2017/01/31

Competizione per l'attenzione

Intorno a me tante cose chiedono attenzione. Persone, merci, libri, giornali, cartelli pubblicitari, ogni cosa mi chiede e offre qualcosa. A chi o cosa dovrei dare la mia attenzione?

La tentazione del potere dell'uomo sull'uomo

Immagina che una persona A abbia un potere assoluto su una persona B, e possa costringerla a fare qualunque cosa senza che B possa ribellarsi o resistere, nemmeno con l'aiuto di altri. Immagina dunque che A possa fare di B un suo schiavo. Pensi che ci rinuncerebbe se nessun altro avesse qualcosa in contrario? Avere uno schiavo gratuito e incapace di resistere o ribellarsi, cosa si può desiderare di più? È ciò che miliardi di uomini hanno fatto con le loro mogli prima che le donne si emancipassero e ribellassero.

Evitare il dolore?

Più si riesce ad evitare il dolore e più si evita anche il piacere.

Un altro giorno

È passato un altro giorno. Come l'ho usato? Come mi ha usato?

Haiku 20170131

Particella incastrata in un mondo,
ostaggio di un corpo,
aspetto l'inatteso.

2017/01/29

Come gli umani percepiscono e qualificano l'un l'altro

Consciamente o inconsciamente ogni umano percepisce e qualifica ogni altro umano, rispetto a se stesso, come più o meno amico o nemico, utile o inutile, superiore o inferiore, competitivo o non competitivo, pericoloso o non pericoloso, temibile o non temibile, sincero o falso, misterioso o chiaro, conosciuto o sconosciuto, buono o cattivo, bello o brutto, attraente o repellente, dispensabile o indispensabile, compatibile o incompatibile, concordante o dissonante, piacevole o doloroso, stimolante o noioso, comprensibile o assurdo, stancante o riposante, stressante o calmante, inquietante o rassicurante ecc.

A ciò va aggiunto il fatto che ogni essere umano fa delle supposizioni sul modo in cui è percepito e qualificato da ogni altro.

Capodanno cinese a Roma



Vedi l'album completo in:
https://www.dropbox.com/sh/uw0vq6xhlkjfihr/AAAX2M3Lsv2iSri3ZjlIRuPwa

2017/01/28

I rischi del parlare di natura umana

È pericoloso parlare di natura umana con un essere umano, perché è parlare di lui, ed è facile offenderlo dicendo la verità.

2017/01/27

Nel giorno della memoria dell'Olocausto

Il giorno della memoria è importante e utile, ma non basta. Bisognerebbe insegnare nelle scuole dell'obbligo quanto l'Uomo è ancora oggi stupido e cattivo e com'è fatta la natura umana. S'insegna la natura che ci circonda, ma non quella umana, cioè come funziona la nostra mente. Eppure la seconda è più importante della prima per evitare tragedie di massa.

Zona confortevole e capacità cognitivo-emotive

Tra le caratteristiche che differenziano gli esseri umani ci sono la zona confortevole (comfort zone) e le capacità cognitivo-emotive.
[da continuare]

Altezza del punto di vista

Più alto è il punto di vista, più cose e più piccole si vedono; più è basso, meno cose e più grandi.

Ingiustizia nella distribuzione della bellezza

Il corpo di una bella donna (e in misura minore quello di un bel uomo ) ha un valore di mercato che sarebbe sciocco ignorare e dal quale la bella persona trae un innegabile vantaggio in termini di competitività nella ricerca del partner sessuale e anche non sessuale. Le persone meno belle considerano questo fatto un'ingiustizia nei loro confronti ma dovrebbero capire che ad essere ingiusti non sono gli esseri umani, ma la natura e il caso, ovvero la fortuna. Perciò non dovrebbero risentirsi verso chi ad esse preferisce altre persone più belle.

