2014/02/17

Lettera al figlio (di Rudyard Kipling)

Se riesci a mantenere la calma
quando tutti intorno a te la stanno perdendo;
Se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te
tenendo però in giusto conto i loro dubbi;
Se sai aspettare senza stancarti di aspettare
o se calunniato non rispondi con calunnie
o se odiato non dai sfogo all’odio, senza tuttavia sembrare troppo buono
né parlare troppo da saggio;
Se sai sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;
Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine;
Se sai incontrarti con il successo e la sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo;
Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto
distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per ingenui;
Se sai guardare con serenità alle cose e agli affetti distrutti
e ricostruirli con i tuoi strumenti ormai logori;
Se sai mettere insieme tutte le tue vittorie
e rischiarle in un solo colpo a testa e croce e perdere, e ricominciare da capo
senza mai lasciarti sfuggire una parola su quello che hai perso;
Se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi
a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più
e così resistere quando in te non c’è più nulla
tranne la volontà che dice loro “resistete”;
Se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà
o passeggiare con i re senza perdere il comportamento normale;
Se non possono ferirti né i nemici né gli amici troppo premurosi;
Se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo;
Se riesci a riempire l’inesorabile minuto dando valore ad ogni istante che passa
tua è la Terra e tutto ciò che vi è in essa
e – quel che più conta – tu sarai un uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling

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