2015/09/22

Sfidare le sofferenze

Per essere mentalmente sani, forti e liberi non bisogna aver paura di soffrire né di ricordare sofferenze passate. La paura di soffrire o di soffrire di nuovo ci limita, riduce la nostra vita alle opzioni meno rischiose. Senza il rischio di soffrire non c'è gioia possibile. La sicurezza e la rimozione dei ricordi delle sofferenze ci rendono aridi e inibiti. Le sofferenze non vanno evitate, ma sfidate, combattute.

2015/09/20

Contratture antalgiche della psiche

Le contratture antalgiche dei muscoli (che servono a determinare una postura di minor sofferenza) hanno un equivalente nella psiche, dove, a causa di esperienze dolorose, specialmente se avvenute in età immatura, vengono involontariamente e incosciamente adottate strategie difensive di inibizione ed evitamento con rimozione del ricordo doloroso.

Tra le esperienze dolorose che possono dar luogo a contratture antalgiche psichiche, vi sono le frustrazioni di bisogni primari come quello di affetto e di accoglienza. Tali frustrazioni inducono una rimozione, o anestesia, dei bisogni stessi. Il soggetto ottiene in tal modo di lenire la propria sofferenza, al prezzo, però, di rinunciare per sempre al piacere di soddisfare i bisogni frustrati rimossi, limitando, in tal senso, le propre potenzialità e la propria vita sia nella sfera individuale che in quella dei rapporti con gli altri.

Le contratture antalgiche psichiche e la rimozione dei ricordi dolorosi e dei bisogni frustrati possono durare (e limitare) una vita intera in assenza di una psicoterapia efficace o di esperienze che diano luogo ad una rielaborazione delle esperienze dolorose rimosse.

2015/09/19

Sul capitalismo e le differenze di ricchezza tra cittadini

La caratteristica essenziale del capitalismo come regime politico è il fatto che non ci sono limiti alle differenze di ricchezza tra cittadini. Infatti, in uno stato capitalista, è legale che uno abbia una ricchezza pari e zero e un'altro una ricchezza pari a mille volte la ricchezza media dei cittadini. Mi chiedo se questa assenza di limiti nelle differenze di ricchezza sia una cosa conveniente da un punto di vista economico, ma soprattutto se sia giusta da un punto di vista etico. Io sento che essa è ingiusta, e mi stupisco del fatto che quasi tutte le religioni accettano questa assenza di limiti, come pure la maggior parte degli esseri umani in ogni epoca storica (forse nella preistoria non era così).

2015/09/18

Frustrati e invidiosi

Ci sono individui caratterialmente frustrati, che, essendo incapaci di soddisfare i propri bisogni più o meno sani, sono invidiosi delle persone soddisfatte, non hanno a cuore il loro bene, né si compiacciono dei loro successi e delle loro fortune.

Moscerini

Uno sciame di moscerini volteggia davanti alle chiome dei lecci. Ebbri di sole, impazziti danzano, s'inseguono, disegnano una nuvola vorticosa ora stretta, ora ampia. Nessuno vuol stare da solo.

Bias cognitivo

Ci sono individui che ignorano, sminuiscono o disprezzano qualunque idea o persona che contrasti con la propria formazione.

L'illusione della democrazia

Se gli imperi esistono ancora è perché l'umanità non è mentalmente ancora abbastanza evoluta da saper praticare una reale democrazia.

2015/09/17

La ragione e il torto

Nessuno ha ragione o torto in tutto. L'importante è distinguere in cosa un autore, un politico, un genitore, un coniuge, un amico, un nemico ha ragione e in cosa ha torto, secondo noi e secondo altri. Occorre diffidare di coloro che in una persona vedono solo il giusto o l'errato, il bene o il male.

