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2019/12/30
Sopportare di essere inferiori
Pochi possono sopportare l'idea di essere meno intelligenti, meno saggi o meno sapienti del proprio interlocutore.
Partecipare o non partecipare
Se partecipo sarò giudicato come partecipante, se non partecipo come non partecipante.
Relazioni tra algoritmi
Quando due individui s'incontrano, gli algoritmi (consci e inconsci) di entrambi cercano di determinare le possibili relazioni e interazioni tra loro, ciascuno secondo i propri schemi predefiniti, cioè secondo la propria mappa cognitivo-emotivo-motiva.
Ignoranza e felicità
L'uomo non ha bisogno di essere istruito, ma di essere amato con tutta la sua ignoranza.
Imitazioni mal riuscite
La varietà delle culture è dovuta a imitazioni mal riuscite, deviazioni e miscugli di culture precedenti.
Discordanze di piaceri e dispiaceri
Una certa cosa che mi piace a qualcuno dispiace. Una certa altra cosa che mi dispiace a qualcuno piace. Queste discordanze rendono difficile e dolorosa la vita umana.
2019/12/29
Risposte automatiche
Nella mia mente, qualunque percezione dà luogo a risposte automatiche cognitive, emotive e motive consce e inconsce che non posso cambiare senza un lungo e laborioso addestramento.
Comunicazione continua
Gli esseri umani comunicano tra loro continuamente con le parole e i comportamenti.
Lodare e biasimare
Il fatto che una certa cosa mi lasci indifferente, mi annoi o mi piaccia può rendermi biasimabile o lodabile da certe persone. Perciò il fatto che una certa cosa mi lasci indifferente, mi annoi o mi piaccia può essere dovuto al mio bisogno di essere lodato e non biasimato da certe persone.
2019/12/26
Cause delle forme e dei movimenti
Ciò che dà forma e movimento agli esseri viventi e non viventi sono leggi fisiche e informazioni.
Illusione della libertà
La libertà è un'illusione, sebbene qualcosa ci costringa a credere che non lo sia.
2019/12/25
Percezione e tranquillità
Ognuno vede e non vede, nota e non nota, ciò che gli conviene per la propria tranquillità.
Il senso degli auguri
Ad una persona si può augurare il bene o il male. Augurarle il bene (buon giorno, buona vacanza, buone feste ecc.) significa desiderare il suo bene, ovvero volerle bene. Insomma, dire sinceramente a qualcuno "buon xyz" significa dirgli "ti voglio bene".
Differenze nel notare
Ciò che ci distingue o ci accomuna non sono solo le cose che notiamo, ma anche quelle che non notiamo.
Natale e illusione
A parer mio, la festa del Natale è una bella illusione collettiva in cui ci vogliamo tutti bene e apparteniamo tutti alla stessa comunità. Finita la festa, finita anche la benevolenza e la comune appartenenza.
2019/12/23
Bisogni plurimi
Un essere umano nel corso di una giornata ha bisogno di diverse cose, e la frustrazione di un bisogno non può essere compensata dalla ipersoddisfazione di un altro.
Diversità di pensieri, emozioni e motivazioni
Siamo tutti diversi nella qualità e quantità dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti e delle nostre motivazioni.
Importanza della psicoanalisi
Se capisci la psicoanalisi e credi nei suoi assiomi fondamentali, non puoi non usarla nell'affrontare qualsiasi problema umano e sociale.
Cos'e l'organizzazione
Organizzazione è ciò che fa la differenza tra disordine e ordine. Organizzare significa imporre delle logiche agli elementi di un sistema.
Femminismo e religione
Le religioni abramitiche sono unite nel considerare le donne una classe inferiore a quella degli uomini. E' strano che il femminismo non sia stato un fenomeno principalmente antireligioso.
2019/12/22
Conoscere e prevedere
Quanto meglio si conosce la natura umana, tanto più si è capaci di prevedere il comportamento, le emozioni e i pensieri propri e altrui in determinate circostanze.
Sulla negazione del bias cognitivo
La negazione del bias è un prodotto, e una conferma, del bias stesso.