2017/01/23

Il pensiero più banale e profondo che io abbia mai avuto finora

Dato che il mondo è un sistema di sistemi, ogni essere (vivente o no) può facilitare o difficilitare [cioè rendere difficile] l'esistenza di altri esseri della stessa o di altre specie. Limitatamente agli organismi viventi, questo pensiero diventa: ogni organismo può facilitare o difficilitare la vita di altri organismi della stessa o di altre specie. Parlando di esseri umani, il pensiero diventa: ogni essere umano può facilitare o difficilitare la vita di altri esseri umani. È un potere, e quindi una responsabilità, che ognuno di noi ha, non ce ne dimentichiamo. E quando ci chiediamo la causa del malessere di una persona, la risposta è sempre duplice: la causa è interna ed esterna, cioè dipende da come quella persona vede e tratta se stessa, gli altri e il mondo e, allo stesso tempo, di come gli altri la vedono e la trattano, e vedono e trattano se stessi e il mondo.

2017/01/20

L'àncora dei principi morali

In quest'epoca di libertà morale ed economica sfrenate e di informazioni travolgenti, incontrollabili, irresponsabili, soverchianti, interessate, opportuniste, superficiali, parziali e ingestibili, dove la quantità, l'accessibilità e la disponibilità umiliano la qualità, dovremmo ancorarci a principi morali sicuri, stabili, oggettivi, e a fonti di informazione autorevoli e affidabili. Senza un'àncora siffatta, andiamo alla deriva, al naufragio, al disfacimento della civiltà.

A chi/cosa offrire la mia attenzione?

Intorno a me tante cose chiedono attenzione. Persone, merci, libri, giornali, cartelli pubblicitari, musiche, opere d'arte, ogni cosa chiede attenzione e offre qualcosa. A chi o cosa dovrei offrire la mia attenzione?

Censura e auto-censura

Ogni essere umano è giudicato dagli altri per ciò che pensa, sente, ama, odia, crede, dice, fa ecc. e per ciò che non pensa, non sente, non ama, non odia, non crede, non dice, non fa, ecc.

Dal risultato del giudizio dipende il reciproco atteggiamento e comportamento di attrazione o repulsione, accettazione o rifiuto, premio o punizione, amicizia o inimicizia, simpatia o antipatia, pace o guerra, solidarietà o indifferenza ecc.

Di conseguenza, ogni essere umano cerca di prevedere e prevenire il giudizio altrui sulla propria persona, auto-giudicandosi, consciamente o inconsciamente.

Dal risultato dell'auto-giudizio (che possiamo chiamare autocensura) e dalle proprie inclinazioni dipende l'eventuale sottomissione, adattamento, resistenza o ostilità rispetto alle aspettative altrui.

2017/01/19

La vita umana vs. quella degli altri animali

La vita umana è molto più complicata di quella di qualsiasi altro animale, e gli esseri umani differiscono tra loro molto più di quanto differiscano tra loro gli altri animali di una stessa specie per quanto riguarda le motivazioni, le cognizioni, i sentimenti, l'organizzazione e le interazioni sociali. Questo perché nell'uomo gli istinti innati sono molto più deboli delle motivazioni e dei problemi risultanti dall'apprendimento.

Godere insieme, qui ed ora

Godere insieme, qui ed ora. Questo è il massimo della felicità, è ciò di cui abbiamo più bisogno e a cui dobbiamo tendere in quanto esseri umani.

Il pericolo delle mezze verità

Le mezze verità sono più pericolose delle falsità totali, perché una verità parziale può facilmente nascondere falsità e lacune.

Una mezza verità è una mezza falsità.

Sui sentimenti

NOTA: col termine sentimenti mi riferisco anche alle emozioni e alla capacità di provare piacere e dolore in qualsiasi forma, più o meno fisica o mentale.

I sentimenti sono involontari e determinati dalla costituzione fisica e mentale dell'individuo. Costituiscono risposte a percezioni, interazioni ed eventi esterni ed interni. Sono controllati da un "programma" simile a quello di un computer, che io chiamo "mappa cognitivo-emotiva" e che, a seconda della situazione o dell'evento, genera automaticamente un certo sentimento o insieme di sentimenti, a volte conflittuali a volte concordanti.