2015/09/16

Dialogo tra un uomo e una donna

Dialogo tra un uomo e una donna che si sono conosciuti da poco.
Lui: "Se ti piaccio possiamo fare l'amore".
Lei: "Ma io ti piaccio?"
Lui: "Certo! Come mille altre donne".
Il resto lo potete immaginare.

2015/09/15

Come manipolare le masse

Un compendio eccellente per imparare a manipolare le masse.

16 basic principles of mass indoctrination


2015/09/14

Le quattro fasi dello sviluppo della personalità


1) Paura della paura
2) Paura del coraggio
3) Coraggio della paura
4) Coraggio del coraggio

La paura dell'omosessualità

La paura di essere omosessuali può rendere omofobi. Questa paura è dovuta al fatto che in tutti gli esseri umani c'è una componente omosessuale più o meno grande. In alcune culture ed epoche storiche, questa paura non c'era o era debole, anche perché il paganesimo, per esempio, non era omofobo come il cristianesimo o l'islamismo.

Leggi l'articolo New Science Confirms Homophobic Men Have Intense Homosexual Impulses.

La paura della mostruosità

Nell'incoscio di ogni umano si nasconde una paura insidiosa: quella di essere anormali, sbagliati, cattivi, brutti, inadeguati, schifosi, indegni della società, mostruosi, disumani e di essere per questo respinti, esclusi, rifiutati, disprezzati, emarginati, isolati, puniti, distrutti. Per l'inconscio, chi giudica queste qualità non possiamo essere noi stessi, ma sono sempre gli altri, cioè l'Altro generalizzato che abita in ognuno di noi. La paura inconscia, l'ansia di questo giudizio assoluto (per l'inconscio tutto è assoluto) ci limita sia intellettualmente che emotivamente e ci stressa per tutta la vita. Per alleviare lo stress ricorriamo sin da bambini ad una serie di espedienti e strategie, come il conformismo, l'illusione di essere giusti, il nascondere anche a noi stessi la nostra vera natura e il rinunciare alla libertà di esprimere tutto il nostro potenziale.

Terrorismo divino

Dietro la maschera della somma bontà di Dio si nasconde un feroce dittatore. I credenti hanno una tale paura di lui che non osano considerarlo tale. Anche Fantozzi diceva in buona fede al suo crudele capo "com'è buono lei!". I dittatori non si contentano di avere l'obbedienza dei sudditi, vogliono anche il loro rispetto e lo impongono con la violenza e il terrore.

Paura di ricordare

Ci sono cose che abbiamo paura di ricordare e che per questo dimentichiamo. Questa paura limita la nostra intelligenza e la nostra affettività.

2015/09/13

Je te veux



Musica di Erik Satie, versi di Henry Pacory. Canta Marie Devellereau.


J'ai compris ta détresse
Cher amoureux
Et je cède à tes vœux
Fais de moi ta maîtresse
Loin de nous la sagesse
Plus de tristesse
J'aspire à l'instant précieux
Où nous serons heureux
Je te veux

Je n'ai pas de regrets
Et je n'ai qu'une envie
Près de toi là tout près
Vivre toute ma vie
Que mon corps soit le tien
e ta lèvre la mienne
Que ton coeur soit le mien
Et que toute ma chair soit tienne

J'ai compris ta détresse
Cher amoureux
Et je cède à tes vœux
Fais de moi ta maîtresse
Loin de nous la sagesse
Plus de tristesse
J'aspire à l'instant précieux
Où nous serons heureux
Je te veux

Oui je vois dans tes yeux
La divine promesse
Que ton coeur amoureux
Vient chercher ma caresse
Enlacés pour toujours
Brûlant des mêmes flammes
Dans un rêve d'amour
Nous échangerons nos deux âmes

J'ai compris ta détresse
Cher amoureux
Et je cède à tes vœux
Fais de moi ta maîtresse
Loin de nous la sagesse
Plus de tristesse
J'aspire à l'instant précieux
Où nous serons heureux
Je te veux