2019/12/21
Edgar Morin sull'iperspecializzazione delle scienze umane e sociali
"La cecità di un mondo di conoscenza che, compartimentando i saperi, disintegra i problemi fondamentali e globali, i quali necessitano di una conoscenza transdisciplinare."
"Società e individualità non sono due realtà separate e adattate l'una all'altra, ma c'è un sistema duale dove in modo complementare e contraddittorio individuo e società sono costitutivi e al tempo stesso parassiti l'uno dell'altro."
"Il filosofo è l'uomo non specializzato, vale a dire specializzato in ciò che vi è di generale nell'uomo."
“Sparsa colligo” (unisco ciò che è disperso, separato)
"Ciò che manca nelle scienze umane è la coscienza dell'umano nella sua complessità; l'umano è al contrario parcellizzato e suddiviso in compartimenti tra le discipline. Il romanzo fa vedere la complessità umana. Fa vedere la vita immersa nelle interrelazioni e interazioni, la vita immersa in un tempo, un luogo e una società hic et nunc."
"Da cinquant'anni si è accumulato un immenso sapere sull'umano, sulle sue origini, sulla sua natura, sulle sue complessità. Ma questo sapere è disperso, parcellizzato e compartimentato fra tutte le scienze, e l'impotenza o l'incapacità di riunire questo sapere mantiene un'immensa ignoranza sulla nostra stessa identità."
"C'è un'inadeguatezza sempre più ampia, profonda e grave tra i nostri saperi disgiunti, frazionati, suddivisi in discipline da una parte, e realtà o problemi sempre più polidisciplinari, trasversali, multidimensionali, transnazionali, globali, planetari dall'altra. In questa situazione diventano invisibili:
– gli insiemi complessi;
– le interazioni e le retroazioni fra le parti e il tutto;
– le entità multidimensionali;
– i problemi essenziali.
Di fatto l'iperspecializzazione impedisce di vedere il globale (che frammenta in particelle) così come l'essenziale (che dissolve). Ora, i problemi essenziali non sono mai frammentari, e i problemi globali sono sempre più essenziali. Sempre più, tutti i problemi particolari possono essere posti e pensati correttamente solo nel loro contesto, e il contesto stesso di questi problemi deve essere posto sempre più nel contesto planetaria.
Nello stesso tempo, la separazione delle discipline rende incapaci di cogliere "ciò che e tessuto insieme"' cioè, secondo il significato originario del termine, il complesso."
"Gli sviluppi disciplinari delle scienze non hanno portato solo i vantaggi della divisione del lavoro, hanno portato anche gli inconvenienti della super-specializzazione, della compartimentazione e del frazionamento del sapere. Non hanno prodotto solo conoscenza e delucidazioni, ma anche ignoranza e cecità.
Invece di opporre correttivi a questi sviluppi, il nostro sistema d'insegnamento obbedisce loro. Ci insegna, a partire dalle scuole elementari, a isolare gli oggetti (dal loro ambiente), a separare le discipline (piuttosto che a riconoscere le loro solidarietà), a disgiungere i problemi, piuttosto che a collegare e a integrare. Ci ingiunge di ridurre il complesso al semplice, cioè di separare ciò che è legato, di scomporre e non di comporre, di eliminare tutto ciò che apporta disordini o contraddizioni nel nostro intelletto.
In queste condizioni, i giovani perdono le loro attitudini naturali a contestualizzare i saperi e a integrarli nei loro insiemi."
"Società e individualità non sono due realtà separate e adattate l'una all'altra, ma c'è un sistema duale dove in modo complementare e contraddittorio individuo e società sono costitutivi e al tempo stesso parassiti l'uno dell'altro."
"Il filosofo è l'uomo non specializzato, vale a dire specializzato in ciò che vi è di generale nell'uomo."
“Sparsa colligo” (unisco ciò che è disperso, separato)
"Ciò che manca nelle scienze umane è la coscienza dell'umano nella sua complessità; l'umano è al contrario parcellizzato e suddiviso in compartimenti tra le discipline. Il romanzo fa vedere la complessità umana. Fa vedere la vita immersa nelle interrelazioni e interazioni, la vita immersa in un tempo, un luogo e una società hic et nunc."