I sentimenti, insieme con il ciclo riproduttivo, sono ciò che distingue un essere vivente da un essere non vivente, compresi i computer, i quali, notoriamente, non hanno sentimenti.

Attraverso i sentimenti la natura ci obbliga a fare il nostro dovere di membri della nostra specie biologica. Infatti i sentimenti accompagnano e segnalano la soddisfazione o insoddisfazione dei nostri bisogni innati e acquisiti.

Per un essere umano i sentimenti sono la cosa più importante. Senza di essi la vita non avrebbe senso e la nostra specie si estinguerebbe.

2017/01/18

Harald Lesch | Die Ursache allen Übels: Das Geldsystem

Harald Lesch | Die Welt in 100 Jahren

Il ruolo di ciascuno per ciascuno

Ogni essere umano ha uno o più ruoli nelle relazioni di coppia, famiglia, comunità, società, umanità, perché ognuno di questi contesti è un sistema, ognuna delle cui parti interagisce con altre per scambiare informazioni, servizi, beni, oggetti, sostanze, energie al fine di un comune interesse, che è principalmente quello della sopravvivenza e dell'esercizio delle funzioni caratteristiche della propria specie biologica. Queste ultime vengono esercitate attraverso la ricerca della soddisfazione dei bisogni individuali innati e acquisiti.

2017/01/15

I “Moso”: una società senza mariti e senza mogli

La società matriarcale dei Moso si distingue da altre società simili perché non pratica il matrimonio.

http://www.conoscenzealconfine.it/i-moso-una-societa-senza-mariti-e-senza-mogli/

2017/01/14

Pensiero e ambiente

L'ambiente in cui ci troviamo influenza il nostro pensiero, cioè a cosa e in che modo pensiamo. Per pensare in modo nuovo conviene dunque viaggiare, spostarsi in un nuovo ambiente o osservare cose nuove.

Nel mezzo del cammin

Nel mezzo del cammin di questa vita
mi ritrovai di fronte alla domanda
se fosse ben cambiare la mia mente
perché reagisca meglio a ciò che vede
e più sereno e savio in conseguenza
sia l'agir mio con altri e con me stesso.

Cambiar potevo ormai come volevo,
ma il voler mio non m'era ancora chiaro
e non sapea cosa voler volea.

Decisi allor di non cambiar programma
finché un sentor non me l'avesse detto
e intanto il mondo intorno a me guardare
senza una meta e senza giudicare.

2017/01/13

Navigatore mentale

La mappa cognitivo-emotiva è il cuore di un meccanismo automatico simile ad un navigatore satellitare sempre attivo che ci guida, e che il nostro io cosciente può decidere di seguire o non seguire, mantenere o aggiornare.

2017/01/11

Beppe Grillo e la sua mancanza di senso dell'umorismo

Mi pare che Beppe Grillo, nonostante la sua carriera di comico, da quando è diventato capo di una grande forza politica in termini elettorali, abbia completamente perso il senso dell'umorismo e soprattutto dell'auto-umorismo. Io ho imparato a diffidare, in tutti i contesti umani, di chi non ha il senso dell'umorismo e si prende troppo sul serio. Le attuali vicende del M5S mi stanno dando ragione.

Domande sulla mia mappa cognitivo-emotiva

Io ho una certa mappa cognitivo-emotiva che determina le mie reazioni automatiche alle situazioni e agli eventi che percepisco.
Voglio cambiarla? Posso farlo? Dovrei farlo? Mi conviene farlo? In quale misura? In quali parti?

Il potere dell'immaginazione

Provo a immaginare di avere una mappa cognitivo-emotiva diversa dalla mia, di reagire in modo diverso da come sono abituato, di vivere la vita di un'altra persona. Provo a immaginare di avere la mappa cognitivo-emotiva che vorrei. Se ci riesco sono libero e potente.

