2015/03/08

Passare per arrogante

Sono abituato a passare per arrogante quando esprimo le mie idee. Questo avviene forse perché arrogante lo sono veramente oppure perché, normalmente, non uso frasi dubitative come "ho l'impressione che ... ma non ne sono certo" oppure, "potrebbe forse essere che ....", e perché mi piace lo stile aforistico, alla Nietzsche e alla Wilde, secco, sintetico, ossimorico, quindi tutt'altro che esaustivo né dubitativo. E forse anche perché le idee che esprimo sono spesso inusuali e provocatorie. Così, fatalmente, vengo spesso preso per uno troppo sicuro di sé e saccente. La cosa mi preoccupa più o meno a seconda della stima e dell'affetto che ho per la persona che mi giudica.
Che ci crediate o no, io non sono sicuro di nulla e non mi fido di nessuno, tanto meno di me stesso e delle mie idee. Sono incline ad un ironico sospetto sistematico verso tutto e tutti, me compreso (capisco che possa essere irritante), sono un cacciatore di mistificazioni, e questa attitudine me l'ha insegnata la psicoanalisi. Ciò non toglie che penso con la mia testa, ho idee prese in prestito da altri e altre prodotte da me, spesso in termini di ipotesi non dimostrabili ma plausibili, e mi piace esprimerle e discuterle con chi è disposto a farlo, non per convincere qualcuno che ho ragione e che "ce l'ho più lungo" in termini di cervello, ma perché considero la discussione (se fatta con un sincero desiderio di capire l'interlocutore) un arricchimento reciproco. Purtroppo molti, di fronte a questo mio invito, preferiscono liquidarmi come presuntuoso e tirarsi indietro senza discutere, come se non valesse la pena di perdere tempo a interloquire con uno come me, molto sicuri, loro sì, del proprio giudizio.

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Blog di Bruno Cancellieri