"Da cinquant'anni si è accumulato un immenso sapere sull'umano, sulle sue origini, sulla sua natura, sulle sue complessità. Ma questo sapere è disperso, parcellizzato e compartimentato fra tutte le scienze, e l'impotenza o l'incapacità di riunire questo sapere mantiene un'immensa ignoranza sulla nostra stessa identità."
"C'è un'inadeguatezza sempre più ampia, profonda e grave tra i nostri saperi disgiunti, frazionati, suddivisi in discipline da una parte, e realtà o problemi sempre più polidisciplinari, trasversali, multidimensionali, transnazionali, globali, planetari dall'altra. In questa situazione diventano invisibili:
– gli insiemi complessi;
– le interazioni e le retroazioni fra le parti e il tutto;
– le entità multidimensionali;
– i problemi essenziali.
Di fatto l'iperspecializzazione impedisce di vedere il globale (che frammenta in particelle) così come l'essenziale (che dissolve). Ora, i problemi essenziali non sono mai frammentari, e i problemi globali sono sempre più essenziali. Sempre più, tutti i problemi particolari possono essere posti e pensati correttamente solo nel loro contesto, e il contesto stesso di questi problemi deve essere posto sempre più nel contesto planetaria.
Nello stesso tempo, la separazione delle discipline rende incapaci di cogliere "ciò che e tessuto insieme"' cioè, secondo il significato originario del termine, il complesso."
"Gli sviluppi disciplinari delle scienze non hanno portato solo i vantaggi della divisione del lavoro, hanno portato anche gli inconvenienti della super-specializzazione, della compartimentazione e del frazionamento del sapere. Non hanno prodotto solo conoscenza e delucidazioni, ma anche ignoranza e cecità.
Invece di opporre correttivi a questi sviluppi, il nostro sistema d'insegnamento obbedisce loro. Ci insegna, a partire dalle scuole elementari, a isolare gli oggetti (dal loro ambiente), a separare le discipline (piuttosto che a riconoscere le loro solidarietà), a disgiungere i problemi, piuttosto che a collegare e a integrare. Ci ingiunge di ridurre il complesso al semplice, cioè di separare ciò che è legato, di scomporre e non di comporre, di eliminare tutto ciò che apporta disordini o contraddizioni nel nostro intelletto.
In queste condizioni, i giovani perdono le loro attitudini naturali a contestualizzare i saperi e a integrarli nei loro insiemi."
Dio e la scienza
La scienza non nega l'esistenza di Dio. Infatti non ne parla, non lo definisce e non si pone domande sulla sua esistenza. Lascia che se ne occupino discipline non scientifiche. Dio è una faccenda che non riguarda la scienza e che la scienza non riguarda. Del resto non è stato mai possibile fare esperimenti su Dio perché questo non si è mai reso disponibile in tal senso. Perciò su Dio si può dire tutto e il contrario di tutto, ma è ingannevole cercare di dimostrare l'esistenza di Dio chiamando la scienza a testimoniare.
2019/12/20
Unione vs. verità (di Yuval Noah Harari)
“Anche se dobbiamo pagare un prezzo per disattivare le nostre facoltà razionali, i vantaggi di una maggiore coesione sociale sono spesso così grandi che nella storia dell’umanità storie inventate normalmente prevalgono sulla verità. Gli studiosi lo hanno saputo per migliaia di anni, ed è per questo che essi hanno dovuto scegliere se servire la verità o l’armonia sociale. Dovrebbero mirare a unire le persone facendo in modo che ognuno creda alla stessa falsità, o dovrebbero far conoscere la verità al prezzo della discordia? Socrate scelse la verità e fu condannato a morte. Le più potenti istituzioni sociali della storia (clero cristiano, mandarini confuciani, ideologi comunisti ecc.) hanno fatto prevalere l’unione sulla verità. Per questo erano così potenti.”