2015/09/10

La verità sul caotico mondo della psicoterapia


Un raro e mirabile esempio di onestà intellettuale, saggezza, coraggio, anticonformismo.

gianfrancoravaglia.blogspot.it/2014/10/analisi-o-psicoterapia.html

2015/09/08

Sugli aforismi

Non credo gli aforismi servano a favorire dibattiti, ma semmai le riflessioni. Sono a metà tra la prosa e la poesia. Una forma d'arte. Più si aggiungono precisazioni ad un aforisma (del tipo "anche", "in generale"; "in parte" ecc.) e più esso perde di effetto. Accetterei una critica sulla qualità dell'aforisma in quanto aforisma, non per la sua riduttività. Quasi tutti gli aforismi sono riduttivi, assoluti, estremi, provocanti, arroganti per natura, un po' come le poesie. L'importante per me è che quello che dice un aforisma sia vero in certi casi e in una certa misura.

Sul successo

Avere successo, da un punto di vista umanistico, è riuscire a migliorare la vita di qualcuno senza peggiorare quella di nessuno. Più precisamente, è avere un bilancio positivo ponderando da una parte a quante persone, e in quale misura, abbiamo migliorato la vita e, dall'altra, a quante, e in quale misura, l'abbiamo peggiorata.

2015/09/05

Perché soffriamo?

Perché abbiamo dei bisogni che non riusciamo a soddisfare.

E perché non riusciamo a soddisfare alcuni nostri bisogni?

Ci sono bisogni la cui soddisfazione richiederebbe la collaborazione di altre persone, che però non sono sempre disposte a collaborare con noi a tale scopo, così come noi non siamo sempre disposti a collaborare con gli altri per soddisfare i loro bisogni.

Ci sono bisogni la cui soddisfazione richiederebbe un certo grado di intelligenza, ma questa a volte è insufficiente.

Ci sono bisogni la cui soddisfazione richiederebbe un certo grado di conoscenza di sé stessi, degli altri e del mondo, ma questa a volte è insufficiente, a volte distorta.

Ci sono bisogni la cui soddisfazione richiederebbe un certo grado di salute mentale, ma questa a volte è insufficiente, a volte compromessa in modo irreversibile.

Ci sono bisogni la cui soddisfazione richiederebbe un certo grado di autocontrollo, ma questo a volte è insufficiente.

Ci sono bisogni la cui soddisfazone richiederebbe un ambiente sociale e naturale diverso da quello attuale, ma non sempre si può cambiare l'ambiente sociale o naturale, o spostarsi in un ambiente migliore.

Ci sono bisogni che non conosciamo o che consideriamo illeciti e per questo non cerchiamo di soddisfarli. D'altra parte ci sono bisogni artificiali, indotti dalla pubblicità e dal consumismo, i quali, anche se soddisfatti, non ci fanno stare bene.

Ci sono bisogni la cui soddisfazione richiederebbe fortuna, ma questa non sempre è a noi favorevole.

2015/09/03

I confini dell'empatia - Come affrontare il problema dei migranti

Le notizie che i giornali ci danno ogni giorno sul flusso e le sofferenze dei rifugiati che arrivano in Europa da paesi in guerra o in condizioni di difficile sopravvivenza, e le reazioni del pubblico espresse nei social network, mi fanno riflettere sulle motivazioni del comportamento della gente comune e delle autorità su questo tema. e su come il problema dovrebbe essere affrontato, cioè in modo pragmatico piuttosto che emotivo.

Tha dangers of the internet

2015/09/02

Principi per una convivenza sana e cordiale


Alain de Botton on the Media

We invest 'the news' with an importance and authority that used to be the preserve of religion -- but what does it do for us? Alain de Botton is on a passionate crusade to not only illuminate the workings of news production and its effect on us as individuals but vitally also to make the news wiser, so we can better understand our fragile, complex world.


Blog di Bruno Cancellieri