidità è un handicap normalmente inguaribile.
Il disprezzo è quindi una specie di condanna a morte auspicata. La persona che si sente disprezzata lo capisce e reagisce di conseguenza, cioè disprezzando a sua volta invece che facendo autocritica.
L'atteggiamento ideale verso coloro che si comportano in modo dannoso per sé e/o gli altri è la comprensione critica, che è il contrario dell'incomprensione sprezzante.
D'altra parte è stupido disprezzare gli stupidi, poiché nessuno sceglie di essere stupido. Stupidi si nasce o si diventa a causa di una disposizione genetica e/o di un'educazione stupida. La stupidità è un handicap normalmente inguaribile.
2014/06/06
L'uomo è il pericolo più grande
Non condivido, in generale, la psicologia di Jung, ma sono totalmente d'accordo con queste sue parole pronunciate durante l'intervista sotto riportata:
"Abbiamo bisogno di più psicologia, abbiamo bisogno di capire meglio l'uomo, perché lui è l'unico vero pericolo esistente. E' lui il grande pericolo. Siamo miseramente ignoranti su di lui. Sappiamo davvero troppo poco dell'uomo. La sua psiche dovrebbe essere studiata perché noi siamo l'origine di tutti i mali a venire."
Queste parole sono quasi completamente ignorate non solo dalla gente comune, ma anche dal mondo accademico e dalle élites intellettuali.
Sono io che ho le allucinazioni o sono gli altri che sono ciechi?
"Abbiamo bisogno di più psicologia, abbiamo bisogno di capire meglio l'uomo, perché lui è l'unico vero pericolo esistente. E' lui il grande pericolo. Siamo miseramente ignoranti su di lui. Sappiamo davvero troppo poco dell'uomo. La sua psiche dovrebbe essere studiata perché noi siamo l'origine di tutti i mali a venire."
Queste parole sono quasi completamente ignorate non solo dalla gente comune, ma anche dal mondo accademico e dalle élites intellettuali.
Sono io che ho le allucinazioni o sono gli altri che sono ciechi?
La soluzione della crisi economica in Italia
D'accordo, l'austerità non fa che aggravare il problema. Ma ci vogliono idee nuove e un po' di mea culpa da parte del popolo italiano sarebbe d'obbligo. Comunque una politica di espansione all'inizio fa aumentare il debito pubblico e l'Italia è già in mano agli strozzini. Difficile ottenere altri prestiti se non a condizioni capestro. L'alternativa è la bancarotta ma non sono sicuro che sia una buona idea per l'Italia per ovvi motivi. D'altra parte nessun paese europeo è disposto a regalarci soldi, così come i veneti non sono disposti a regalare i soldi ai siciliani. La verità è che nessuno ha la soluzione. C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso, ed è sempre sbagliata.
I costi delle grandi opere in Italia
Quando in Italia il costo finale di una grande opera pubblica è quasi due volte maggiore del costo preventivato (vedi ad esempio il MOSE), cosa si fa? Nulla di speciale, lo si considera un fatto normale, inevitabile, prevedibile, tanto che forse sarebbe più serio moltiplicare direttamente per due tutti i preventivi, sin dall'inizio. Inutile protestare, scendere in piazza, indagare, cercare i responsabili e farli pagare per l'inganno e il furto alla collettività. Per la maggioranza degli italiani rubare allo Stato non è un crimine, ma qualcosa che sarebbe da fessi non fare quando se ne ha la possibilità. Il furto alla collettività è una festa a cui tutti (senza distinzione di partito o religione) vorrebbero essere invitati per avere una fetta della torta. Così siamo noi italiani. Poi non ci sorprendiamo se l'Italia sta andando in bancarotta e non diamo la colpa all'Europa o ad altri "cattivi".
http://www.corriere.it/cronache/14_giugno_05/trentuno-anni-costi-quadriplicati-quando-diremo-basta-mazzette-ca7293c2-ec6d-11e3-9d13-7cdece27bf31.shtml
http://www.corriere.it/cronache/14_giugno_05/trentuno-anni-costi-quadriplicati-quando-diremo-basta-mazzette-ca7293c2-ec6d-11e3-9d13-7cdece27bf31.shtml
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