Sull'invito a non giudicare
Non possiamo evitare il giudizio altrui come non possiamo non giudicare. Il giudizio può essere più o meno realistico, più o meno fondato, più o meno consapevole, più o meno onesto. Possiamo anche non vedere ciò che ci disturba, cosa che comunque avviene inconsciamente e involontariamente. Per questo considero l'invito a non giudicare un nonsenso. Io inviterei piuttosto a migliorare il proprio giudizio attraverso una migliore e più ampia conoscenza della natura umana.
Cos'è un essere umano?
Cos'è un essere umano? Se lo chiedessimo ad ogni essere umano oggi vivente credo che la maggior parte di noi non saprebbe cosa rispondere e gli altri darebbero risposte tutte diverse. A mio parere, Il fatto che non ci sia un generale consenso sulla natura umana è una disgrazia per l'umanità. Tuttavia è meglio il dissenso che un consenso su idee false e oppressive.
Menzogne condivise
Una menzogna condivisa e protetta dagli assalti della verità è un potente fattore di coesione sociale.
2019/12/19
Quando un rapporto umano è riuscito
Un rapporto tra due persone è riuscito quando l'una contribuisce a soddisfare i bisogni dell'altra, cosa difficile a causa della scarsa conoscenza dei bisogni propri e altrui, delle differenze tra i rispettivi bisogni, desideri e interessi, e della naturale tendenza a dominare in caso di disaccordo.
2019/12/18
La psicologia è scienza o filosofia?
La psicologia è scienza o filosofia? Tutte le nozioni psicologiche che si possono dimostrare sperimentalmente sono scienza, tutto il resto filosofia.
Ignoranza dell'ignoranza
Ognuno crede di sapere tutto ciò che è importante sapere, e pensa che ciò che non sa non sia importante sapere.
2019/12/17
Tra conscio e inconscio
In ogni momento l'inconscio influenza il proprio io cosciente. In ogni momento l'io cosciente deve decidere in quale misura e in che modo obbedire o resistere al suo inconscio.
Azioni verso gli altri
Un individuo può agire, verso gli altri, nei seguenti possibili modi: condividere, cooperare, competere, ignorare, adattarsi, imporsi, isolarsi, emigrare.
Conseguenze del bisogno di comunità (o di condivisione)
Il bisogno di comunità (ovvero di condivisione) dà luogo a diversi desideri, come quelli di stare in compagnia di persone simili a sé, indurre gli altri a diventare come se stessi, e diventare come gli altri. In altre parole, il bisogno di comunità è causa del desiderio di imitare gli altri e/o di essere imitati dagli altri nella visione del mondo, nei comportamenti, nei modi di pensare (e di non pensare), nei sentimenti, nelle motivazioni, nelle capacità (e incapacità) e negli aspetti esteriori.
2019/12/15
2019/12/14
Chi controlla le coscienze
La coscienza è controllata dall'inconscio, l'inconscio dalla società, la società dalle comuni coscienze di gruppi di individui.
Tattiche diversive
Nel dialogo tra due individui, quando il discorso diventa svantaggioso per uno dei due, lo svantaggiato sente il bisogno di interromperlo, di sminuirlo, di cambiarlo, di deviarlo dall'obiettivo che si proponeva, o di cambiare il significato delle parole usate, e trova ogni possibile giustificazione razionale per la sua tattica diversiva.
Consigli per le interazioni con gli altri
Mostrati abbastanza sicuro delle tue idee, ma non troppo; fai un po' di autoironia; mostrati consapevole che hai sempre da imparare, dai colleghi, dai superiori e dai subordinati, oltre che da fonti esterne, e soprattutto da chi ti critica. A volte s'impara più dai nemici che dagli amici. E ricordati il principio del judo: se lui ti spinge tu tiralo, se lui ti tira tu spingilo; quindi se uno ti critica, resisti all'impulso di difenderti, ma chiedi al tuo interlocutore di chiarire e approfondire la critica, di fornire dettagli ed esempi, fagli tante domande in modo tale che dalle sue risposte la sua critica si riveli infondata o inappropriata al tuo caso. Se non ci riesci a dimostrare in tal modo la non pertinenza delle critiche, rispondi che terrai conto di esse senza specificare se le ritieni giuste o sbagliate. E comunque fai anche l'avvocato del diavolo, cioè cerca di capire le ragioni di colui che ti critica, così saprai meglio difenderti dalle critiche o migliorare. E' difficile migliorare senza fare autocritica e senza capire le critiche altrui.