2017/01/10

Per cambiare l'assetto politico-sociale di una nazione

Credo che da un cambio di mentalità delle masse possa derivare un cambio di assetto politico-sociale, mentre non credo nel contrario, cioè che da un cambio di assetto politico-sociale possa derivare un cambio di mentalità delle masse. D'altra parte non si può imporre un nuovo assetto politico-sociale contro la volontà delle masse, che lo boicotterebbero, come la storia insegna a chi vuol vedere. Si tratta dunque di indurre le masse a ragionare in modo sano e in questo la politica è impotente, se non attraverso una riformata pubblica istruzione, sin dalle scuole elementari. Questo è, grosso modo, anche il pensiero di Luigi Anepeta.

2017/01/09

Intelligenza e complessità (2)

L'intelligenza è la capacità di comprendere fenomeni complessi. Più un fenomeno è semplice, più basso è il livello di intelligenza richiesto per comprenderlo. Molte persone si illudono di capire fenomeni la cui complessità supera i limiti della propria intelligenza. Ciò avviene quando esse semplificano un fenomeno complesso fino al punto da poterlo comprendere, e non si rendono conto che il fenomeno così compreso non è quello reale, ma una sua semplificazione di comodo.

Per migliorare la società

Secondo me, per migliorare la società occorre una conoscenza di base della natura umana da parte della maggioranza della gente. Sulla natura umana, sul modo in cui funzioniamo, c'è una profonda e molto diffusa ignoranza. Se non capiamo come funzioniamo non riusciamo a gestire né noi stessi, né la società e continueremo a fare gli errori che la storia inutilmente ci mostra.

2017/01/07

Diffusione dell'ignoranza e della falsità

L'ignoranza e la falsità sono contagiose, anzi, epidemiche. Intere popolazioni possono esserne affette, con percentuali di casi vicine al 100%. L'ignoranza e la falsità si trasmettono soprattutto attraverso l'educazione familiare e scolastica, e i mezzi di comunicazione di massa.

Che ci succede mentre dormiamo

A volte la mattina, svegliandomi, mi sento cambiato rispetto a come ero il giorno precedente. Ciò avviene in quanto le esperienze fatte ogni giorno vengono, durante il sonno, elaborate e integrate nella memoria a lungo termine. Se tali esperienze sono inusuali, questo processo causa, in certa misura, un cambiamento della mappa cognitivo-emotiva della persona e, di conseguenza, della sua visione del mondo e del suo comportamento.


2017/01/04

Interazione vs. relazione

La relazione è il prodotto e il motivo dell'interazione. La seconda è molto più importante della prima perché senza l'interazione non si ottiene la relazione, o questa non può essere mantenuta se non come ricordo.

La relazione è uno stato, mentre l'interazione è un cambiamento di stato, è dinamismo, ovvero scambio di masse, sostanze, energie, informazioni, beni o servizi.

La vita, che è un fatto dinamico, dipende dalle interazioni, non dalle relazioni, anche se, nei rapporti umani certe interazioni sono condizionate da certe relazioni.

I rapporti umani sono dunque circolari nel senso che consistono in un continuo passaggio da interazione a relazione e da relazione a interazione.

L'appartenenza, che è una relazione fondamentale per un essere umano, è dunque anch'essa dipendente da interazioni, le quali, a loro volta, dipendono da certe appartenenze e non sono possibili al di fuori di esse.

Anche nella sfera dei sentimenti, e in particolare nel piacere e nel dolore, l'interazione è più importante della relazione, e ciò che più piace o dispiace non è l'aver ottenuto una relazione ma l'interazione che ha permesso di ottenerla, cioè non lo stato raggiunto ma il suo raggiungimento, cioè il cambiamento di stato.

Per questo è più piacevole una relazione instabile, che ha bisogno di essere mantenuta attraverso una frequente interazione, che una stabile che, una volta ottenuta, non può più essere alterata o eliminata, anche senza fare alcunché.

Una relazione, per dare piacere e mantenersi, deve dunque essere "frequentata" cioè confermata per mezzo di interazioni frequenti.

