2017/11/27

Il buono e il cattivo della vita, delle persone, delle religioni e di ogni altra cosa

E' banale dire che in ogni cosa c'è il bene e il male, che ci sono vantaggi e svantaggi, ma non è così che la pensa il nostro inconscio. Per ammettere che una cosa sia buona e anche cattiva, a seconda dei punti di vista, dei momenti, delle circostanze, occorre fare uno sforzo razionale cosciente csenza il quale ogni cosa in un dato momento ci appare buona oppure cattiva oppure indifferente, o meglio: in un dato momento prevale, nella nostra percezione e sensazione, il buono o il cattivo, oppure le due valutazioni sono paritarie. Il giudizio, tuttavia, può cambiare in ogni momento.

La nostra mente, permettendo la contraddizione dei valori e delle cognizioni ci da un vantaggio evoluzionisticamente adattivo. Infatti, la possibilità di cambiare idee e valori rende la nostra vita più varia, e la varietà è fondamentale per la sopravvivenza della specie attraverso la selezione naturale. In altre parole, se fossimo sempre coerenti, se non cambiassimo mai idee, valori e punti di vista, non ci sarebbe evoluzione culturale.

Il buono di una cosa è ciò che ci procura direttamente o indirettamente piacere, ovvero ci aiuta ad ottenere cose che ci procurano piacere. Il cattivo di una cosa è ciò che ci procura direttamente o indirettamente dolore. Da parte loro, il piacere e il dolore sono la manifestazione e la "retribuzione"  della soddisfazione o insoddisfazione di una o più motivazioni (ovvero di bisogni e loro derivati).

Quasi tutte le cose che interessano la vita umana possono procurare sia piacere che dolore, ovvero possono essere utili e dannose rispetto alla soddisfazione dei bisogni.

Per esempio, le religioni. Il buono di una religione è che ci ricorda che non siamo liberi di fare ciò che vogliamo, ma siamo schiavi di forze più grandi di noi (le leggi fisiche e biologiche della natura, della nostra specie, del nostro corpo e della nostra mente inconscia), che abbiamo dei doveri verso la natura, la nostra specie, gli altri e noi stessi, e che se non li assolviamo stiamo e/o staremo male noi stessi. Questo ci consente di formare società civili, regolate da solidarietà e norme morali. Il cattivo di una religione è invece il fatto che essa spesso e facilmente suscita odio, disprezzo o indifferenza verso chi non segue la stessa religione (sia esso ateo o seguace di un'altra religione), ostacola il progresso intellettuale affermando verità che tali non sono e punendo chi le mette in dubbio; e ostacola il progresso etico e civile affermando o imponendo come assoluti e non negoziabili valori che sono in realtà relativi e negoziabili.

Consideriamo gli esseri umani. Il buono di un essere umano è che può soddisfare i nostri bisogni di interazione, di collaborazione, di aiuto, di intimità, di sessualità, di riproduzione, di conoscenza, di scambio ecc. Il cattivo di un essere umano è che può ostacolarci, competere contro di noi, aggredirci, derubarci, sottometterci, limitare la nostra libertà, ingannarci, tradirci, distruggerci.

Consideriamo la vita in generale. Il buono e il cattivo della vita sono il piacere e il dolore che essa ci permette di provare, in un bilancio che è molto diverso da persona a persona e da momento a momento. Il fatto che il suicidio sia una causa di morte molto rara (in Europa circa 1% del totale) sembrerebbe indicare che il buono della vita prevale sul cattivo in tutto il mondo, seppure con percentuali diverse da paese a paese e da epoca ad epoca.

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Blog di Bruno Cancellieri