Mente paradossale
La mente umana è così complessa, fragile e piena di lacune che, per evitare di affrontare verità dolorose, riesce perfino a trovare il bene nel male e il male nel bene, a vedere l'invisibile e a non vedere il visibile, ad avere certezza dell'incerto e incertezza del certo.
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2019/12/13
Negazionismo naturale
L'uomo tende a negare l'esistenza, la bontà o la verità di ciò che non riesce a ottenere o a capire.
Ecologie di bisogni e di volontà
Il microcosmo (cioè una mente) e il macrocosmo (cioè il mondo ad essa esterno) sono ecologie di bisogni e di conseguenti volontà. Perciò la questione fondamentale in ogni momento e in ogni luogo è: chi comanda?
2019/12/12
Come sminuire le idee altrui
Se le idee di qualcuno non vi piacciono e non avete argomenti razionali per confutarle, potete comunque sminuirle in vari modi, per esempio dicendo che quella persona:
- Ha scoperto l'acqua calda o reinventato la ruota, cioè non ha detto nulla che qualche autore non abbia già detto prima
- Ha detto cose ovvie, che tutti sanno
Rendere attraenti immagini raccapriccianti
La potenza di una religione, la sua capacità di manipolare le menti, si dimostrano, ad esempio, nella sua capacità di trasformare un'immagine raccapricciante (come quella di una persona barbaramente torturata e uccisa) in un'immagine dolce e attraente. Immaginate di vedere in tutti i luoghi pubblici e nella maggior parte delle case private di una certa nazione l'immagine di un impiccato seminudo e con segni di sevizie. Pensereste che abbiamo a che fare con un popolo sadico e psicopatico? No, abbiamo a che fare con un popolo religioso che adora l'impiccato e lo considera divino. Che poi si tratti di un impiccato o di un crocefisso non fa molta differenza.
2019/12/11
La mente è un campo di battaglia
La mente è un campo di battaglia (con morti e feriti) nella guerra tra motivazioni contrastanti.
Pensieri pavidi
I nostri pensieri vanno dove non hanno paura di soffrire. Per questo la loro visione della realtà è così limitata.
Chi controlla l'attenzione e il pensiero?
L'io cosciente e l'inconscio competono per dirigere l'attenzione e il pensiero del soggetto dove questi processi provocano meno dolore e più piacere. Il guaio è che l'io cosciente e l'inconscio hanno quasi sempre idee diverse circa le fonti del dolore e del piacere.
2019/12/10
Imitazione di modelli di comportamento
Ognuno sente il bisogno di imitare certi modelli di comportamento, e quanto meglio ci riesce, tanto più è felice.
Inconscio e coscienza
In ogni momento il nostro inconscio decide di cosa (non) dobbiamo essere coscienti.
2019/12/09
Giustificazione dei privilegi
Quante sciocchezze e falsità si dicono per giustificare i propri privilegi!
Cooperazione e competizione, richiesta e offerta, obbedienza e comando
Si coopera per competere e si compete per cooperare.
Si offre per chiedere e si chiede per offrire.
Si obbedisce per comandare e si comanda per obbedire.
Tutti con tutti, tutti contro tutti, tutti a tutti.
Si offre per chiedere e si chiede per offrire.
Si obbedisce per comandare e si comanda per obbedire.
Tutti con tutti, tutti contro tutti, tutti a tutti.
2019/12/08
Legge e libertà
La funzione del giurista (giudice o avvocato) è importante dal punto di vista sociale ma anche esistenziale, perché decide cosa si può e non si può fare, cosa si deve e non si deve fare. Si tratta infatti di restringere o ampliare la nostra libertà.
Scelte dell'io cosciente
L'io cosciente deve continuamente scegliere se (e in quale misura) comandare o obbedire al suo inconscio, e se (e in quale misura) mantenerlo o cambiarlo, per quanto possibile.
2019/12/07
L'uomo è un computer?