2017/01/03

Elogio dell'incoerenza

La coerenza è una virtù solo se si è coerenti in un comportamento virtuoso, utile, soddisfacente. Essere coerenti nell'errore sarebbe infatti un vizio. Perciò, a meno che uno non sia perfetto, l'incoerenza può essere una salvezza, il segno di un ravvedimento, di un miglioramento, della cessazione di un errore, di un progetto inutile o dannoso, e uno slancio di creatività.

Conflitti e alleanze di interessi nei media

Dietro ogni attività ed espressione umana sono rilevabili ogni sorta di conflitti e alleanze di interessi.

Consideriamo, ad esempio, i giornali e i loro contenuti, cioè gli articoli e la pubblicità. Perché esistono i giornali? Perché esiste la pubblicità? Perché un giornalista scrive un articolo? A chi giovano queste cose? A chi le produce o a chi le usa? Non c'è dubbio che giovino a chi le produce, altrimenti non le produrrebbero. Dobbiamo allora chiederci se, e in che misura, esse giovino anche a chi le legge, e perché.

Un mondo di relazioni

Ogni cosa o persona è in relazione con qualche altra cosa o persona.

La relazione può essere di vario tipo, come, ad esempio: attrazione, repulsione, cooperazione, unione, respingimento, congiunzione, difesa, offesa, distruzione, istruzione, oppressione, sfruttamento, limitazione, contenimento, alimentazione, guida, conformazione, alleanza, ostilità, opposizione, asservimento, appartenenza comune, e, in generale, scambio di masse, sostanze, energie, informazioni, beni o servizi.

La qualità delle relazioni dipende dalla natura delle cose o persone interessate dalla relazione stessa. La natura degli esseri umani è la più complessa, variabile e la meno conosciuta da essi stessi.

2017/01/02

Perché i botti di capodanno

Tento di dare la mia spiegazione del fenomeno dei botti di Capodanno, che secondo me è molteplice.

Innanzitutto è una cosa che molti fanno semplicemente perché è tradizione, senza conoscerne l'origine e senza che essa abbia (ancora) un senso. Qualunque azione fatta insieme ad altri e come la fanno gli altri costituisce (in questo caso inconsciamente) un rituale di appartenenza ad un gruppo sociale. Non importa la forma del rituale in sé, quello che conta è la simultaneità e la conformità degli atti rispetto a quelli altrui. Quindi lo scopo dei botti, come pure quello dell'albero di Natale, sarebbe di confermare la propria appartenenza al gruppo, o a una certa "umanità", soddisfacendo, almeno provvisoriamente, il proprio bisogno di appartenenza e integrazione sociale, uno dei bisogni più potenti dell'essere umano.

In secondo luogo, i "botti" sono espressione di virilità, potenza, aggressività, temibilità. Sparando ci si sente più potenti, come quando si guida un'auto o moto di grossa cilindrata. I botti soddisfano quindi, in modo illusorio, il bisogno di potenza e di competitività, altro bisogno importante dell'essere umano, ma anche di molti animali, che urlano o si battono il petto o scalciano per far capire agli eventuali rivali di essere più forti di loro.

Probabilmente ci sono altri meccanismi e spiegazioni possibili che ora non mi vengono in mente.

2017/01/01

Invidia della felicità altrui

Ci sono persone che inconsapevolmente non sopportano che qualcuno sia più felice di loro. La considerano un'ingiustizia nei loro confronti, o un peccato da punire.

Si tratta di una vera e propria invidia della felicità. Nelle sue forme più estreme essa si esprime nel terrorismo omicida; in quelle più comuni nel disprezzo e nella negazione dell'amore.

L'invidioso della felicità altrui non sopporta specialmente che qualcuno possa essere più felice con altre persone o seguendo idee o morali diverse dalle proprie.

A volte, non potendo esprimere apertamente il proprio odio, per giustificare il suo malumore e la sua freddezza verso i felici o per espiare il suo senso di colpa per i suoi sentimenti ostili, l'invidioso della felicità altrui ha una depressione nervosa, vera o finta.

Blog di Bruno Cancellieri