2016/07/09

Meditazione e attenzione

La meditazione è un modo per controllare volontariamente l'attenzione, per dirigerla verso certe direzioni evitandone altre. Le meditazioni si distinguono tra loro sia per la tecnica usata, sia, soprattutto, per le direzioni preferite. Ci sono meditazioni che si concentrano sul corpo del meditante, altre sulla natura in generale, altre su temi religiosi ecc.

La meditazione può avvenire con il solo pensiero, oppure usando oggetti, testi, immagini o suoni suggestivi da soli o in combinazione.

Qualsiasi metodo che si propone di controllare volontariamente la direzione della propria attenzione può essere considerato una forma di meditazione.

L'utilità della meditazione dipende dagli oggetti scelti e da quelli evitati. Una meditazione che allontana il soggetto dalla percezione della realtà è nociva, una che lo allontana da bisogni indotti e morbosi è utile.

In generale, una meditazione è utile se abitua il soggetto a fare attenzione a cose utili ed eticamente valide (in base al concetto di responsabilità personale) e a trascurare quelle inutili o eticamente negative. In ogni caso, la meditazione è utile nella misura in cui ci abitua ad assumere il controllo volontario della nostra attenzione e ad evitare di lasciarlo ad agenti esterni che potrebbero usarlo a nostro sfavore.

Chi fa frequentemente esercizi di meditazione ne ha beneficio anche al di fuori degli esercizi stessi, in quanto acquista l'abitudine a governare in modo ottimale la propria attenzione in qualsiasi momento, anche in situazioni impreviste.

"Regulation of attention is the central commonality across the many divergent meditation methods." (Cahn & Polich (2006)

"The need for the meditator to retrain his attention, whether through concentration or mindfulness, is the single invariant ingredient in... every meditation system." Goleman (1988)

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Blog di Bruno Cancellieri