L'uomo è un computer? Dipende da cosa s'intende per "computer". Se s'intende un calcolatore elettronico di tecnologia attuale, allora ovviamente né l'uomo né qualsiasi altro essere vivente può essere equiparato ad un computer.
Ma se per computer s'intende un sistema cibernetico, indipendentemente dal suo grado di complessità e dai materiali di cui è composto, allora possiamo dire (con von Foerster, Gregory Bateson, Daniel Dennet e altri), che ogni essere vivente sia (anche) un computer, ovvero un sistema cibernetico, anzi, un sistema di sistemi, dato che anche la cellula è un sistema. Un sistema cibernetico è sostanzialmente un elaboratore di informazioni che governa il suo comportamento in base ai risultati delle elaborazioni stesse. L'uomo ha anche la coscienza, i sentimenti e la volontà, che restano un mistero, ma questo non vuol dire che non sia comunque (anche) un sistema di sistemi cibernetici. Né si può escludere che la parte cibernetica influenzi la coscienza, i sentimenti e la volontà.
Ma se per computer s'intende un sistema cibernetico, indipendentemente dal suo grado di complessità e dai materiali di cui è composto, allora possiamo dire (con von Foerster, Gregory Bateson, Daniel Dennet e altri), che ogni essere vivente sia (anche) un computer, ovvero un sistema cibernetico, anzi, un sistema di sistemi, dato che anche la cellula è un sistema. Un sistema cibernetico è sostanzialmente un elaboratore di informazioni che governa il suo comportamento in base ai risultati delle elaborazioni stesse. L'uomo ha anche la coscienza, i sentimenti e la volontà, che restano un mistero, ma questo non vuol dire che non sia comunque (anche) un sistema di sistemi cibernetici. Né si può escludere che la parte cibernetica influenzi la coscienza, i sentimenti e la volontà.
2019/12/06
Malattia e genio
Se Nietzsche non avesse avuto tanti problemi di salute forse non sarebbe stato così geniale.
Cosa condividere e con chi
Il denaro è la cosa più facile da condividere. È infatti difficile trovare qualcuno che rifiuti un'offerta di denaro o di qualche cosa (o idea) che permetta di ottenerlo.
D’altra parte, condividere un'idea o un’attività è difficile se queste sono diverse da quelle già comunemente condivise e praticate. Perché l'uomo ha paura delle cose non condivise, perché queste dividono le persone e le allontanano dalla comunità. E l'uomo ha un assoluto bisogno di essere parte di una o più comunità.
Una cosa che invece nessuno rifiuta è il proprio “servizio”, cioè mettersi al servizio di una persona, aiutarla a soddisfare i suoi bisogni e i suoi desideri. Tuttavia anche qui ci possono essere dei problemi: Primo, perché un essere umano non può servire che un numero di persone limitato, dato che il suo tempo e le sue risorse sono limitate; secondo, servire una persona può suscitare la gelosia di un’altra, che vorrebbe essere servita esclusivamente o prioritariamente; terzo, non si può passare la vita solo a servire gli altri, perché si ha anche bisogno di essere serviti, cosa difficile da ottenere se non in cambio di qualcosa. L’ideale è quindi servire qualcuno disposto a servirci a sua volta.
D’altra parte, condividere un'idea o un’attività è difficile se queste sono diverse da quelle già comunemente condivise e praticate. Perché l'uomo ha paura delle cose non condivise, perché queste dividono le persone e le allontanano dalla comunità. E l'uomo ha un assoluto bisogno di essere parte di una o più comunità.
Una cosa che invece nessuno rifiuta è il proprio “servizio”, cioè mettersi al servizio di una persona, aiutarla a soddisfare i suoi bisogni e i suoi desideri. Tuttavia anche qui ci possono essere dei problemi: Primo, perché un essere umano non può servire che un numero di persone limitato, dato che il suo tempo e le sue risorse sono limitate; secondo, servire una persona può suscitare la gelosia di un’altra, che vorrebbe essere servita esclusivamente o prioritariamente; terzo, non si può passare la vita solo a servire gli altri, perché si ha anche bisogno di essere serviti, cosa difficile da ottenere se non in cambio di qualcosa. L’ideale è quindi servire qualcuno disposto a servirci a sua volta.
Uomini e computer
Ogni essere umano è come un computer: ci metti dentro delle idee e lui ne produce come risultato dell'elaborazione di quelle che ci hai messo. Perciò l'intelligenza di un computer e quella di un umano dipendono molto dalle idee che ci metti dentro. Inoltre, computer e umani sono diversi in quanto più o meno veloci e con più o meno memoria, ovvero neuroni.
2019/12/05
Comandare e obbedire
In ogni momento dobbiamo scegliere se comandare o obbedire a certe entità (persone, cose, idee, sentimenti, pulsioni ecc.) esterne e interne ai nostri corpi.
Imitazione del bene e del male
Essendo l'uomo un animale fondamentalmente imitatore dei propri simili, egli imita sia il bene che il male.
Credere per procura
Da sempre la maggior parte della gente crede in ciò che crede non perché ne abbia le prove, ma perché si affida a menti altrui, ovvero al parere di persone che considera autorevoli.
2019/12/04
Coerenza del tempo
Il nostro presente deve essere coerente con il nostro passato, e il nostro futuro con il nostro presente.
Verità vs. interpretazioni
E' disonesto (se non stupido) far passare per verità o fatti ciò che è solo interpretazione.
Intermediari di Dio
Ci hanno insegnato che la Bibbia è parola di Dio, ma che è stata scritta dagli uomini, con le idee e i limiti del loro tempo. Per me questo è un controsenso e un imbroglio. Per quale strano motivo un dio onnipotente avrebbe bisogno di intermediari (per di più fallibili) e non parlerebbe direttamente agli esseri umani? Un dio che si diverte a complicare la vita delle sue creature? Sarebbe molto più intelligente, oltre che onesto, dire che Dio non si è mai rivelato con parole o simboli all'uomo, e che ognuno deve cercare di capire la sua volontà sulla base dell'osservazione della natura e dei propri sentimenti, senza fidarsi di quelli che pretendono di essere i suoi intermediari.
2019/12/03
Uso delle risorse
Qualsiasi risorsa materiale o immateriale, mobile o immobile (oggetto, idea, persona, luogo ecc.), può essere usata pro o contro qualcuno, tolta o data a qualcuno, nascosta o condivisa con qualcuno.
Il sacro non si discute
Se uno parte dall'assioma che la religione sia una cosa buona, troverà sempre argomenti per dimostrarlo. Basta non prendere in considerazione gli argomenti contrari. D'altra parte il sacro non si discute, altrimenti lo si dissacra.
Non criticare ciò che non capisci
Non è lecito criticare una cosa che non si capisce, ma è lecito (e appropriato) dire che non la si capisce. Anche perché il motivo per cui non si capisce una cosa è che non si è abbastanza intelligenti e istruiti oppure perché essa è intrinsecamente confusa, assurda o falsa.
2019/12/02
Piacere della condivisione
Il piacere conferito da un oggetto può essere dovuto non tanto alle sue caratteristiche peculiari, ma alla sua valenza sociale, cioè al fatto che il soggetto si sente parte di una comunità che apprezza quel tipo di oggetto. E' infatti difficile distinguere il piacere emanato da un oggetto dal piacere di condividere con altre persone l'apprezzamento dell'oggetto stesso.
Innocente e colpevole
Ogni essere umano è innocente e colpevole allo stesso tempo. Il grado di colpevolezza dipende dal tipo di morale che si vuole applicare.
Paradosso dei credenti
Questo è il paradosso dei credenti: Le religioni sono tanto più dannose quanto più esse vengono prese sul serio, e seguite con zelo e alla lettera.
2019/12/01
Guai a chi sveglia i bambini!
Il messaggio cristiano è minacciosamente chiaro: dobbiamo essere ingenui come bambini, e guai a chi cerca di svegliarci! Illuminare la mente delle persone è scandalo, e dare scandalo è la cosa più grave che un uomo possa fare, punibile con il fuoco eterno. La verità è scandalosa!
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